Google bersaglio di antitrust e tribunali UE, grane anche da Corea

14 Settembre 2022 26

Potrebbe passare alla storia come la sanzione più pesante mai inflitta da un'autorità europea a presidio della concorrenza, quella che il Tribunale UE ha confermato quasi in toto a Google nelle scorse ore. L'ammontare è di poco inferiore rispetto ai 4,34 miliardi di euro stabili in precedenza dalla Commissione, ma il taglio deciso dal Tribunale europeo, il penultimo grado di giudizio a livello comunitario, quasi si perde nel nuovo totale da 4,125 miliardi.

L'abbuono è stato concesso, si legge, per "tener conto in maniera migliore della gravità e della durata dell'infrazione", ma l'infrazione alla base della mega sanzione non cambia di una virgola. La vicenda risale al 2018, quando le maggiori autorità europee avevano deciso di esaminare e poi di punire la pratica secondo la quale Google imponeva ai produttori di smartphone, tablet e derivati di pre installare le app del suo ecosistema e di favorire il motore di ricerca made in Mountain View, una prassi giudicata contraria alla concorrenza e alla libera scelta.

ADESSO RIMANE LA CORTE DI GIUSTIZIA EU

Google non ci ha pensato nemmeno un istante a ricorrere in appello, e in un passaggio ha anche tirato in ballo Apple in una sorta di "Perché solamente noi e non anche loro?". In sostanza però a Mountain View hanno sostenuto il messaggio opposto, cioè quello di un'azienda che ha sempre fatto il massimo per sostenere, per alimentare, la concorrenza. Altro che ostacolarla, è la tesi sostenuta allo sfinimento ma che fin qui non ha fatto breccia negli organi giudicanti, fino alla piccola "carezza" sulla multa di oggi che non modifica la sostanza di quel che finora è stato contestato a Google.

Il ricorso proposto da Google - si legge nel documento del Tribunale - è essenzialmente respinto, il quale si limita ad annullare la decisione soltanto nella parte in cui essa constata che i summenzionati accordi di ripartizione del fatturato per portafoglio costituirebbero, di per se stessi, un abuso. Tenuto conto delle circostanze specifiche del caso, il Tribunale giudica parimenti adeguato, in applicazione della sua competenza estesa al merito, di determinare l’importo dell’ammenda inflitta a Google come pari a EUR 4,125 miliardi.

Adesso bisognerà capire se nonostante le diverse bocciature degli organi giudicanti, Google vorrà comunque ricorrere alla Corte di Giustizia europea, l'ultimo grado di giudizio rimanente. Ai colleghi di theverge.com un portavoce di Mountain View ha detto: "Siamo delusi per il fatto che la Corte non abbia annullato completamente la decisione. Android ha creato maggiori possibilità di scelta per tutti, non meno, e supporta migliaia di aziende di successo in Europa e nel mondo".

4 MILIARDI? BRICIOLE RISPETTO ALLE RICHIESTE IN ARRIVO

I 4 miliardi chiesti dall'Europa potrebbero sembrare briciole di fianco alle cifre per risarcimenti danni che saranno avanzati, secondo Reuters, davanti ai tribunali britannici e olandesi. Dei legali incaricati da alcuni editori nelle prossime settimane dovrebbero avanzare richieste per 25 miliardi di euro come ristoro per portali, siti web e canali di informazione tradizionali che ospitano i banner AdSense o le pubblicità veicolate da Google. I contorni della vicenda sono ancora da chiarire, ma un portavoce ha già esternato tutto il disappunto: "Questa causa è speculativa e opportunistica. Quando ci sarà notificata la combatteremo con tutte le nostre forze".

La battaglia sugli annunci non è nuova per Mountain View. Già lo scorso anno la Commissione europea l'ha messa formalmente sotto indagine antitrust per accertare una possibile violazione delle regole a tutela della concorrenza "favorendo i propri servizi di tecnologia di pubblicità online".

GRANE ANCHE IN COREA DEL SUD

Il "fuoco" che si abbatte su Google non proviene solamente dall'Europa. Secondo quel che segnala il Nikkei Asia, sia Google che Meta, la società madre di Facebook, Instagram e compagnia, hanno ricevuto multe per decine di milioni di dollari dalla Corea del Sud per aver violato alcune leggi sulla privacy. Nello specifico, a Google è stata notificata una sanzione da 50 milioni di dollari, a Meta da poco più di 20 milioni motivate dalla scarsa chiarezza dei due colossi online in merito all'utilizzo dei dati e sulla mancata richiesta del consenso necessario per la raccolta e l'analisi degli stessi per offrire pubblicità mirate, targhettizzate.

Non siamo d'accordo - ha detto un portavoce di Google - con le conclusioni del PIPC (la Personal Information Protection Commission coreana, ndr) e analizzeremo con attenzione le motivazioni della scelta una volta che ci saranno notificate. Abbiamo sempre dato prova del nostro impegno ad offrire di continuo dei nuovi strumenti che diano agli utenti controllo e trasparenza, fornendo al contempo i prodotti più utili possibili. Rimaniamo impegnati con il PIPC per proteggere la privacy degli utenti sudcoreani.


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Commenti

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giangio87

Mungi la vacca finché è calda.

Max Severest

È di quattro anni fa ,ma già da prima erano in ballo ,e si erano salvati perché era cambiata la commissione e avevano ricominciato da capo il lavoro.

J0k3r_IT

le multe arrivano, aumentano, si riducono o addirittura spariscono in base al clima e necessità politiche del momento. Modalità che reputo ridicole senza un oggettività e coerenza nell'applicare la fattispecie astratta sempre allo stesso modo.

Felix

Ennesima multa europea completamente infondata, fatta sulla base di nulla solo nel tentativo di danneggiare le multinazionali extraeuropee.

L’Europa è quel tipo di persona che, invidiosa del bel giardino del vicino, invece di impegnarsi a migliorare il suo preferisce “vendicarsi” buttando il sale su quello del vicino affinché non vi cresca più niente.

Questo complesso di inferiorità verso le multinazionali americane dovrebbero curarlo investendo sul territorio, abbassando le tasse nei vari paesi, finanziando la nascita di nuove realtà, non multando inutilmente le aziende americane e/o intromettendosi nelle loro politiche aziendali.

ErCipolla

Beh ma era proprio quello che è andata a bloccare la UE, il fatto che SE volevi le GApps dovevi prenderle "in blocco".

In quanto al discorso "se vuoi le GApps devi metterle su TUTTI i tuoi modelli" (ho capito bene?) questo non saprei, non ricordo di aver mai letto una cosa del genere però può essere ignoranza mia.

ErCipolla

"solo adesso"? La sentenza della multa è di 4 anni fa, ben prima della attuale situazione geopolitica (suppongo si riferisca a quello il tuo commento conoscendoti...)

Ansem The Seeker Of Lossless

Classico discorso che fanno le aziende:
Vuoi le gapps? Costano x e devi installare anche tutto il resto delle nostre app.
Come? Non vuoi metterle su tutti i telefoni/installare solo alcune? Allora niente contratto, oppure paga 2x

Jean 13 pro

Il fatto sta che le leggi sono state fatte in tempi recenti, le avessero fatte prima....

ErCipolla
ErCipolla

Ma "sconti" su che cosa?
Se includi le GApps devi far certificare il telefono che ha un certo costo.
Se non le includi non devi pagare nulla a Google, non devi neanche interagirci in alcun modo in realtà
Boh, non sto capendo il discorso...

Pane Fresco

Queste aziende senza scrupoli e sempre in zona grigia, se non proprio nere, devono essere massacrate. Io sarei per un bello smembramento, purtroppo è utopia.

J0k3r_IT

questi pagliacci dei tecnocrati UE sono talmente disperati e affamati di soldi che solo adesso andranno davvero a rompere le scatole ai colossi XD

Ansem The Seeker Of Lossless

Non hai capito. Quel che dico è che non credo Google renda così facile produrre sia telefoni con le gapps che senza.
Immagino che in fase contrattuale faccia "sconti" per cui conviene avere tutto su gapps.

MatitaNera

Macchè

comatrix

Si ma senza hai un "GApps" rispetto agli altri non da poco ^^

ErCipolla

Tutto quello che dici è corretto, ma non toglie il fatto che la frase è sbagliata. Il "sistema operativo di Google" lo puoi usare liberamente, anche in ambito commerciale, senza limitazioni. Sono appunto le GApps che hanno (avevano) quei vincoli, ma non confondiamo l'SO con le GApps, sono cose diverse.

comatrix
Il paragone che Google fa con Apple poi é improprio, perché il dispositivo é concepito al 100% da Apple

Fixed ^^

comatrix

No dai, il reggiano regna ^^

Arale's Poopoo

"No piano, non diciamo inesattezze: Google non impone la preinstallazione di nulla a chi usa il suo sistema operativo (Android). Se un produttore vuole può tranquillamente mettere Android sui propri dispositivi senza neanche rivolgersi a Google"

Di certo peró non puoi dire che Huawei abbia successo...
Anche Amazon ha un proprio store e fa fatica.
Il problema comunque sorge dal fatto che, per poter installare i Play Services e avere accesso al Play Store, Google ti costringe(va) e preinstallare app come ad es. Foto, Drive, YouTube, l'app Google e che questo sia abuso di posizione dominante in quanto pratica anticoncorrenziale.
Il paragone che Google fa con Apple poi é improprio, perché il dispositivo é prodotto al 100% da Apple, mentre gli unici dispositivi 100% Google sono i Pixel.
E infatti la commissione non si é incentra sui Pixel (che hanno comunque uno share irrisorio) ma sulle pratiche che Google ha con gli altri produttori.
Tra l'altro Google é stata costretta a mettere una specie di Ballot Screen in configirazione per scegliere il motore di ricerca e scaricare l'app corrispondente da Play Store. Piccolo problema, se scegli un motore diverso da Google, l'app Google rimane comunque preinstallare e non é disattivabile.

Insomma, questa é più simile alla decisione presa per Internet Explorer ai tempi che Una cosa paragonabile ad Apple.

MatitaNera

solo padano

ErCipolla
Ho seri dubbi anche solo sul fatto che i produttori potessero decidere di avere telefoni gapps.

Non ho mica capito questa frase... immagino che intendessi "telefoni SENZA gapps"?

In quel caso, ti sbagli: è assolutamente possibile vendere un telefono Android senza GApps, e non devi neanche chiedere il permesso a nessuno, basta che te lo compili e distribuisci il sorgente di eventuali modifiche che hai fatto al kernel, come imposto dalla licenza GPL.

Non solo è possibile, ma lo fanno in molti da anni.
Amazon ad esempio sui Fire Tablet / Fire Stick monta FireOS, che è una versione di Android senza GApps.
Idem fanno tutti i produttori cinesi per le versioni dei loro telefoni vendute in Cina (dato che i servizi Google non ci sono in Cina non avrebbe senso spendere soldi per la certificazione Google, che tanto poi gli utenti non potrebbero usare i servizi)

Ansem The Seeker Of Lossless

Ho seri dubbi anche solo sul fatto che i produttori potessero decidere di avere telefoni gapps.
Senza contare la storia di LG e OP con Epic. Google aveva impedito l'installazione dell'epic store sui loro dispositivi a suo tempo.

ErCipolla
[..]punire la pratica secondo la quale Google imponeva ai produttori di smartphone, tablet e derivati di pre installare le app del suo ecosistema e di favorire il motore di ricerca made in Mountain View

No piano, non diciamo inesattezze: Google non impone la preinstallazione di nulla a chi usa il suo sistema operativo (Android). Se un produttore vuole può tranquillamente mettere Android sui propri dispositivi senza neanche rivolgersi a Google, come ad esempio fa Huawei dopo il ban.

Il pomo della discordia è un altro, ovvero il fatto che Google non permetteva ai produttori di mettere solo alcune Gapps e basta, se volevi il "pacchetto" GApps dovevi preinstallarne almeno un tot. Ad esempio: un produttore non poteva preinstallare solo il Play Store e basta.

Fatta questa precisazione, è sempre giusto multare queste multinazionali che fanno così tanta finanza creativa che fra poco dobbiamo noi soldi a loro...

siete nientologhi

La sentenza non c'entra un tubo con le tasse, infatti la giustizia non funziona "a vendetta" o "a dispetto".

A vendetta o a dispetto funziona solo il becero e basso populismo di cui sei evidentemente intriso.
E battere forte i tastini per far apparire frasi populiste sull'internet non risolve nessun problema, anzi, non fa altro che annacquare qualsiasi discussione e ragionamento impedendo di comprendere la complessità delle cose.

TLDR:
la sezione commenti al solito è piena di nientologhi che battono tasti a caso.

Andrearocca

è ora di mungerle queste multinazionali del web visto che non vogliono pagare le tasse

T. P.

grana ne abbiamo? :)

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