
28 Aprile 2020
15 Giugno 2020 54
IIDEA, l'associazione che rappresenta l’industria dei videogiochi in Italia, oggi ha presentato Tutto sui Videogiochi, il primo portale nazionale dedicato ai genitori, agli educatori e a tutti coloro che sono interessati a conoscere più da vicino il mondo dei videogiochi, diventato sempre più centrale all'interno delle famiglie proprio durante il periodo di lockdown.
Il sito si propone quindi come un punto di riferimento per tutti i genitori che vogliono conoscere meglio il medium e avvicinarsi in maniera più consapevole al tema, grazie alla possibilità di reperire informazioni, chiedere consigli a professionisti di diversi ambiti, e approfondire tutte le tematiche che ruotano intorno al mondo del gaming, con l’obiettivo di far comprendere l’importanza non soltanto di informarsi, ma anche di giocare con i propri figli.
Tutto sui Videogiochi è stato realizzato da IIDEA con il supporto di PEGI s.a., l’organizzazione no profit che gestisce il sistema paneuropeo per la classificazione dei videogiochi PEGI, e si inserisce in un network di progetti simili già esistenti in diversi paesi europei, come ad esempio Ask About Games in Gran Bretagna, PédaGoJeux in Francia, The Good Gamer in Spagna. Il progetto è anche sostenuto dall'importante collaborazione dell'AGCOM, la quale ha svolto un ruolo importante nell'istituzione del portale.
Il sito ospiterà contenuti pensati da genitori per genitori, a partire dalla rubrica “Videogiochi in famiglia” a cura di Federico Cella (Corriere della Sera). Per il lancio del portale è stata proposta la recensione di, Animal Crossing: New Horizons per Nintendo Switch, uno dei titoli di maggior successo negli ultimi mesi (che abbiamo recensito anche noi in occasione del lancio).
Tra le altre caratteristiche del sito troviamo delle sezioni dedicate agli strumenti di classificazione dei giochi, una ampia selezione di guide che spiegano come attivare i controlli parentali su ogni piattaforma e una vera e propria area pensata per l'interazione tra genitori e esperti, i quali risponderanno a domande collegate ai più svariati temi (sociologia, psicologia, medicina, ecc.).
Insomma, Tutto sui Videogiochi si pone l'obbiettivo di demistificare i luoghi comuni che solitamente accompagnano il medium, offrendo gli strumenti per avvicinarsi al settore in maniera informata e imparziale, senza quindi sottovalutarne eventuali rischi. Per maggiori informazioni, potete dare uno sguardo al sito consultando questo link.
Commenti
Incredibile! ;)
Non esattamente. L'influenza che genera nel tuo cervello è un'influenza deleteria. Che tu voglia o no.
black sex live mater is the best.
salvini.
a GTA.
lo so.
sicuramente.
nemmeno morti.
allora chiedete.
sei pericoloso e non lo sai.
Che mondo malato.
li prenderei a schiaffi.
E' vero salvini e' reale, GTA no.
e' peggio di GTA.
È esattamente così, alla fine sta al soggetto elaborare i *fenomeni, ma sta ai genitori aiutarlo nella comprensione di quello che è reale o no. Un soggetto particolarmente suscettibile alla violenza troverà "conforto" in qualsiasi cosa giustifichi la sua sensazione, che può essere quella di esternare la sua rabbia tramite la violenza, ma la parte attiva non sarebbe comunque il gioco. Quella rimarrebbe la mancata presenza di un tutore, presenza intesa come disponibilità, quindi i videogame non sono certo pericolosi sotto questo punto di vista. Lo ì molto di più Fortnite di GTA, non per la violenza, quanto per il meccanismo di assuefazione che causa rabbia e depressione, inoltre il "gioco" è strutturato in modo da far perdere il senso di valore economico reale. Creando bambini che spendono senza dare il giusto valore alla spesa e che sono costantemente nervosi e suscettibili.
Personalmente sun cresciuto con giochi ben peggiori di GTA, ma non ho mai ucciso nessuno, nemmeno ho mai litigato e son riuscito a portare a termine i miei studi con ottimi risultati.
*Fenomeno inteso in psicologia, come azione che avviene nel mondo che circostante e l'acquisizione di tale fenomento tramite i nostri sensi e la successiva elaborazione nelle aree neurologiche dedicate. (Broca e Wernicke)
Hai parlato di GTA come titolo amorale.
Io ho parlato di solidità morale.
Hai letto quello che tu stesso scrivi?
Esattamente. Oltre al fatto che comunque un titolo del genere non aiuta ad avere un temperamento conciliare.
Non sono certo io a creare elenchi che qualunque persona che abbia una moralità sa da sé.
Io ho parlato di inclinazione, temperamento. Hai letto ciò che ho enunciato oppure ti sei fermato alla M iniziale?
Sì, lo ritengo possibile.
Di fatti sono dell'idea che appunto per la violenza nella vita reale ci devi essere predisposto in base al background, al vissuto e a come sono state elaborate ferite e traumi.
Il videogioco resta videogioco, violento o meno, riportarla nella realtà è una scelta...
Esatto, siamo perfettamente d'accordo.
Esistono media tecnicamente "più pericolosi", come appunto i film, dato che la violenza in quei contesti è totalmente passiva e non dipendente da chi fruisce di quel mezzo.
Nel videogioco è a tua scelta, in teoria.
E la situazione opposta ? Chi ha già un'adulazione/preferenza verso la violenza magari preferisce i giochi violenti, il nesso non è diretto o addirittura inesistente.
AHAHAHAH!
Tecnicamente hai ragione, ma sul lato pratico e reale non sono molto d'accordo.
Per il semplice fatto che ritengo (quindi mia personale opinione) che la violenza non è un mezzo di comunicazione, non porta a nulla di concreto se non altra violenza.
Uccidere un leader di un movimento terroristico non sancirà la fine del terrorismo, non so se rendo l'idea...
Al massimo puoi trovare nel gioco la "giustificazione" al gesto legato alla rabbia che hai dentro, ma il gioco non modifica in alcun modo i sentimenti. Al massimo se proprio vogliamo forzare lacosa, in soggetti particolari e già sensibili alla sociopatia un gioco potrebbe giustificare la sua mancanza di empatia già preesistente
Ho una moralità solida, gioco a certi titoli e non ho la minima intenzione di mettere sotto la gente con la mia auto, come la mettiamo?
Il tuo ragionamento è disfunzionale.
E a cosa gioca chi ce l'ha invece?
Pero' GTA non e' reale mentre Salvini si.
Se hai una moralità solida non giochi certi titoli.
GTA è un gioco vietati ai minori di 18, si spera che a 18 anni i tuoi genitori ti abbiano insegnato la differenza tra realtà e videogioco e chhe tu abbia un senso di responsabilità tale da non farti condizionare. Se non è così la "colpa" è riconducibile a chi doveva responsalizzarti o semplicfemente non doveva comprarti GTA in tenera età.
Fortunatamente la realtà dei fatti non è quella secondo lei.
Non esageriamo e non facciamo commenti puerili per piacere. Non può negare che riempie la testa di violenza non contribuisce ad avere un temperamento pacificatore. Suvvia.
Io che sparo in testa a Call of Duty sarò un terrorista!
Neppure io ho studiato psicologia pero' ho frequentato uno strizzacervelli per anni.
Se hai qualche dubbio chiedi pure.
Accidenti.
Mi sono letto tutto Lovecraft e Poe...
Forse sono pericoloso e non lo so.
Io ho letto di un ragazzino che ha tirato un bidone in testa ad un compagno perche' l'aveva visto fare su Donkey Kong.
No no aspetta.
Mi vuoi far credere che sei avessi legato come un salame Trump o Salvini tu non gli faresti niente di male?
Ma chi vuoi prendere in giro!
Secondo me Salvini e' molto peggio di GTA...
Ma basta.
Dimmi un solo politico italiano che non sia di buon esempio.
Sempre a generalizzare state.
Si e' cosi'.
Per esempio, oggi ho visto al tg una massa di neri che voleva prendere a botte un povero poliziotto americano.
Dove andremo a finire.
White Lives Matter.
Invece non e' vero.
Da quando mio nipotino di 9 anni gioca a Doom Eternal e' diventato molto piu' buono e socievole con gli altri.
Sicuramente non impari come si progetta e realizza un sito.
Ne dubito. Su quei siti non dicono praticamente mai la verita'.
Su questo sono assolutamente d'accordo. Avevo capito che sostenessi che il videgioco contribuisse a far emergere questi problemi e a farli concretizzare in un atto violento. Premetto che non ho studiato psicologia quindi queste sono "opinioni" totalmente a sensazione, ma vedo il videogioco soprattutto quelli liberi come uno spazio attivo in cui la persona e libera di fare ciò che vuole non è come altri media come il cinema in cui è costretto a osservare la violenza.
Potresti approfondire meglio?
Ti espongo il mio pensiero: spesso a seguito di episodi violenti, si addita il colpevole con "giocava ai videogiochi violenti".
Quindi andando per logica faccio la seguente associazione: la violenza è un problema che emerge a seguito di traumi pregressi.
Il grilletto può essere un videogioco, come può essere la musica dei Cannibal Corpse, un libro di Lovecraft o il bullismo a scuola.
GTA è un esempio a caso.
Non sono d'accordo che gta possa far emergere certi comportamenti, la rabbia e la violenza sono interamente dentro, il videogioco non ti fa il lavaggio del cervello in quanto il videogioco è un mezzo attivo, non passivo, sei tu a fare le cose
Se hai una moralità solida e costruita bene sull'educazione impartita dall'ambiente in famiglia così come dagli ambienti frequentati durante la vita non sarà un videogioco a far uscire il tuo lato violento.
Se sei in partenza un deviato giocare a GTA può far emergere certi comportamenti.
Se ti presentano un tizio legato davanti a te con la condizione di "potergli fare tutto quello che vuoi", approfitterai del suo essere inerme solo se sei un deviato.
Eh, udite udite, i violenti sociopatici sono sempre esistiti dall'alba dei tempi, da ben prima dell'avvento della violenza nei videogiochi.
non credo servirà a molto, chi è convinto di un certo genere di cose di solito è nel giro di tutti i complotti più assurdi, dalle scie chimiche al 5g che fa diventare le persone ""dei piccoli robbottt"", chiaramente parlo solo degli "estremisti", mah non so ora do un occhiata al sito, magari imparo pure qualcosa che non sapevo
La cronaca non può essere addotta a fonte di violenza, suvvia. Non incita comportamenti amorali come può fare GTA, a titolo di esempio. Suvvia.
Beh sicuramente un videogioco violento non aiuta a coltivare la bontà e il sapersi padroneggiare.