Google, la fotocamera dello smartphone aiuta a individuare le malattie della pelle

18 Maggio 2021 4

Il keynote di Google I/O che abbiamo seguito in diretta sul canale Twitch di HDBlog ha visto come protagonista l'intelligenza artificiale in molte delle sue possibili declinazioni e applicazioni, dalla conversazioni evolute con gli assistenti digitali di LaMDA fino alle ambizioni legate ai computer quantistici.

Un campo dove l'AI ha già trovato numerosi e importanti impieghi è sicuramente quello medico, sia a livello diagnostico, sia per quanto riguarda le terapie: Google porta come esempi il miglioramento ottenuto per lo screening del cancro al seno o per il rilevamento della tubercolosi.

L'ultimo anno, condizionato dall'emergenza pandemica, ha sicuramente alzato il livello di attenzione di tutti circa il proprio stato di salute, e di conseguenza l'assistenza che anche i nostri dispositivi intelligenti - smartphone e indossabili - sono in grado di offrici. Mountain View ha condiviso oggi in anteprima uno strumento di assistenza dermatologico che sfrutta la fotocamera dello smartphone.

Ognuno di noi, ipocondriaco o meno, si sarà trovato almeno una volta a cercare su Google informazioni su quel dolorino al torace ottenendo in cambio, puntualmente, diagnosi ferali. Scherzi a parte, Google ormai è veramente un "oracolo" cui rivolgersi nella quotidianità per una gamma di interrogativi infinita, che va dalla ricetta di una torta ai problemi cardiaci.

Ogni anno, fa sapere Google, sono quasi dieci miliardi le ricerche su problematiche relative alla pelle, alle unghie e ai capelli. Tuttavia, non è quasi mai semplice descrivere in maniera accurata la propria sintomatologia a parole. Ed è qui che entra in gioco la fotocamera: grazie alla nuova funzione sviluppata da bigG e mostrata oggi in anteprima, infatti, basterà catturare col proprio smartphone tre immagini della pelle, dei capelli o delle unghie scattate da diverse angolazioni.

A questo punto bisognerà rispondere ad una serie di domande sul tipo della propria pelle, sulla quantità di tempo già intercorsa dalla prima manifestazione dei sintomi e così via: quesiti che mireranno a restringere il campo per tentare una diagnosi il più possibile accurata.

Successivamente l'AI analizzerà le informazioni raccolte e attingerà al proprio database per fornire un responso con un elenco di possibili condizioni corrispondenti, che sarà poi possibile approfondire ulteriormente: ciascuna sarà abbinata ad immagini simili presenti nel web e alle risposte dei dermatologi alle domande più frequenti sul tema.

L'AI sviluppata da Google costituisce il risultato di tre anni di sviluppo e tiene conto di fattori come età, sesso, etnia e tipologia della pelle ed è stato messo a punto tramite dati non identificati e distribuiti in diverse fasce demografiche che comprendono 65.000 immagini e casi di malattie della pelle diagnosticate, milioni di immagini di problemi cutanei curati e migliaia di esempi di pelle sani. Questo modello di AI ha recentemente superato con successo l'esame dell'UE, dove è stato contrassegnato come dispositivo medico di Classe I (non è invece disponibile negli USA dal momento che non è ancora stato valutato dalla Food and Drug Administration).

Ovviamente, Google sottolinea che non si tratta di uno strumento in grado di sostituirsi ad una visita specialistica, né quindi di fornire una diagnosi che possa essere ritenuta affidabile: tuttavia, può avere indubbiamente un'utilità orientativa per un primo tentativo di comprendere il proprio stato di salute dermatologico.


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Commenti

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E K

Menomale LG non fa piú smartphone, con le sue cam frontali avrebbe fatto diagnosticare melanoma a tutti.

Francesco Camporese

ne avevo assolutamente bisogno proprio in questo periodo, penso che questa sia la cosa più interessante degli ultimi mesi (in ambito tech)

DotCom

Solo questo ci mancava per alimentare paranoie! Good job big G...

Flyn

"L'ho letto su google" assume tutto un atro significato.

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