30 Agosto 2023
A distanza di poche ore dalla diffusione delle prime indiscrezioni, Samsung ha confermato di aver avviato la produzione di chip sul nodo a 3 nm. La società conferma quanto già si sapeva, e cioè che il nodo implementa la nuova tecnologia GAA (Gate-All-Around), in cui sostanzialmente il materiale isolante viene applicato tutto intorno ai quattro lati del transistor, a differenza del precedente FinFET in cui si trova solo su 3.
Il Multi-Bridge Channel FET (MBCFET), la tecnologia GAA di Samsung implementata per la prima volta in assoluto, sfida i limiti prestazionali del FinFET, migliorando l'efficienza energetica riducendo la tensione in entrata, migliorando allo stesso tempo le prestazioni incrementando la capacità di conduzione della corrente.
Secondo le stime ufficiali di Samsung, rispetto al processo a 5nm, i chip realizzati sul nuovo processo 3 nm GAA di prima generazione possono:
- garantire una riduzione dei consumi di energia fino al 45%
- migliorare le prestazioni del 23%
- ridurre l'area del chip del 16%
Il processo 3 nm di seconda generazione potrebbe ulteriormente amplificare i miglioramenti, rispettivamente passando a, 50%, al 30% e al 35% (sempre rispetto ai 5 nm).
Samsung non spiega nel dettaglio quale sia il suo primo cliente: si limita a dire che produrrà dei chip da impiegare in scenari che richiedono alte prestazioni e consumi ridotti, e che pianifica di espandersi in seguito ai processori mobile. Secondo le voci riportate ieri da The Elec, il cliente sarebbe una società cinese che realizza chip specializzati nell'estrazione dei bitcoin. Samsung non l'ha detto esplicitamente, ma secondo la testata sudcoreana si tratta di una sorta di trial run, per valutare efficienza e resa prima di occuparsi di chip su scala molto più larga.
Commenti
Ho provato di tutto, ho abbassato anche la temperatura con Thermal Guardian.
Se vuoi faccio i complimenti a te
Beh anche il processore non aiuta...
Stai scherzando vero?
E che aspetti? Vai a comprarlo!
Sui processori precedenti (credo che siano quelli a 5nm) gli scarti di produzione erano troppo alti al punto mettere a rischio la sostenibilità economica della produzione, pertanto mi chiedo (da ignorante in materia), ha senso buttarsi di nuovo su di un nuovo progetto ancora più ambizioso di quello precedente senza avere fatto un serio lavoro di efficientamento della catena produttiva? Inoltre (continuo a chiedermelo da anni ormai) ha davvero senso ricorrere sempre TSMC quando appare chiaro che Samsung (perlomeno nel medio termine) non riuscirà nemmeno ad eguagliarla? Non sarebbe il caso di azzerare tutto il progetto Exynos e ripartire da capo con una nuova architettura hardware che possa davvero impensierire TSMC sia in termini di efficienza energetica che in temperature? visto che gli Exynos sono sempre i più bollenti e i più energivori? E lo dico da un esperienza in qualità di cliente Samsung quasi decennale (S7 Edge, Note 10+ avuti come telefoni primari e A50 e A70 come telefoni secondari).
Si piazza comunque nell'ordine di un 5/4 nm di tsmc e come densità rimane comunque indietro
OT: in questo momento su MediaWorld S21 FE a 394 euro grazie ad una serie di sconti
Il problema in quel caso non sarebbe né della fonderia né della divisione dei semiconduttori...
Più che ai Chip fossi in Samsung lavorerei sulla dissipazione del calore, non è possibile che su S22 Ultra non possa "giocare" per più di 15 minuti, dopodichè non si può nemmeno mantenere e comincia a laggare come se non ci fosse un domani.
beh essendo un wafer, si può sempre provare! :)
Da incrociare le dita...
Infatti se poi il software fa pena cè poco da fare....
3 nm? Saranno almeno 11 nella foto
Io nel dubbio non lo mangerei
Grande, grande Samsung! :)
....poi lo usano per s23 e consuma di più di altri...
la prima azienda di Samsung a sfruttare i 3nm sará Apple con i suoi chip M2 e M3
speriamo sia buono! :)