Google modificherà Privacy Sandbox insieme all'antitrust del Regno Unito

14 Giugno 2021 0

Dopo la condanna per abuso di posizione dominante incassata in Francia e in Italia, è notizia odierna che l'ente regolatore della concorrenza britannico, ovvero il Competition and Markets Authority, collaborerà con Google nello sviluppo del nuovo sistema di monitoraggio degli annuncio pubblicitari online. La decisione arriva proprio mentre Google sta cercando di eliminare gradualmente i cookie di terze parti finora utilizzati per tracciare e indirizzare gli utenti con annunci pubblicitari ad hoc.

La soluzione alternativa pensata dalla casa di Mountain View si chiama Privacy Sandbox, che si basa sulla tecnologia FLoC (Federated Learning of Cohorts), i cui test sono stati avviati qualche mese fa, nonostante le numerose critiche ricevute da DuckDuckGo e altri browser basati su Chromium.

L'iniziativa ha innescato le proteste degli inserzionisti pubblicitari e l'avvio di indagini da parte delle autorità antitrust, tra cui quella britannica. La CMA infatti aveva avviato un'indagine a gennaio per verificare un eventuale abuso di posizione dominante da parte di Google e quindi un ostacolo alla concorrenza, chiedendo modifiche alla Privacy Sandbox per risolvere i problemi evidenziati.


In risposta a questa situazione, Google ha annunciato di voler collaborare con gli enti regolatori britannici per mettere a punto il sistema. Tra le promesse dell'azienda figurano:

  • una maggiore trasparenza grazie alla condivisione dei risultati dei test effettuati durante lo sviluppo delle proposte (quindi non solo FLoC);
  • un impegno a evitare distorsioni alla concorrenza;
  • e limiti al modo in cui Google userà e combinerà i dati dei singoli utenti dopo la rimozione dei cookie.

Oltre alla CMA sarà coinvolta anche l'Autorità per la protezione dei dati del Regno Unito (Information Commissioner’s Office, o ICO): è la prima volta che enti regolatori e aziende tecnologiche lavorano insieme su una tecnologia del genere. Il passo seguente è l'avvio di una consultazione pubblica per decidere se accettare o meno gli impegni di Google. Come ha spiegato l'amministratore delegato del CMA Andrea Coscelli:

Lo sviluppo di giganti della tecnologia come Google ha presentato nuove sfide, che richiedono nuovi approcci, alle autorità garanti della concorrenza di tutto il mondo. Ecco perché CMA sta assumendo un ruolo di primo piano nel definire come possiamo lavorare con i grandi nomi del tech per indirizzare il loro comportamento e proteggere la concorrenza a beneficio dei consumatori. Se accettati, gli impegni che otteniamo da Google diverranno giuridicamente vincolanti, promuovendo la competizione sui mercati digitali e aiutando a proteggere le entrate pubblicitarie degli editori online salvaguardando la privacy degli utenti.


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