
23 Luglio 2020
Immaginate di essere seduti ad un bar, la connessione dati non è delle migliori e allora decidete di attivare il Wi-Fi. Trovate dunque una connessione Wi-Fi libera, ma vi viene richiesto di visitare un apposito sito web per accettare i termini e le condizioni o ancora di registrarvi per poter aver accesso all'utilizzo della connessione internet. Un processo macchinoso, spesso decisamente lento e anche frustrante che il più delle volte lascia un senso di rassegnazione spingendo gli utenti a rinunciarci.
Tutto ciò potrebbe essere un lontano ricordo con i dispositivi aggiornati ad Android 11: lo fa sapere Google, che nelle scorse ore ha annunciato una nuova API dedicata ai Captive Portal, le pagine Web che vengono mostrate all'utente per effettuare le operazioni di accesso, che consentirà al sistema operativo di identificarle in modo più preciso e offrire più comodità all'utente finale.
Finora, Android rilevava i Captive Portal attraverso un "trucco": quando si collegava a una rete Wi-Fi, provava a connettersi a un sito esterno; se riceveva un redirect a un'altra pagina assumeva che fosse un Captive Portal. Non era un metodo infallibile; da ora in poi basterà implementare la nuova API, e saranno i Captive Portal stessi a dichiarare la propria identità.
La nuova API è già presente nella beta 2 di Android 11 (QUI un riepilogo di tutte le novità integrate). Per ora le funzioni supportate sono scarse, come la possibilità di aprire il Captive Portal direttamente dalle notifiche o dalla pagina di impostazioni del Wi-Fi (immagini sopra), ma Google fa sapere che sono già in programma degli aggiornamenti mirati (tramite Play Services) che permetteranno di introdurre il supporto alle statistiche di rete o al tempo residuo per l'utilizzo della connessione internet.
Se siete sviluppatori Web potete approfondire seguendo il link FONTE qui di seguito.
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Commenti
Se comunque ti chiedono il numero di cell (a parte che non tutti lo fanno), a maggior ragione non vedo il motivo di dargli ANCHE l'accesso al tuo account Google...
Non serve a nulla, nel momento in cui ti registri di solito ti mandano un sms di verifica sul numero, quindi sei identificabile indipendentemente da cosa scrivi nei campi manuali
Apprezziamo sicuramente la miglioria introdotta da Google ma la scocciatura di registrarsi a una wifi pubblica è proprio la registrazione stessa, io piuttosto lascio perdere.
Che mi cambino la pagina Captive non influisce minimalmente sul problema, sarebbe utile magari implementare una funzione dove il cellulare riempie quei campi con dati a caso in modo da evitare il problema a monte.
Quindi non funziona proprio il captive portal? Ma non ho sentito nessuno lamentarsi, devono aver trovato una soluzione...
Semplicemente viene bloccato!
La porta 80 http redirige, la porta 443 https è bloccata
Al giorno d'oggi creare account google falsi non è così semplice!
Perché così le due cavolate a caso le scrivi una sola volta e poi accedi sempre con quell'account, anziché doverti inventare sempre castronerie nuove per ogni hotspot
Ma perché, quando basta scrivere due ca**ate a caso? Mi pare più fatica che altro :D
Se vuoi dargli dati inventati semplicemente creati un account google secondario fatto con dati farlocchi ed eventualmente accedi con quello
A parte che è una scelta di chi gestisce l'hotspot, francamente preferisco dargli un po' di dati personali inventati di sana pianta rispetto a dargli accesso al mio account Google.
Questa è una scelta del gestore del wifi, non una cosa su cui google può avere molto margine di manovra.
Eresia! poi come ti mandano il codice per navigare su internet via mail ;D
Per alcuni WiFi pubblici c'è questa cosa, ma non so da cosa dipende
Anche di tutti gli iPhone dal 2007.
Io invece sono curioso di capire come funzionano ora i captive portal, visto che i browser oramai navigano solo in HTTPS e quindi redirezionando le richieste verso la pagina del portale come "evadono" il problema del certificato non valido?
Era una comodissima funzione di Windows phone nel 2013