Google Flood Hub, l'AI che prevede le alluvioni si espande anche in Europa

23 Maggio 2023 4

Google Flood Hub, il servizio che prevede le inondazioni con giorni di anticipo grazie all’intelligenza artificiale, si espande in oltre 60 nuovi Paesi, inclusi alcuni europei, portando quindi il totale di copertura a 80 Paesi. Google osserva che nel complesso le aree coperte sono abitate da circa 460 milioni di persone. Il sistema è migliorato in modo significativo anche dal punto di vista dell’anticipo: quando è stato lanciato, l’anno scorso, riusciva a fare previsioni con un massimo di 48 ore di anticipo, ora può spingersi fino a un’intera settimana. Spiega Yossi Matias, VP dell’iniziativa:

L'intelligenza artificiale di Flood Hub raccoglie dati pubblicamente disponibili da diverse fonti, come previsioni meteo e immagini satellitari. La tecnologia combina quindi due modelli: quello idrologico, che prevede la quantità di acqua che scorre in un fiume, e quello di inondazione, che prevede quali aree saranno interessate e quanto sarà profonda l'acqua.

Flood Hub ha origini ancora più lontane: un “rudimentale” servizio di previsione delle inondazioni era stato distribuito già nel 2018, e interessava solo due Paesi - Bangladesh e India. Gli avanzamenti nelle tecnologie AI e machine learning hanno permesso a Google di ampliare l’iniziativa prima nel 2021 e poi nel 2022, sviluppando anche una piattaforma software più completa e facile da usare. La società ha anche annunciato che sta lavorando per integrare le allerte inondazione nel suo motore di ricerca e in Maps, in modo che le persone potenzialmente interessate ne vengano a conoscenza con più facilità.

Per quanto riguarda l’Italia, allo stato attuale è coperta solo parzialmente, più che altro al Nord; l’area dell’Emilia Romagna, che come sappiamo è stata colpita proprio in questi giorni, sembra esclusa. Osservando un po’ meglio la mappa, si nota che sostanzialmente il servizio controlla più o meno bene solo il Po, mentre per una manciata di altri fiumi importanti, come Piave, Dora Baltea, Adda e Sele, c’è un singolo entry point ciascuno. In ogni caso, potete consultare la mappa personalmente seguendo il link FONTE qui di seguito.


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Commenti

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Juza

Non solo gli argini, vedi condotti fognari e relativi tombini ostruiti, canali pieni di zozzerie varie etc

Claudio M.

Prevedere ci serve a poco, qui serve riparare gli argini che hanno 50 anni o piu' e cadono a pezzi...

virtual

Per forza, perché in tutti quei campi si aspetta che succeda il peggio prima di intervenire e solo a posteriori. Ponte Morandi su tutto.

Con l'Italia vince facile tanto stiamo in emergenza per qualsiasi cosa. Emergenza quando c'è la neve, emergenza quando non c'è la neve, emergenza quando non c'è l'acqua, emergenza quando c'è l'acqua, emergenza quando le temperature sono troppo alte, emergenza quando sono troppo basse ecc ecc

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