Mobile 03 Giu
La pandemia di COVID-19 non è ancora sconfitta, e Google posticipa i propri piani di ritorno in ufficio a gennaio 2022. In precedenza, la società sperava in un ritorno al lavoro in presenza (o meglio: in un passaggio a un modello ibrido con qualche giorno da casa e qualche giorno in presenza) dal mese prossimo, ma l'incremento di contagi negli USA e in varie parti del resto del mondo ha spinto Google a fissare una nuova data - il 10 gennaio, per la precisione, come indica una mail inviata dall'amministratore delegato Sundar Pichai in persona a tutti i dipendenti e pubblicata sul blog ufficiale (link in FONTE).
Fino al 10 gennaio, quindi, si continuerà con le attuali modalità di lavoro, ovvero prevalentemente da remoto (è possibile andare in ufficio, strettamente su base volontaria). Da quella data in poi, ogni sede di Google deciderà quando adottare il modello ibrido, basandosi sulle condizioni epidemiologiche locali. È importante precisare che i dipendenti possono anche richiedere di continuare a lavorare al 100% da remoto: è una eccezione, diciamo, ma Google ha detto di aver approvato già migliaia di domande.
Google non è l'unica azienda ad aver posticipato i propri piani di rientro. Apple, benché sia una delle principali sostenitrici del lavoro in presenza (almeno ibrido) è stata una delle prime a spostare la data, anch'essa non prima di gennaio 2022, e Amazon ha abbracciato la stessa linea. È lecito assumere, data la situazione attuale, che molti altri annunci analoghi arriveranno nei prossimi giorni - naturalmente il tutto senza escludere ulteriori rinvii e aggiustamenti, in base anche a come procederà la campagna vaccinale.
La questione dei rientri in ufficio è piuttosto delicata: la maggior parte dei sondaggi nota come, soprattutto nel settore tech, quasi nessun dipendente abbia intenzione di tornare in ufficio a tempo pieno. Al tempo stesso, le varie dirigenze continuano a sostenere la necessità che i dipendenti si incontrino fisicamente e interagiscano l'uno con l'altro.
C'è poi da considerare anche la questione economica: molti preferiscono lavorare da remoto perché possono vivere in aree in cui il mercato immobiliare non è proibitivo come nella Silicon Valley o nelle grandi città. L'industria si chiede quindi se non sia il caso di adeguare il salario dei dipendenti in base a dove abitano. Google per esempio è favorevole, e ha già distribuito internamente un tool per ricalcolare gli stipendi; Reddit, per contro, ha invece detto che non toccherà le buste paga dei suoi dipendenti che scelgono di lavorare da casa.
Commenti
L'attuale situazione del lavoro da remoto è infatti stata causata dall'attuale pandemia.
hai ragione.... scusa, leggendo dalle notifiche di disqus pensavo avessi risposto ad un commento sotto l'articolo di reddit... sorry hai perfettamente ragione
la primissima frase dell'articolo tira in mezzo la pandemia
Veramente qui si parla di lavoro da remoto nelle aziende tech.
Mica in questo articolo
nessun commento relativo al covid? ma se tutti si scannano per i vaccini
Ma tu hai proposto di disattivare i commenti perché finiscono tutti allo stesso modo.
Io ti sto facendo notare che finora non c'è stato un singolo commento relativo al covid, se non quelli scaturiti dalla tua discussione (che comunque trattano più gli effetti sociali del covid, che la malattia in sé)
Commento da incorniciare.
eppure e' nella prima frase, proprio all'inizio dell'articolo
Poi magari passa le giornate su Facebook, ma l'importante è che stia seduto in ufficio davanti al monitor.
Nei commenti di questo articolo nessuno sta parlando di covid. Si parla di smart working
amen fratello
porta click e quindi soldini.
veramente non è proprio così, anzi tagliano lo stipendio a chi vive in zone con basso costo della vita.
Il mio sogno è star con RDC tutta la vita. Altro che smart working
ormai hdblog parla piu' di cose legate al covid che di tecnologia... vogliamo fare basta?
o quantomeno disattivate i commenti da questi articoli, perche' tanto finiscono tutti allo stesso modo
Le più grandi aziende di informatica del mondo lavorano da casa da un anno e mezzo con centinaia di migliaia di dipendenti, i servizi di Google, Microsoft, Amazon, Apple, Facebook eccetera non sono caduti a quanto mi risulta, le aziende continuano a macinare utili, ma l'aziendina italiana di provincia no perché il capo non può controllare quante ore il dipendente passa davanti al PC... Qui sta il gap. :)
Oh no
Meno male.