
03 Maggio 2022
Ieri è stata una giornata ricca di novità per Facebook: non solo Mark Zuckerberg ha condotto il primo test pubblico per le Live Audio Rooms, ma sono emerse informazioni sull'arrivo imminente del servizio di podcast, è stato annunciato un nuovo algoritmo per contrastare i deepfake, e sono stati annunciati strumenti di moderazione per i Gruppi. Non tutte le notizie sono positive (e non ci riferiamo solo al calo di popolarità del CEO tra i suoi dipendenti): presto inizieranno i test della pubblicità nelle app VR di Oculus Quest. Ecco tutti i dettagli.
Da martedì prossimo, 22 giugno, su Facebook si potranno ascoltare i podcast: l'ha anticipato The Verge, citando un memo mandato da Facebook stessa a tutti i creatori di contenuti. Gli host possono collegare il loro feed RSS a Facebook, che genererà automaticamente post nel feed della Pagina dello show. Sarà presente anche una sezione dedicata, chiamata appunto "Podcast", che per ora non è ancora online.
Gli host potranno anche attivare un'opzione che permetterà agli utenti di creare dei clip, per condividerli e commentarli: la durata di questi clip non potrà essere superiore al minuto. "Potrebbero incrementare visibilità e coinvolgimento", osserva Facebook.
L'arrivo dei podcast era stato anticipato dalla società stessa un paio di mesi fa: fa parte di un'iniziativa più ampia nel segmento dei contenuti basati sull'audio, che tra le altre cose proverà a ispirarsi a Clubhouse (con Live Audio Rooms) e TikTok (con Soundbites). Al momento non abbiamo dettagli precisi sulla disponibilità; è possibile che inizialmente questa integrazione sarà offerta solo negli Stati Uniti.
Facebook ha detto ieri sul proprio blog ufficiale che inizierà a testare annunci pubblicitari in app e giochi per Oculus Quest. Nella prima fase saranno coinvolti il gioco Blaston e altre due app che non sono state nominate esplicitamente. L'obiettivo dichiarato della società è creare una piattaforma di sviluppo VR autosufficiente. Insomma, il business fatica a generare profitti, e serve una soluzione.
Non è la primissima volta che vediamo pubblicità su Oculus: il mese scorso è stata introdotta nell'app mobile ufficiale. Da un paio di anni, tra l'altro, un ristretto quantitativo di dati raccolti dai sistemi VR viene usato per personalizzare gli annunci su Facebook. Ma finora l'esperienza VR in sé è rimasta libera dalla pubblicità. Facebook dice che l'esito del test dipenderà molto anche dal feedback degli sviluppatori e della community.
Come nelle altre app e servizi Facebook, gli utenti potranno bloccare inserzioni specifiche o interi brand; le modalità di raccolta dei dati non saranno modificate. I dati più sensibili, quindi, come le immagini grezze catturate dalla videocamera o i dati biometrici dell'utente, rimarranno sul dispositivo.
Come abbiamo detto, l'esperimento è ancora nelle fasi iniziali, e per il momento Facebook intende lasciarsi aperte più strade possibili. Non ci sono per esempio piani precisi su dove posizionare gli annunci, o quante/quali app conterranno annunci; potrebbero essere lanciate nuove tipologie di annunci meno invadenti e formati specifici per la realtà virtuale.
Ieri, Facebook ha annunciato di aver sviluppato un nuovo algoritmo per "smascherare i deepfake": sviluppato in collaborazione con la Michigan State University, il software riesce a praticare una sorta di reverse engineering dell'immagine elaborata, risalendo addirittura alla fonte dell'alterazione - l'algoritmo riesce infatti a distinguere il modus operandi dei vari modelli AI che hanno creato il deepfake. Questo permetterà di velocizzare le indagini in caso di contenuto di dubbia provenienza.
Questa capacità di risalire all'algoritmo AI che ha generato il deepfake non è una novità assoluta, ma la nuova ricerca è in grado di spingersi oltre grazie all'aggiunta di un approccio euristico, che cerca di individuare anche i modelli sconosciuti. Questo dettaglio fa la differenza, perché i modelli AI deepfake sono estremamente facili da personalizzare. Il percorso di questa tecnologia è ancora lungo: le ricerche condotte dalla MSU saranno presto rese open-source per migliorare precisione e affidabilità.
Facebook ha annunciato ieri nuovi strumenti per aiutare i moderatori a organizzare meglio i gruppi. La prima novità è la Home degli amministratori, un centro "più semplice, intuitivo e personalizzabile per tutti gli strumenti, le impostazioni e le funzioni per gli amministratori". In una sola schermata, gli amministratori avranno facile accesso a tutti gli strumenti, impostazioni e liste di cose da fare.
Sono in arrivo anche criteri automatici per la moderazione di post e commenti: gli amministratori potranno restringere la possibilità di pubblicare o commentare in base alla data di creazione di un account Facebook, o in base a eventuali violazioni ricevute dall'utente. Altre misure sono previste per ridurre la diffusione di spam e pubblicità non desiderata. Gli algoritmi di Facebook cercheranno di individuare quelli che vengono definiti "potenziali conflitti": indicatori di una possibile degenerazione della conversazione.
Gli amministratori avranno anche a disposizione un riepilogo di ogni membro del gruppo: potranno visualizzare le statistiche sulla sua attività nel gruppo, come eventuali violazioni, rimozioni, numero di commenti, post, like e così via.
Il rilascio dei nuovi strumenti è previsto per le prossime settimane, anche in Italia.
Commenti
Ma se mettono le pubblicità su giochi a pagamento, che diavolo li devo comprare a fare?