Riciclo: quando il rifiuto diventa risorsa

18 Marzo 2023 113

Il 18 marzo si celebra la Giornata Mondiale del Riciclo, evento istituito nel 2018 dalla Global Recycling Foundation per "aiutare a riconoscere e celebrare l'importanza che il riciclo ha nel preservare le nostre preziose risorse primarie e garantire il futuro del nostro pianeta". L'iniziativa è appoggiata dall'Organizzazione delle Nazioni Unite e vuole essere uno stimolo per ricordare alla popolazione mondiale che si tratta di un problema che accomuna tutti gli abitanti del pianeta.

Riciclare non è più un'opzione, è diventata una necessità. Sì, perché non riciclare significa accelerare il cambiamento climatico producendo un quantitativo tale di rifiuti che l'ambiente non è in grado di assorbire e disperdendo inquinanti in atmosfera e nelle falde acquifere. E senza una corretta gestione del fine vita dei prodotti non si può dare il via a quell'economia circolare che ci permetterebbe di ridurre l'impiego di materie prime vergini nei processi produttivi.

PERCHÉ QUESTA GIORNATA

Il senso di questa giornata è proprio questo: ricordarci che non tutte le risorse sono rinnovabili - e quelle rinnovabili se vengono consumate ad un tasso superiore a quello della loro rigenerazione verranno esaurite - e che un prodotto da gettare perché ha esaurito la sua funzione non è un rifiuto, ma una nuova risorsa.

La Terra è come un'astronave, spiega Kenneth Boulding nel suo "The Economics of the Coming Spaceship Earth": gli astronauti (gli abitanti del pianeta) devono gestire le risorse a bordo (che non sono infinite) in modo tale da farle durare per tutto il viaggio. Con l'aggravante che il cibo sull'astronave Terra nel nostro caso non deve durare solo per l'equipaggio a bordo (la generazione attuale), ma anche per quelli che lo sostituiranno (le generazioni future). Da qui si capisce quanto sia fondamentale dare ai rifiuti una seconda chance per rientrare in circolo in qualità di risorsa.

Non per niente i materiali riciclabili vengono definiti la "settima risorsa" (oltre ad acqua, aria, petrolio, gas naturale, carbone e minerali), capace di far risparmiare più di 700 milioni di tonnellate in emissioni di CO2 (1 miliardo di tonnellate nel 2030) e di ridurre il consumo delle altre sei. L'uomo ha consumato più risorse negli ultimi 50 anni che in tutta la sua storia: inutile dedurre che le risorse naturali stiano rapidamente esaurendosi, per sempre.


Forse la giornata dedicata alla responsabilizzazione dell'umanità sul riciclo dovrebbe coincidere con l'Earth Overshoot Day. É il giorno del sovrasfruttamento della Terra, ovvero quello in cui l'essere umano esaurisce "tutte le risorse biologiche che gli ecosistemi del nostro pianeta possono rinnovare nel corso dell'intero anno". Nel 1971 - primo anno in cui si è stimato - era il 25 dicembre, nel 2021 è stato il 29 luglio, nel 2022 il 28 luglio. É come dire che da gennaio a dicembre dello scorso anno abbiamo consumato risorse rinnovabili di 1,75 Terre.

OBIETTIVO ONU, MA NON É COMUNQUE LA SOLUZIONE MIGLIORE

Così forse è più semplice capire perché il riciclo sia rientrato tra gli obiettivi di sviluppo sostenibile per il 2030 delle Nazioni Unite (UN Sustainable Development Goals 2030). Il riciclo è ora più che mai "parte fondamentale dell'economia circolare, che contribuisce a proteggere le nostre risorse naturali" [Global Recycling Foundation].

Attenzione: per quanto sia da ritenersi fondamentale per la sopravvivenza dell'uomo e della Terra, il riciclo non è la soluzione migliore esistente. La direttiva dell'Unione Europea che regolamenta il trattamento dei rifiuti all'interno del contesto comunitario definisce un ordine di preferenza per la gestione dei rifiuti definito come "gerarchia dei rifiuti":


L'opzione preferita - il cosiddetto first best - è la prevenzione, ovvero il non produrre rifiuti. É un concetto limite non perseguibile nel lungo termine, verso il quale l'economia (circolare) dovrebbe tendere. La seconda opzione è la preparazione al riutilizzo, concetto con cui l'UE intende le "operazioni di controllo, pulizia, smontaggio e riparazione attraverso cui prodotti o componenti di prodotti diventati rifiuti sono preparati in modo da poter essere reimpiegati senza altro pretrattamento". Il riciclo è solamente la terza possibilità nella gerarchia, davanti a recupero e smaltimento.

Oggi ciascun cittadino europeo produce in media 5 tonnellate di rifiuti all'anno: più del 60% finisce in discarica - andando perso e generando un'esternalità negativa - e solo il 38% viene riciclato. La responsabilità va attribuita tanto al singolo cittadino quanto ai legislatori ed alle aziende. Ciascuno di questi ha uno specifico ruolo che tuttavia è fortemente interdipendente da quello degli altri: non c'è una buona pratica del riciclo se manca una normativa forte e se le aziende non vengono incentivate ad utilizzare materiali sostenibili o facilmente riciclabili.

IL GREEN DEAL EUROPEO

Il Green Deal europeo si muove proprio in questa direzione, ponendo particolare attenzione al packaging: i rifiuti di packaging che ogni cittadino europeo produce ogni anno sono in costante crescita - attualmente siamo ad una media di circa 180kg - e l'obiettivo è invertire questa tendenza. Le nuove normative favoriranno l'impiego di imballaggi riutilizzabili, "elimineranno gli imballaggi superflui, limiteranno gli imballaggi eccessivi e determineranno etichette chiare a sostegno di un corretto riciclaggio". Aumentare la capacità di riciclaggio permetterà di ridurre l'impiego di materiali vergini (il packaging è tra i prodotti che utilizza più materiali vergini).

L'UE ha identificato tre obiettivi:

  1. prevenire la produzione di rifiuti di imballaggi, ridurne la quantità e promuovere soluzioni riutilizzabili e ricaricabili
    • riduzione dei rifiuti di imballaggio pro capite per Stato membro del 15% rispetto ai livelli del 2018 entro il 2040. Riutilizzo e riciclaggio saranno fondamentali in questo processo
    • packaging riutilizzabile per bevande e cibi da asporto e per le consegne di prodotti elettronici
    • etichettatura chiara degli imballaggi riutilizzabili
    • divieto di imballaggi chiaramente inutili (es.: monouso per cibi e bevande, flaconi in miniatura negli hotel)
  2. promuovere il riciclaggio a circuito chiuso rendendo gli imballaggi riciclabili in modo economicamente sostenibile entro il 2030
    • definizione di criteri di progettazione per gli imballaggi
    • vuoti a rendere su cauzione per bottiglie di plastica e lattine di alluminio
  3. ridurre il fabbisogno di risorse naturali primarie e creare un mercato di materie prime secondarie aumentando l'uso della plastica riciclata negli imballaggi

Il perseguimento di questi obiettivi consentirà di ridurre le emissioni di gas serra da imballaggi dai 66 milioni di tonnellate stimati se la legislazione non venisse modificata a 43 milioni. Ciò porterebbe poi ad una riduzione di consumo di acqua di 1,1 milioni di metri cubi e a 6,4 miliardi di euro in meno di costi ambientali.

Sul Green Deal europeo e la gestione degli imballaggi prevista dalla nuova normativa la trasmissione RAI PresaDiretta ha recentemente dedicato un approfondimento. Vi consigliamo di guardare con attenzione il video riportato a seguire poiché mette in luce alcuni aspetti di cui il consumatore medio non è del tutto a conoscenza: lo sapevate ad esempio che nel mondo il 90% della plastica non viene riciclato e finisce in discarica o all'inceneritore? Ancora: sapevate che circa il 50% della plastica che i cittadini europei separano per il riciclo non può essere tecnicamente riciclato?

E-WASTE

Ogni anno vengono prodotti tra i 40 e i 50 milioni di tonnellate di rifiuti elettronici: lo studio dello United Nations Environment Programme prevede un incremento fino a 75 milioni di tonnellate nei prossimi anni. Il settore tech, poi, inquina più di quanto non faccia l'industria del trasporto aereo essendo responsabile del 4% delle emissioni di gas serra. E solo il 16-17% dell'e-waste è destinato al riciclo.

Lo UNITAR (United Nations Institute for Training and Research) ed il WEEE (Waste Electrical and Electronic Equipment) Forum hanno stimato in 5,3 miliardi gli smartphone e feature phone dismessi nel 2022: messi uno sopra l'altro (ipotizzando 9mm di spessore medio) arriverebbero ad un'altezza di poco meno di 50.000km, "120 volte oltre la Stazione Spaziale Internazionale, 1/8 della distanza dalla Luna". Gran parte di questi è destinata a rimanere nei cassetti o, peggio ancora, a finire in discarica. L'ultimo sondaggio condotto dal WEEE che ha coinvolto 8.775 famiglie di sei Paesi europei ha fatto emergere come la famiglia media sia in possesso di 74 prodotti elettronici, tra cui smartphone, tablet e PC portatili. Di questi 74, 13 sono inutilizzati - 9 funzionano e 4 sono rotti. I primi 5 prodotti inutilizzati sono:

  1. accessori come cuffie e telecomandi
  2. orologi, ferri da stiro
  3. tastiere, router, mouse, hard drive esterni
  4. smartphone e feature phone
  5. tostapane, prodotti elettronici per cucinare

Il Paese dei sei coinvolti nel sondaggio (più il Libano) che detiene più e-waste in casa è l'Italia (29% del totale), seguita da Olanda (17%) e Regno Unito (14%). Quasi la metà delle persone si giustifica affermando che questi prodotti potrebbero risultare utili in futuro.

SMARTPHONE PREZIOSO

Pensando ad esempio a quanto materiale prezioso ci sia all'interno di uno smartphone (tra i prodotti ad uso più intensivo di risorse) - oro, argento, cobalto, tantalio, tungsteno e rame, tra questi, ma anche palladio e platino - viene da pensare perché non si faccia di più per (a) allungare la vita dei prodotti elettronici e (b) riciclarli una volta giunti a fine vita. L'impatto sull'ambiente causato dall'estrazione mineraria verrebbe ridotto, contribuendo positivamente al contenimento del cambiamento climatico. E in generale con il riciclo verrebbe ridotto l'impatto del processo produttivo, responsabile per l'80% della carbon footprint di uno smartphone (il 16% è generato dall'uso, il 3% dal trasporto).

Feng Wang (Programme Officer dell'UNEP per il Life Cycle Thinking and Sustainable Consumption and Production) ritiene tuttavia che il riciclo non basti: l'obiettivo è aumentare la vita di questi prodotti elettronici:

Tutti noi possiamo svolgere un ruolo, riciclando, rivendendo o riutilizzando i nostri smartphone con organizzazioni responsabili. Ma riciclare o acquistare meno modelli non risolverà da solo il problema. [...] Il rapido tasso di sostituzione dovuto allo sviluppo tecnologico ed alla strategia di mercato è insostenibile, generando spesso inutili sprechi di dispositivi perfettamente funzionanti.

E se i nostri telefoni diventassero davvero smart solo quando saranno in grado di durare di più?


113

Commenti

Regolamento Commentando dichiaro di aver letto il regolamento e di essere a conoscenza delle informazioni e norme che regolano le discussioni sul sito. Clicca per info.
Caricamento in corso. Per commentare attendere...
Aristarco

Ripeto, becero qualuquismo

stefano passa

no è semplicemente realismo , tra l'altro si prendono di mira alcuni prodotti o tipo di produzioni, mentre per altre si fa finta di niente

Iena_Reloaded

come dice un amico "la donna che ti costa meno, è quella che paghi subito" XD

Davide Sollazzi

Ah scusa!

italba

Un esempio, sveglione!

Davide Sollazzi

E tu cosa hai appena fatto?...

italba

Fai dell'ironia su chi ti pare ma lascia perdere lo storpiare i nomi, ormai non ci si sollazzano più nemmeno all'asilo

Davide Sollazzi

Per quei 2 fare dell'ironia mi pare il minimo.
Se vuoi ne ho anche per Trump.

italba

Appunto, tu non sai nemmeno cosa voglia dire oligarca. In Russia certo che ci sono, sono coloro che, tramite amicizie politiche e corruzione hanno "acquisito" le industrie dismesse dallo Stato sovietico per un tozzo di pane. In Cina no, c'è il partito comunista con le sue logiche di potere, e bisogna riconoscergli di aver lasciato il più possibile mano libera all'impresa privata e ad i suoi dirigenti.

P.s. Fare dell'ironia sui nomi delle persone è pateticamente puerile, ed oltretutto uno che si chiama come te farebbe meglio ad evitarlo

Davide Sollazzi

Quindi non esistono oligarchi in Cina e Russia.
Putin (e i suoi amici) e Xi Ping Pong (e si suoi amici) li hanno eletti perchè sono brave persone.
Tra l'altro Xi Ping Pong si è fatto una legge per poter stare al comando a vita.
Ok ho capito tutto.

italba

Io ti farei campare con lo stipendio medio di alcuni Paesi asiatici o africani, vediamo poi se ti lamenti del tuo "misero"

italba

Mi pare che tu la storia non sai manco dove sta di casa. Gli oligarchi cinesi non esistono, i miliardari che ci sono in Cina sono molto più simili a quelli USA, sono diventati ricchi con le imprese che hanno creato e non per meriti politici. Magari non gli importerà molto del popolo (grandissima #######, le condizioni del popolo cinese oggi non sono nemmeno paragonabili a quelle di 30 anni fa) ma gli importa tantissimo dei soldi, il covid ha causato danni per migliaia di miliardi

Italo Vinodi

Questa è una domanda che mi sono posto anche io. Tuttavia penso che non farlo sia comunque sbagliato, quindi lo faccio (differenziare i rifiuti per quanto possibile) nella speranza che poi nei passaggi successivi del percorso di riciclo non venga mandato tutto in vacca :D

Davide Sollazzi

Quei 2 in effetti erano ancora più sbrigativi.

Davide Sollazzi

Mi pare che la storia abbia ampiamente dimostrato che agli oligarchi cinesi e russi non importi molto del loro popolo.

checo79

Quando la gente smetterà di comprare cianfrusaglie inutili solo perché tanto costano poco saremo a un buon punto, certo in parallelo bisogna spingere su riuso ruparabilitia e riciclo ma senza il primo punto si fa poco

Maurob

Se avessimo una fonte di energia pulita, costante ed abbondante potremmo portare al riciclo molto di più.

Giulk since 71' Reload

Io piuttosto mi chiedo, quanto del mio impegno nel fare la differenziata abbia poi un effetto utile, ovvero quanto di quello che si differenzia venga poi riciclato realmente nel nostro paese

Kamgusta

E mentre l'Europa (il 20% del totale del mondo) attua tutte queste bellissime politiche green che servono solo ad impoverire tutti i cittadini con costi nascosti che aumentano il costo di tutti i prodotti, i restanti paesi (80% del totale del mondo) se ne fregano bellamente e vedono le loro condizioni di vita migliorare di anno in anno. Dove noi non riusciamo più a comprare un'auto nuova, altrove comprano appartamenti e cambiano l'auto ogni 3 anni come se fosse la cosa più normale ci sia.
INDIETRO TUTTA!

L'energia prodotta tramite le fonti rinnovabili non produce zero inquinamento, ma ne produce di più sostenibile per noi.
Quella prodotta tramite il nucleare idem, di fatto ci danneggia poco. Inquina, senza dubbio, ma in modo più sostenibile di altro.
Lo stesso metano rispetto al carbone fa decisamente meno male alla nostra salute, ma decisamente.
Ogni attività antropica inquina, anche la diga dei castori inquina; il punto è trovare il delicato equilibrio tra ambiente, salute e sviluppo.
Non è semplice, ma ci dobbiamo provare perché le alternative non sono piacevoli, dato che corrisponderebbero o a maggiore povertà o a maggiore inquinamento per noi molto dannoso.

italba

Eggià, se per fare un'arma chimica si mettono a giocare coi virus solo male gli può andare a finire... Ma hai una pallida idea di quello che dici? Nessuno sano di mente si metterebbe a usare un virus come arma, se lo tiri al nemico è scontato che ti infetti pure tu!

italba

Caro il mio sveglione, dove ##### mai si sarebbe parlato di impiccare qualcuno? Per diminuire la popolazione con le esecuzioni capitali altro che ayatollah, servirebbe Stalin o Pol Pot!

Aristarco

Quindi qualunquismo a go go per giustificare qualsiasi abitudine di vita errata?

Davide Sollazzi

Scusami hai ragione.
Siccome le persone con cui parlo di solito sono abbastanza sveglie da capire il contesto, trovo una perdita di tempo riassumere sempre tutto.
Da ora in poi lo farò.

PS: "Molto prima = impiccare la gente"

Davide Sollazzi

Beh ma mica volevano colpire se stessi.
Erano esperimenti per una probabile arma chimica.
Gli è andata male.
Anzi ci è andata male.

stefano passa

no , basta semplicemente accettare la situazione, tu adesso stai su internet , ed i server che ti permettono di chattare su un forum inquinano un botto, la casa dove abiti per costruirla e fargli e manutenzione inquina , quando mangi il cibo da te comprato inquina , quando vai al bagno inquini

stefano passa

e quale sarebbe l'inquinamento sostenibile?

Pask
italba

A me sembra una comune dittatura che vuole tenere nascosto tutto quello che possa avere una minima attinenza militare, e quindi non vuole diffondere notizie. Però da qui a inventarsi che avrebbero prodotto il virus per i loro biechi scopi di egemonia mondiale ce ne passa, anche perché col virus quelli che ci hanno rimesso di più sono loro

italba

"Molto prima" a fare che? Proprio non ce la fai ad esprimere un pensiero con un minimo di senso logico?

Le manifestazioni servono a dare voce ai tuoi amici che puliscono le aiuole che, senza sensibilizzazione, continueranno a sporcarsi il giorno dopo. É importante pulirle, ma non ho mai visto una vittoria sociale dalla pulizia delle aiuole ne ho viste tante dall’occupazione, dagli scioperi e dal fermo del traffico.

Davide Sollazzi

Ahahahahah adesso la chiamo così ti risponde lei e preparati a scappare :D

Davide Sollazzi

O fare come in Iran che fanno molto prima :D

Davide Sollazzi

La Cina che non vuole nessuno a mettere mano nei loro laboratori a te cosa sembra? :D

L0RE15

Sono troppo esagerati spesso nei toni e nel catastrofismo, ma da qui ad arrivare a dire che vien voglia di inquinare, ce ne passa. L'educazione ed il buon comportamentoquando si parla di rifiuti dovrebbe essere la norma per tutti noi per noi stessi in primis. Il problema è, come sempre, che si arriva agli estremi quando si esagera. Basta vedere in città come Milano o Roma la quantità di gente che abbandona rifiuti sui mrciapiedi (spesso creando vere e proprie discariche abusive a cielo aperto), dall'umido alle lavatrici, quando spesso e volentieri basterebbe una prenotazione gratuita e verrebbero a ritirare molti rifiuti gratis direttamente a casa.

italba

GoMbLoTtOoOoooOoHHHhhhHh!!!

italba

"Molti scienziati" della fine del 19° secolo, a partire da Thomas Robert Malthus ed i suoi seguaci. In effetti la crescita della popolazione sta già diminuendo, presto il numero totale si stabilizzerà per poi decrescere. Siamo effettivamente troppi, ma per lo stile di vita e lo sfruttamento insensato delle risorse che abbiamo tenuto fino ad oggi, dobbiamo necessariamente passare a modelli e tecnologie più progredite

Aristarco

Quindi è solo babbiona?

Davide Sollazzi

Qualcuno ci ha provato con il virus ma non è stato sufficiente :)

Davide Sollazzi

Ti sembro uno ricco che cambia iPhone ogni anno?
Direi di no :(

Aristarco

E ora stai con una vecchia babbiona ereditiera

Aristarco

Sicuro, è il motivo per il quale qualcosa deve cambiare

Davide Sollazzi

Tu la sai lunga!!! :D

Davide Sollazzi

Ma se da sempre è così come mai il pianeta si sta sempre più arrabbiando?

Da sempre in realtà.
Più si affinano le tecnologie e meglio si riesce a fare.

Davide Sollazzi

Questo da quando di preciso? :)

Davide Sollazzi

Ahahahahah

Vai tu a casa sua allora.

Si cerca di produrre tramite un inquinamento "sostenibile", che non sia dannoso per la nostra salute.

Tecnologia

ChatGPT bloccato in Italia? Vi spieghiamo come continuare a utilizzarlo

Articolo

Perseverance inizia la nuova campagna scientifica, primo campione raccolto!

Android

Recensione Samsung Galaxy A54: il telefono da consigliare con un solo sfidante

Alta definizione

Recensione TCL C835: LCD Mini LED “entry-level” con prestazioni da “top di gamma”