
16 Settembre 2021
Google deve la totalità della sua fortuna a internet, ed è quindi piuttosto comprensibile che investa molto e costantemente per migliorarlo e farlo progredire - e soprattutto arrivare in luoghi precedentemente inaccessibili. Nelle scorse ore la società ha annunciato importanti progressi in due progetti in questo settore - in particolare relativi al cavo sottomarino Grace Hopper annunciato l'anno scorso e alla tecnologia di "fibra ottica wireless" con raggi laser.
Alcuni progetti di diffusione wireless di internet, come quello dei palloni aerostatici Loon, non hanno funzionato come sperato, ma si sa, le idee si possono riciclare, riadattare, inquadrare in un nuovo contesto in cui possono avere senso. Project Taara è un esempio di questa filosofia: si tratta di un sistema di comunicazione laser ad altissima velocità e medio raggio nato proprio in grembo a Loon (lo usavano i palloni aerostatici per trasmettersi dati l'uno con l'altro), e che già da qualche tempo viene testato in vari Paesi in via di sviluppo, come India e più recentemente Kenya.
Per essere precisi, la tecnologia di trasmissione si chiama FSOC (Free Space Optical Cable): si può parlare di "fibra ottica wireless" per via delle velocità di trasmissione (oltre 20 Gbps). Taara è l'apparecchiatura che rende possibile FSOC: sono sostanzialmente dei ripetitori/"proiettori" che si sparano raggi laser l'uno con l'altro. Il ripetitore che invia il raggio deve "vedere" il destinatario; la distanza massima tra l'uno e l'altro è di circa 10 km.
I link Taara sono stati installati lungo il fiume Congo 20 giorni fa, per collegare le due città Brazzaville, capitale della Repubblica del Congo, e Kinshasa, che è invece la capitale della Repubblica democratica del Congo (ex Zaire, per intenderci). In questo arco temporale, i ripetitori hanno trasmesso ben 700 TB di dati, potenziando quindi le connessioni in fibra ottica tradizionale del fornitore di servizi locale Econet. Taara è pensato per essere "trasparente" all'utente finale, che non sa se sta sfruttando una connessione in fibra tradizionale o FSOC. L'obiettivo è fornire un'esperienza d'uso completamente indistinguibile.
Google spiega che Taara è riuscito a rimanere online per il 99,9% del periodo di test. È chiaro che il sistema dipende molto dalle condizioni climatiche - ragion per cui è stato testato in Africa, e non nella nebbiosa Londra, per dire; c'è una certa resistenza a fenomeni come pioggia leggera, caligine e ostacoli temporanei al raggio, come uccelli; e i proiettori sono in grado di adattare potenza e direzione del raggio per garantire sempre l'allineamento ottimale. Ma è vero che finora non si sono verificati eventi sufficientemente intensi da mettere in crisi il sistema, in modo da valutarne anche quest'aspetto.
Tuttavia i vantaggi, nelle giuste condizioni, sono enormi, perché permettono di aggirare eventuali complicazioni morfologiche del terreno. Detta in altre parole: le due città distano l'una dall'altra qualche chilometro appena, in linea d'aria, ma sono separate da un fiume molto profondo e tumultuoso, appunto il Congo: servirebbero ben 400 km di fibra ottica per un collegamento diretto, che costerebbero cinque volte in più del sistema wireless di Taara.
Passando dall'aria all'acqua, Google segnala progressi anche in un campo più "tradizionale", ovvero quello della posa dei cavi sottomarini: il cavo chiamato Grace Hopper, in onore di dell'ammiraglia statunitense che spesso viene definita una delle prime programmatrici della storia, è arrivato nel Regno Unito.
Grace Hopper è stato annunciato l'anno scorso: il suo obiettivo è connettere via fibra ottica New York alle città di Bilbao, in Spagna, e di Bude, appunto in UK. Il cavo, finanziato interamente da Google, è già arrivato a Bilbao all'inizio del mese. Ciò non significa che sia già operativo: ha "solo" compiuto la traversata dell'Atlantico. Ci vorranno ancora alcuni mesi di lavoro.
Grace Hopper, dice Google, è un cavo di nuova generazione che contiene un'innovazione tecnologica molto importante, che viene chiamata fibre switching. Permette, spiega la responsabile Jayne Stowell, di dirigere in modo più efficiente e variabile il flusso di traffico in caso di guasti e interruzioni, migliorando quindi la reattività in situazioni di crisi.
Commenti
Più che altro invece di svillupare 1000 tipi di reti diverse che svillupassero una abbastanza potente che vada bene per tutto,con l’Unione tecnologica di tutti i tipi di fibra insieme a 5g e aumentassero i limiti elettromagnetici a 61v/m invece dei 6 che usiamo in Italia
Ottimo, Skynet necessita di buona diffusione ed affidabilità della rete.
molto interessante...
potrebbe essere usato in aggiunta ai sistemi tradizionali, visti i potenziali attuali limiti!