
Economia e mercato 04 Feb
Le grandi aziende che operano nel settore software e web sono in crescita, ma sul mercato si iniziano a vedere segni di cedimento che potrebbero aprire nuovi scenari in futuro. É questo, in estrema sintesi, il quadro dipinto da Area Studi Mediobanca nel suo ultimo WebSoft Report 2022 in cui vengono analizzati i dati dei primi nove mesi del 2022 e del triennio 2019-2021 delle 25 maggiori aziende del settore con ricavi che superano 12 miliardi di euro ciascuna.
Dallo studio è possibile estrapolare dati estremamente interessanti che ci consentono di avere una visione piuttosto precisa delle condizioni del mercato e dei principali attori del websoft (così viene anche definito il settore software e web). A partire dalla distribuzione geografica dei big 25:
Prendendo in considerazione i primi 9 mesi del 2022, si nota come i big 25 siano cresciuti da una parte e calati dall'altra:
Il fatturato è cresciuto in media del 9,5% su base annua, con il Sud America che ha registrato un'impennata ma che ai fini del computo complessivo ha ancora un peso piuttosto ridotto valendo solo l'1,5% del fatturato. L'Europa è cresciuta meno del Nord America:
Come tutti noi ci auguriamo, la fase più critica della pandemia dovrebbe essere ormai alle spalle, e ciò lo si osserva anche analizzando i dati economici riportati dallo studio:
Concentriamoci ora sui ricavi e sulla redditività delle singole aziende: nel primo caso è Uber a farla da padrona, Activision Blizzard invece è in calo (in attesa di capire quale sarà il suo destino, viste le indagini in corso). Alcuni esempi:
Per la redditività, le aziende websoft sono terze alle spalle delle industrie farmaceutiche e delle telco (ma se si esclude l'e-commerce balzano al primo posto). Le prime 4 del settore tra gennaio e settembre 2022:
É dunque un mercato a due facce quello che ci ritroviamo davanti: difficile inquadrarlo in modo univoco, poiché voci come ricavi e redditività riportano spesso valori dai segni opposti all'interno dello stesso settore, in alcuni casi persino dentro la stessa azienda. I numeri sin qui riportati mostrano tuttavia una ripresa dei business che maggiormente hanno subìto le conseguenze degli inevitabili lockdown, all'opposto invece si intravedono segni di sofferenza - o perlomeno di stanchezza - per coloro che durante la pandemia hanno riportato una crescita a due - se non tre - cifre.
Confrontando il settore websoft con quello manifatturiero ci si rende conto tuttavia di quanto il divario tra i due si stia ampliando a dismisura: tra il 2019 e il 2021, le aziende tech sono cresciute in termini di ricavi del 50%, quelle del manifatturiero "appena" del 7,6%. Il giro d'affari delle top 25 è di 1.584 miliardi di euro - giusto per farci un'idea, è il 90% del PIL dell'Italia - con
con Amazon, Alphabet e Microsoft che da sole generano la metà dei ricavi complessivi.
Le tasse risparmiate grazie alle agevolazioni fiscali dei Paesi in cui hanno stabilito la sede non pagate dalle big 25 ammontano tra il 2019 e il 2021 a 36,3 miliardi di euro, 12,5 miliardi solo nel 2021. Microsoft ha risparmiato 6,9 miliardi di euro, Alphabet 5,2 miliardi euro. Si pensi che l'aliquota teorica, calcolata come media ponderata di quella in vigore in USA, Cina, Germania e Giappone, è pari al 21,9%. Quella effettivamente applicata è del 15,4%.
Lo si è detto: qualcosa sta cambiando, e il 2021 potrebbe essere stato l'ultimo anno d'oro per il mercato.
Credits immagini: Pixabay
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Commenti
notizia di oggi, amazon licenzia 18.000 persone
ottimo.
Infatti la capitalizzazione è diminuita del 29,2% nell'ultimo anno e gli utili netti sono diminuiti del 42%, ti pare poco? Sono sull'orlo del precipizio!
Ma non erano in crisi e la bolla stava scoppiando?
Hdrage dunque?
magari si aspettavano che qualcuno intervenisse prima?
Certo che quando non ci sono referral o collaborazioni allora il tono e gli argomenti cambiano è :D