
04 Dicembre 2023
Delle difficoltà incontrate da Apple nello sviluppo interno di un modem 5G da inserire nei suoi prodotti si è detto e scritto parecchio, sia per l'importanza dell'operazione, sia perché è una storia a più episodi. L'obiettivo iniziale era di averlo pronto per il 2024, Apple aveva investito un miliardo di dollari per rilevare la divisione modem di Intel con relativo capitale umano. Alle prime avvisaglie di difficoltà a Cupertino rafforzarono l'organico assumendo altri progettisti da Qualcomm o MediaTek, fiduciosi di aver composto una sorta di dream team che le consentisse di emanciparsi da Qualcomm, da cui ancora oggi provengono i modem di iPhone e compagnia.
I numerosi rumor arrivati negli anni sulle difficoltà col modem progettato da Apple hanno trovato improvvisamente conferme pochi giorni prima del debutto degli iPhone 15, nel momento in cui Qualcomm ha annunciato il prolungamento al 2026 dell'accordo per la fornitura dei modem 5G. Le bocche erano rimaste chiuse a Cupertino e sono ancora serrate, ma dietro le quinte con la collaborazione di alcuni anonimi a conoscenza della questione Mark Gurman è riuscito a ricostruire alcuni passaggi e retroscena.
Il rinnovo dell'accordo con Qualcomm fino al 2026, spiega il giornalista di Bloomberg, ha solo confermato quel che i dipendenti sapevano in realtà da tempo, e cioè che considerato lo stato dei lavori il contratto in scadenza nel 2024 non poteva che essere prolungato. Il modem è un componente centrale in un dispositivo mobile moderno, deve garantire prestazioni e affidabilità in ogni condizione, zona e con qualsiasi operatore, il tutto a un livello almeno pari a quello che garantisce Qualcomm con delle soluzioni differenti da quelle brevettate, molte delle quali proprio da Qualcomm.
È una sfida che si complica ulteriormente se amplia la prospettiva fino a includere quel che è necessario fare poi, cioè una volta completata la progettazione. Finora alcuni prototipi sono stati montati sugli iPhone attuali per essere messi alla prova dai dipendenti nei dintorni di Cupertino e altrove, ma il problema principale è che servono test su larga scala. Di tentativi Qualcomm ne ha fatti parecchi nei decenni passati per arrivare ai modem odierni che sono considerati da molti i migliori sul mercato, ma per la posizione in cui è e per lo stato dell'arte che hanno raggiunto iPhone, iPad e compagnia, anche grazie all'apporto di partner come Qualcomm, ad Apple non sono concessi errori.
I lavori (e gli sforzi) a Cupertino proseguono, le ultime stime puntano proprio sull'anno della scadenza del rinnovo con Qualcomm, al 2026, i dubbi che si possa finire più distanti comunque non mancano. Del resto Apple non introdurrebbe subito il suo modem in gamma, l'idea sarebbe di metterlo prima su un modello poco "rischioso" come iPhone SE e solo poi sui modelli in cui gli standard devono essere necessariamente più elevati. Una volta superata l'impasse attuale si potrà pensare all'emancipazione da Broadcom che oggi fornisce i chip Wi-Fi e Bluetooth.
Era abbastanza chiaro fin dall'inizio che sarebbe stato un progetto ostico: resta un mistero come pensassimo di riuscirci acquisendo una divisione fallimentare da Intel - ha commentato una persona a conoscenza della questione che ha preferito rimanere anonima.
Commenti
Prestazioni e batteria vanno di pari passo, non hanno nessun modo di fare prima un modem per un dispositivo fortemente limitato come uno smartwatch
Forse invece di puntare su iPhone potrebbero iniziare da Apple Watch e iPad LTE, in questi dispositivi prestazioni non al livello del top del mercato non creerebbe grossissimo disagio.
Comunque questa storia é una bella vittoria per il mondo, si dimostra che spesso anche tutti i soldi del mondo non possono comprare certe cose.
Sai, deve solo eguagliare il leader del settore che lo fa da sempre, una passeggiata.