Anche x86 abbandona le istruzioni legacy: Intel presenta x86-S, solo a 64 bit

22 Maggio 2023 18

Negli ultimi anni si è ripetuta a più riprese la previsione secondo cui l’architettura x86 è destinata a scomparire in favore di quella ARM, generalmente considerata come più efficiente sia dal punto di vista termico sia da quello energetico. L’avvento dei Mac con chip Apple Silicon, grazie alle ottime prestazioni raggiunte dalla Mela, ha reso questa possibilità ancora più concreta. Ma... E se ci fosse una terza via?

È piuttosto ovvio che i produttori tradizionali come Intel e AMD, che sull’architettura x86 ci hanno fondato un business pluridecennale, non intendano arrendersi senza combattere. Nelle scorse ore proprio Intel ha presentato x86-S, un’architettura in un certo senso semplificata che promette maggior efficienza. La grossa novità è che questo set di istruzioni più moderno abbandona il supporto alle istruzioni a 16 e 32 bit, per concentrarsi solo su quelle a 64 bit, che ormai sono lo standard nel mondo PC da un sacco di anni.

L’architettura x86 è stata lanciata addirittura nel 1978, proprio da Intel, con i processori 8086 a 16 bit. Intel è sempre stata tra le sue principali innovatrici, anche se storico fu il momento in cui AMD presentò per prima l’architettura a 64 bit. Al giorno d’oggi, perfino i 32 bit sono ormai estremamente rari: Microsoft, per esempio, con Windows 11 li ha abbandonati del tutto (e già all’epoca di Windows 10 le quote di mercato dell’edizione a 32 bit sono rimaste sempre trascurabili). Il firmware delle schede Intel non supporta nemmeno più sistemi operativi non compatibili UEFI64.

La scelta di abbandonare i set di istruzioni più primitivi si è già vista anche nel mondo ARM, prima con Apple e recentemente con Android. È un modo relativamente semplice e privo di controindicazioni di fare spazio sul die: l’hardware per le istruzioni a 16 e 32 bit è dedicato, e visto che quasi nessuno usa più quelle istruzioni rimane sostanzialmente inerte per tutta la vita del processore. Anche perché, è doveroso ricordarlo, le applicazioni e gli OS legacy non sono destinati a scomparire del tutto: potranno continuare a essere eseguiti tramite emulazione e macchine virtuali. Le potenze attuali sono tali da non causare problemi significativi di performance.

Per il momento l’architettura x86-S è in fase di definizione: Intel ha stilato un documento informativo con tutti i dettagli dello standard affinché gli altri protagonisti dell’ecosistema possano studiarlo, analizzarlo e fornire feedback. Al momento è ancora molto difficile stabilire quando i primi chip x86-S arriveranno sul mercato: molto dipenderà anche da come andranno i confronti con i partner (e i rivali, naturalmente).


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Commenti

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efremis

Sono d'accordo su tutto, ma comunque direi che siamo tutti d'accordo credo che questa transizione non sarebbe indolore ma porterebbe grandi benefici su autonomia ed efficienza energetica e che prima o poi Microsoft dovrà dire cosa vuol veramente fare e non cambi continui.
È partita prima di Apple e reali passi in avanti non li ha mai fatti, ma sempre un passo avanti e poi uno indietro.

efremis

Il pro è sotto gli occhi di tutti, efficienza energetica, consumi, non spreco di istruzioni che sono ormai dimostrate inutili della tecnologia x86.

gianni polini

Ok, ma Apple ha una fetta di mercato (laptop/desktop) risibile se confrontata ai PC windows.
Solo per questo potrebbe permettersi di cambiare ancora, soprattutto perche' larga parte dei suoi acquirente e' fidelizzata, compra a prescindere.
Puoi installare Windows 11 praticamente su ogni PC con "accorgimenti", mentre su Apple puoi usare buona parte dei software (non tutti) solo tramite Rosetta.
Molti software poi su serie M non possono usare molti plug-in di terze parti..Adobe su tutti.
Prendi ad esempio i giochi.
I PC gaming hanno il 48% del mercato di videogames...immagina se da domani Microsoft sviluppasse solo su ARM, decine di migliaia di giochi sarebbero inutilizzabili nel giro di qualche anno...immagina la libreria di Steam.
Voglio dire, impossibile.
Ma arriveranno i procio di Intel :)

Ziggy

Si ma una migrazione tecnologica che coinvolge il 90% del mercato e del software in circolazione non è e non sarà mai indolore. Ad oggi quali sarebbero i pro per Microsoft? Continua ad avere il monopolio sul settore e non ha perso neanche un punto percentuale dalla svolta di Apple su ARM con M1. Mi aspetto semmai che spingeranno in futuro su Windows on Cloud, o Windows 365 come lo chiamano piuttosto. Quella sarebbe la vera rivoluzione, altro che M1 o Chromebook

Il corpo di Cristo in CH2O

ma in realtà non c'è molto di diverso per i processori risc-v. sì ok, magari nella gestione base delle istruzioni levano qualche castagna dal fuoco, se butti un occhio all'isa trovi un sacco di "chicche" che solo chi progetta hw riesce a riconoscere. per esempio te ne dico una che mi è tornata adesso in mente: la tecnica di mantenere un numero di bit settati a '1' sulla parte bassa dell'istruzione ad indicare la lunghezza della stessa è un qualcosa che semplifica enormemente la logica del sequencer. ma ce n'è sono anche altre di queste "chicche" che adesso non mi vengono in mente. però come dicevo non fanno la differenza nell'architettura in se. prendi un core arm, riadattarlo per risc-v non è uno stravolgimento.

l'unica cosa è che sta passando troppo tempo nel finire la definizione dell'estensione vettoriale V e quella RV128 che sarebbe urgente perchè il 128bit nei supercomputer potrebbe essere qualcosa su cui cominciare ad investire se in europa si svegliasse qualcuno.

danjuro1
Al giorno d’oggi, perfino i 32 bit sono ormai estremamente rari


Se si parla lato sistemi operativi, assolutamente si, ma purtroppo non si può ancora dire altrettanto per quel che riguardano i singoli applicativi.

efremis

Apple ha fatto queste scelte (dell'M1) nel suo massimo splendore.
Tutto è impossibile finché non viene fatto, è fattibile. Diciamo che è infattibile per il modo di fare che ha Microsoft.
C'è stato il passaggio non indolore dei 32 bit a 64 bit e tanti passaggi, è ovvio che è da fare con il tempo, cosa in un certo senso sta (provando) facendo. La situazione è sì più complessa di Apple, ma rende più complesso anche il modo di fare che ha Microsoft. Basta vedere quante volte ha cambiato idea sui requisiti di Windows 11

gianni polini

Apple ha fatto scelte drastiche perche:

1) Aveva una base di venduto inferiore al 7%..Microsoft deteneva il 20% delle azioni di Apple..in una frase, Apple stava fallendo;
2) Motorola non aveva interesse a produrre processori velocemente, visto che l'unica azienda ad utilizzarla era praticamente Apple, con vendita molto basse e di conseguenza volumi risibili;
3) Non aveva senso restare ad Intel perche' Apple ha ormai abbandonato la fascia PRO in favore di quella consumer.
I Phone/Ipad/IWatch sono ben oltre il 90% del fatturato Apple, ed i Servizi Cloud vivono di Smarthone e Tablet.
Produrre i propri processori, smarcandosi da Intel permettere' ad apple di fondere l'OS e di avere un unico Ecosistema con un unico sistema operativa basato sugli stessi processori,
che e' una gran cosa, ma la dice lunga sul mercato di riferimento.

Abbiamo 3 Macbook in ufficio...sono ottime macchine, non il miracolo che descrivono ovviamente, ma ottime macchine..anche se ancora acerbe a distanza di anni...ce ne vorranno altri 4-5 per avere tutto allineato.

Arm non e' e non Sara mai un soluzione per Microsoft ed e' assolutamente comprensibile.

I nuovi processori di Intel stanno arrivando, saranno parsimoniosi in energia e potenti tanto quanto, se non di piu di quelli di Apple, ma non richiederanno "legacy", faranno girare tutto quello che gira ora sui PC di mezzo mondo.

Tra l'altro, essendo piu piccoli e parsimoniosi in quanto ad energia, potranno essere installati ovunque e permetteranno a Microsoft di estendere Windows ad una pletora di piattaforme mobile ora impensabili.

Google purtroppo ha piu difficolta a distaccarsi dai telefoni, perche' non ha un ecosistema come Apple o Microsoft, vive di smartphone/Tablet ed a livello PRO e' semplicemente non utilizzabile.

Microsoft con I nuovi Intel potrebbe tecnicamente attaccare anche il settore Mobile e quello che diverranno gli smartphone, portandosi dietro milioni di software che nessuno dei competitors ha.

Sui giochi dici bene, e' semplicemente impensabile di passare ad arm e farli partite su robe tipo Rosetta...si potra forse tra una decina di anni, quando magari gli ARM saranno 10 volte piu potenti di ora ed i giochi potranno essere fatti andare in emulazione tranquillamente.

efremis

Microsoft ha puntato prima di Apple, semplicemente non ha mai avuta la fiducia in sé stessa e la forza che solo Apple ha avuto in scelte drastiche.
Capisco i giochi, che comunque avrebbero la potenza per i giochi futuri, ovviamente soffrirebbero inizialmente.
Per il resto Rosetta 2 è la salvezza molto efficiente per tutto ciò che è legacy. Con l'avanzare della potenza, problemi di potenza non ce ne sarebbero anche per i software nuovi, detto che un altro problema che hanno tutti i non Apple, è convincere gli sviluppatori con linee guida.
Tutte le transizioni sono possibili, detto che inizialmente il mondo ARM potrebbe convivere. Il problema lo vediamo oggi, Microsoft, come al solito e come anche Google e altre, è abbastanza timida e confusionaria nei cambiamenti, è la prima a non crederci (e non certo per ARM, tra Windows on ARM, Windows RT, Windows S e tanto altro).

Goose

Si sono le stesse, sostanzialmente cambia solo che sono pensate solo per il 64bit, bisognerà capire quali saranno le prestazioni per ciclo di clock.

Goose

Mezzo piano perché hanno abbandonato i finanziamenti per RISC-V, ma rimane comunque una tecnologia che loro “conoscono” quindi tirarla fuori in futuro non penso sia un problema.

FactCheckoIlDisagio

Hai detto le cose come stanno.

Andrej Peribar
se MS avesse voluto avrebbe sviluppato windows on ARM perfettamente funzionante ed avrebbe puntato su quello da anni.
Non lo ha fatto e non lo fa perche' aspetta Intel.

Windows è un pachiderma, il suo peso gli consente di non far vacillare la sua abbondantissima quota desktop.

Il rovescio della medaglia è che non può approfittare di nessuna novità.
Puntano sul cloud computing proprio in previsione del calo inevitabile dell'utenza PC che si sta riversando sempre più su "think client" anche negli uffici.

cuccuruccu

Mi ricordo ancora windows 2000 advanced server per itanium...

Il corpo di Cristo in CH2O

e comunque, avevo buttato un occhio qui, e sembrano le stesse istruzioni (ad occhio perchè l'assembly dell'x86 chi lo ha visto mai?), anche perchè tutte le vettoriali sono a precisione variabile (anche quelle per risc-v)

https://cdrdv2.intel.com/v1/dl/getContent/776648

gianni polini

MIcrosoft non passera' ad ARM, sarebbe la fine di Windows.
Windows "e'" i milioni di software che ci girano, i giochi.
Muovere tutto su ARM sarebbe possibile esclusivamente se TUTTI i software fossere compatibili, senza problemi o nativi dal day one.

Non ha senso comparare MacOS a Windows.

Apple ha una frazione di mercato rispetto a Microsoft, puoi permettersi, come ha fatto, di passare da Motorola ad Intel e da Intel a processori proprietari.

Lo puo fare perche' il suo mercato e' ormai principalmente consumer ed il resto cmq utilizza i suoi software proprietari, e' fidelizzato e quindi paziente.

Immaginate il solo mercato gaming windows, che e' enorme...

Intel produrra' processori piccoli e potenti come quelli di Apple, ma mantenendo la compatibilita' pressocche totale.

Il corpo di Cristo in CH2O
quando in realtà già in casa hanno un mezzo piano di sviluppo per RISC-V,

non lo avevano chiuso?

Goose

È un’ottima notizia, se si possono spremere e rendere più efficienti gli x86 con nuove istruzioni perché no? Bisogna capire solo se sono nuove istruzioni o se è semplicemente un riadattamento di quelle attuali (magari per preservare compatibilità). Nell’ultimo caso però è solo l’ultimo tentativo di aggrapparsi agli x86, quando in realtà già in casa hanno un mezzo piano di sviluppo per RISC-V, sprecare tempo e risorse per un qualcosa che per natura è superato non ha senso.

Le istruzioni ARM/RISC-V sono più efficienti e non di poco, motivo per cui anche processori a basso consumo riescono ad ottenere buone prestazioni.

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