
05 Luglio 2022
Lo scorso dicembre Ubisoft ha annunciato di voler aprire il proprio business al mondo degli NFT, a cominciare dal progetto Quartz. L'accoglienza non è stata delle migliori e i giocatori, quantomeno stando ai riscontri registrati online, non sembrano aver apprezzato l'idea. Si tratta di un discorso delicato perché molto spesso capita, all'arrivo di nuovi modelli di business, di vedere questo genere di reazioni, in certi casi poi mitigate nel corso del tempo dalla prova dei fatti. Sulla questione si è espresso negli scorsi giorni anche Nicolas Pouard, vice presidente di Ubisoft, a capo del reparto Strategic Innovations Lab.
Secondo Pouard i giocatori "non colgono quello che un mercato digitale secondario può portare all'esperienza di gioco. Per il momento, a causa della situazione che si è venuta a creare e del contesto in cui si posizionano oggi gli NFT, gli utenti pensano che [...] siano solo uno strumento speculativo". Nel corso della lunga intervista concessa a Finder, il dirigente di Ubisoft ha aggiunto che "per noi è importante il risultato finale, ovvero dare la possibilità di rivendere gli oggetti una volta che non li vogliono più oppure non sono più interessati al gioco. Quindi si tratta di qualcosa che facciamo per loro".
Serviranno probabilmente anni per capire quale sarà il vero impatto degli NFT sul mondo dei videogiochi. Da una parte la possibilità di creare oggetti, cosmetici e non, capaci di lavorare su più titoli e la cui proprietà risulta verificabile è interessante, potrebbe senza dubbio creare valore per gli utenti. Dall'altra aprono le porte a nuovi modelli economici che andranno verificati e che dovranno lasciare abbastanza margine di manovra a chi vuole solo giocare, di farlo senza pensare ad altro.
Nel corso degli ultimi mesi il mondo degli NFT è cresciuto con sempre più giganti della tecnologia interessati all'argomento, ma anche tante iniziative che lasciano perplessi.
Commenti
Supporto legale??? Cioè secondo te se un l'azienda XYZ vuole tracciare i propri prodotti o rilasciare un certificato di autenticità dei propri prodotti deve avere un SUPPORTO LEGALE??
Se voglio far entrare ad un concerto delle persone che hanno comprato un NFT mi serve un SUPPORTO LEGALE?
Se la licenza di un software la rilascio in formato NFT non posso perchè mi serve un SUPPORTO LEGALE?
Se compri un asset su un gioco e voglio certificarne la proprietà mi serve un SUPPORTO LEGALE?
E quali sarebbero poi questi tuoi SUPPORTI LEGALI?
Sei ridicolo..
Per forza che a livello istituzionale non sono utilizzati, sono praticamente nati l'altro ieri, per quel genere di utilizzi ci voglio anni, (abbiamo ancora i documenti cartacei) ma per tutto ciò che è "privato" uso quel ca..zo che voglio NFT compresi....
Io ci ho anche provato a farti evitare la figura di melma ma quando una nasce pi..la non muore furbo...
Sei riuscito a dire una serie di cose che al momento non hanno il minimo supporto legale dalla stragrande maggioranza delle nazioni del mondo. praticamente con il tuo bel nft puoi ampiamente sciacquarti il c*lo in una qualsiasi causa legale, e non hai una minima garanzia di nulla. in pratica l'nft al momento e' perfettamente inutile, cvd.
ma tu comunque continua pure a pensare di aver capito tutto dalla vita, che comprando un nft poi sei al sicuro, poi in un'aula di tribunale le tue granitiche certezze di burro vengono smontate da qualsiasi giudice.
poi, vista la tua arroganza nel dire "evito la fatica", evitati pure la fatica di rispondermi, che tanto le risposte di fanatici tecnologici le infilo nel posto piu' adatto: nel killfile, e buona permanenza.
Tracciabilità di un oggetto? Ticketing? Certificati di originalità? Certificati di possesso di un bene reale o virtuale che sia? Certificare l'appartenenza ad una comunity? Vado avanti?
E ho escluso volutamente la questione arte perchè almeno ti evito la fatica di fare la solita uscita tipo "4 pixel in croce non sono arte" e mi evito la fatica di smontarti anche questa affermazione...
c'e' differenza tra non capire l'utilita' ed essere inutile.
Il fatto che tu non ne capisca l'utilità o non ti interessa non significa che sia necessariamente inutile no?
Esatto. Andiamo per gradi:
Sì, tu hai quel frammento di chain dove c'è scritto (teoricamente per sempre) che "giorno X Account1 ha venduto "spada laser" ad Account2 per 44 eth".
Quindi prima dell'acquisto puoi risalire all'esatta origine dell'NFT e verificarne subito l'autenticità della "spada laser", in quanto messa originariamente in vendita da un account ufficiale del gioco. Puoi anche seguirne il valore nel corso degli scambi e quindi non comprare 100 una cosa che vale 10 (cosa che comunque potresti fare visto che generalmente si usa un sistema ad aste ed i prezzi variano in base alla sola offerta).
Perchè non ha un completo valore legale? (fin qui, ma se qualcuno conosce aggiornamenti si senta libero di commentare e aggiornare le normative)
Perchè non esiste un documento di identità (o relativo notaio) che certifichi che dietro "Account1" c'è il sig. Fabio Rossi e dietro Account2 il dott. Fabrizio Bianchi.
Quindi per un contratto di lavoro magari non sarebbe valido, però per una compravendita o per definire la proprietà di un bene virtuale tra account sì e rientra perfettamente nel contesto degli NFT da gaming.
Perchè piace tanto ad artisti e software house?
Perchè nell'NFT puoi anche includere delle percentuali di "royalty" nello scambio, per cui ogni volta che andrai a vendere quell'NFT una percentuale dell'intera somma scambiata andrà all'autore originale.
Anche questo può sembrare un dettaglio ma non lo è in quanto risolve un'antica questione sulla gestione della fase di vendita dell'usato.
Ah allora ho capito, è la versione digitale di un certificato di autenticità e di possesso, ma serve sempre un notaio anche in smartworking?
"ideologico".
nel senso "non serve a un ca**o se non a far contenti i quattro tech-esaltati che vedono ogni 'innovazione' come indispensabile, anzi di piu'"?
beh, quella e' un'ottima idea.
come sempre!!
Non che se il gioco fosse vivo e vegeto il QI aumenterebbe poi di molto...
Quello che proponi é totalmente irrealizzabile
Gia anche solo all'interno della stessa casa produttrice sarebbe molto difficile.
Ma trasferire skin pure tra case produttive diverse e piattaforme diverse é irrealizzabile.
Pensa solo per un secondo a quanti giochi escono ogni anno...ogni gioco ha le sue skin piu le skin di tutti gli altri giochi+ le skin di tutti i giochi degli anni precedenti+ le skin di tutti i giochi di tutte le altre piattaforme
Gli sviluppatori spenderebbero piu tempo a creare skin piuttosto che giochi.
Ps: oggi le piattaforme che gestiscono i giochi sono una manciata, sarebbe una sciocchezza collegare gli account di piu piattaforme alla stessa mail cosi da poter aver la stessa skin in tutti i giochi, ma appunto il concetto stesso non ha alcun senso essendo irrealizzabile.
No é totalmente diverso da quello che fanno oggi...
più che ideologico è culturale, è come quando sono nati i primi servizi di streaming c'è voluto un po ad abituarsi ed a combattere le diffidenze
E sarei io che non ho capito un tubo??? Dove starebbe scritto o da cosa sarebbe determinato il fatto che solo chi è ricco può accedere a questo mondo?
il potenziale degli NFT c'è, ma come tutto se usato per acquistare aria fritta diventa un problema.
ma finché c'è gente che butta soldi per acquistare una skin (oppure tre pixel in croce spacciata per arte) allora va bene. Come con le crypto creiamo valore dal nulla, tanto prima o poi torneranno ad essere nulla.
Le Skin sono gestite dal gioco e quindi dalla Valve, di certo non dagli utenti. Quindi per forza di cose possono farle 'limitate'.
tranquillo, ho previsto che avrai una lunga vita, così potrai vedere tutte le belle cose che riserva il futuro.
a parte le possibili applicazioni della blochchain in ambito bancario (e non solo), al momento gli NFT sono un qualcosa di inutile - o meglio: a pensar male sembra che siano fatti per permettere ai super ricchi di comprare un pezzo di "arte" ad una cifra artificiosamente alta così da abbassare le tasse che devono pagare.
Aspetto che vengano applicati a qualcosa di utile prima di trarre le conclusioni definitive.
non credo proprio.
PS: complimenti, battuta molto originale
Troppo ottimista, sarà come hai descritto nelle prime righe :/
Si, se entrambi i giochi sono UBI. Se parliamo di giochi fatti da sviluppatori diversi, il discorso cambia.
Non è detto che quel gioco sia su steam (esempio banale: acquisto l'oggetto per un gioco ubi PC, me lo porto su un altro gioco playstation)
Inoltre, quando acquisti online c'è sempre il dilemma: io ti invio l'oggetto e poi mi paghi, o facciamo al contrario? Con gli NFT il problema non sussiste.
Nulla di diverso da quanto fanno già oggi. Io parlavo infatti della problematica del trasferimento cross-game e cross-platform.
Se parliamo di giochi diversi, devi prevedere un meccanismo che consenta di portare il proprio item da un gioco (o piattaforma) ad un altra. Se i giochi condividono lo stesso "account" allora è semplice. Se sono giochi con account diversi, il discorso è completamente diverso: devi creare un protocollo condiviso, ID univoci condivisi.. è un macello.
Per l'utente sarebbe una manna, vedersi riconosciuti i propri acquisti passati in un nuovo gioco (magari non UBI).
Sia chiaro, io NON sto difendendo quartz, ma apprezzo l'idea alla base: quello che acquisto me lo porto in giro, dove voglio, per anni. Una blockchain che funziona solo con UBI non è diversa dal banale account, come tu stesso - giustamente - facevi notare.
"Se il gioco mi da la possibilità di creare skin, livree, oggetti di gioco e inoltre di venderle come pezzo singolo o serie limitata al prezzo che voglio, ben venga" ... è proprio questo il problema degli NFT... e di tutto questo mondo in generale.
chiunque crea e da un valore a cose per poi rivenderle come UNICHE e FANTASTICHE markettando di qua e di la
bisognerebbe bandire entrambi!
Poche idee ma molto confuse….
Ed in entrambi i cadi non ha torto…
Immaginate quanto uno debba essere intelligente per comprare l’NFT di una skin di un videogioco che già nel 2021 era morto e sepolto
Con tutte le ragioni del mondo.
Finché non saranno obbligatori per giocare o sbloccare parti di gioco o non daranno un vantaggio al giocatore, allora non vedo problema. Al contrario, si estigueranno.
Vista così non mi sembra nulla di pericoloso. Se il gioco mi da la possibilità di creare skin, livree, oggetti di gioco e inoltre di venderle come pezzo singolo o serie limitata al prezzo che voglio, ben venga. La gente non sarà obbligata a comprare, ma potrei creare una piccola fonte di guadagno personale. Magari sono ottimista io ( che cmq non so fare nulla di quello che ho scritto ) ma meglio far guadagnare da queste cose una persona piuttosto che Ubisoft & Co.
- poter essere slegati dal gioco in cui li acquisti per poter essere riutilizzati in altri (banalmente, nella nuova versione del gioco che stai giocando oggi)
cosa fattibilissima gia adesso dato che le skin sono legate agli account, quindi basterebbe collegare entrambi i giochi allo stesso account
- poter essere rivenduti dove vuoi, non solo sul market "ufficiale"
quale vantaggio ci sarebbe nel poter vendere una skin di cs:go fuori dal mercato steam?
se uno mi da 100€ sul conto ed io gli trasferisco la skin sul suo account, che cosa ci sarebbe di diverso dalla stessa transazione ma con nft?
Questo poi permetterebbe una maggior adozione in altri giochi, visto che non bisogna implementare nulla da zero.
a prescindere dagli nft per trasferire una skin in un altro gioco c'è bisogno che lo sviluppatore di quel gioco rimodelli la skin da 0.
Rilascerà skin uniche a prezzi esorbitanti
Ha fatto il giro del web questa :)
perche scusa?
secondo quale logica valve avrebbe bisogno degli nft per distribuire solo 100 copie di una skin invece che 10000?
Ti racconto io quale sarà il futuro e spero che, come dici te, sarà l'esatto contrario. Si passerà dal Pass alla compravendita di oggetti estetici e non in formato NFT. Come dice l'articolo, gli oggetti si potranno rivendere ad altri giocatori. Probabilmente gli oggetti a tiratura limitata saranno quelli più costosi e ricercati. I vantaggi? I player potranno fare speculazione e guadagnarci dalla rivendita a prezzo più alto. Ovviamente tutto con soldi veri. Si prospetta un brutto futuro :(
HAHAHAHAHAHAH
Sinceramente non capisco. L'NFT è solo una specie di certificato di autenticità, e la "skin" alla fine è una texture.
In che modo il fatto che sia una NFT ti consentirebbe di usare la texture di un gioco in un gioco completamente diverso?
Non ha senso.
Geniale, questa me la rubo
Geniale, questa me la rubo
Quindi casca tutto il discorso dell'esclusività.
Chi si schiera contro gli NFT è più o meno come quello che si schiera contro le cryptovalute, alla fine più che per un motivo "pratico" spesso lo si fà per uno ideologico
gli NFT hanno il notevole vantaggio di:
- poter essere slegati dal gioco in cui li acquisti per poter essere riutilizzati in altri (banalmente, nella nuova versione del gioco che stai giocando oggi)
- poter essere rivenduti
Sia chiaro, nulla di quanto ho detto sopra non è già oggi implementabile senza una blockchain. Semplicemente, è estremamente più complesso. Per lo sviluppatore è molto semplice invece creare un Provider che si appoggia ad una certa blockchain. Questo poi permetterebbe una maggior adozione in altri giochi, visto che non bisogna implementare nulla da zero.
https://uploads.disquscdn.c...
Ma in realtà se volessero creare un mercato interno di oggetti potrebbero farlo..
Continuo a non vederne il vantaggio
É acquistabile da tutti, solo chi lo livella ha acceso alla skin che é la stessa per tutti ma é diversa ogni anno (quindi gli unici che avranno quella del 2021 sono quelli che l hanno comprato e livellato quell anno)
Comunque Valve non avrebbe alcun problema a limitare la skin a solo i primi 100 che lo livellano
Capisco la diffidenza, ma alla lunga (qualche anno) la tecnologia sarà più diffusa e compresa. Proprio vederli legati ad un bene digitale può essere qualcosa che fa la differenza, perchè non si parla solo dell'immaginetta del punk o della scimmia, come siamo soliti pensare degli NFT, ma di un bene "tangibile" in gioco.
Avere un sistema che certifica l'autenticità e la compravendita di un oggetto è un vantaggio talmente notevole che viene difficile pensare ad una strada differente.
Su modalità e prezzi non entro in merito, è chiaro che dovrebbero essere ancora più accessibili per venire incontro ai giocatori. Se così non è rimane comprensibile la diffidenza per l'operazione.
Se piacciono a ubisoft è chiaro che sono dannosi per l'utente finale.