
Economia e mercato 26 Gen
Entra nel vivo l'iniziativa con la quale l'Europa prova a dare il suo contributo per risolvere la crisi dei chip, dando centralità alla tecnologia sviluppata nel Vecchio Continente. Un piano in grado di mobilitare 43 miliardi di euro di investimenti pubblici e privati che si basa sulla legge europea dei semiconduttori, presentata oggi dalla Commissione Europea. L'obiettivo è chiaro da mesi: essere sempre più indipendenti dai fornitori extraeuropei e raddoppiare entro il 2030 la produzione europea di semiconduttori portandola al 20% del mercato mondiale.
La legge europea sui semiconduttori rafforzerà la competitività e la resilienza dell'Europa e contribuirà a realizzare le transizioni verde e digitale.
Se gli intenti erano già stati esplicitati, adesso è venuto il momento di esaminare più nel dettaglio i punti fondamentali della legge europea dei semiconduttori.
Gli aspetti essenziali del cosiddetto "Chips Act" sono sostanzialmente tre:
Schematizzando ancora, si può dire che l'impianto normativo vuole evitare il ripresentarsi della situazione che ormai da quasi due anni caratterizza tutti i settori che dipendono dalla fornitura di semiconduttori (la Commissione ricorda per esempio quello automobilistico che in alcuni Stati membri, nel 2021, ha registrato una contrazione di un terzo): una domanda elevata, l'incapacità di soddisfarla e l'eccessiva dipendenza dalle fonderie asiatiche.
La ricetta preparata dalla Commissione per essere più indipendenti passa per un'iniezione di capitali che serviranno a valorizzare i punti di forza dell'Europa, a partire dalle organizzazioni e dalle reti di ricerca, e a risolvere le sue criticità (ved. mancanza di iniziative coordinate). Il successo del piano, come si intuisce, richiede uno sforzo congiunto pubblico-privato sulla cui riuscita però non è possibile fare pronostici al momento, anche perché il processo di approvazione della legge è tutt'altro che concluso.
Le dichiarazioni dei vertici della UE chiariscono l'importanza dell'iniziativa, ammettono che si tratta di un piano ambizioso, che richiederà la collaborazione di partner internazionali, ma lasciano trasparire un certo ottimismo sulla riuscita.
La legge europea sui semiconduttori rappresenterà una svolta per la competitività mondiale del mercato unico europeo. A breve termine aumenterà la nostra resilienza alle crisi future, consentendoci di anticipare ed evitare le perturbazioni della catena di approvvigionamento, e a medio termine contribuirà a rendere l'Europa leader industriale in questo settore strategico. Con la legge europea sui semiconduttori prepariamo gli investimenti e la strategia, ma la chiave del nostro successo sono gli innovatori europei, i nostri ricercatori di livello mondiale, le persone che hanno reso prospero il nostro continente nel corso dei decenni. Ursula Von der Leyen, Presidente della Commissione Europea.
I chip sono necessari per le transizioni verde e digitale e per la competitività dell'industria europea. La sicurezza dell'approvvigionamento non dovrebbe dipendere da un solo Paese o da un'unica impresa. Dobbiamo fare di più insieme - nel campo della ricerca, dell'innovazione, della progettazione e degli impianti di produzione - per garantire che l'Europa sia un attore chiave più forte nella catena del valore globale. Ciò andrà anche a vantaggio dei nostri partner internazionali. Lavoreremo con loro per evitare futuri problemi di approvvigionamento - Margrethe Vestager, Vicepresidente esecutiva per Un'Europa pronta per l'era digitale.
I nostri obiettivi sono ambiziosi: raddoppiare la nostra quota di mercato globale portandola al 20% entro il 2030 e produrre in Europa i semiconduttori più sofisticati ed efficienti sotto il profilo energetico. Thierry Breton, Commissario per il mercato interno.
La presentazione del Chips Act da parte della Commissione è il primo punto di partenza per varare la normativa che dovrà essere discussa dal Parlamento europeo e poi approvata dai singoli Stati membri. Considerata l'importanza della materia, la Commissione invita gli Stati membri sin da ora - quindi ancora prima dell'approvazione definitiva del regolamento - ad adottare iniziative coordinate per garantire una regolare fornitura di semiconduttori all'interno dell'Unione. Facile a dirsi, più complesso a farsi senza concretizzare (leggasi finanziare) quanto prospettato a grandi linee nella normativa.
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Commenti
Shhhhh!!! non andate a dirlo ai complottisti, che su un discorso alla camera di Draghi in merito ci hanno ricamato su un film asserendo che si stesse riferendo all'obbligatorietà dei chip sotto pelle.
nel carrozzone europeo sono la fotocopia di quello italiano visione nel lungo periodo zero e reazione solo a seguito dell emergenza, sono patetici; é meglio la governance del partito comunista cinese
Con 11mld non ci fai niente
St microelectronics ex SGS thompson
https://www.st.com/content/st_com/en.html
Scusa, mi sfugge la sigla ST, a chi ti riferisci? Grazie anticipatamente.
Peccato che l'Europa l'abbia capito solo ora a danno fatto. Se è chiamata "Vecchio Continente" è perchè è vecchio in tutto e non riesce a stare al passo con paesi dell'Est
Poveri noi.
Si
No al nucleare vallo a dire agli integralisti. La ricerca sull'energia nucleare è lungi dall'essere esaurita
ah già, meglio distruggerlo questo pianeta
Nel duemilacredici vorrai dire...
Too little too late
E da manodopera LGBQWERTY+XYZ
Ci sarà da divertirsi quando imporranno che i chip siano costruiti con materie riciclate, certificazione di assenza di olio di palma, e imporre che almeno il 25% sia prodotto con metodi bio(dinamici)
"Eh miei cari...un po' come la crisi energetica attuale "No al nucleare, no al fotovoltaico, no all'eolico, ma anche no agli aumenti..."
Ma soprattutto "Sì ad andare a cac.. il ca... ai russi su ordine del PeTUS", che nel frattempo vende un po di armi all'Ucraina e costoso gas all'UE
Non è una questione di concorrenza.
Se il mondo non rimarrà fermo ben venga, ma l'Europa ha bisogno di una certa indipendenza.
ed io lo spero vivamente! :)
la politica ha puntato l'obbiettivo, credo che il futuro ci riserverà belle sorprese :)
cosi' la scheda grafica nuova la compro nel 2032, andiamo bene.....
vero e sicuramente ci sono anche altre realtà interessanti ma il punto è che non basta ed ora ci tocca recuperare come questo piano tenta di fare! :)
abbiamo ancora un colosso mondiale tutto europeo che si chiama ST che tra le altre cose ha sviluppato tecnologie che nel prossimo futuro saranno impiegate da tutto il settore automobilistico (inverter a carburo di silicio). Non siamo proprio nel deserto
siete arrivati con circa 30 anni di ritardo, ormai i buoi sono scappati il declino europeo rimane inevitabile
Han poco da bloccare, già siam messi male adesso figuriamoci nei prossimi anni con la Cina che è sul piede di guerra con Taiwan
stima del 20% che non prende in considerazione il piccolissimo aspetto che anche il resto del mondo non rimarrà fermo
E poi c'è un ulteriore passaggio:
la Commissione europea che bolla come aiuti di Stato l'intervento e blocca il tutto, sanzionando i Paesi.
Speriamo non sia troppo tardi, in ogni caso è un passo da tentare.
Oggi Taiwan che è tra i principali paesi che produce chip rischia grosse instabilità da parte della Cina continentale nei prossimi anni questo potrebbe voler dire che la crisi dei chip può continuare o addirittura essere peggiore di oggi.