
Tecnologia 08 Feb
Gli assistenti vocali sono "stupidi come una roccia", ha detto di recente il confermato presidente di Microsoft Satya Nadella, esaltando piuttosto l'enorme potenziale dell'intelligenza artificiale di nuova generazione integrata nel suo Bing, frutto del lavoro di OpenAI finanziato - guarda caso - dall'azienda di Redmond.
Come evidenziato dal New York Times, proprio Microsoft si è resa conto di quanto terreno abbia recuperato dopo aver trascorso anni a rincorrere Apple con Siri, Google con Assistant e Amazon con Alexa. Il segreto sta proprio in questo, ovvero nell'essere andati oltre le classiche funzioni di comando e controllo degli assistenti (a domanda rispondo, e se non ho i dati per rispondere all'interno del codice non posso rispondere) implementando piuttosto chatbot alimentati da modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM) capaci di completare frasi, risolvere problemi matematici, scrivere interi libri e persino inventare giochi.
Ben diverso dunque dai database degli assistenti di prima generazione: Siri, spiega l'ex ingegnere Apple John Burkey che per anni ha lavorato al suo sviluppo, è estremamente complicato da aggiornare, e come le altre soluzioni analoghe altro non è che "una grande pila" di informazioni in lingue diverse. Tradotto: per aggiornare l'assistente bisogna andare a lavorare ogni volta sul database, un lavoro lungo che in alcuni casi potrebbe richiedere fino a un anno.
Alexa, invece, è stato progettato per aumentare le vendite dei prodotti su Amazon, rivela un ex dipendente dell'e-commerce. Ma la gente più che ordinare tramite assistente vocale si è divertita a chiedere che tempo fa. Di conseguenza Amazon potrebbe aver perso troppo tempo a realizzare hardware compatibili con Alexa piuttosto che investire nello sviluppo dell'assistente stesso. Come sottolinea il New York Times, non è un caso che una cospicua parte dei licenziamenti in atto riguardi proprio la divisione che si occupa di Alexa.
A seguire le orme di Amazon è stata Google con il suo assistente, impegnata ad integrarlo su smart speaker ed altri prodotti che gli utenti hanno però sfruttato per funzioni (troppo) semplici, come l'impostazione di un timer o la riproduzione della musica. I licenziamenti in Alphabet hanno drasticamente ridotto la forza lavoro impegnata sullo sviluppo di sistemi operativi per dispositivi domestici.
Anche per Apple, Amazon e Google (ma c'è anche Meta nella partita) inizia ora una seconda fase - o meglio, deve iniziare se non vogliono essere schiacciati dalle soluzioni di nuova generazione. A Mountain View è nato Bard e si guarda all'AI generativa, a Cupertino si è tenuto di recente un incontro riservato ai dipendenti sull'intelligenza artificiale, ma secondo Mark Gurman di Bloomberg per il momento non è emerso nulla di eclatante. Chissà che alla WWDC non ci possano essere novità.
Credits immagine d'apertura: Pixabay
Recensione Samsung Galaxy S23 Plus: 3 motivi per sceglierlo e 3 per non farlo
Recensione Kingston FURY Beast e Renegade RGB: le DDR5 che aspettavamo
Recensione Xiaomi 13 Lite: ha senso con i Redmi Note 12 sul mercato? | Video
Disney+, tutti i film e le serie TV in arrivo ad aprile 2023
Commenti
Mi rendo conto che a volte bisogna formulare la domanda in un certo modo e questo è un problema molto italiano dato che la nostra lingua è molto più varia dell'inglese ma è anche vero che, a volte, sento gente formulare domande o comandi in modo decisamente fantasioso (prendo ad esempio i miei genitori) che neanche una persona reale riscirebbe a capire.
Cmq è indubbio che gli assistenti, ad oggi, siano limitati.
Cmq mi riferivo più che altro alle funzioni disponibili. In italiano ad esempio manca la conversazione continua che in inglese invece è presente da tempo. Oppure la possibilità di prenotare tavoli/voli etc etc che da noi non esiste
in effetti Alexa è poco più di un bottone vocale, deludente
Sono molto diversi, Google Assistant è un sistema generalista, mentre Alexa è pensata in modo specifico per la domotica.
La forza di un Assistente Vocale è dettata dai servizi a cui è collegato, io preferisco quelli Google, c'è chi invece è legato ad Apple. Poco lo capisco ma c'è chi usa anche quelli Amazon
È quello che fanno tutte le aziende miliardarie.
L'intelligenza artificiale rivoluzionerà gli stupidi smart speaker che si sono evoluti pochissimo negli anni.
Il problema persiste anche in inglese, ovvero questi assistenti che non capiscono mai quello che vuoi dire, sei tu che devi formulare i tuoi pensieri in modo tale che l'assistente possa fare qualcosa.
E questo non é assistere, é il contrario.
È come trovarsi un bambino con handicap e cercare di aiutarlo a capire cosa vuoi ottenere...
Gli insegnanti di sostegno nelle scuole vengono pagati per farlo, poi in strada lo si fa gratis con un oggetto "per risparmiare tempo" o "per avere la mani libere"...
E lui li ha provati in inglese!
Basta usare il caro vecchio metodo alla Apple, si compra da chi l’ha già fatto e si fa un Siri 2.0
In Inglese sono decisamente più utili.
In italiano accendono luci e poco altro.
Chi meglio chi peggio
Non entro nelle motivazioni, dico solo che sono d'accordo con l'affermazione
Mi viene in mente questo...
https://uploads.disquscdn.c...
Sul tema Machine Learning a Cupertino dormono. Lo si evince anche dalle posizioni aperte.
Un po' ipocrita però, lo dice adesso che gli conviene.
Si può già fare. Anzi è già stato fatto, anche per SIRI c'è modo di integrare GPT-3.
Però ogni chiamata è un Token, ed i Token si pagano
Io quando sono usciti ne ero entusiasta e credevo che, dato che l'intelligenza artificiale utilizza sistemi di autoapprendimento, nel giro di qualche anno sarebbero stati super.
Invece è dovuto arrivare un nuovo incomodo a scuotere le cose, mentre loro dormivano sugli allori. Meno male che esiste la concorrenza e la competizione...
Beh, nadella spara sulla croce rossa, gli assistenti vocali non sono mai stati in grado di aiutare veramente.
Se con le API di OpenAI si potrà integrare in un dispositivo Alexa sarà una bomba... Ovviamente in maniera "artigianale".
Concordo con la provocazione di Nadella, gli assistenti vocali attuali sono veramente "dumb", soprattutto se confrontati agli ultimi sviluppi del settore.