
30 Novembre 2022
Il regolamento europeo droni entrerà in vigore con sei mesi di ritardo rispetto alla precedente tabella di marcia: dal 1° luglio 2020 al 1° gennaio 2021. Le indiscrezioni delle settimane scorse hanno trovato conferma con il Regolamento di esecuzione 2020/746 della Commissione pubblicato oggi nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea. La ragione è da ricondurre alle misure adottate per contenere la pandemia di Covid-19 che rallentano le attività di tutti i soggetti coinvolti nell'esecuzione del regolamento.
Dronisti e aspiranti dronisti da quel giorno potranno contare su una serie di regole che disciplinano una volta per tutte, si spera, la pratica di pilotare un drone per svago e per scopi commerciali. La competenza sulla regolamentazione delle cosiddette operazioni SAPR (mezzi aerei a pilotaggio remoto) passerà dall'ENAC (Ente Nazionale Aviazione Civile) all'EASA (European Union Aviation Safety Agency. Si tratta dell'ultima puntata di una telenovela non proprio lineare che ha caratterizzato la disciplina sull'utilizzo di droni in Italia, spesso complicata da seguire ma fino ad oggi riguardante per lo più i professionisti.
Le cose dal primo gennaio 2021 saranno più definite ma obbligheranno ad una assunzione maggiore di responsabilità anche per chi utilizza piccoli droni consumer per scopi di svago.
Per chiarire, quando si parla di "operazioni" si intende semplicemente far volare il proprio drone, ma il gergo legislativo va comunque imparato per evitare di prendere lucciole per lanterne.
Bene, l'EASA ha istituito alcune categorie per le operazioni e alcune categorie per i droni, in questo modo è semplice capire quali sono i requisiti da soddisfare. Per cominciare bisogna porsi le domande: cosa voglio fare con il mio drone? e quanto pesa il mio drone?
La prima categorizzazione dipende dal tipo di volo che si esegue con il drone (ma non solo), in particolare viene presa in considerazione la potenziale pericolosità dell'operazione. Attenzione, non la pericolosità per il drone, ovvero alta possibilità di schiantarlo su un albero o una scogliera, ma alta pericolosità per le persone e le cose (per esempio rischio di farlo cadere in testa a qualcuno o di finire contro il vetro di un palazzo). Le categorie sono 3 ed includono tutto ciò che può volare, dai piccoli droni agli aerei passeggeri.
L'immagine chiarisce bene come vengono identificate le operazioni. Con questo nuovo regolamento non è più rilevante il fatto che voi stiate pilotando un UAS (unmanned Aircraft System) per motivazioni lavorative o per hobby, conta solo e soltanto se ciò che state facendo può essere in qualche modo pericoloso.
L'immagine sotto è tratta dal documento informativo divulgativo dell'EASA sul regolamento europeo UAS.
Le categorie che ci interessano sono la OPEN e SPECIFIC, perché sono le due categorie con amatori e professionisti devono famigliarizzare.
Per capire la differenza tra le due basta una semplice frase: tutto ciò che non rientra nella categoria OPEN diventa categoria SPECIFIC. Conoscendo quindi i requisiti per rientrare in un'operazione OPEN, automaticamente si potrà facilmente capire se si è sconfinato in un'operazione specifica.
Facciamo due esempi: per un'operazione OPEN il peso del drone non deve superare i 25 Kg, se dunque il drone è più pesante l'operazione assumerà la caratteristica di SPECIFIC.
Per la categoria OPEN è previsto solo il volo a vista (visual line of sight -VLOS) e non oltre i 120 mt di altezza, se eccedete anche solo una di queste limitazioni l'operazione diventa specifica.
Per la categoria SPECIFIC sono previste autorizzazioni speciali valutate di volta in volta dagli organi competenti, a loro volta le operazioni specifiche possono diventare certificate se sussistono alcuni requisiti di pericolosità tali da non poter rimanere nel confine delle specific, per queste valgono regole areonautiche. Ok, è contorto ma riguarda i professionisti che sono già ora tenuti a rispettare regolamenti complicati, qui ci interessa più che altro la regolamentazione per i droni consumer, i vari DJI, Xiaomi, autocostruiti ecc..
Ora ci concentreremo maggiormente sulla categoria OPEN, quella dove bene o male tutti noi ricadiamo per il volo con droni per svago o divertimento. Droni relativamente piccoli e alla portata di tutti per quanto riguarda il pilotaggio.
Per rientrare nella categoria OPEN ci sono quattro requisiti fondamentali da rispettare:
Se non si rispetta anche solo una di questi requisiti significa che si sta compiendo una operazione SPECIFIC, il ché no è un reato ma prevede altri requisiti ben più stringenti. (per esempio l'autorizzazione al volo di ENAC).
Qui le cose sono piuttosto chiare, i vari Mavic, dal Mini in su potenzialmente possono volare oltre i 120 mt di altezza e lontano dal proprio campo visivo. Sappiate però che se dovessero "pizzicarvi" in questa situazione potrete essere sanzionati (e non sarà nemmeno così difficile essere scoperti, ma vedremo tra poco il perché).
Ora, all'interno della categoria OPEN ci sono altre tre sottocategorie: A1 - A2 - A3 che dipendono dalla posizione di volo rispetto alle persone.
Inoltre c'è un'altra sottocategoria che prende in esame la massa del drone:
La tabella che inseriamo sotto deve essere la bibbia, imparatela bene perché in breve riassume tutto ciò che dovete sapere.
Vediamo una veloce traduzione per punti delle cose più importanti che sono scritte.
Quanto scritto nella tabella sopra riportata è valido per i droni marchiati con la nuova etichetta CE, per esempio non è quindi valida per tutti i droni DJI attualmente in commercio. Cosa succede per esempio con un Mavic Air 1 o un Mavic Pro 1 e 2? .
La nuova etichetta prevede il marchio CE seguito da un numero che indica la categoria di appartenenza del drone: CE-01, CE-02. Come abbiamo visto nella recensione del Mavic Air 2, in realtà la normativa non è ancora completamente chiara. La stessa DJI lamenta standard ancora nebulosi che non hanno permesso di certificare con il nuovo marchio CE il suo ultimo drone.
Se il dispositivo pesa meno di 250 grammi non succede nulla, il drone può volare in A1, A2, A3 per sempre rispettando le regole delle categorie OPEN. Se invece pesa tra i 250 e i 500 grammi può sottostare alla categoria A1C1 fino a giugno 2022, dopodiché finirà nella categoria A3. Se pesa più di 500 grammi viene considerato alla pari di un drone di categoria superiore (C3), dunque può volare solo in A3.
Una bella complicazione: per i droni sopra i 250 grammi è previsto un dispositivo di identificazione elettronica (ADS-B). In realtà si sa ancora poco di questo dispositivo e probabilmente la situazione sarà più chiara da gennaio. Sarà comunque necessario per volare in A1 e A2, probabilmente non per volo in A3. Per il momento non ha senso preoccuparsi, ne sapremo di più nei prossimi mesi.
Sul sito internet D-Flight è possibile consultare gratuitamente la cartografia sempre aggiornata delle aree di volo. Bisogna prima registrarsi gratuitamente al sito, dopodiché avrete accesso alla mappa. La zona in cui vi trovate può assumere diverse caratteristiche in cui a cambiare è l'altezza di volo consentita, dove non specificato rimarranno valide le regole generali della categoria OPEN (120 m di altezza e volo VLOS), nelle zone rosse non si può far volare il drone.
Dal 1° gennaio 2021 per scopi ricreativi sarà necessario ottenere un patentino abilitante per poter pilotare un drone sopra i 250 grammi (l'obbligo era già in vigore dal 1° marzo scorso per i professionisti che devono fare riferimento al regolamento ENAC del novembre 2019).
Non si scappa, bisogna ottenere il patentino a meno che non si voglia far volare solo droni sotto i 250 grammi. Entra in gioco il buon Mavic Mini che è l'unico drone dalle buone capacità che non rientra negli obblighi. Niente da fare invece per i vari Mavic Air, meno che mai per i Pro di prima e seconda generazione.
Ottenere il patentino costa 31 Euro, fino al 1° gennaio si pagherà solo per esame superato e potrete tentarlo fino a 6 volte a settimana. Dopo il 1° di gennaio ogni tentativo costerà 31 Euro. E' evidente dunque che il consiglio sia di provare in tutti i modi a passare il test prima di gennaio.
Siccome l'argomento è complesso, abbiamo dedicato un articolo al patentino droni in cui troverete tutte le informazioni necessarie. Potete raggiungerlo dal link presente qui in basso.
A partire dal 1° gennaio 2021 ogni drone dotato di sistema di videocamera dovrà essere registrato sul sito D-Flight. Questo tipo di registrazione non ha nulla a che vedere con il patentino di cui abbiamo parlato sopra, è una sorta di "targa" da apporre sul proprio drone e che certifica che quel drone appartiene a noi. Nella pratica sarà un QR Code da stampare e attaccare in posizione visibile sul drone.
Riportiamo quanto specificato sul tema sul sito D-Flight:
Sono esentati da questo obbligo i SAPR impiegati per sole finalità ricreative di massa al decollo uguale o inferiore ai 250gr e non dotati di telecamere ad alta definizione o di qualsiasi altro strumento che possa potenzialmente pregiudicare la privacy
La domanda che ci siamo fatti è: cosa succede per i piccoli droni autocostruiti e non con una telecamerina a bassa definizione per FPV?
La risposta non è così scontata perché la prima parte della frase farebbe pensare che siano esenti (telecamera ad alta definizione), mentre la conclusione della frase parla chiaro: anche una piccola telecamera FPV è da considerarsi potenzialmente pregiudicante della privacy, quindi anche questo tipo di drone dovrà essere registrato.
Il nostro Mavic Mini che pesa 249 grammi? Sì, andrà registrato e la procedura costerà 6 Euro.
Per registrare un drone è prima necessario registrarsi come operatori SAPR, questo passaggio è gratuito ma prevede una procedura di identificazione dei documenti di identità.
Per i professionisti come vedete nella foto le tariffe sono diverse e più importanti, una bella tassa per ogni singolo drone più un abbonamento annuale.
Non riguarda espressamente il regolamento europeo ma è comunque una norma valida per il territorio italiano e istituita dal terzo regolamento ENAC in vigore dal 15 dicembre 2019. Si tratta di un regolamento transitorio in vista del passaggio a quello europeo, tuttavia questa indicazione verrà con ogni probabilità mantenuta.
Citiamo l'articolo 32: “Non è consentito condurre operazioni con un SAPR se non è stata stipulata e in corso di validità un’assicurazione concernente la responsabilità verso terzi, adeguata allo scopo.”
Non si fa rifermento a peso e tipo di operazione, tutti i droni dunque dovranno essere assicurati. Mediamente si tratta di un prezzo di circa 30 Euro l'anno per i droni a scopo ricreativo.
Alcune riviste specializzate come Dronezine e gruppi di hobbysti stanno proponendo vantaggiose polizze con diverse proposte sulle coperture.
Possiedo un Mavic Mini o un altro drone sotto i 250 grammi, lo uso per divertimento e per riprende il panorama quando vado a fare escursioni in montagna.
Possiedo un Mavic Air di prima generazione, oppure un Mavic Pro di prima gen, o un altro drone di peso superiore ai 250 grammi ma inferiore a 900 grammi, lo uso per divertimento.
Possiedo un Mavic Pro di seconda gen, o un altro drone di peso superiore ai 900 grammi, lo uso per divertimento.
Possiedo drone di peso superiore ai 250 grammi e inferiore ai 900 grammi con marchio CE - 01, lo uso per divertimento.
Possiedo un drone con peso superiore ai 900 grammi con nuovo marchio CE, lo uso per divertimento.
Possiedo diversi droni con dimensioni e massa differenziati, li uso per scopi professionali.
Nota: articolo aggiornato al 5 giugno con l'ufficializzazione del nuovo termine di entrata in vigore del regolamento (1° gennaio 2021)
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Commenti
Quale bordello? Seduto alla scrivania, studi un po', e poi nel giro di un'ora, se rispondi bene, scarichi il patentino. Boh, dalla foto sembri anche giovane. Pensare che i ragazzi si scoraggino così, dichiarando un bordello dover studiare qualche regola, e dover fare un esame dove si può anche cercare su Google eventualmente qualche risposta e pagare un esame e un'assicurazione che insieme costano 1/5 di una PlayStation che il 99,9% dei ragazzi ha in casa, mi sembra un po' eccessivo.
Poi sotto i 250 grammi non serve nemmeno il patentino.
Si, ma cercano sempre soldi. Poi anche se il mio è un 250 di diametro (quindi piccolo) voglio volare ESCLUSIVAMENTE fuori città sorvolando campagne (il nostro territorio è composto da distese di campagne senza case o altri posti dove c'è gente), anche ci fosse qualcuno nei boschi gli alberi sono molto fitti e alti e bloccherebbero il piccolo drone.
Ma poi solo il bordello per conseguire un esame del genere
Vedrai che se un giorno ti capitasse di essere vittima di un drone impazzito o semplicemente di qualcuno che non lo sa pilotare ed è senza assicurazione e magari fa schiantare il drone su di te o sulla tua auto, cambierai idea anche sulla fortuna. Per ora la mia idea che il classico italiano sia e pensi mediamente come te, si rafforza di giorno in giorno.
Comunque, non so per quale drone tu abbia controllato, ma sul sito ENAC il costo per il patentino in categoria open A1 A3 sopra i 250 grammi di peso, è ancora fermo a 31 euro. L'assicurazione, se ti iscrivi gratuitamente a dronezine, è di 35 euro.
Ma se sul sito chiedono oltre 70€. Ma questi sono pazzi. Tanto il drone che ho autocostruito usa il 4G per volare, buona fortuna a beccarmi, a meno che non vogliano aprire un inchiesta e chiedere a tutti gli operatori telefonici chi fosse agganciato alla cella.
L'assurdo. Una società sempre più ricca di leggi cretine rubasoldi giustificate da cretini e parassiti che ci mangiano su. Ha senso pretendere un'assicurazione e la patente per chi vuole sorvolare persone o zone a rischio, ma a casaccio così no! Se voglio usare un piccolo drone a vista, in una zona desertica a bassissima quota in modo del tutto innocuo per chiunque, non posso farlo a meno di non buttare tempo e soldi in assicurazioni e giravolte burocratiche varie. E che non arrivi qualche mentecatto a dire "e servono perchè sennò tizio e caio volano imprudenti e causano pericoli" perchè le leggi non evitano gli imprudenti e i loro danni, e seguendo tale logica dovremmo mettere un patentino e l'assicurazione pure per uscire su un balcone per l'eventualità che qualcuno adotti comportamenti imprudenti e possa urtare le balconiere e far cadere oggetti di sotto. Povero mondo.
Eh beh dai, 31 euro? Io nel 2017 ne ho spesi ben 1350 di euro più altri 750 nel 2019 per il c.r.o. Siamo in ... ... Italia!!
Quindi? Vuoi sottintendere che si può fare come ci pare?
sul sito dell'enac, c'è scritto che gli unici che possono controlalre e fare multe è la questura provinciale, quindi non la polizia generica e...il personale pronciale in teoria dovrebeb essere già stato abolito.
Certo, poi ovviamente se siamo il paese dove il 70% delle persone che lavorano dichiara un reddito inferiore ai 30 mila euro l'anno e il 68% di chi riceve una multa per infrazione del codice stradale non la paga, il motivo è semplice, anzi i motivi: la polizia non controlla un granché e molti italiani sono disonesti. Contenti noi..
va bè centro milano...
Certo, certo, come no.
la polizia non si mette a fare i controlli sia perchè già non lo fa sulle auto sia perchè riguardo i droni non sa dove mettere le mani.
inoltre, anche se un poliziotto vuol controllare, per legge non può mettere le mani sulla tua roba sopratutto sullo smartphone perchè violerebbe la privacy. se vuole farlo deve avere una mandato dal giudice quindi non accadrà mai.
Quindi se ho un Mavic 2 pro e voglio volare vicino a persone devo avere attestato A2, che sarebbe l'equivalente del CRO giusto?
Quindi nulla è cambiato in questo segmento rispetto a prima, se invece lo uso fuori dai cosi detti, (maroni), basta l'attestato online.
Buongiorno, avrei bisogno di una Info. Collaboro con un'azienda Brasiliana di Sao Paolo che progetta, costruisce e vende Droni dotati di telecamere multispettrali per utilizzi in campo agricolo e non solo. Non ho chiaro se per vendere in Italia e nei paesi membri dell'UE necessito avere il certificato CE. E se si, chi devo contattare per ottenerlo?
Vi ringrazio anticipatamente
Guido
E' riferita al suolo nella verticale del drone.
Ah altra cosa: Lo scopo professionale NON esiste più per EASA, quindi ENAC e DFLIGHT sono fuori dalla normativa con questo tipo di registrazione a pagamento.
Anche ciò che avete scritto sul VLOS è sbagliato in quanto si possono utilizzare dispositivi FPV anche nelle Open Categories.
Is flying with goggles (first person view) authorised in the 'open' category?
The Regulation allows you to fly without keeping direct eye contact with the drone, provided you have a person next to you, a UA observer, keeping direct visual contact with the drone, scanning the airspace to make sure that you do not endanger other parties (e.g. aircraft or buildings or persons). The UA observer must be located alongside you so they can immediately communicate with you in case they see an obstacle, and give you instructions, such as to immediately land the drone.
Peccato che tutto il regolamento che avete riportato parte dal 2023 e che è prevista una fase di transizione senza le categorie C0 C1 C2 C3 ma solo con le subcategory A1 A2 A3
il problema non è semplicemente la registrazione, la registrazione del drone, il qr code, l'assicurazione (oltre alla mezza giornata se ne vanno via anche dei soldini) ma il fatto che esistono delle regole ben definite: per i droni <250g max 120 m di altezza e VLOS e un drone simile già a 300 metri in linea d'aria fai fatica a vederlo e parliamo di droni (mini 2) che possono allontanarsi anche di 4km (inutilmente quindi) e se non posso andare in esplorazione ma tenerlo al guinzaglio, non ha molto senso. La rottura di c0glioni è dietro l'angolo
Non ho capito come si calcola l'altezza. E' riferita al punto di decollo, all'operatore o a suolo sotto il drone?? In pianura cambia poco ma in montagna è tutta un altra cosa!
Wow un riassunto chiarissimo e preciso, 35 minuti di applausi, dovreste scrivere voi il sito dell'enac!
Basta segnalare le infazioni ai carabinieri e vigili. Vedi che poi a certi sconsiderati passa la voglia.
Dipende se sei in EU o no.
In Europa dal 31 dicembre 2020 se sei in regola in Italia in teoria dei apposto, il problema del Mavic mini e che non ha certificazione CE e li i sono molti dubbi a riguardo.
Sanzione amministrativa e anche denuncia penale inoltre Enac fa un inchiesta e li se si conclude che c'è stato pericolo per alti velivoli (non rammento esattamente la nomenclatura esatta dell'infrazione) il giudice non sarà per nulla simpatico.
Il discorso autorizzazioni è un altro macro capitolo a parte, e sono d’accordo con te che tanti oltre a sbattersene delle regole se ne fregano anche della sicurezza altrui.
Ma per la privacy valgono le stesse regole che per qualsiasi dispositivo di acquisizione foto/video.
Se te passi su una scogliera mentre sto scattando e mi finisci nello scatto ti tiro due accidenti e te nemmeno ti interessi di ciò che sto facendo..se invece volo con un drone per fotografare la stessa scogliera è più facile trovare persone che vengano a tirar fuori i loro diritti sulla privacy
Certo, un po' come per qualsiasi altra infrazione: in auto quanti prendono le multe rispetto al totale di quelli che commettono infrazioni?
Il problema è sempre lo stesso credo: coscienza e il pensiero che comunque, dovesse succedere un incidente (anche con il drone) poi i dolori arrivano tutti insieme. Per me commettere infrazioni non vale assolutamente il rischio delle ripercussioni e comunque, parlando del drone, io mi diverto tranquillamente anche sotto i 120 metri, volando a vista.
Questo si quindi ad occhio la polizia deve capire che stai superando e poi seguire... Ma quando lo fanno.. A meno che nn stai in zone pericolose
Se hai un drone sai che alla polizia, dopo aver seguito il drone e quindi trovato il pilota, basta prendere il radiocomando e o lo smartphone connesso al drone per vedere tutti i dettagli del volo, compresa altezza raggiunta e distanza dal controller.
Si ma l altezza o il fatto che sia lontano da cosa li calcoli
Da cosa ti possono beccare se voli oltre i 120 metri o comunque non a vista? Visto che sopra hai scritto che poi avresti spiegato? Non è il mio caso e spero di nessuno (che abbia buon senso) però se così fosse sarebbe opportuno fare una recensione apposita almeno quei senza cervello che volano a 500 metri la smettono di mettere a rischio la vita di qualcuno
No va anche registrato su d-flight perché ha fotocamere che possono violare la privacy
C'è una cosa che ancora non mi è chiara: ipotizzando di comprare un Mavic Mini ed utilizzarlo praticamente solo all'estero (in europa) in occasione di qualche vacanza, cosa conta di tutto questo paradosso di regole? L'assicurazione che in italia sembra obbligatoria, lo è anche all'estero? E soprattutto, se la stipulo in italia (dove tra l'altro pare che oltre alla nota rivista di droni che improvvisamente è diventata venditrice di polizze ci sia ben poco, per completare la pagliacciata...) questa assicurazione sarà valida anche all'estero o non serve a niente? E il qr-code di dflight (sito italiano) serve a qualcosa all'estero?
Oppure nonostante il regolamento europeo devo sottostare a tasse e ricatti italiani senza magari neanche usarlo e poi dovermi andare a cercare per ogni altra nazione le nuove regole del caso?
Grazie per la risposta.
Leggendo per ore ero giunto alla conclusione che tu mi hai descritto, ma volevo essere sicuro.
A dire il vero, la normativa non è ancora del tutto chiara, e certe cose bisogna ancora interpretarle.
Speriamo che non continuino a cambiare le carte in tavola, e che se lo faranno cerchino di semplificare.
Buoni voli a tutti.
Su d-flight le coste sono zone rosse nei mesi estivi, quindi non puoi volare nemmeno con un mavic Mini.
Ho il mavic Mini con para eliche. In tutto sei a 297g e puoi farlo volare su centri abitati e persone. Ci vuole ovviamente il patentino. Per il patentino paghi 31 euro ed hai ad oggi 4 possibilità con pagamento anticipato. 6 euro di QR code con registrazione su d-flight. Circa 35 euro di assicurazione tramite il sito dronezine. Io ho fatto così e mi sembra più che accettabile, considerando tranquillità e possibilità di volo. Ho sentito di multe fino a 1000 euro, e sinceramente, 75 euro non mi sembrano una ladrata.
Europa, non Italia. Fare volare oggetti che vanno a più di 50km/h non mi sembra esattamente una sciocchezza. se poi pensi che ogni tanto capita che precipitino su auto o persone ferendole, mi sembra ancora meno una leggerezza. Comunque ho sentito di multe fino a 1000 euro. Questo per non pagare 37 euro totali per un mavic Mini o circa 75 per un drone sotto il chilo. A me sembra che gli italiani amino fare cose illegali continuando a dare la colpa agli altri.
No ti spiego: il mini te lo lasciano, ma hanno cominciato a fare multe anche da un migliaio di euro. Se per te fare volare in aria a 45km/h un aggeggio rischiando che possa cadere su qualcosa o qualcuno è un gioco che non vale pagare 40 euro tra assicurazione e QR code vuol dire che ti meriti almeno 1000 euro di multa.
Poi cade in testa di qualcuno che passeggia o cerca funghi nei tuoi ambienti naturali, e ti passa la voglia.
Oppure potrebbe capitare a te, di vederti arrivare addosso un drone magari di mezzo chilo che appartiene ad un personaggio che la pensa come te. Poi voglio vedere come reagisci. Se pagare 35 euro di assicurazione, 31 di patentino (che poi serve anche solo per capire cosa puoi o non puoi fare sia per la tua sicurezza sia per quella degli altri) e 6 di QR code significa spillare quattrini, spero che il tuo drone non sia costato più di 50 euro.
Se lo vedi volare, basta seguirlo per una ventina di minuti al massimo, cioè il tempo di autonomia di un volo, e vedrai che troverai il proprietario. ;)
Io ho preso il patentino, fatto assicurazione e registrato il mavic Mini su d-flight. Il costo a mio avviso non è assolutamente proibitivo: 35 euro di assicurazione l'anno, 6 euro per il QR code e 31 euro per il patentino che vale 5 anni. Adesso posso volare con il mini con paraeliche anche in centri urbani. Tutto sommato mi sento molto più tranquillo così. Sono perfettamente d'accordo con quello che hai scritto e penso che se a qualcuno tra quelli ai quali ti riferisci cadesse un drone di un'altra persona non assicurata sul cofano della macchina o sulla propria testa o quella del figlio, forse punterebbero il dito anche contro quella persona. L'importante è riuscire a scaricare sempre le colpe agli altri e giustificare ogni comportamento scorretto in qualsiasi modo.
Ho preso il patentino (necessario per pilotare droni da 250 g in sù) da poco ed ho comprato il mavic Mini combo, comprensivo anche di paraeliche che gli fanno raggiungere i 297g. Ovviamente ho fatto assicurazione (tramite dronezine) e ho registrato il drone su d-flight pagando 6 euro. La situazione è questa: con mavic Mini senza paraeliche e senza patentino puoi volare ovunque non sia zona rossa o pericolosa (facendo comunque attenzione alle altezze massime delle zone arancioni gialle e blu della mappa a disposizione su d-flight, visibile solo dopo registrazione) ma comunque ad una distanza minima di 150 metri da zone congestionate (centi abitati):e a 50 metri dalle persone. Con mavic Mini CON para eliche montate devi necessariamente avere il patentino ma essendo sotto i 300g puoi volare anche in centri urbani e sopra le persone.
In caso volessi prendere il patentino ti avverto che la condizione non è più come descritta in questo articolo ma: devi pagare i 31 euro prima di poter provare a fare l'esame e hai solo 4 possibilità senza limiti di tempo. Se fallisci i 4 tentativi devi ripagare i 31 euro per avere altre 4 possibilità.
Ed ora hai anche una tassa annuale per ogni drone ed un costo maggiore per l'immatricolazione, cosa che prima non c'erano
prima non c'erano? I professionisti che come me hanno deciso tanti anni fà di cominciare ad essere in regola, abbiamo pagato fior di migliaia di euro tra corsi in aeroclub, dichiarazioni di rispondenza a Enac, conversioni dei titoli eseguiti perchè non più validi ecc. Altro che 31 euro di noccioline....
In ogni caso sono daccordo e condivido con LaVeraVerità !!!
MI sto informando per acquistare un drone.
Ho in programma di conseguire il patentino, ma per adesso voglio acquistarne uno di peso inferiore a 250 gr, anche perchè potrà essere usato da tutta la famiglia.
Pur avendo letto molto in internet, ancora non mi è chiara una cosa: con il 250ino posso volare senza paraeliche, oppure sono obbligatorie in ogni caso? Perchè i pochi in commercio con costo abbordabile se equipaggiati con i paraeliche superano i 250 gr.
Grazie anticipatamente a chi vorrà chiarirmi questo dubbio
Vedo leggendo i commenti che, come sempre, gli italiani si distinguono per civiltà, rispetto delle normative e attenzione alla sicurezza propria e degli altri.
Io ho un mavic mini e farò tutto.quello.che.sarà.obbligatorio.fare per farlo volare in sicurezza e rispettando le regole. Fine.
In relazione alla frase "Sappiate però che se dovessero "pizzicarvi" in questa situazione potrete essere sanzionati (e non sarà nemmeno così difficile essere scoperti, ma vedremo tra poco il perché)." Non ho trovato riscontro su come, eventualmente, potrebbero "pizzicare" un drone (es. Mavic Air 1) in operazione sopra ai 120m. Questa affermazione e' rivolta principalmente nel caso il drone sia registrato - quindi targato - su d-flight oppure succede quando entrerà in vigore l'obbligo del transponder?
Ho il Mavic Air 2 anche io. In pratica possiamo volare stando sempre a 50 metri da persone non informate: puoi sorvolare singole persone che camminano o si muovono, non puoi sorvolare o rimanere in volo sopra gruppi di persone (ad esempio non puoi riprendere un rifugio di montagna pieno di gente in sosta per il pranzo se non ruotando a distanza minima di 50 metri e non sopra le loro teste). Inoltre dobbiamo volare a 150 metri da case ed edifici (quindi non puoi sorvolare un centro residenziale o un castello). Però credimi... meglio sempre stare lontani da centri abitati o persone: sia per evitare interferenze o incidenti (se ti cade sopra/in mezzo ai palazzi è anche dura andare a recuperarlo) sia per evitare danni alle persone (se ti cade su una manifestazione/fiera rischi di andare in seri guai)