
Economia e mercato 13 Apr
Abbiamo visto qualche giorno fa come Arm abbia stretto una partnership con Intel per la produzione di chip a basso consumo per IoT su processo 18A, ma secondo il Financial Times la società inglese ambisce anche al segmento smartphone, tablet e laptop. A quanto pare, in questa fase l’obiettivo principale è quello di realizzare prototipi dei suoi chip da mostrare alle aziende, con la speranza di attrarre nuovi clienti; questi prototipi non sono quindi destinati alla vendita o alla produzione di massa. A quanto pare un primo chip è già stato realizzato, e sarebbe “più avanzato di quanto visto finora” - frase che può apparire un pochino scontata, volendo, ma tant’è.
Ricordiamo che Arm finora si è occupata semplicemente di progettare CPU e GPU che troviamo a bordo di praticamente qualsiasi smartphone, tablet, gadget IoT (e recentemente anche qualche laptop) in commercio; società come MediaTek, Qualcomm e Samsung prendono i due progetti e aggiungono tutti gli altri componenti che costituiscono il SoC, poi li passano alle fonderie (per esempio TSMC o Samsung stessa) per la fabbricazione materiale. Generalmente Arm presenta i nuovi design top di gamma ogni primavera, e ci vuole fino a fine anno/inizio anno prossimo affinché la tecnologia arrivi sul mercato.
Arm ha avuto un trascorso piuttosto travagliato e una certa sfortuna a livello finanziario: attualmente è di proprietà del colosso giapponese SoftBank, che sta cercando di disfarsene da diverso tempo. NVIDIA aveva provato ad acquistarla, ma le autorità antitrust di diversi Paesi si sono opposti, e quindi l’affare è sfumato. La società vuole quindi tentare un’altra strada: quotarsi in borsa. Più avanti nel corso dell’anno dovrebbe arrivare la IPO. In quest’ottica, la realizzazione materiale dei prototipi può essere vista come una mossa di marketing, in buona sostanza. Vedremo se si tratterà solo di un primo passo verso qualcosa di più concreto. Vale comunque la pena osservare che Qualcomm aveva già anticipato che Arm voleva stravolgere il proprio business model.
Commenti
Chissà...con la globalizzazione che cade a pezzi, tutto è possibile nell'arco di 15 anni
Certo ma ricordati che la Corea del nord è sotto la protezione (che si traduce praticamente in "sotto il controllo") della Cina, non attaccheranno mai la Corea del sud senza l'ok della Cina
La Corea del nord conta poco, è più la Cina ad essere troppo vicina
che bello come alienano sempre le notizie quando le devono pubblicare in europa.
https://www.techpowerup.com/305640/intel-ups-demand-on-subsidies-from-german-government-for-new-fab-to-eur5-billion
il problema di riscv è semmai il fatto che ci siano ancora parti non definite, l'estensione V per esempio, o l'estensione B, oppure l'estensione per i 128 bit, che sarebbe urgente completare.
Il 18 aprile la UE ha trovato la quadra sul chip act, Intel ha annunciato che investirà altri 30 miliardi nelle nuove fonderie tedesche, adesso arriva questo rumor, che stia per cambiare qualcosa nel vecchio continente?
c'è veramente poco da riscrivere.
praticamente sì, tanto chi si sporca le mani a basso livello sa come fare. il problema di questa "incompatibilità" c'è con x86 per una serie di fattori di fondo che non garantiscono l'esecuzione a parità di risultato (e che tanto non la garantirebbero lo stesso per tali applicativi).
Con la Corea del nord così vicina non si sa mai
Costi elevati e nessuno pensava a cambiamenti geopolitici globali. Comunque la Corea del Sud non è un paese “malsicuro”.
Considerando che alcune delle maggiori aziende mondiali di produzione dei microchip come la taiwanese TSMC e le sudcoreane Samsung e SK Hynix si trovano in paesi piuttosto malsicuri sul piano politico e pure militare non è male se un'azienda europea leader nella progettazione di microchip per dispositivi mobili si impegna magari a sviluppare una produzione europea.
Non si capisce come mai non si sia realizzata prima una produzione di massa in Europa.
Anche se sappiamo che un nodo a 4nm non misura effettivamente 4nm...
Non credo che da qui ai prossimi 15 anni avremo l’equivalente del covid in ambito architetture, sarà già tanto se entro la fine del decennio Microsoft riuscirà a far partire il progetto Arm su Windows (facendo un esempio in ambito consumer)
il concetto di distanza teporale e' elastico e dipende da quanti miliardi di investimenti a livello mondiale arriveranno su questa ISA
facendo un parallelo col l'ambito medico....tutti i soldi finiti al settore farmceutico per via del covid hanno fatto fare in 2 anni un balzo tecnologico che altrimenti sarebbe avvenuto in 10-15 anni e gia' si paral di un vaccino definitivo contro l'HIV nel giro di 5 anni, senza contare le applicazioni contro molte forme turmorali
L'opzione Risk-V la vedo ancora moooooolto lontana.
Nope
speriamo solo buone cose! :)
assolutamente no, ISA diversa
quindi a seconda del linguaggio potrebbe bastare ricompilarli, in altri casi saerbbe addiritttura necessario riscrivere parte del codice
hai ragione, mi riferivo ai chip con tecnologie produttive piu fini e non l'ho specificato
Ci tocca.
staremo a vedere!
I chip ARM sono prodotti praticamente da tutte le fonderie del mondo.
Semmai quelli con processi produttivi evoluti , ovvero sotto i 7nm, tipicamente destinatati a smartphone e tablet, sono prodotti solo da Samsung e TSMC.
Ma la vastissma maggioranza dei chip ARM, che sono usati praticamente ovunque, sono ancora prodotti tra i 12 ed i 28 nm.
una curiosità ma i programmi scritti per arm sarebbero nativi su un soc Risc-V?
https://uploads.disquscdn.c...
attualmente i chip ARM sono prodotti dalle fonderie TSMC o Samsung
questo esperimento sembrerebbe piuttosto dimostrare ai clienti di ARM (Mediatek, Samsung, Qualcom, HiSilicon, etc) che Intel ha dei processi prouttivi altrettanto efficenti
Mi sembra quindi piu una pubblicita' per Intel che non per Arm.....
cmq sia se ARM dovesse entrare direttamente nel mercato degli end user....l'opzione Risc-V potrbbe finalmente avviarsi a diventare una realta'
.