
Apple 16 Giu
L'Unione Europea vuole leggi più stringenti sulle app mediche o in qualche modo correlate alla salute: i negozi di applicazioni, come il Google Play Store e l'Apple App Store, potrebbero essere costretti a imporre condizioni più severe agli sviluppatori terzi e addirittura evitare di distribuire le app sviluppate da loro stessi.
A sollevare la questione è un gruppo di ricercatori in un saggio pubblicato recentemente sulla rivista scientifica Nature: il succo è che, stante una nuova legge europea entrata in vigore a maggio 2021, per essere considerate "mediche" le app devono soddisfare tutte le regole dei dispositivi medici tradizionali o "fisici", ed eventuali incidenti seri derivati dal loro uso deve essere riportato alle autorità.
Il problema è che, a quasi 24 mesi di distanza dall'entrata in vigore delle nuove leggi, non è per niente chiaro quanti le stiano rispettando; anche perché, ancora più a monte, non è sempre chiara la definizione stessa di "app medica". Il quadro si complica ulteriormente perché, se lo sviluppatore di un'app risiede all'esterno dell'UE, gli app store vengono legalmente considerati i loro importatori.
Secondo la ricerca, Apple è già molto più avanti di Google in questo senso: soddisfa tutti e cinque i requisiti principali della legge europea, laddove Google ne soddisfa solo uno. Ci sono alcune lacune anche lato Apple, ma sono di importanza secondaria. Naturalmente è facile intuire il dilemma per le app sviluppate direttamente dai proprietari degli store - dilemma che peraltro è già esistente e scatena un dibattito piuttosto acceso. In soldoni, è difficile apparire imparziale quando sei al tempo stesso concorrente e autorità di controllo in un ecosistema come questo. Insomma, in tre semplici parole: conflitto di interessi.
Come uscire dall'impasse? Secondo i ricercatori, si potrebbero istituire degli app store dedicati alla categoria medica/sanitaria, gestiti da organi indipendenti da Apple, Google e compagnia. Sembra un'idea quasi "fantascientifica" visto lo stato attuale del mercato delle app, ma è anche vero che le pressioni dell'UE per favorire la concorrenza sui negozi digitali di applicazioni si stanno intensificando - e sembrano addirittura in procinto di concretizzarsi, con Apple che potrebbe essere costretta a cedere sul "monopolio" dell'App Store su iPhone, iPad, Mac e così via. Arrivati a quel punto, pensare a una "farmacia digitale" sembra semplicemente il prossimo step logico.
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Commenti
concordo!
Non "potrebbero" ma "dovrebbero".
Quello che non capiscono è che il classico cittadino non è un sanitario, ne capisce ben poco a riguardo (soprattutto nel Sud Europa), le App sanitarie non sono il male assoluto, se usate correttamente però, al che invece non è così.
Questo è il primo problema da affrontare, non il fattore che non rispettano alcuni criteri, il PRIMO criterio sono le persone non le App (come sempre, mica son le sigarette che vanno in bocca alla gente, mica è l'alcol che si versa da solo in un bicchiere o viene scolato direttamente dalla canna della bottiglia e via dicendo)
Io dico che sta facendo gli interessi dei grigi
L’unione europea vuole tante cose che poi alla fine le aziende fanno pagare al consumatore finale sotto forma di aumenti, siamo così sicuri che l’Unione europea sta facendo gli interessi di noi consumatori?