Recensione Fujifilm Instax mini Evo Hybrid: look analogico, cuore digitale | Video

11 Marzo 2022 19

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Nell’universo della fotografia amatoriale, il comparto dell’istantanea è più in fermento che mai. Il fascino dello scatto fisico, da toccare e rimirare con le mani oltre che con lo sguardo, non si è mai piegato all’incedere di tecnologie e tendenze. Questo anche grazie a dispositivi dal sapore retrò ma dallo spirito avanguardistico che soddisfano sia i campioni di tuffi nel passato analogico fatto di pellicole e stampe, sia i neofiti incuriositi da un modo più anacronistico di catturare l’immagine della realtà.

E se le “Polaroid”, erroneamente assimilate per antonomasia a uno marchi più attivi del settore, stanno vivendo una nuova età dell’oro, non è solo per merito degli amatori del genere (tra cui spiccano soprattutto i giovanissimi) ma anche dei produttori sempre pronti a sfornare nuovi modelli e soluzioni.

Lo sa bene Fujifilm, tra le aziende di riferimento del segmento, che a pochi mesi dal lancio della Instax mini 40 e della Instax Link Wide, porta sul mercato Instax mini Evo Hybrid, un’istantanea ibrida con molta personalità che fa da erede della Mini Li Play. È stata la mia fedele compagna di viaggio a Barcellona durante il Mobile World Congress in abbinata alle pellicole Instax film Macaron e ve ne parlo in questa recensione.

DESIGN RETRÒ

L’ultima arrivata di casa Fujifilm è un amarcord delle fotocamere mirrorless e compatte del marchio e mantiene continuità con il design della sorella minore Instax mini 40 (che abbiamo recensito QUI) e della più datata mini 90. Le linee dal sapore vintage sono infatti un palese richiamo a modelli iconici del passato, come la FinePix X100, di cui ha ripreso le finiture e l’ottica con ghiera metallizzata. Un design diverso da quello che siamo abituati a osservare nella concorrenza, che predilige finiture più fumettose e colorate (linea condivisa anche da Fujifilm con i primi modelli della gamma).

I bordi squadrati agevolano l’ergonomia: l’instax mini Evo hybrid è snella (87 x 122,9 x 36 mm), si impugna facilmente grazie alla copertura antiscivolo e il peso è abbastanza ridotto (siamo sui 285 grammi). Esteticamente, niente da dire, è bella, ma una pecca a mio avviso c’è: i materiali. La scocca in plastica ripropone lo stesso effetto posticcio e “giocattoloso” che penalizzava la generazione precedente, accentuato dalla trama similpelle, così come i dettagli metallizzati che non rassicurano dal punto di vista della resistenza.

TANTI TASTI, TANTE FUNZIONI

Oltre alle linee, lo stampo retrò è dato anche dai numerosi tasti fisici disseminati per il dispositivo, che lo rendono forse meno intuitivo rispetto ad altri modelli più essenziali, ma che introducono un ampio ventaglio di funzionalità e modalità di utilizzo. Uno dei punti di forza dell’ultima istantanea del brand sono infatti le due ghiere che permettono di selezionare fino a 100 combinazioni creative: ruotando l’obbiettivo frontale - fisso, da 28 mm F/2 - è possibile scegliere una delle dieci modalità di scatto (vignetta, fisheye, sfuocato e molti altri), in sincronia con i dieci filtri pellicola da impostare attraverso la ghiera superiore che ricalcano i classici di Fujifilm.

Presente, come nella mini 40, lo specchietto anteriore per facilitare lo scatto dei selfie, utile in particolare per le foto di gruppo. Da rivedere la collocazione del pulsante di accensione, esiliato in basso a destra e piuttosto difficile da scovare nell’immediato, oltre che scomodo.

Ho trovato divertente la levetta che manda in stampa lo scatto selezionato se spostata con il pollice verso destra (il suono che accompagna la gestualità è una goduria). Lodevole anche il doppio pulsante di scatto: quello frontale è dedicato al ritratto, quello posizionato in alto a destra è invece per il paesaggio, entrambi facilmente raggiungibili con le dita. Completano la parte superiore una slitta per il posizionamento degli accessori e un piccolo tasto per salvare le impostazioni.

UN’ANIMA DIGITALE

Se l’aspetto della Evo hybrid è analogico, la sua anima è molto digitale. A dimostrarlo è l'assenza del mirino, rimpiazzato da un display LCD da 3 pollici a colori posizionato nella parte posteriore della fotocamera accanto a un trittico verticale di pulsanti e un pad per la navigazione. La luminosità dello schermo è buona (anche sotto il sole), l’ampiezza sufficiente ma - redarguitemi se sono pretenziosa - se fosse stato touch, avrebbe guadagnato molti più punti.

La peculiarità di questa fotocamera, nonché uno dei vantaggi più apprezzabili, è la possibilità di selezionare gli scatti che si desiderano stampare, al contrario delle istantanee tradizionali che mandano in stampa l’immagine a pochi istanti dallo scatto senza alcuna possibilità di intervento. Crolla, quindi, il principio del “buona la prima” e l'effetto sorpresa che governano da sempre il comparto della fotografia istantanea, per la gioia dei perfezionisti e dei parsimoniosi (le pellicole costano!).

Gli scatti vengono archiviati su una piccola memoria interna che supporta fino a 45 foto ma che può essere estesa tramite lo slot microSD integrato. Qui emerge l’indole duale e versatile di questa instant camera: le immagini possono essere editate e personalizzate prima di dar loro fisicità in due modalità differenti: regolando le impostazioni di base prima di scattare, oppure a scatto ultimato tramite lo smartphone.

È infatti possibile trasferire l’immagine dalla fotocamera allo smartphone via Bluetooth attraverso l’app dedicata ed effettuare la post-produzione da mobile. Si possono regolare il taglio, la luminosità, il contrasto e la saturazione, ma anche ruotare l'immagine o aggiungere filtri in modo molto semplice e intuitivo. Per chi volesse utilizzare la Evo hybrid come una piccola stampante portatile, come la cugina Link Wide, potrà selezionare le foto presenti nella gallery del proprio smartphone e mandarle in stampa in pochi tocchi. In alternativa, le foto possono anche essere importate "fisicamente" nella camera tramite la microSD.

ALTRI DETTAGLI TECNICI

La fotocamera è dotata di un sensore d'immagine CMOS da 1/5 di pollice con filtro colore primario (per fare un parallelismo con il mondo mobile, si presenta tre volte più piccolo di quelli che montano gli smartphone odierni), un'ottica da 28 mm con apertura F2.0.

La velocità di scatto oscilla tra 1/4 e 1/8000 di secondo con ISO tra 100 e 1600, dunque gli scatti notturni o con poca luce necessitano chiaramente del flash. Se la regolazione dei valori ISO e i tempi dell'otturatore sono automatici, l'esposizione e il bilanciamento del bianco possono invece essere regolati manualmente dal menu. Tutti i dettagli di seguito:

  • Sensore di immagine: CMOS da 1/5 da 2560 × 1920 pixel
  • Memoria: cartella interna (45 immagini) e slot per microSD/microSDHC (850 immagini per 1 GB)
  • Larghezza focale: 28 mm, apertura: f/2, flash automatico/forzato/soppresso
  • Tempo di esposizione: da 1/4 s a 1/8000 s
  • Sensibilità ISO: automatica, da 100 a 1600
  • Risoluzione di immagine: "25 x 12,5 punti/mm (635 x 318 dpi, passo di 40 x 80 μm), 12,5 punti/mm quando si stampa dall'app per smartphone (318 dpi, 80 μm)"
  • Gradiente di esposizione: gradazione RGB di 256 colori
  • Pellicola: Fujifilm instant film "instax mini" (venduti separatamente)
  • Dimensioni film: 86mm x 54mm, dimensioni immagine: 62mm x 46mm
  • Tempo di sviluppo: circa 90 secondi; tempo di uscita della stampa: circa 16 secondi più 7 secondi in modalità instax-Rich
  • Batteria: incorporata agli ioni di litio (non rimovibile), autonomia fino a 100 stampe;
  • Terminali di ingresso/uscita: Micro USB Micro-B (solo per la ricarica)
  • Display: LCD a colori TFT da 3''
  • Tempo di ricarica: dalle 2 alle 3 ore
  • Dimensioni e peso: 87 mm x 122,9 mm x 36 mm; 285 g

CHE SCATTI!

Il processo di stampa della Instax richiede circa 16 secondi in modalità Instax Natural e circa 23s se viene impostata la mobilità Instax Rich subito dopo l’avvio. La qualità degli scatti è molto buona, forse la migliore mai vista su un prodotto di questa categoria, soprattutto in ottime condizioni di buona luminosità (ma soddisfa anche in penombra con il flash attivato). Le immagini, che hanno una risoluzione di 2560 x 1920 pixel, sono nitide e precise, i toni brillanti, la definizione pregevole. Non delude nemmeno la gamma dinamica, molto più simile a quella di una fotocamera digitale che di una instant camera.

Per quanto riguarda le pellicole, quelle compatibili con l'ultima arrivata di casa Fujifilm sono le tradizionali instant film "instax mini" (vendute separatamente), a cui si aggiunge la nuova pellicola Stone Gray che sostituisce i classici bordi bianchi con una colorazione grigia con venature marmoree (il costo è di circa 12 euro per una confezione da 10 fogli). Forse, per una fotocamera del genere, sarebbero state più indicate pellicole dalle dimensioni maggiori.

In ogni caso, il loro inserimento nel vano avviene agilmente e l'incastro è quasi immediato anche per chi ha meno dimestichezza con questa categoria di dispositivi.

PREZZO E CONCLUSIONI

La Evo Hybrid arriva sul mercato a poco più di 199 euro (su Amazon si trova leggermente ribassata), un prezzo certamente alto per una fotocamera istantanea, non del tutto giustificato dalle buone prestazioni della new entry di Fujifilm. Considerando tuttavia lo scarto ridotto che la separa dalla Link Wide, lanciata a circa 150 euro e limitata alla sola funzione di stampa, si può tutto sommato considerare una cifra accettabile.

La nuova Instax mini Evo hybrid è il perfetto anello di congiunzione tra una instant camera, una stampante portatile e una fotocamera digitale. Compatta, maneggevole, digitale, questa piccola fotocamera ibrida è decisamente un passo avanti rispetto alla concorrenza.

Ho molto apprezzato l'assenza delle batterie Stilo, soppiantate da una batteria agli ioni di litio integrata, peccato però che quest'ultima debba essere ricaricata tramite una porta microUSB (nel 2022 una USB-C è quasi d'obbligo).

Certo, intuire nell'immediato le modalità di utilizzo del prodotto non è scontato e, prima di acquisire la giusta confidenza per sfruttarne appieno potenzialità e funzioni, bisogna smanettarci un po'. Una volta entrati nel meccanismo, però, sarà molto difficile tornare indietro. Non solo per la varietà delle combinazioni creative, che permettono di scattare foto più fantasiose delle semplici istantanee che mostrano in "presa diretta" la nuda e cruda realtà (che noia), ma anche per la presenza del display (con tutti i vantaggi che comporta) e per l'ottima qualità delle immagini.

Ha senso? Se cercate una fotocamera istantanea con un (bel po' di) quid in più e siete disposti a spendere una cifra leggermente più alta, assolutamente sì. In alternativa, l'offerta del marchio - ma anche della concorrenza - è ricca e sono numerosi i modelli più accessibili e meno prestanti, ma pur sempre qualitativi.

Design vintage ma anima digitalePresenza del displayTante combinazioni creative Ottima qualità delle immaginiMemoria estendibile
Materiali poco pregiatiMicroUSBPrezzo un po' altinoNon facilissima da utilizzare all'inizio

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Commenti

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Roberto Simonelli

Da possessore di Mini 90 sono contento che a distanza di anni posseggo ancora la camera top di gamma. Ma è incredibile che una casa come Fujifilm non arrivi a pensare che queste fotocamere non hanno senso. Io ho uno smartphone buonino, ho una Fotocamera seria e ho una macchinetta istantanea. Se devo scattare una foto fatta bene non uso l'istantanea. Dovrebbero migliorare il migliorabile.
Come migliorare la Mini 90:
Ottica più luminosa e in vetro perché in plastica fa schifo
Materiali migliori perché la plastica di adesso fa davvero schifo
Controlli leggermente più professionali per gli smanettoni ma non troppo perché deve rimanere "istantanea".
Fine.

Roberto Simonelli

Dipende da te. Una mirrorless base tipo la a6000 (ormai vecchiottina) sta mediamente sui 500 euro. Ha un'ottica Kit 16-50 mm che ti permette di fare più o meno tutto. Tra l'altro è anche stabilizzata quindi nei video direi che è più che ottima. Una RX100 III sta oggi su Amazon allo stesso prezzo, hai un obbiettivo dalla lunghezza focale praticamente identica in un corpo più piccolo.
La più grande differenza è che nella compatta non puoi cambiare obbiettivo quindi se hai bisogno di usare focali diverse semplicemente non puoi, però è sicuramente più leggera e "compatta". Io ho preso la a6000 perché è sicuramente più didattica. Migliore se devi imparare a fare foto. Ho già comprato un po di obbiettivi (occhio sono una droga). Un fisso da 35mm uno zoom da 55 a 210 e un paio di lenti vintage da montare con degli adattatori.
Consiglio prendi la a6100 quando va in sconto ;-).

baldanx2

Sì appunto, ma dico, se proprio uno vuole lo stesso risultato si prende una xiaomi portatile con ricariche da 60cent a stampa e non rinunci alla stampa in mobilità, risparmi 140 euro, puoi stampare da più device e la qualità è la versatilità degli scatti è molto superiore

Gieffe22

" Forse, per una fotocamera del genere, sarebbero state più indicate pellicole dalle dimensioni maggiori"

No signori, c'è un motivo se hanno scelto il formato francobollo, ed è ovviamente quello di mascherare gli ENORMI limiti tecnici del prodotto, visto che se guardate i file che escono fuori sembra di vedere le foto di un nokia n95 vecchio 20 anni quasi, se non a dirla tutta peggio per via della riduzione rumore che mal si sposa con questo tipo di fotografia.

Gieffe22

apparte che la qualità è pietosa... è solo un giocattolo, ma francamente si fa prima a stampare la foto di un basso gamma android da 50 euro (dogeee portami via) con la stampante di casa in uno di questi formati mignon

baldanx2

Pur a fronte della logica all-in-one e della semplificazione/obbligatorietà della manovra, credo che il confronto con una stampante portatile Xiaomi a 60 euro sia abbastanza impietoso. Credo sia ingiustificabile spendere 200 euro e ritrovarsi in mano un pezzo di plastica, ripeto, capisco il terghet diverso, ma a quella cifra ci compri una bridge, scarsa, ma una bridge

Jd

Mi consigliate una buona compatta senza spendere un rene per la sony rx100 ? O ha più senso una mirrorless?

Ngamer

mai visto nessuno girare con questo tipo di fotocamere e personalmente le trovo inutili e costose e anche ingombranti se voglio scattare vintage preferisco prendere la vecchia pentax di mio padre che è tutta analogica :) è uno sbattimento e il risultato non è garantito ma un po di effetto nostalgia me lo da al contrario di questo giocattolo costoso

ZiuZiu

che inutilità di prodotti... potete fare di meglio...svegliaa

Sistox v2

Purtroppo la qualità delle foto di questo tipo non piace più e per alzarla o si mette un sensore o una lente decente. Mettere un sensore è molto più economico. Se cerchi le vecchie polaroid sx-70 e addirittura il modello con lente konika hexanon, vedrai che la qualità è alta. Ad oggi un gruppo ottico in vetro (se non sbaglio le moderne polaroid e fuji sono tripletti in plastica) costa troppo.

Pooh Teen

Niente male... per buttare via un pò di soldi.

Edefilo

1quinto di pollice
200 euro ben spesi

pollopopo

Ma...esistono barcate di stampanti 'istant' abbiamo un cellulare che è 10 volte migliore e nulla.... 200 euro in sto ciottolo....

Tiwi

un po cara

tulipanonero1990

Io voglio capire fino a quando continueranno a ignorare il formato wide. L'unica camera disponibile (e in mio possesso) è eccessivamente enorme, brutta e migliorabile sotto molteplici aspetti. Mi andrebbe bene anche pagarla 100 euro in più ma avere un prodotto moderno ed aggiornato.

wanzer

Le stampantine sono eccezionali, ho una HP di cui non ricordo il modello, ma l'esperienza è completamente diversa. Non meglio o peggio, ma proprio diversa. Se (anche anche) per noi tecnofili è quasi trasparente, per persone di competenza media accensione, collegamento col telefono, scelta delle foto tra le tante scattate, eventuali modifiche digitali e infine invio delle foto sono tutti passaggi che per quanto perfettamente eseguibili in autonomia fanno la differenza tra stampare qualche decina di foto all'anno con una polaroid analogica nel momento esatto in cui si scattano, e lasciare la stampantina a morire nel cassetto. Ripeto, non per la difficoltà ma per il carico mentale e perché sono attività "accessorie" rispetto allo scatto della foto.

Magnitudine
wanzer

Sulle fotocamere istantanee si possono fare discorsi più profondi. Io personalmente non apprezzo soluzioni come questa o come la Now+ di Polaroid che integrano/si avvicinano alla fotografia digitale. Il motivo principale è che paradossalmente si complica lo scatto. Mi spiego meglio: abbiamo più strumenti per scattare meglio ma inevitabilmente si allunga il tempo di preparazione pre-scatto e di decisione del tipo di scatto: trovo sia controproducente per la tipologia di prodotto. Chi è interessato a modalità di scatto alternative, maggiore qualità, o un controllo granulare sulle impostazioni, preferisce scattare con i metodi tradizionali, anche da telefono, e poi stampare da stamattina portatile (vedi utente precedente). SE alla fine stampa. Del resto abbiamo tutti migliaia di foto e quante ne stampiamo alla fine? In ogni caso, con tutte le possibilità extra offerte da queste macchine smart il punta e scatta viene molto limitato e trovo che sia fondamentale per l'esperienza che queste macchine hanno sempre voluto offrire nonché uno dei pochi modi per farle effettivamente usare alla gente come soluzione complementare alla fotografia digitale. Uno dei pochi casi dove la semplicità, per me, fa davvero la differenza.

losteagle

Interessante, ma settore molto di nicchia. Personalmente gli preferisco una stampantina portatile che gestisce anche foto un pò più grandi.
Indubbiamente qui si ha il vantaggio dell'all in one e di un prodotto creato ad hoc. Un pò troppo alto il prezzo di vendita che ne limiterà forzatamente le vendite.

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