
07 Giugno 2023
L'intelligenza artificiale sa giocare a Minecraft grazie a YouTube: il team di OpenAI è riuscito ad addestrare un "bot" usando oltre 70.000 ore di video gameplay e tutorial pubblicamente disponibili in streaming. Il risultato è importante non tanto per il fatto che un software è diventato molto bravo in un gioco sandbox uscito ormai oltre dieci anni fa, ma perché dimostra l'efficacia della tecnica di addestramento dei sistemi di machine learning chiamato imitation learning o supervised learning, e dell'uso dello sconfinato pool di contenuti presente online come materiale di partenza.
A differenza del reinforced learning, in cui l'AI viene "premiata" se esegue un'azione corretta e procede per tentativi, nell'imitation learning il software "guarda" degli esseri umani compiere azioni più o meno complesse e gradualmente impara a copiarle. Nel caso di OpenAI, il bot è arrivato a livelli decisamente notevoli: l'algoritmo è riuscito a costruire attrezzi di diamante, compito che richiede intorno ai 20 minuti di click ad alta velocità a un giocatore umano molto esperto (si parla di circa 24.000 azioni nel complesso).
Un dettaglio molto interessante del processo di addestramento è stato... L'uso dell'AI a sua volta. Affinché l'imitation learning sia efficace, ogni video deve essere opportunamente etichettato e classificato in modo da fornire al software il contesto dell'azione e il risultato che ne consegue. Un bel po' di lavoro, che finora ha limitato i dataset di progetti analoghi - e conseguentemente ha portato a risultati scarsi da parte dei modelli AI, in cui la quantità dei dati a disposizione ha un impatto estremamente elevato nel processo di apprendimento.
Tuttavia, i ricercatori hanno trovato una "scappatoia", se vogliamo: sono partiti da "sole" 2.000 ore di video opportunamente etichettati e classificati, e hanno addestrato un agente AI separato ad associare specifiche azioni con specifici risultati. L'agente è quindi stato in grado di etichettare automaticamente 70.000 ore senza intervento alcuno da parte degli umani.
Come dicevamo, non ha intrinsecamente importanza che un bot sia capace di giocare a Minecraft, ma se si parla della bontà del metodo è tutto un altro discorso: i ricercatori immaginano che sarà possibile, in futuro, permettere all'AI di condurre attività ben più utili, come per esempio aiutare le persone con necessità fisiche nella realtà.
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FUORI I BOT DAI VIDEOGIOCHI