
Economia e mercato 29 Dic
TSMC e GlobalFoundries rimangono i partner principali di AMD almeno fino al 2025: lo sostiene un report di DigiTimes. Samsung Foundry aveva provato a inserirsi ma in ultimo ha ottenuto solo l'appalto per la produzione di APU e GPU basate sul più vecchio e meno raffinato/efficiente processo a 14 nm. I chip più avanzati a 5, 6 e 7 nm, come le CPU con architettura Zen 3, Zen 3+ e Zen 4, rimarranno prevalentemente appannaggio delle due partner storiche.
Per chi segue da vicino il mercato della produzione di semiconduttori probabilmente non sarà una notizia inaspettata: già da diverso tempo ormai circola la convinzione che i due nodi più avanzati del colosso sudcoreano attivati finora, ovvero quelli a 5 e 4 nm, restituiscano risultati inferiori a quelli di TSMC. Vale la pena, per contesto, ricordare il comportamento di Qualcomm con il suo SoC per smartphone top di gamma dell'anno scorso, lo Snapdragon 8 Gen 1: il modello iniziale era realizzato da Samsung, mentre il refresh di metà carriera è stato prodotto da TSMC, con significativi e tangibili miglioramenti dal punto di vista di temperature e consumi.
Naturalmente nulla di tutto ciò è stato confermato in via ufficiale dalle parti interessate - né la stipula del contratto né tantomeno le motivazioni che hanno dettato la scelta. È tuttavia interessante osservare come proprio nelle scorse ore il vicepresidente e co-CEO di Samsung Electronics Han Jong-hee, nel corso del CES 2023 a Las Vegas, abbia avvisato che per il colosso il 2023 sarà un anno difficile.
Samsung prevede che gli utili netti della divisione semiconduttori saranno la metà di quelli registrati nel 2022. Come se non bastasse, gli utili netti dell'intero conglomerato nel quarto trimestre del 2022 sono stati i più bassi degli ultimi 8 anni. La divisione smartphone è sempre meno remunerativa, e l'incremento dei prezzi dei componenti non aiuterà certo a invertire la rotta. Probabilmente, almeno per i semiconduttori, bisognerà aspettare il 2024 prima di ricevere buone notizie. Nel frattempo, Samsung dovrà tenere botta - ricordiamo che potrebbe ricevere l'incarico di produrre parte degli Snapdragon 8 Gen 3 che saranno presentati a fine anno.
Commenti
Global Foundries è ferma a 12nm, e già tre anni fa dissero che non erano interessati a scendere.
Ricordiamoci che il 95% del mercato dei semiconduttori si basa su processi produttivi da 12nm o superiori, ed addirittura due terzi del mercato si basa su processi produttivi da 28nm o superiori.
I nm del processo produttivo sono una voce di marketing per rendere facile da capire al grande pubblico una materia molto complicata come quella dei processi produttivi.
Anche se in svantaggio (e lo ha fatto proprio per questo) ha fatto bene Intel a cercare di smarcarsi dai nm, che ormai sono poco significativi come misura del processo produttivo.
Ottima notizia
Brava Lisa, mi sarei stupito del contrario.
Questo era abbastanza chiaro.
GlobalFoundries fa abbastanza "fatica" a trovare produttori grossi sui suoi processi piú spinti (che mi pare siano i 10 o 12 nm al momento) e AMD quindi ottiene dei prezzacci sui chip.
Senza contare che AMD puó sfruttare i nodi vecchi per produrre cose come i chipset che non hanno bisogno di nodi chissá quanto avanzati fintanto che le rese restano buone, e ci risparmiano nella produzione rispetto ai nodi piú spinti.
Samsung per i nodi piú recenti non verrebbe mai presa in considerazione da AMD, dato che Intel, pur rimanendo un nodo indietro, riesce a darle abbastanza filo da torcere lato prestazioni, quantomeno sul desktop.
Usare un nodo di Samsung a 5 o 3nm, che verosimilmente sarebbe simile rispettivamente ai 5 o 3nm di TSMC, porterebbe Intel a lottare su un nodo simile e potrebbe avere un vantaggio a livello di consumi.
Non conosco le prestazioni del nodo GaaFET 3nm, quindi non lo aggiungerò al "minestrone", però fino ad ora tutti i PP di Samsung si sono rivelati pessimi rispetto le soluzioni per le quali venivano adottati.