
16 Settembre 2020
Dopo averlo provato per diversi giorni è finalmente arrivato il momento di parlarvi in modo approfondito di Ride 4, nuovo capitolo del titolo di Milestone dedicato al mondo delle due ruote. Forte dell'esperienza maturata con i capitoli precedenti e del recente MotoGP 20, la software house ha voluto introdurre diverse novità con l'obiettivo di arricchire e rendere sempre più simulativa l'esperienza. Se da un lato abbiamo un editor per moto e piloti sempre più completo, parallelamente anche il modello di guida e il comparto grafico vedono un deciso step in avanti, ma attenzione, il titolo di Milestone non sarà così facile da domare. Se volete sapere perché, continuate nella lettura.
Ride 4 offre davvero tutto ciò che un appassionato delle due ruote potrebbe desiderare, o quasi. Sebbene il parco moto non sia ancora al completo e in occasione dell'uscita siano previsti ulteriori marchi, le oltre 250 moto con licenza ufficiale disponibili sono un ottimo punto di partenza per coloro che cercano qualcosa di realmente completo nel mondo delle due ruote. Le piste disponibili sono 34 e comprendono tutti i circuiti più rinomati del globo, ma è la nuova sezione di editor che va a fare la differenza.
Ogni singolo aspetto di moto e pilota può essere modificato. A questo proposito è stato introdotto un nuovo editor specifico per caschi e tute, oltre alle sezioni dedicate a livree, adesivi e creazioni di altri utenti. Il negozio vanta al suo interno i più noti marchi del settore e non c'è davvero limite alle modifiche estetiche che possiamo effettuare. E non è tutto, le nostre personalizzazioni possono essere condivise online e utilizzate da altri giocatori. In alternativa, abbiamo a possibilità di affidarci a dei preset creati da altri.
A fianco di modifiche puramente legate all'aspetto, apprezziamo ancora una volta la completezza delle sezioni dedicate all'elaborazione dove possiamo modificare ogni singolo parametro e personalizzare minuziosamente le nostre moto. Motore, scarico, gomme, freni e ogni singola taratura dei componenti si tradurranno in una diversa risposta della moto su pista, per la gioia di coloro che non vogliono rinunciare a setup personalizzati particolarmente raffinati.
Tutto ciò conterebbe poco senza delle adeguate modalità di gioco e Milestone si è impegnata parecchio anche in questo frangente. La prima grossa distinzione è tra modalità single player e multiplayer. Partiamo subito dicendo che per la seconda dovremo attendere l'uscita definitiva del gioco il prossimo 8 ottobre. Per quanto riguarda il single player, vale la pena spendere qualche parola. La modalità principale è la Carriera, troviamo poi le gare singole, le prove a tempo e l'interessante modalità Endurance. Quest'ultima permette di affrontare gare singole che possono durare fino a 24 ore, durante le quali le scelte di pit stop, livello del carburante e tipologia di gomme utilizzate, fanno la differenza. Scelte corrette in relazione al meteo ci permettono di vincere, mentre scelte sbagliate ci fanno perdere rovinosamente.
Ma è la modalità Carriera il cavallo di battaglia messo in campo da Milestone, migliorata sotto ogni aspetto dai precedenti capitoli. Si comincia scegliendo una regione tra American League, European League e Asian League, successivamente si può accedere a eventi World League una volta che il nostro nome diventa leggenda nel mondo delle due ruote che, tradotto, significa farsi le ossa in pista.
L'aspetto più interessante della modalità Carriera è l'avanzamento non lineare e dinamico. Questo significa che il giocatore può sbloccare o affrontare diversi eventi, focalizzandosi ad esempio su determinati marchi. Non lineare, perché non siamo forzati a seguire una sequenza di gare precisa, al raggiungimento di un punteggio potremo affrontare diversi eventi a scelta, a patto di avere la moto giusta. Dinamica perché ogni carriera è diversa a seconda dei mezzi a disposizione, in questo contesto anche i marchi consentiranno di accedere a gare specifiche . Vincendo gare guadagneremo soldi, compreremo nuove moto, modificheremo quelle in nostro possesso e così avanti. Ma il vero scoglio sarà la difficoltà, aspetto che tratteremo meglio nella prossima sezione.
Se state cercando un'esperienza di gioco più tendente all'arcade, Ride 4 è decisamente non adatto a voi. Questo discorso è applicabile soprattutto alla modalità Carriera, ma come vedremo si riflette anche nelle gare singole e nelle altre modalità di gioco. Ride 4 permette di affidarsi a diversi aiuti alla guida semplificando di molto l'esperienza, tuttavia non sempre è consigliato abusarne, e spesso non possiamo proprio farlo. A meno che non siate dei veterani dei titoli di moto, le prime fasi della Carriera mettono subito alla prova le vostre capacità e ci addestrano in modo mirato alle fasi successive.
Il primo step è conseguire la patente europea e per farlo è necessario completare 6 eventi divisi tra prove a tempo e gare. In questa fase iniziale non è possibile utilizzare determinati aiuti, ad esempio, l'indicazione della traiettoria ideale o il rewind, funzione che, se attiva, permette di riavvolgere il tempo all'indietro per affrontare in modo diverso una curva o evitare una caduta. Se uniamo a tali difficoltà l'impossibilità di uscire di pista nelle prove a tempo, pena il fallimento della prova, o le penalità in gara non disattivabili, molti giocatori potrebbero incontrare grossi ostacoli nell'avanzamento. Per contro, l'aspetto positivo di queste restrizioni è l'addestramento che ne deriva: conseguire la patente europea prepara in modo adeguato alle prime gare.
Vincere gare fa guadagnare punti e crediti, inoltre il superamento di determinate soglie permette di sbloccare nuove competizioni divise per tipologie di moto e marchi, ed è qui che il titolo si dimostra coinvolgente al punto giusto. Un gioco non per tutti, si diceva, anche perché non è sempre una buona soluzione affidarsi agli aiuti di guida. Scegliere un modello di simulazione fisica più basso aiuta a rendere la moto più domabile, ma l'uso dei freni automatici è assolutamente sconsigliato, perché questi agiscono in modo davvero conservativo incidendo pesantemente sui tempi. Se non siamo avvezzi a titoli simili è necessario un buon training, esperienza che verrà poi ripagata da grandi soddisfazioni man mano che avanzeremo nella carriera di pilota.
L'introduzione del ciclo giorno/notte e del meteo dinamico è la più grande novità in ambito grafico. Si tratta di aspetti che apprezziamo particolarmente durante le gare endurance e che si riflettono sulle prestazioni in gara in modo realistico. Già durante l'anteprima avevamo notato il miglioramento dei modelli grafici delle moto e delle piste, basati, come si diceva, su dati reali, disegni CAD e riprese accurate con i droni (nel caso delle piste).
La precisione grafica si accompagna al miglioramento dell'intelligenza artificiale introdotto da A.N.N.A. Il comportamento dei piloti avversari risulta infatti più realistico e competitivo se impostato al massimo, mentre con intelligenza artificiale semplificata il tutto tenderà ad essere molto più piatto e meno impegnativo. Anche gli altri parametri simulativi, come l'usura delle gomme, si fanno sentire già nelle gare con più di 3 giri su circuiti di media lunghezza, costringendo l'utente a fare i conti con una tenuta di strada ridotta nelle ultime fasi. Ogni moto ha pro e contro: un suo comportamento, un rumore del motore specifico e, sebbene sia difficile asserire che corrisponda perfettamente alla controparte reale, è sicuramente un plus non da poco.
Lo abbiamo già detto e lo ribadiamo, continuano a non convincere pienamente le animazioni delle cadute, talvolta poco realistiche e legnose, mentre abbiamo trovato decisamente più precisa, rispetto alla beta, la gestione dei contatti tra le moto. Se in precedenza il contatto con una moto si traduceva spesso in rovinose cadute poco coerenti con l'intensità dello scontro, ora si nota un maggiore realismo e risposte più varie durante bagarre e contatti. Questo si traduce in diversi scenari, poiché a volte riusciamo a recuperare la moto in situazioni complicate, mentre spesso basta un errore per vanificare il tutto e, in generale, si ha la percezione di poter gestire la moto in modo più profondo. Si tratta di un aspetto che ci ha colpito positivamente e, nonostante il modello di guida non risulti ancora perfetto, siamo nella direzione giusta.
Detto questo, Ride 4 si dimostra ancora una volta un titolo leggero in grado di girare dignitosamente su una vasta gamma di PC Windows, anche se non proprio recenti. Come detto precedentemente, i nostri test sono stati eseguiti con un PC fisso spinto da Intel i5-7400 Kaby Lake, 16GB di RAM DDR4 e scheda grafica GeForce GTX 1060 con 6GB di RAM. Con risoluzione 2560 x 1080 e setting Ultra non abbiamo mai sperimentato framerate inferiori ai 70 fps. Resta da vedere se con l'uscita delle versioni per console next-gen (dal 21 gennaio 2021) verranno introdotte ulteriori opzioni grafiche anche per le schede di nuova generazione, come le RTX 3080 che di recente abbiamo provato nella versione founder. A conti fatti, le novità in termini grafici sono piuttosto esigue e non si ha la sensazione di avere tra le mani qualcosa in grado di spremere le nostre schede grafiche. A livello di dettaglio si poteva fare qualcosa in più e, in generale, le piste continuano ad avere un aspetto piatto con pochi elementi di contorno.
Arriviamo infine alle battute finali di questa recensione che, rispetto a quanto riportato nella beta, conferma alcune analisi e ne rivede molte altre. Non si può dire che Ride 4 sia un titolo con poche novità, Milestone ha realmente introdotto molte migliorie e ha evidentemente ascoltato i feedback dei giocatori sulle precedenti versioni.
Abbiamo apprezzato molto i miglioramenti in termini di accuratezza grafica e soprattutto quelle sull'intelligenza artificiale, nonché il livello di realismo raggiunto dalle moto. Peccato che non si abbia la sensazione di un reale passo in avanti in termini qualitativi, in grado di sfruttare le GPU di ultima generazione. Il titolo è piuttosto leggero, a tutto vantaggio di chi non ha tra le mani PC con configurazioni spinte e particolarmente recenti.
Capitolo a parte sulla calibrazione del livello di difficoltà: Ride 4 è decisamente un titolo adatto ai super appassionati delle due ruote, tutti gli altri potrebbero restarne delusi. Se la Carriera è la modalità più interessante a disposizione, i parametri restrittivi delle prove e la difficoltà generale sono proprio i motivi principali che conducono a frustrazione. Al contempo, tante difficoltà sono ripagate da un training decisamente effettivo, peccato che molti potrebbero uscirne scoraggiati e abbandonare anzitempo le speranze. Molti aspetti potranno essere migliorati con successive patch, mentre per altri dovremo attendere le future versioni, ma è innegabile che il titolo di Milestone sia indirizzato principalmente agli amanti delle simulazioni, soprattutto se dotati di tanta...tanta pazienza.
Commenti
Essendo un grande appassionato di moto ho tutte le versione di Ride ma giuro che la 4 e' l'ultima che ho comprato. Perche'? Alcuni eventi sono difficilissimi, ma la cosa piu' sbagliata da Milestone e' che costringe gli utenti a restare bloccati senza poter andare avanti.Un esempio, il secondo evento della patente superbike, e' di una difficolta' estrema. E' chiaro che ci sono utenti bravissimi, ma Milestone deve capire che non tutti sono cosi' bravi e deve mettere la gente in grado di poter raggiungere almeno il terzo posto. Non e' possibile pagare un gioco e non poter andare avanti. Come si puo' pensare di mettere una manciata di secondi tra il primo e il terzo posto in un evento stupido che piu' stupido non si puo'?
Questo
è Marquez sul bagnato... Mi sembra decisamente ottimistica come piega.
https://uploads.disquscdn.c...
Livello alto di difficoltà è un pregio..non è facile guidare una moto ... all'epoca tourist Trophy non era per niente facile
Se ti riferisci alla piega, è decisamente credibile...
Scusate, ma un VIDEO gameplay?
Il meglio del meglio fu gp500 con i vari pack per essere aggiornato alla motogp
Fatto da milestone ma prodotto da EA, con risorse di cui milestone ancora oggi non dispone.
E quindi c'era un motivo se era bello.
Cioe' ma sta roba e' credibile? Studiare prima un po' di fisica no eh?
https://uploads.disquscdn.c...
Praticamente un gran turismo moto edition. Da provare...
sbk 2001 è rimasto imbattibile come fisica, giocato e rigiocato è l'unico che simula decentemente le moto
La guida senza aiuti è come i mitici ride1/2 oppure 3 ?
Era fatto da EA però. Non da milestone
Tu scherzi ma fino al 3 mancavano moltissime moto degli anni 2000\2010 e molte suzuki nuove. Non so se hanno colmato la lacuna almeno in parte
Ma che recensione è senza neanche un accenno al sound... Suvvia.
realismo passa per gestione danni ma non vuol dire per forza divertimento. chissà...
70 euro -_-
Esatto, per essere il 2000, che ricordiamo per chi ci segue da casa, essere VENTANNIFA, aveva dei dettagli mostruosi, specialmente quando si vedeva un replay della gara... alcune scene sembravano vere orcodighel...
C'è la mia Duke 790 ma mi sembra di aver visto che manca la nuova Duke 890R...scaffale!!! (No dai scherzo)
ricordo in SBK 2000 quando i piloti cadevano dalle moto non diventavano "trasparenti" come nei giochi moderni ma potevi investirli con le altre moto e spararli in giro per il circuito , haha ovviamente a parte quel particolare gran gioco e fisica davvero avanti per essere uscito nel 2000
Io ricordo SBK 2000... Ai tempi era davvero bello...