
Tecnologia 18 Mag
Nell'ennesimo parallelismo tra Skynet di Terminator e la realtà, Google ha annunciato ieri di essere riuscita a far progettare dei chip AI da... un algoritmo AI: i progetti del software sono stati definiti "paragonabili o superiori" a quelli creati dagli esseri umani, ma sono stati generati in tempi enormemente inferiori. Un lavoro che avrebbe richiesto mesi a un team umano ha impegnato la rete neurale per meno di sei ore. Detta in altre parole, l'AI contribuisce in modo sostanziale alla sua stessa evoluzione.
Google lavora a questa innovazione ormai da anni, ma quello pubblicato ieri su Nature è il primo successo concreto. Le TPU (Tensor Processing Unit) sviluppate dall'AI saranno effettivamente prodotte in massa e introdotte sul mercato - saranno di fatto i chip AI di prossima generazione del colosso di Mountain View. Le TPU di Google vengono usate internamente per ricerche sull'AI e sviluppo di funzionalità nei suoi prodotti software, oppure vengono offerte ai clienti dei servizi cloud della società.
La fase specifica di progettazione dei chip assegnata dai googler all'AI è il cosiddetto floorplanning. Sostanzialmente, i designer devono realizzare il layout ottimale di un die per tutti i sottosistemi di un chip, come CPU, GPU e core di memoria. Il posizionamento dei vari componenti determina le prestazioni e l'efficienza di un chip; viste le dimensioni estremamente ridotte con cui si lavora, bastano spostamenti di pochi nanometri per avere un impatto profondo su entrambi i parametri.
Un aspetto affascinante dei processi AI è quanto diversi siano da quelli umani. L'abbiamo visto nel caso delle sfide al gioco Go dei sistemi di DeepMind: la vittoria in una delle partite è stata determinata proprio da una mossa apparentemente illogica, la famosa mossa 37. Più o meno lo stesso si è verificato anche con il design dei chip: gli umani tendono a produrre design ordinati e razionali, mentre le AI sembrano quasi distribuire i vari sottosistemi in modo casuale. Eppure, anche qui, il risultato finale è a favore dell'AI.
Secondo un editoriale di Nature stessa, la scoperta di Google potrebbe ritardare la fine della Legge di Moore, un assioma dell'informatica formulato mezzo secolo fa fa secondo cui ogni due anni il numero di transistor in un chip raddoppia. Magari l'AI non riuscirà a superare gli ostacoli fisici della miniaturizzazione dei processi produttivi, ma potrebbe trovare altri sistemi per migliorare le prestazioni di un chip alla stessa velocità.
Commenti
Di fatto non ha inventato nulla... e sinceramente avrei da ridire anche sulla parola progettato... forse meglio usare imitato ma tanto è...
SI capisco, ma noi valutiamo queste cose da un punto di vista "ristretto", per così dire.
Perché l'uomo ha 200k o 300k anni, ma forse anche 700k e forse anche di più, mentre noi diamo per assodato, in una certa misura, che solo le ultime migliaia di anni "contano", ma questo non sta scritto da nessuna parte.
Consdierando quanto sopra io personalmente credo che l'uomo può vivere in comunità, ma non in grandi comunità, queste non possono funzionare per vari motivi che se vuoi possiamo approfondire.
Proprio partendo dall'osservazione e riflessione dei popoli che conosciamo e che hanno vissuto, o vivono ancora seppur in via di estinzione, in piccole comunità, e costatando come queste per loro natura siano le meno "distruttrici" (del mondo e di loro stesse), ho iniziato a capire che la soluzione non può essere dentro il pardigma moderno, che, tra le molte cose, presuppone un libertà di scelta a qualsiasi "livello", compreso quello di come deve essere la comunità.
Guardando anche alla natura si capisce che ogni specie ha il suo modo equilibrato ed equo di vivere, dai solitari, alle "coppie fisse", alle piccole famiglie fino ai grandi branchi, ma che, almeno nei cosiddetti animali superiori, non raggiungono mai numeri elevati come facciamo noi nelle grandi megalopoli. sappiamo tante cose ma paradossalmente non sappiamo se esiste un "modo naturale", e quindi che tende all'equilibrio ed all'equità, per noi stessi, non ne abbiamo la minima idea.
Come dicevo osservando le società umane piccole ci si accorge immediatamente che, quantomeno, sono le meno squilibrate, in tutti i sensi, e questo a mio avviso è un indizio importante che ci dice, in pratica, che la direzione in cui siamo andati negli ultimi millenni, e soprattutto negli ultimi secoli, è totalmente sbagliata. Perché mi riesce difficile credere che la natura (di0 o come preferisici), abbia realizzato un sistema impressionante in quanto a numeri di sottosistemi e sotto-sottosistemi (eccetera) che funziona perfettamente e di cui noi ne siamo "esclusi". Per me non ha senso. E siccome noi siamo oggettivamente parte di questo mega-sistema, credo che necessariamente esiste il "sistema giusto" per noi. Ma ovviamente, se è vero quello che penso, questo significa che è necessario rinunciare a molto di ciò che è stato fatto dalla nascita della cosiddetta "civiltà", almeno nel senso di società di massa, prché mi sembra ormai ovvio che non funziona.
Quello che dici può anche essere vero, ma non sono del tutto convinto nemmeno dopo diversi anni di riflessione che l'essere umano sia effettivamente in grado di vivere in comunità. Non essendo convinto di questo concetto così elementare, non posso esserlo sulla possibilità di diventare noi questi "esseri superiori", garanti di uno sviluppo sostenibile che non abbia come obiettivo ultimo quello del "prosperare della razza umana", obiettivo la cui realizzazione, dal mio punto di vista, non ha lasciato altro se non un puro senso di egoismo e di relizzazione effimera.
Come rispondevo anche all'utente poco sotto, non credo oltretutto che si possano fare ipotesi sulla posizione delle popolazioni dei nativi americani e sulla immutabilità della loro cultura a fronte della negata possibilità di evoluzione che hanno subito. Quello su cui si è soliti fare riferimento è l'ideale di sostenibilità relativo ad una condizione numericamente favorevole alla sostenibilità stessa. Se messi alle strette avrebbero quasi sicuramente fatto meglio di quanto fatto dal "mondo occidentale", fino a che punto avrebbe retto sfortunatamente non si potrà mai sapere.
Ho ampiamente criticato il modello democratico per tutta la mia vita, partendo da questo punto posso ragionevolmente affermare che del fatto che li votiamo o meno non mi interessa ai fini del ragionamento di fondo, ai fini di questa responsabilità autoimposta che sarebbe opportuno prospettare. Per quanto riguarda i nativi americani, non avendo avuto modo di sviluppare in autonomia una certa impostazione, chiamiamola avanzata, non penso si possa dare per certa la loro posizione.
Ad ogni modo la mia era una critica più o meno filosofica sul fatto che non vedo come noi possiamo permetterci di pretendere che ciò che secondo un certo ideale vada realizzato, non debba essere realizzato se non da noi stessi. Nello specifico non reputo un buon obiettivo quello del "prosperare della razza umana", obiettivo silentemente datoci ormai secoli orsono e la cui realizzazione non ha lasciato altro se non un puro senso di egoismo e di relizzazione effimera.
Le batterie umane NON possono funzionare, perche' l'energia emessa da un corpo (calore?) e' molto minore dell'energia che serve a tenere in vita quel corpo.
In altre parole, consumi 100 per ottenere 10.
Io una volta ho vomitato
Vedo che Terminator non ha insegnato nulla
Basta non pagargli la bolletta.
In effetti scrivere un numero doppio sulla scatola ogni 18 mesi non è un gran problema.
L'uomo non è una macchina.... e su...
allora nemmeno l'uomo è vivo, visto che è una macchina
in pratica l'AI ha riscoperto l'algoritmo di blur? ;)
Guarda il film "Eagle eye" :D
Io te lo consiglio, in genere è un film che piace.
Non l'avevo visto, ma sembra interessante
si, è una conclusione condivisibile.
esatto :D
Si da un punto di vista prettamente logico hai ragione, ma la vita non è solo logica, questo è il punto a mio avviso. E certo che l'etica è soggettiva, ma a mio avviso fondamentale per prendere decisioni soprattutto se è la vita di qualcun altro ad essere in gioco, anche la vita di qualcuno che ancora non c'è.
Mi chiedi "che si fa?".
Rispondo "dipende".
Proprio perché ci sono in ballo questioni etiche non ci può essere una risposta univoca.
La mia l'hai capita immagino così come io ho capito la tua, e sono diverse. Chi ha ragione? Nessuno in senso "assoluto" proprio perché c'è di mezzo l'etica.
ma questo è unicamente perchè noi riteniamo più "etico" evitare di sperimentare direttamente quando nello stesso tempo lo facciamo in egual modo ogni qualvolta si inventi un qualche sistema che ci semplifichi la vita, vedi case di tufo che aumentano la radiazione di fondo di anche 10 volte, oppure motori termici a vapore che prevedevano la combustione di carbone con tutti i rischi conseguenti per l'essere umano che "subiva" la novità.
ancora, tanto per fare un esempio, non è raro di casi in cui le conoscenze mediche applicate su un individuo finirono per peggiorare la patologia tentando di curarla e causando da questo l'effetto di essere controproducente. in tal caso cosa si fa? non si prova per via della paura che quello possa peggiorare le cose? ma non siamo ridicoli.
potrei fare la battuta se sia etico o meno creare virus in laboratorio, cosa che però facciamo ampiamente; NON voglio finire sull'argomento covid, è solo un esempio come un altro che avrei fatto anche se il covid non fosse mai esistito (a prescindere che provenga da un laboratorio o meno).
assolutamente, ma non me l'aspettavo considerando lo storico dei commenti e l'accuratezza dell'utente sopra sul mondo "processori" in generale.
in ogni caso penso che, se si è rivelata così funzionale, verrà integrata una analisi dello stesso tipo anche nelle suite classiche utilizzate per tali scopi, penso a cadence per fare un nome.
Non è quetione se si può affermare che succeda, è questione che può succedere perché la vita è un fenomeno infinitamente complesso e per gran parte, si suppone, sconosciuto. Ed inoltre ci sono questioni etiche (e religiose certo) che hanno fermato tali percorsi, e a mio avviso giustamente. Troppe incognite, troppa ignoranza. Non si può consdirare solo l'aspetto scienfifico e di ricerca su questi temi, c'è molto altro da considerare. Creare un uomo artificialmente coinvolge necessariamente tutti questi aspetti.
non credo ci siano basi scientifiche per poter affermare che succeda. a questo punto non sarebbe più possibile fare nulla perchè "che ne sai che poi non succeda qualcosa che ci fa stare male tutti?" e così via. ecco, quindi mi sembra assurdo. volendo si potrebbe pensare di analizzare meglio il comportamento del cervello umano e conseguentemente valutare possibili implicazioni successive nel tentativo di mitigare ciò che potrebbe non essere andato come sperato. d'altro canto ci sono patologie naturali ben peggiori sulle quali si potrebbe benissimo discutere se causate o meno da comportamenti o abitudini dell'uomo. l'unica differenza è la presunta non correlazione diretta presente in tali casi.
Capito. Ma non ci sono solo "i tabù religiosi" che creano problemi, ci sono anche quelli semplicemente etici e/o morali.
Fai un bambino artificiale che poi ha gli incubi 7/24 ...? Che si fa?
Solo una ipotesi tra le infinite possibili...
È un mondo un po particolare e che richiede conoscenze specifiche, ci sta che qualcuno non sappia come funziona la progettazione di sistemi integrati.
Sicuramente ci sarà ancora qualcuno convinto che i chip si progettano collegando i transistor a mano uno per uno
Eh ma se mi fate vedere le immagini sfocate.... grrrr o le fate vedere o non le fate vedere.
Adesso vado a ricercare l'algoritmo di google che da un immagine sfocata ti ricostrueva l'originale ahhahhahaha
Il discorso è su come definire la vita, non sull'adattamento degli esseri vivinti.
era relativo ad un punto molto sopra quando ti chiedi se una vita creata artificialmente può o meno essere considerata vita. per come la vedo io basterebbe provare.
La "filosofia" nel senso di ogni fenomeno che presuppone "vita" per poter esistere.
Senza vita non ci sarebbe la filosofia, l'architettura etc e quindi sono fenomeni della vita.
Bè per i tre che fanno figli non sappiamo, e quindi direi che è pura speculazione.
Ma per il resto, ovvero la fine del tuo post, non ho capito il punto.
se posso inserirmi nel discordo, da come la vedo io questo si può ridurre ad un qualcosa di "funzionale" contro un qualcosa di "non funzionale". l'architettura dei castori è funzionale allo scopo, se così non fosse non esisterebbe (nel senso che non potrebbe perdurare per più di qualche tentativo), lo stesso vale per le api, non è un caso se la struttura a cella è tale da essere esagonale, è funzionale e quindi sopravvive al tempo. faccio un altro esempio: non è assurdo considerare che all'inizio della vita oltre che esseri in grado di riprodursi a partire da loro stessi o a coppie fossero coesistenti con esseri che richiedevano 3 individui (al posto di machi e femmine, chiamiamoli tizio caio e sempronio), il fatto che oggi non ce n'è siano potrebbe essere perchè evidentemente non sono stati funzionali.
certo è che oltre questo basterebbe semplicemente provare (ovviamente facendo cadere i maggiori tabù religiosi che accompagnano questo tipo di ricerche da tempi immemori)
la filosofia mi sembra tutto meno che la manifestazione di vita, si tratta di ipotesi e considerazioni fatte sulla base di società umane quali siamo stati in grado di definirne noi, non racchiude alcuna verità assoluta forte, costante e replicabile, solo adattamenti per un essere umano più o meno definito dalla propria realtà e ambiente.
FantaGoogle
Anche ridurre la vita alla chimica organica non è logico. La vita, come detto prima, è infinitamente complessa e con manifestazioni molto diversificate.
Per esempio la filosofia è una manifestazione della vita (qui sulla Terra), non è possibile non tenerne conto. Architettura (anche quella dei castori o delle api), musica, ingegneria, combattimenti per l'accoppiamento e gli esmpi sono, probabilmente, infiniti.
Si l'ho visto quel film ed è molto pertinente.
Vabene ci saranno anche le donne dai
Lol può essere
Mi viene in mente il film 'l'uomo bicentenario'. Probabilmente lo hai visto anche tu. A seguito di un incidente un robot incomincia ad interessarsi alla vita umana con curiosità, fino a interessarsi ai fenomeni della nascita e della morte, estranei al mondo dei robot. Col tempo riesce a sostituire tutti i suoi meccanismi con organi cibernetici, anche la pelle. Tuttavia, tutti questi interventi non furono sufficienti affinchè potesse essere riconosciuto come essere umano, perchè, come stabilì la giuria, gli essere umani possono tollerare un robot dalle sembianze umane (fin qui non sono troppo sicuro delle parole esatte), ma nessun essere umano può accettare un essere umano immortale. Alla fine prese l'ultima decisione, quella di porre un termine alla sua esistenza emulando la condizione umana, ovvero quella della indeterminibilità della data della morte e senza un intervento di nessuno. Successivamente, la giuria internazionale lo riconobbe come essere umano, ma morì prima di aver sentito il riconoscimento.
non so, è un po' lo stesso ragionamento quando si diceva che la chimica organica erano "prodotti di di0", abbiamo visto poi un secolo dopo come è finita la questione.
Ok.
Per la tua domanda, direi "chissà". Perché proprio perché la vita ci è ignota non sappiamo se il produrre artificialmente una cosa che sembra viva sia effettivamente "vita".
Per esempio è possibile che per rientrare nel "fenomeno vita" a tutti gli effetti ci sia bisogno di passare atraverso tutti gli infiniti processi che solo il "modo naturale" consente che avvengano.
Insomma le incognite sono davvero tante e quindi credo che ogni idea in proposito sia solo speculazione.
Infatti, io dico che non ha nessun valore scientifico. Al massimo filosofico, quindi inutile.
La legge di moore non è mai esistita, è stata solo un affermazione basata su una bonaria analisi dell'evoluzione tecnologica del tempo, una cosa che avrebbero potuto dire tutti dando una semplice occhiata ai grafici.
È uno dei concetti che più odio nel mondo dell'elettronica...
Ci sono state, ed ancora ci sono in piccolissime nicchie, società che hanno questa consapevlezza, non c'è bisogno di "creature superiori", siamo noi quelle "creture superiori", basta volerlo.
Solo un esempio tra i molti possibili:
Alce nero.
https://sevaproject.it/blog/la-grande-lezione-degli-indiani-damerica
Mi sa che lo devo rivedere, è passato troppo tempo.
Io ho scritto le prime cose che mi sono venute in mente. Un giorno saremo in grado di far nascere bambini al di fuori del grembo materno usando qualsiasi materiale genetico. Creeremo sempre un essere vivente? Io ritengo di sì.
"Vita" è un concetto creato per descrivere un fenomeno che acor oggi non è conosciuto nella sua interezza, ma solo in alcune delle sue innumerevoli manifestazioni che ricorrono nelle diverse specie viventi. Ridurre un fenomeno immensamete vasto e complesso come lo è la vita a riproduzione e alla nascita/morte è a dir poco semplicicstico.
Ache la più futuristica società di robot immaginabile non potrà mai nemmeno lontanamente avvicinarsi alla vastità e complessità del fenomeno "vita".
E' impossibile, a meno che non diventi "vita" egli stessa.
Bello, rivisto di recente
Spegni per un po' Netflix
Se la situazione in cui ci troviamo è questa, sembrerebbe ovvio che la colpa sia di tutto il genere umano. Ma io non sono d'accordo. Faccio un salto indietro nel tempo, al tempo dei Romani. Erano soliti costruire terme dappertutto, le quali richedevano per funzionare una grande quantità di legname. Disboscarono talmente tanto che trovarono conveniente importare il legname dall'Egitto. Questo è sicuramente una delle prime se non la prima catastrofe ambientale documentata provocata dall'uomo. Qualche secolo più tardi, con la conquista del continente americano, i bianchi si scontrarono con i pellirossa, i quali tenevano in grande considerazione la sacralità della natura. Quello che voglio dire è che non è l'essere umano in sè che è antiambientalista, ma sono coloro che detengono il potere a farsi governare dalla bramosità, di tutti i tipi. Quindi, se ancora oggi non riusciamo a prendere decisioni drastiche per la tutela della natura, e della nostra salute, è perchè chi ci governa non ha nessun interesse a prendere le decisioni necessarie, anche se potrebbe significare la perdita del potere. Come anche chi sta all'opposizione non vede altro che l'approfittabilità della situazione. E noi li votiamo tutti? E certamente, ci riempiono talmente di paure che non possiamo fare altro.
Il calcolo degli anni non esiste, è anch'esso Matrix...