Forza Horizon 5 non tradisce la sua natura di componente arcade dell’offerta racing di Microsoft, controbilanciando la serie Forza Motorsport che ha una natura più simulativa e tecnica. E non tradisce nemmeno le regole dei sequel iterativi, dove la formula rimane più o meno sempre la stessa ma viene rifinita, ampliata e migliorata. Tuttavia c’è anche un altro aspetto che secondo me è cruciale per capire fino in fondo il gioco: ovvero le potenzialità come piattaforma, più che come gioco fatto e finito. Avvisaglie in questo senso si erano già viste con i precedenti capitoli, ma qui si esprimono in modo ancora più netto ed evidente.

• SEMPRE PIÙ PIATTAFORMA, SEMPRE PIÙ SOCIAL
• UN MONDO VASTISSIMO E ZEPPO DI EVENTI
• CARS, CARS, CARS
• TECNICA
• PRESTAZIONI E STABILITÀ
• INTERFACCIA: IL TROPPO STROPPIA?
• LONGEVITÀ: L’ENDGAME È SOLO L’INIZIO
• CONCLUSIONI

Forza Horizon ha da sempre un’impostazione open-world, ed è pensato fin dal principio per essere ampliato con il passare del tempo. Ci sono i campionati stagionali, le nuove auto ogni tanto, eventi, speciali, sfide e tanto altro ancora. Ma più passa il tempo, più gli sviluppatori di Playground Games dimostrano di voler fornire al giocatore stesso gli strumenti per creare le proprie sfide, avventure e gare. A fine dicembre scorso, con FH4 ha debuttato il Blueprint Builder, che è a sua volta un’espansione del Blueprint “standard”. Condensando: il giocatore può creare il proprio percorso personalizzato, e può aggiungere elementi come rampe, salti, ostacoli e altri elementi dell’interfaccia. Tutto questo in Horizon 5 è nativo, ed è più potente che mai.

Una delle novità più interessanti riguarda il sistema di creazione degli eventi. Non solo i parametri che si possono specificare (stagione, condizioni meteo, numero di giri...) sono molti di più rispetto a FH4, ma ora ci sono anche le più avanzate Regole, che sono quasi paragonabili a un linguaggio di programmazione ad alto livello. Ci sono tantissime tipologie di evento che possono essere monitorate e altrettante condizioni e azioni che vengono compiute - semplificando molto in stile if/then/else. Vuoi creare un evento che se ti schianti contro un muro sei eliminato? Puoi! Vuoi creare un evento che quando sorpassi... Boh, il motore diventa più potente? Puoi!

Non è impossibile trovare dei limiti alla sandbox sviluppata da Playground, ma bisogna davvero impegnarsi. E questo è solo il punto di partenza: è piuttosto facile immaginare che, come è successo con Horizon 4, nel tempo arriveranno nuove funzionalità e opzioni per scatenare ancora di più la creatività dei giocatori.

Oltre a tutte le modalità creative che abbiamo visto finora con i titoli precedenti, su Forza Horizon 5 debutta anche una nuova versione della modalità chiamata Super7, anch’essa introdotta recentemente in FH4. In quella versione si trattava di una serie di sette eventi sfida scelti casualmente da superare in serie, mentre ora sono i giocatori a creare e proporre le sfide. Si possono scegliere otto tipi di sfida diversa, e poi specificare vari parametri, come condizioni meteo, traffico, stagione, disponibilità o meno del rewind - perfino costringere a una specifica visuale. Una volta impostato tutto, il giocatore che propone la sfida la completa e il suo tempo/punteggio sarà il parametro di riferimento per quelle card. Se capita una card troppo difficile è possibile sceglierne un’altra.

Tutto questo si collega naturalmente in modo molto stretto alle funzionalità multiplayer - che forse ormai a questo punto è diventato un termine riduttivo, ed è più corretto definirle social. Nel senso: le possibilità di giocare contro (o con) altri piloti rimangono e sono tantissime - tornano le varie gare, le battaglie contro la traccia ghost e perfino la Battle Royale, e debuttano anche alcuni eventi nuovi come Horizon Arcade, una serie di minigame basati prevalentemente sulle skill da portare a termine in un determinato periodo di tempo - ma rappresentano ormai solo una parte dei modi che hanno gli utenti di interagire tra loro.

Ognuno può ricavarsi un proprio ruolo nel gioco in base a ciò che preferisce fare: ci sarà il pilota classico, il “meccanico” che mette a punto e condivide piani di elaborazione per le auto, il “carrozziere” che mette a punto elaborati schemi estetici, il creatore di eventi, il creatore di sfide e così via. Con questo nuovo capitolo, Playground ha creato un reticolo di possibilità di interazione più intricato che mai, le cui potenzialità sono enormi. Purtroppo è impossibile capire adesso quanto successo avrà l’iniziativa: in questi giorni di prova pre-rilascio il numero di giocatori era molto limitato, come accade di consueto. Tutto dipenderà dal tasso di adozione.

Insomma, girovagando per la bellissima e grandissima mappa messicana di Forza Horizon 5 ho avuto più la sensazione di testare una vetrina di ciò che il titolo può offrire, essere, più che un gioco completo. Ma, è importante precisarlo, non è che le cose da fare in single player scarseggino, anzi. Ci sono nuove tipologie di eventi, ritornano praticamente tutti quelli già visti nei precedenti capitoli e incrementano anche di numero. Le Storie continuano a essere dei semplici abbozzi di “trama” e sarebbero allegramente evitabili se non fosse per le ghiotte ricompense in automobili che offrono. Per contro, le cutscene con i dialoghi non si possono saltare.

Questo è, del resto, il Forza Horizon più grande di sempre, con una mappa che, a detta degli sviluppatori, ha un’area del 50% superiore a quella di FH4. Le ambientazioni sono anche molto più varie - si passa dai deserti di dune alle giungle lussureggianti, dalle montagne alle lagune, dalle città con le architetture tipiche sudamericane alle rovine delle civiltà antiche, e c’è perfino posto per un vulcano attivo. La gestione del meteo è più particolareggiata: ci sono sempre le stagioni, ma le condizioni meteo variano in base anche alle zone della mappa. Per esempio, durante la stagione arida ci sono le tempeste di sabbia nelle zone deserte, mentre nelle giungle nella stagione umida piove spesso e volano le foglie. E così via.

Anche il parco macchine è più grande, con un totale complessivo di 528 vetture al lancio, laddove FH4 si fermava a “sole” 460. A oggi la conta di auto in Horizon 4 supera quota 750, per cui chissà con Horizon 5 fin dove arriveremo - possiamo addirittura sperare di raggiungere la fatidica quota 1000? Difficile da dirsi.

Non solo ci sono più auto, ma i modelli sono molto, molto più dettagliati e particolareggiati che nel capitolo precedente. Nella modalità ForzaVista è anche attivo il ray tracing, ma a dirla tutta le differenze tra averlo attivo e disattivo si notano poco. Si apprezza invece la maggior possibilità di personalizzazione delle auto, sia dal punto di vista prettamente estetico sia da quello più concreto delle prestazioni. Come accennato prima, l’utente può salvare i propri preset e decidere di condividerli online.

Il roster enorme di automobili può essere tuttavia anche un limite, se non viene sfruttato come si deve. La sensazione è che FH5 non invogli più di tanto all’esplorazione del proprio parco auto, che peraltro cresce a una velocità tale da essere impossibile stargli dietro (dopo un paio d’ore di guida ero già oltre quota 20). Inoltre, più o meno ogni auto può essere modificata radicalmente fino a raggiungere ogni classe di potenza (Una Renault 4 da 400 km/h? Certo che sì), quindi può venire istintivo restare attaccati al gruppetto di auto che si conosce.

Tra le grandi assenze rispetto al precedente capitolo spiccano alcuni marchi italiani - Lancia, Alfa Romeo, FIAT e Abarth. A ognuno i suoi gusti, ma in Horizon 5 c’è la DeLorean quindi per me il roster poteva chiudersi a un’auto. Scherzi a parte, è un peccato non ritrovare icone come la 037, la Stratos, il Deltone, la 8C o le varie iterazioni della Abarth 500, ma come dicevo questo è solo l’inizio. Chissà quanti altri veicoli arriveranno nei prossimi mesi/anni.

Dal punto di vista tecnico, Forza Horizon 5 offre davvero pochi fianchi alle critiche. Il mondo di gioco è ricco, vario, pieno di dettagli e molto convincente - gli sviluppatori hanno fatto ampio ricorso a tecniche come la fotogrammetria per ricreare in modo più realistico possibile le ambientazioni e i paesaggi del vero Messico. Per quanto riguarda i modelli delle auto, ne abbiamo già parlato prima - e la sintesi estrema è che sono tra i migliori e più dettagliati sulla scena attuale. Forse i personaggi umani sono un po’ sottotono, ma è vero che si vedono raramente. L’AI degli avversari è ragionevolmente ben modulata: nel senso che sono facilissimi da battere ai livelli meno impegnativi, e sono molto tosti a quelli più alti. Ma lo sono sempre in modo convincente e coerente: per capirci, non è che si teletrasportano dietro di te a trenta secondi dalla fine per cercare di passarti all’ultimo.

Handling e sound delle auto sono abbastanza vari e differenziati. Non si ha troppo la sensazione di guidare sempre la solita auto con una carrozzeria diversa. La deformazione dei modelli quando si attivano i danni è notevolmente dettagliata a livello grafico, ma non diventa mai troppo estrema. La fisica dell’ambiente è forse un pochino troppo arcade - pali della luce, gazebo, alberi piccoli e tanti altri ostacoli sembrano sagome di cartone da come volano via non appena li tocchi. Informazioni di servizio: il gioco occupa ben 100 GB e non è doppiato in italiano (è tradotto e ci sono i sottotitoli per le cutscene).

Lato prestazioni, sono rimasto piacevolmente sorpreso soprattutto dalla stabilità del framerate in ogni circostanza. Non è scontato per un gioco in prerelease, soprattutto data la mappa molto grande e il fatto che ci si muove a gran velocità da una parte all’altra. Il mio sistema con una RTX 3070 e un Core i7-5820k a frequenze stock non ha avuto alcun problema a rimanere intorno ai 72 FPS medi in QHD 1440p con il preset “Extreme” (nonostante il suggerimento per il mio sistema fosse un gradino sotto, ovvero “Ultra”), ed escludendo le fasi di caricamento i picchi inferiore e superiore si discostano poco.

Le impostazioni a disposizione su PC permettono una notevole variazione sia del frame rate sia della qualità - e questo vale tanto per le auto quanto l’ambientazione. Usando i dettagli ultra-bassi sono riuscito quasi a eguagliare il frame rate massimo del mio monitor (144 Hz) perfino in 4K, ma la grafica ne risente parecchio. Con il mio sistema, si può dire che se incremento la risoluzione e scendo di uno o due preset di dettagli il frame rate rimane più o meno uguale.

Lato stabilità ci sono luci e ombre (piccole, per fortuna). Nelle mie circa 50 ore di gioco ho osservato un totale di 4 crash to desktop, sempre mentre stavo modificando un’auto o smanettando con la creazione di eventi. Non è una media esagerata, soprattutto per un gioco pre-release. Per il resto, qualche artefatto grafico (vedi screenshot), una caduta fuori dal mondo di gioco e niente di più.

Tuttavia, ho avuto ben più problemi che sembrano riconducibili al Microsoft Store, più che al gioco in sé: autenticazione non riuscita, account non riconosciuto, download che partono senza alcuna indicazione tangibile, pulsanti che clicchi e non succede niente e tanto altro ancora. Mettiamola così: non è la prima volta che ho giocato a una versione anticipata di un gioco, ma con FH5 ho sicuramente battuto il record di reboot di Windows, ripristini dell’app e smanettamenti assortiti. Allo stato attuale il Microsoft Store è difficile da raccomandare ad alternative come Steam, a meno di necessità assoluta (ovvero: titolo non disponibile altrove).

Forse il problema principale di Forza Horizon 5 è l’interfaccia utente. Chi non conosce molto la serie rischia di trovarsi decisamente spaesato dalla miriade di cose che succedono continuamente nel gioco e dalle tonnellate di menu, opzioni, finestre e controlli. Il risultato è che ci vuole un po’ di tempo per capire le tantissime meccaniche che permettono al gioco di progredire. Ho trovato le playlist stagionali le più complicate da decifrare - per esempio non si capisce al volo quali eventi possono essere completati da soli in single-player e quali invece richiedono un gruppo di giocatori. E poi ci sono i club, le carovane, tot posti diversi in cui cercare varie tipologie di gare. Microsoft ha introdotto l'assistente virtuale e Forza Link, una serie di frasi rapide (personalizzabili) per comunicare con altri giocatori, ma non aiutano granché.

Anche la gestione dei potenziamenti è macchinosa - bisogna per forza rientrare nel garage (tra l’altro: il fast travel a casa propria è sempre gratis se si passa dal link dedicato nel menu principale, ma costa se si passa dalla mappa), a meno di non trovare dei preset già fatti da altri e in quel caso si possono montare all’istante. Il discorso generale è forse questo: ci sono tanti comandi sparsi in molteplici aree e questo è spesso spaesante. Ci sono forse 4 o 5 negozi per comperare automobili. La mia speranza è che per FH6 Playground opti per una rivisitazione completa dell’UI; capisco che non è semplice, appunto per via delle tante possibilità che offre il gioco, ma il rischio è che in pochi si cimentino in operazioni che poi in ultimo non sono difficili - il difficile è trovarle.

Ci ho messo una ventina di ore circa di gioco a completare la campagna principale e la mappa brulicava ancora di eventi da completare. Poco prima di pubblicare questa recensione sono arrivato a poco meno di 50 ore, nel garage ho circa 120 auto su 560, ancora la mappa non è ripulita e ho letteralmente centinaia di riconoscimenti da sbloccare.

A questo si aggiungono, come illustrato in precedenza, tutti gli eventi creati dalla community - semplici “remix” con condizioni diverse delle gare già presenti oppure eventi completamente nuovi, più tutte le stagioni, campagne ed eventi speciali che gli sviluppatori decideranno di integrare. Come dicevo, questo non è più un semplice videogioco, è una piattaforma. Ha il potenziale di rimanere interessante e attivo per anni.

L'unica nota negativa riguarda la difficoltà. Il gioco non incentiva granché a usare pochi aiuti alla guida, o per esempio il cambio manuale invece dell'automatico. Incrementano un po' i crediti, sì, ma tra ruota della fortuna ed eventi di vario tipo tendenzialmente non mancano. C'è anche una manciata di riconoscimenti che richiede espressamente di impostare l'AI avversaria al livello massimo, ma per contro si possono attivare tutti gli aiuti alla guida che si desiderano. Stesso discorso per il riavvolgimento del tempo, che è praticamente sempre infinito anche durante le gare.

Con questo quinto capitolo, Forza Horizon si conferma uno dei migliori racer arcade open-world sul mercato, e la decisione di Playground di puntare sempre di più sui contenuti generati dagli utenti è la strada giusta per spingersi ancora oltre. Il divertimento abbonda per tutte le età, ci sono miriadi di attività che si adattano a ogni tipo di giocatore - anche chi si diverte più a generare tracciati che correre. Non ci sono davvero punti negativi, se non l’interfaccia che è a tratti molto affollata e si fa un po’ fatica a capire certe meccaniche. L’unico rischio è che per chi ha già giocato a tutti i capitoli precedenti sia un po’ la solita storia, ma questa è la logica dei franchise ormai.

VOTO 8,5