
Mobile 01 Apr
La crisi dei chip che un po' tutto il mondo sta attraversando è una conseguenza dell'accentramento di buona parte della capacità produttiva mondiale in una sola regione - quella asiatica, per giunta, storicamente imprevedibile. Sono le considerazioni di Pat Gelsinger, attuale amministratore delegato di Intel, pronunciate nel corso di un'intervista con la rubrica 60 Minutes di CBS News. 25 anni fa gli Stati Uniti rappresentavano il 37% della produzione globale di semiconduttori; oggi, invece, solo il 12%. L'Asia, nel frattempo, ha accumulato ben il 75% delle quote di mercato. Basare l'intera supply chain su praticamente una sola regione è una strategia rischiosa, dice Gelsinger.
Al momento le due fonderie più importanti al mondo sono la taiwanese TSMC e la sudcoreana Samsung. Intel segue, ma in questo periodo storico si trova un po' in difficoltà - rispetto alle altre due, Chipzilla ha faticato a stare al passo con la riduzione dei processi produttivi, e mentre TSMC è già proiettata verso i 4 nm Intel rimane ancora ferma ai 10 nm. È molto importante osservare che questo parametro non ha più l'importanza di una volta - la densità di transistor del processo Intel a 10 nm è leggermente superiore a quella dei 7 nm di Samsung e TSMC, per esempio - ma anche Intel stessa afferma che è ora di rimboccarsi le maniche e rimettersi in pari.
Anzi, potremmo argomentare che proprio questa consapevolezza permetterà a Intel di ritornare al top: se sai qual è il tuo problema puoi iniziare a lavorare per risolverlo. Gelsinger ritiene che per tornare sulla vetta la sua società impiegherà un paio d'anni - e dovrà investire somme di denaro ingenti: a questo proposito, Intel ha detto che spenderà 3,5 miliardi di dollari per ampliare la sua fonderia di Rio Rancho, in New Mexico, e ha confermato l'intenzione di dedicare 20 miliardi di dollari alla costruzione di due nuove fonderie in Arizona.
Vale tuttavia la pena osservare che la concorrenza non resterà a guardare. Sia Samsung sia TSMC hanno annunciato investimenti altrettanto ingenti, se non di più. E anche l'Europa vuole essere della partita, magari alleandosi proprio con Samsung. Comunque vada, la speranza per noi consumatori è che la concorrenza sempre più agguerrita ci permetta di uscire dalla crisi in tempi più brevi possibile.
Commenti
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<draft> - articolo e post da leggere nuovamente prestando molta attenzione per commentare poi con ancora più particolari -
" in considerazione di quel vasto territorio ed di quella ancora elevata popolositá di stati come l'india e la P.R.C, le risorse certamente non mancano mentre quei mezzi sono altresí utili per proseguire e produrre grandi quantitá di semiconduttori. "
possiamo pertanto scrivere certe dichiarazioni e mettere in evidenza che quelle imprese coinvolte , di un settore industriale per le telecomunicazioni, stanno invero elemosinando fondi e finanziamenti di stato [ aiuti e sovvenzioni statali ] per " abbattere ulteriormente quei costi per la produzione " e impiegare infine manodopera a bassissimo costo, sfruttando nuovamente quello " stile " di un'organizzazione di socialisti [ sindacati e sindacalizzati in EU ] che intendono ritrovare cosí quel modo per impiegare manodopera di immigrati in europa e " ripartire " con quel traffico di ' esseri ancora umani ' che trovarono " quei cancelli spalancati " per entrare in EU.
[ socialisti ] sindacati e sindacalizzati avevano rimosso ogni barriera e poiché anche convinti di poter " sostituire " i cittadini europei, rimpiazzandoli con tal manodopera di alieni, estranei, forestieri, intrusi, migranti, stranieri, permettendo cosí a quei socialisti [ sindacati e sindacalizzati ] di continuare a sopravvivere come fannulloni scansafatiche e " imboscandosi " . </draft>
Ah ma questa è una cosa che Intel fa da almeno 2/3 anni. Possono raccontarla come vogliono, ma sono saltate diverse teste negli ultimi 24/36 mesi proprio a causa del fatto che l'azienda non è riuscita in alcun modo ad evolvere il processo produttivo come avrebbe voluto.
Di certo queste teste non sono saltate perchè il "buon vecchio" 10nm gli piace tanto...
No, non è questione di importanza. La questione è che non esiste un metodo univoco per misurare la distanza tra un transistor e l'altro. Questo genera misure non propriamente confrontabili tra di loro.
Ma non sono solo i chip ad alta densità ad essere introvabili, ma anche tutto quello che riguarda l'elettronica di potenza.
Una carenza che non si vedeva dai tempi di fukushima.
lo spero , abbiamo delegato troppo all asia la produzione di quasi tutto
la densità di transistor del processo Intel a 10 nm è leggermente superiore a quella dei 7 nm di Samsung e TSMC. vero.
peccato pero che:
- per intel i 10 nm sono il miglior step produttivo possibile ed ancora non ha alti regimi produttivi visto che non è ancora presente sui desktop
- TSMC ha ben 2 step migliorativi, il 7nm + e il 5nm in produzione, e sta preparando il 4nm.
- Samsung ha 1 step produttivo superiore.
bello confrontare la tua punta di diamante con la ferraglia passata degli altri e dire che sei piu o meno alla pari......
Se la produzione di semiconduttori è per grandissima pare in Asia, la colpa è di tutti gli stati occidentali che hanno preferito delocalizzare, delegare o semplicemente preferito acquistare dove la manodopera era sottopagatissima per massimizzare il profitto. Poi un bel giorno, quando per colpa del ban da parte del presidente americano partono conseguenze, tra cui appunto la carenza di semiconduttori, crolla questo sistema e tutti disperati cercano di correre ai ripari, come se costruire e/o potenziare fonderie ed impianti produttivi si potesse realizzare dall'oggi al domani. La più patetica è l'Europa che in questo settore contava appena il 10%, se ci arriva, prevalentemente in dispositivi medicali perché ha sempre preferito acquistare dagli altri in questo settore, specie a basso costo, ed ora ha un piano di finanziamento decennale ridicolo per partire quasi da zero in questo settore dove gli altri sono lontani anni luce e si è in ritardo di almeno 20 anni nel settore rispetto a chi si è affermato, soprattutto dell'elettronica di consumo.
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articolo | post da rileggere e commentare
per intanto... iniziamo a scrivere che in considerazione del vasto territorio e soprattutto di popolosita' per india e PRC, le risorse non mancano e per quella produzione di grandi quantitá di semiconduttori .
possiamo invece iniziare ad affermare che le imprese coinvolte stanno invece cercando fondi e finanziamenti di stato [ aiuti di stato ] con quello stile e organizzazione socialista [ sindacati e sindacalizzati ] e per trovare quel modo di impiegare immigrati in europa , continuando con quel traffico di esseri umani e ai quali hanno aperto i cancelli pensando di sostituire gli europei con manodopera di intrusi e per permettere ai socialisti [ sindacati e sindacalizzati ] di sopravvivere senza batter colpo. </draft>
Trump ha causato tutto ciò, grazie al suo ban e lista nera verso molte aziende cinesi...
Ce ua regione in Europa(triangolo tra Stati) dove forse diventerà un punto di riferimento per la produzione dei chip
Infatti credo che molti, tra questi ci metto anche i governi, la stiano facendo troppo facile. Non basta spendere soldi e creare fisicamente la fabbrica, ma c'è tutto un contorno che non è di facile gestione.
Poi dipende sempre in cosa si vuole investire, ma ad oggi i big sono quelli e la vedo durissima infilarsi come competitor. Direi impossibile.
Pensare che un problema, tenico o geopolitico, a TSMC possa causare la perdita di un terzo della produzione, e che da questa dipendano la stragrande maggioranza dei prodotti di elettronica di consumo, fa riflettere.
La concorrenza c'è solo su nodi più vecchi.
non esageriamo, per microcontroller e affini si usano processi molto piu' maturi - fra i 28 e i 63 nm.
che per inciso sono saturi pure quelli, il quarto produttore mondiale ha praticamente messo all'asta l'espansione della propria capacita' produttiva in 28nm (circa 20 mila wafer aggiuntivi al mese) per i prossimi anni per finanziare l'espansione delle fabbriche ed e' andata immediatamente esaurita pure quella.
in asia ci sono materie prime e costi inferiori , in occidente mancano materie prime e abbiamo un sacco di tasse
e ovviamente c'e' la questione brevetti, chi non ha investito pesantemente negli anni passati sulle tecnologie usate adesso ha poche speranze di accederci o trovare soluzioni alternative che non violino i brevetti altrui.
i venti anni della durata di un brevetto in questo campo sono ere geologiche.
si è aperta a terzi, ma non è così semplice.
devi creare tools semplici da usare, formare i produttori per l'utilizzo, assistenza...tutte cose nuove per intel.
Dubito che vedremo grossi scossoni nel medio periodo (a mio avviso ovviamente)
Premessa
Sta roba qui ormai non andrebbe più menzionata, perchè di nm la dentro c'è poco.
Il problema è che gli unici ad investire son stati TSMC, Samsung ed Intel, ed in minima parte GloFo su licenza Samsung. Ormai per fare i chip che contano, devi spendere i soldi, e tanti, e non è solo questione di investimenti per le fab, che si fanno e pace, il problema è chi te le manda avanti e ti fa i nodi futuri, e quelli non te li compri facilmente.
così riusciranno a migliorare i nodi produttivi più velocemente e ampliare il numero di fonderie
Lavastoviglie o forni o lavatrici ad esempio, dove il processo produttivo non conta.
Ora mi sento molto sollevato. Tra l'altro farebbero ancora più soldi. ;)
si non è più riservata a produrre solo i propri chip