Crisi dei chip, presentata la legge europea sui semiconduttori

08 Febbraio 2022 27

Entra nel vivo l'iniziativa con la quale l'Europa prova a dare il suo contributo per risolvere la crisi dei chip, dando centralità alla tecnologia sviluppata nel Vecchio Continente. Un piano in grado di mobilitare 43 miliardi di euro di investimenti pubblici e privati che si basa sulla legge europea dei semiconduttori, presentata oggi dalla Commissione Europea. L'obiettivo è chiaro da mesi: essere sempre più indipendenti dai fornitori extraeuropei e raddoppiare entro il 2030 la produzione europea di semiconduttori portandola al 20% del mercato mondiale.

La legge europea sui semiconduttori rafforzerà la competitività e la resilienza dell'Europa e contribuirà a realizzare le transizioni verde e digitale.

Se gli intenti erano già stati esplicitati, adesso è venuto il momento di esaminare più nel dettaglio i punti fondamentali della legge europea dei semiconduttori.

I TRE PILASTRI DELLA NORMATIVA

Gli aspetti essenziali del cosiddetto "Chips Act" sono sostanzialmente tre:

  • "Chips for Europe": obiettivo dell'iniziativa è mettere insieme le risorse da destinare alla ricerca, allo sviluppo e alla produzione di semiconduttori. La Commissione fa riferimento a complessivi 11 miliardi di euro, provenienti dagli Stati membri, dagli Stati terzi legati all'Unione da specifici programmi e dal settore privato. Le attività così finanziate comprendono, tra le varie, la creazione di linee pilota per realizzare prototipi, sperimentazione e il test di nuovi dispositivi, e le attività di formazione che aiuteranno gli addetti a comprendere approfonditamente l'ecosistema e la catena di valore dei semiconduttori.
  • Nuovo quadro per garantire la sicurezza dell'approvvigionamento. Per raggiungere l'obiettivo la Commissione ritiene necessario attirare investimenti e potenziare la capacità di produzione. Solo grazie a queste attività sarà possibile innovare nel campo dei chip con nodi avanzati, innovativi ed efficienti sotto il profilo energetico. La legge prevede inoltra la costituzione di un fondo per i chip che renderà più semplice l'accesso ai finanziamenti per le start-up.
  • Coordinamento tra Stati Membri e Commissione: l'Europa non vuole farsi (più) cogliere impreparata, per questo la legge prevede un meccanismo di coordinamento tra Stati Membri e Commissione con l'obiettivo di monitorare l'approvvigionamento di semiconduttori, stimare la domanda e anticipare le carenze. Grazie a queste attività l'Unione punta ad individuare per tempo i colli di bottiglia nella filiera dei fornitori, valutare congiuntamente la crisi e coordinare gli interventi necessari per trovare soluzioni per reagire alle difficoltà, a partire da un nuovo pacchetto di strumenti di emergenza.

Schematizzando ancora, si può dire che l'impianto normativo vuole evitare il ripresentarsi della situazione che ormai da quasi due anni caratterizza tutti i settori che dipendono dalla fornitura di semiconduttori (la Commissione ricorda per esempio quello automobilistico che in alcuni Stati membri, nel 2021, ha registrato una contrazione di un terzo): una domanda elevata, l'incapacità di soddisfarla e l'eccessiva dipendenza dalle fonderie asiatiche.

La ricetta preparata dalla Commissione per essere più indipendenti passa per un'iniezione di capitali che serviranno a valorizzare i punti di forza dell'Europa, a partire dalle organizzazioni e dalle reti di ricerca, e a risolvere le sue criticità (ved. mancanza di iniziative coordinate). Il successo del piano, come si intuisce, richiede uno sforzo congiunto pubblico-privato sulla cui riuscita però non è possibile fare pronostici al momento, anche perché il processo di approvazione della legge è tutt'altro che concluso.

LE DICHIARAZIONI DEI VERTICI UE

Le dichiarazioni dei vertici della UE chiariscono l'importanza dell'iniziativa, ammettono che si tratta di un piano ambizioso, che richiederà la collaborazione di partner internazionali, ma lasciano trasparire un certo ottimismo sulla riuscita.

La legge europea sui semiconduttori rappresenterà una svolta per la competitività mondiale del mercato unico europeo. A breve termine aumenterà la nostra resilienza alle crisi future, consentendoci di anticipare ed evitare le perturbazioni della catena di approvvigionamento, e a medio termine contribuirà a rendere l'Europa leader industriale in questo settore strategico. Con la legge europea sui semiconduttori prepariamo gli investimenti e la strategia, ma la chiave del nostro successo sono gli innovatori europei, i nostri ricercatori di livello mondiale, le persone che hanno reso prospero il nostro continente nel corso dei decenni. Ursula Von der Leyen, Presidente della Commissione Europea.

I chip sono necessari per le transizioni verde e digitale e per la competitività dell'industria europea. La sicurezza dell'approvvigionamento non dovrebbe dipendere da un solo Paese o da un'unica impresa. Dobbiamo fare di più insieme - nel campo della ricerca, dell'innovazione, della progettazione e degli impianti di produzione - per garantire che l'Europa sia un attore chiave più forte nella catena del valore globale. Ciò andrà anche a vantaggio dei nostri partner internazionali. Lavoreremo con loro per evitare futuri problemi di approvvigionamento - Margrethe Vestager, Vicepresidente esecutiva per Un'Europa pronta per l'era digitale.

I nostri obiettivi sono ambiziosi: raddoppiare la nostra quota di mercato globale portandola al 20% entro il 2030 e produrre in Europa i semiconduttori più sofisticati ed efficienti sotto il profilo energetico. Thierry Breton, Commissario per il mercato interno.

I PROSSIMI PASSAGGI

La presentazione del Chips Act da parte della Commissione è il primo punto di partenza per varare la normativa che dovrà essere discussa dal Parlamento europeo e poi approvata dai singoli Stati membri. Considerata l'importanza della materia, la Commissione invita gli Stati membri sin da ora - quindi ancora prima dell'approvazione definitiva del regolamento - ad adottare iniziative coordinate per garantire una regolare fornitura di semiconduttori all'interno dell'Unione. Facile a dirsi, più complesso a farsi senza concretizzare (leggasi finanziare) quanto prospettato a grandi linee nella normativa.


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Commenti

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Thesun88

Shhhhh!!! non andate a dirlo ai complottisti, che su un discorso alla camera di Draghi in merito ci hanno ricamato su un film asserendo che si stesse riferendo all'obbligatorietà dei chip sotto pelle.

Andrearocca

nel carrozzone europeo sono la fotocopia di quello italiano visione nel lungo periodo zero e reazione solo a seguito dell emergenza, sono patetici; é meglio la governance del partito comunista cinese

Davide

Con 11mld non ci fai niente

BATTLEFIELD

St microelectronics ex SGS thompson

Rottin'Ghoul

https://www.st.com/content/st_com/en.html

gianni

Scusa, mi sfugge la sigla ST, a chi ti riferisci? Grazie anticipatamente.

Daniele Brescia

Peccato che l'Europa l'abbia capito solo ora a danno fatto. Se è chiamata "Vecchio Continente" è perchè è vecchio in tutto e non riesce a stare al passo con paesi dell'Est

Carletto Fidanza

Poveri noi.

Scooty Bucky

Si

Gef

No al nucleare vallo a dire agli integralisti. La ricerca sull'energia nucleare è lungi dall'essere esaurita

Gef

ah già, meglio distruggerlo questo pianeta

supermariolino87

Nel duemilacredici vorrai dire...

tulipanonero1990

Too little too late

Kamehame

E da manodopera LGBQWERTY+XYZ

Surak 2.04

Ci sarà da divertirsi quando imporranno che i chip siano costruiti con materie riciclate, certificazione di assenza di olio di palma, e imporre che almeno il 25% sia prodotto con metodi bio(dinamici)

Surak 2.04

"Eh miei cari...un po' come la crisi energetica attuale "No al nucleare, no al fotovoltaico, no all'eolico, ma anche no agli aumenti..."

Ma soprattutto "Sì ad andare a cac.. il ca... ai russi su ordine del PeTUS", che nel frattempo vende un po di armi all'Ucraina e costoso gas all'UE

Holy87

Non è una questione di concorrenza.
Se il mondo non rimarrà fermo ben venga, ma l'Europa ha bisogno di una certa indipendenza.

T. P.

ed io lo spero vivamente! :)

BATTLEFIELD

la politica ha puntato l'obbiettivo, credo che il futuro ci riserverà belle sorprese :)

HanselTTP

cosi' la scheda grafica nuova la compro nel 2032, andiamo bene.....

T. P.

vero e sicuramente ci sono anche altre realtà interessanti ma il punto è che non basta ed ora ci tocca recuperare come questo piano tenta di fare! :)

BATTLEFIELD

abbiamo ancora un colosso mondiale tutto europeo che si chiama ST che tra le altre cose ha sviluppato tecnologie che nel prossimo futuro saranno impiegate da tutto il settore automobilistico (inverter a carburo di silicio). Non siamo proprio nel deserto

Tommers0050

siete arrivati con circa 30 anni di ritardo, ormai i buoi sono scappati il declino europeo rimane inevitabile

Antsm90

Han poco da bloccare, già siam messi male adesso figuriamoci nei prossimi anni con la Cina che è sul piede di guerra con Taiwan

SimoneGus

stima del 20% che non prende in considerazione il piccolissimo aspetto che anche il resto del mondo non rimarrà fermo

Vincenzo

E poi c'è un ulteriore passaggio:
la Commissione europea che bolla come aiuti di Stato l'intervento e blocca il tutto, sanzionando i Paesi.

Davide Mosezon

Speriamo non sia troppo tardi, in ogni caso è un passo da tentare.
Oggi Taiwan che è tra i principali paesi che produce chip rischia grosse instabilità da parte della Cina continentale nei prossimi anni questo potrebbe voler dire che la crisi dei chip può continuare o addirittura essere peggiore di oggi.

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