Bel gadget, ma poco smart. È stato questo in estrema sintesi il giudizio di HDblog sui Ray-Ban Stories, gli occhiali nati dalla collaborazione tra Meta (all'epoca si chiamava ancora Facebook) e Luxottica. La società di Mark Zuckerberg però non sembra essersi rassegnata all'idea di confinare il dispositivo in quel (nutrito) gruppo di prodotti elettronici che, dopo aver riscosso un certo interesse iniziale, vengono rapidamente abbandonati a causa della scarsa utilità pratica. Il primo passo per rilanciare i Ray-Ban Stories coincide con un aggiornamento software che probabilmente piacerà a chi utilizza Facebook Messenger.

Gli utenti del servizio potranno inviare e ricevere i messaggi utilizzando gli occhiali smart: a comunicarlo è lo stesso Zuckerberg che precisa come sarà possibile farlo utilizzando microfoni, altoparlanti e assistente integrato negli occhiali. Oltre all'invio e alle lettura dei messaggi, si potranno effettuare chiamate audio via Messenger.

L'aggiornamento è attualmente in fase di distribuzione e porta con sé anche alcuni affinamenti che migliorano l'esperienza di utilizzo dei Ray-Ban Stories come cuffie: si potrà controllare il volume e la riproduzione della traccia musicale impartendo comandi vocali, senza ricorrere necessariamente al touchpad integrato.

È presto per parlare di aggiornamenti che rendono significativamente più smart i Ray-Ban Stories, ma è un inizio e altri aggiornamenti arriveranno nel corso del prossimo anno, parola di Zuckerberg. All'esordio le funzionalità degli occhiali sono apparse molto limitate: di fatto la principale è stata la capacità di catturare foto e video con le fotocamere integrate. I prezzi non proprio contenuti (si parte da 329 euro) non hanno giovato alla diffusione del prodotto.