
Economia e mercato 21 Gen
Google e Meta finiscono nel mirino delle autorità antitrust europea e inglese. La ragione è "vecchia": ne parlammo sul finire del 2020, quando girò voce che l'antitrust americana stesse avviando una serie di accertamenti per stabilire se Google e Facebook avessero assunto una posizione dominante nel settore della pubblicità online, la prima, e dei social media, la seconda.
Adesso a muoversi sono le entità per la tutela della concorrenza europea e inglese con l'obiettivo di verificare l'esistenza di un accordo che ha consentito alle due di impedire alle aziende più piccole di farsi strada nel mercato degli annunci online. La Commissione Europea ha aperto un'indagine formale per stabilire se l'accordo per la pubblicità online del settembre 2018 tra Google e l'allora Facebook, oggi Meta, conosciuto come Jedi Blue, può aver violato le regole europee sulla concorrenza.
Margrethe Vestager, la responsabile delle politiche digitali e della concorrenza dell'Unione Europea, ha detto:
Attraverso il cosiddetto accordo "Jedi Blue" tra Google e Meta, un concorrente per il sistema pubblicitario Open Bidding di Google potrebbe essere stato preso di mira per indebolirlo ed escluderlo dal mercato. Se l'indagine dovesse confermare le accuse, significherebbe che la concorrenza nel mercato delle pubblicità online, che già di per sé tra le mani di pochi, sarebbe stata limitata e distorta, e ne avrebbero fatto le spese i sistemi pubblicitari rivali, gli editori e, in definitiva, i consumatori.
Ha proceduto nelle scorse ore in maniera analoga anche la Competition Market Authority del Regno Unito. Simili le dichiarazioni di Andrea Coscielli, Chief Executive dell'autorità inglese:
Ci preoccupa il fatto che Google possa aver collaborato con Meta per arginare la concorrenza sulle pubblicità online. Se un'azienda ha il totale controllo di una determinata area, può complicare l'ingresso nel mercato a start up e piccole imprese, e in definitiva può ridurre le scelte per i clienti. Esamineremo attentamente il comportamento delle grandi aziende tecnologiche.
Meta e Google nel frattempo hanno bollato come fuorvianti le indagini avviate da Europa e Regno Unito. Google ha detto a Reuters:
Le accuse sull'accordo sono false. Si tratta di un accordo pubblico e pro-competitivo che consente a Facebook Audience Network (FAN) di partecipare al nostro programma Open Bidding, insieme a dozzine di altre aziende.
Dello stesso tenore le parole di Meta affidate sempre a Reuters. Se l'Europa dovesse riscontrare la colpevolezza dei due big della tecnologia per pratiche atte a limitare la concorrenza sarebbero multate con sanzioni fino al 10% del fatturato annuo globale.
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Commenti
secondo me a fish&chips! :)
Finirà a tarallucci e vino