
01 Novembre 2023
07 Marzo 2021 632
Nell'ultimo anno anche il nostro lavoro è cambiato molto, la pandemia non ha certo fermato il mondo dell'informazione ma l'ha rallentato, cambiando processi e aumentando le distanze. Grazie all'elevata mobilità di questo mestiere ci siamo tuttavia trovati in una posizione di vantaggio; poter lavorare e svolgere i propri compiti anche a distanza - o da casa "al sicuro" - è infatti un lusso che in pochi si possono permettere.
Ad ogni modo siamo dovuti necessariamente "rientrare tutti alla base" e modificare la nostra quotidianità, passando dall'inseguimento della notizia all'analisi più fredda, davanti al monitor dei nostri computer. Ci sia adatta a tutto, anche a questo, e per farlo nella maniera più opportuna è necessario che anche l'ambiente di lavoro sia più confortevole e accogliente. Improvvisamente la redazione è così divenuta la nostra seconda casa - ancora più di prima - l'unico luogo di interazione sociale in un momento di distanziamento totale, perché allora non renderlo più bello?
Negli ultimi dodici mesi abbiamo così apportato piccole e grandi modifiche che oggi ci rendono più felici della redazione di Milano, in attesa che il nostro lavoro torni ad essere quello di una volta e si possa andare attivamente sul campo. Quest'oggi vi raccontiamo quindi una storia diversa, dietro le quinte, uno sguardo ravvicinato nel cuore di HDblog attraverso gli occhi e la voce di alcuni dei protagonisti che siete abituati a vedere ormai ogni giorno nei video e sui canali social. Anche perché ognuno si è effettivamente intestato una parte di questa piccola "rivoluzione tech" della redazione, seguendo le proprie preferenze e passioni.
Credo sia fondamentale creare un ambiente di lavoro che sia piacevole, funzionale e che faciliti l'interazione sociale, così da mettere a proprio agio le persone che devono frequentarlo. D'altronde, a conti fatti - ed escluso il momento del sonno profondo nel proprio letto - passiamo più o meno la metà della nostra giornata in ufficio, motivo in più per renderlo confortevole.
La produttività viene da sé in un ambiente sereno e cordiale, dove tutti sono consci delle proprie responsabilità e non esistono cartellini da timbrare, ma solo progetti da portare a termine. Ci sono ovviamente tante altre dinamiche da tenere in considerazione perché si crei la giusta alchimia in un gruppo di colleghi, ma oggi con concentreremo solo sul primo aspetto, ovvero quello ambientale e funzionale. Iniziamo!
Come prima cosa al nostro rientro dopo il primo lockdown ci siamo trasferiti di qualche metro e appropriati di un'area un po' più grande nell'open space che ci ospita. Trasloco reso necessario per motivi di sicurezza e per ampliamento dell'organico che, negli ultimi mesi, si è arricchito di un paio di unità.
Nei luoghi di lavoro l'illuminazione svolge un ruolo cruciale, perché influisce sul benessere ma anche sulle prestazioni delle persone. Lo conferma anche una ricerca realizzata qualche tempo fa dal Censis per conto dell'azienda bergamasca Gewiss, da cui è emerso che la parola d'ordine è controllo nella gestione dell'illuminazione.
Dal punto di vista dei lavoratori ciò si traduce in una maggiore possibilità di adeguare la luce del proprio ambiente di lavoro alle proprie esigenze, che variano in base all'età, all'ora della giornata, agli incarichi da svolgere, alle tecnologie utilizzate. Dinamiche che abbiamo toccato con mano trascorrendo lunghe ore in redazione a Milano davanti ai monitor, specialmente in alcune giornate invernali dove la luce latita.
E così, rifacendoci all'esperimento delle luci natalizie che hanno trasformato il soggiorno di Gabriele, abbiamo deciso di adottare le soluzioni Philips Hue anche in redazione e i risultati, come potete vedere, sono d'effetto.
Per creare questa particolare atmosfera abbiamo utilizzato numerosi dispositivi di Signify, dalle più comuni barre Hue Play e Lightstrip alle lampade da soffitto. Tutte rigorosamente a LED e dotate di connettività bluetooth, integrate all'interno dell'ecosistema Philips e organizzate in modo da creare simpatici scenari che ci divertiamo a variare a seconda dell'orario e della giornata.
Nel dettaglio, oltre alle già citate Hue Play (da 6,6W e 530 lumen) abbiamo scelto per l'area di lavoro tre lampade da tavolo Signe (14W e 1050 lumen), una per ogni scrivania. Si tratta di soluzioni esteticamente molto piacevoli, poco ingombranti e certamente d'effetto; danno il meglio se dirette verso una parete come abbiamo fatto noi, creando una bella luce diffusa.
Molto utili e soprattutto versatili le Hue Go Portable (6W e 520 lumen); ne abbiamo prese due che utilizziamo in genere per completare la copertura luminosa attorno alle nostre scrivanie, ma è in mobilità che danno il meglio. Sono infatti dotate di batteria interna e quindi basta staccarle dall'alimentazione per godere della loro luce per svariate ore, non a caso le ritrovate in molti dei nostri video.
Per gestire invece l'illuminazione dall'alto ci siamo spostati su una serie di prodotti dedicati, nello specifico le Centris che vantano due faretti Spot da 5,7W (700 lumen) ed un modulo LED da 11W (840 lumen); ne abbiamo tre in fila nella parte centrale. Associato uno Spot Light Fugato, ovvero elemento con 4 faretti orientabili sempre da 5,7W (1400 lumen), ed un altro Centris, ma ben più grande di quelli sopra citati visto il modulo LED centrale da ben 40W (2400 lumen) e i soliti 4 faretti (5,7W e 1400 lumen).
E non è tutto! Nella nostra saletta studio abbiamo infatti installato un'altra Centris, ma il modello "a croce" con tre faretti e un modulo LED da 25W (1800 lumen).
Restando in casa Signify, per interfacciarsi con le luci abbiamo installato il Bridge Philips Hue, l'hub con protocollo Zigbee che si collega al modem dell'ufficio e permette di controllare tutti i prodotti installati direttamente con l'app Philips Hue e ampliare il sistema con prodotti di illuminazione e accessori fino a un massimo di 50 elementi.
L'app è risultata fondamentale per sfruttare appieno tutte le possibilità offerte dalle luci: è articolata in quattro sezioni principali, Casa, Attività, Esplora e Impostazioni. Nella prima è possibile organizzare le luci e gli accessori in stanze (noi ad esempio ne abbiamo due, una comprende le luci al piano terra e l'altra le luci dello studio di registrazione al piano di sopra).
Selezionando una stanza, è possibile regolare nel complesso o anche singolarmente ogni fonte luminosa; si può anche scegliere tra alcuni scenari preimpostati (palette ispirate a tramonti o aurore, ma anche ideali per la lettura, il relax, la concentrazione o gli scenari notturni) oppure creare i propri spostando manualmente l'indicatore di ogni luce sul cerchio cromatico.
La sezione Attività permette di impostare delle routine personalizzate, ad esempio per controllare le luci in base all'ora o all'alba e al tramonto; è presente anche il controllo da remoto, che va attivato con una registrazione sul sito Hue. Ma quella che ci ha regalato particolari soddisfazioni è la sezione Esplora, che contiene la sezione Hue Labs, piena di nuove funzionalità sperimentali.
Tra queste, la nostra preferita è la Living Scenes, che permette di scaricare e salvare degli scenari luminosi legati all'occasione del momento - che sia Natale, l'inizio della stagione primaverile o San Valentino - e permette di selezionare combinazioni di colori che cambiano in modo casuale a intervalli di tempo preimpostati, restando sempre nella palette prescelta.
L'app Hue può essere scaricata da diversi smartphone e, dopo aver effettuato una veloce associazione con il Bridge, ognuno può gestire l'illuminazione come gli pare, a partire da quella della propria postazione: l'ideale, dunque, per l'auspicata personalizzazione dell'illuminazione del proprio tavolo di lavoro.
Nella sezione Esplora c'è anche la possibilità di collegare la controllare la gestione delle luci tramite assistente vocale, da Google Assistant ad Alexa, da Apple Homekit a Microsoft Cortana. Avendo a portata di voce un Amazon Echo di 4^ generazione noi usiamo Alexa, ed è molto comodo, soprattutto la sera, chiederle di spegnere tutte le luci prima di andarcene dall'ufficio.
Per garantire un'ottima connettività in tutto l'ufficio, ci siamo affidati a uno dei leader del settore, ovvero Netgear. Nello specifico, utilizziamo un sistema Wi-Fi Mesh Orbi Pro, costituito da un router che abbiamo installato al centro dell'ufficio e un satellite posizionato in sala video.
La particolarità di questo sistema Mesh risiede nel fatto che utilizza una tecnologia Tri-band. In sostanza, oltre alle due classiche bande a 2,4 Ghz e 5 Ghz, troviamo una terza banda che router e satelliti utilizzano unicamente per comunicare tra loro. In questo modo la stabilità della connessione è sempre garantita e, spostandosi da un ambiente all'altro, non è necessario connettersi a una nuova rete. Lo switch avviene in automatico senza nemmeno accorgersene.
Abbiamo poi installato all'interno della nostra rete un NAS Synology al quale è possibile accedere da qualsiasi PC, anche in remoto, attraverso una pratica interfaccia web.
La nostra comunicazione passa dai classici strumenti personali (smartphone e PC) ma anche da un maxi-terminale connesso, Samsung Flip 2, versione riveduta e corretta della prima lavagna interattiva che vi abbiamo raccontato lo scorso anno. Grazie al pannino in dotazione possiamo annotare sullo schermo della Flip i progetti della settimana lavorativa, le cose da fare, i pacchi da ritirare e da consegnare, ma non solo. Teniamo sempre sott’occhio la home page aperta sul browser integrato, rivediamo i nostri video prima di pubblicarli su YouTube e condividiamo i progetti via mail o su NAS. Non manca, infine, la possibilità di proiettare/duplicare gli schermi personali, sia quelli dei nostri cellulari, sia quelli del PC attraverso Miracast, sia quelli del Mac (ma in questo caso serve una Apple Tv come ponte per sfruttare AirPlay).
Ci mancava una cosa, però, per essere completamente collaborativi (e soddisfatti): una webcam per fare videochiamate con il resto della redazione dislocata in remoto. Per questo motivo abbiamo accolto il suggerimento dello staff di Monti & Russo Digital collegando la Flip a un mini-PC, nella fattispecie un Lenovo ThinkCentre M90n-1 (Intel Core i5-8265U), una potente e piccolissima soluzione che permette di espandere l’intelligenza della Flip e di collegarci alcune periferiche dedicate, fra cui proprio una webcam, anzi una Panacast.
Di cosa stiamo parlando? Di una webcam professionale creata da Jabra per comunicare in maniera "allargata", nel vero senso della parola. Jabra Panacast lavora infatti con un campo visivo di 180° e con una risoluzione fino al 4K, ma soprattutto dispone di un sistema di riconoscimento del volto che permette di ridurre o ampliare l'inquadratura in modo totalmente automatico in base alle persone presenti davanti ai suoi tre sensori d'immagine. In questo modo possiamo avviare le videochiamate senza preoccuparci di posizionarci davanti all'obiettivo: sarà la Panacast a preoccuparsi della "regia" focalizzandosi solo sui presenti. Se qualcuno dovesse aggiungersi successivamente verrà incluso nell'inquadratura, ammesso che si trovi nel campo dei 180 gradi appena citati.
Beethoven diceva che dove le parole non arrivano, la musica parla. Ed è per questo che la musica è il perfetto accompagnamento del nostro primo strumento di lavoro (le parole, appunto). Nella nostra redazione non possono quindi mancare dispositivi audio con cui allietare le giornate di lavoro.
Uno dei nostri preferiti è il Sonos Move, presentato a IFA 2019 ma ancora attualissimo. Uno speaker portatile che nella bella stagione fa spesso da sottofondo musicale alle nostre pause all’aperto, che noi però usiamo anche nella sua modalità più “stanziale”. Lo teniamo infatti quasi sempre inserito nella sua basetta di ricarica che è esteticamente molto gradevole: si tratta di un anello in plastica rigida da collegare alla presa di corrente con due elettrodi integrati, che nel giro di circa tre ore circa garantisce il pieno di energia. Il suono è avvolgente e ben direzionato, anche in spazi molto aperti. Si può collegare tramite Wi-Fi e Bluetooth, che ci permette di collegare i nostri smartphone per sfidarci a colpi di playlist.
Nelle giornate più grintose, soprattutto se il weekend è alle porte, il protagonista diventa il PS-919 di Sharp: un altoparlante portatile che non a caso è pensato proprio per le feste. Con i suoi LED multicolor, gli effetti luce ci trasportano direttamente in un clima festoso che può durare fino a 14 ore grazie alla batteria integrata. Per ascoltare la musica in stereofonia basta collegare il dispositivo al suo gemello.
Ultima in ordine di arrivo la Teufel Motiv Go, divenuta in breve una delle nostre preferite vista le dimensioni contenute e l'ottima qualità audio, grazie a due driver full-range e due driver passivi per i bassi riesce ad imporsi anche quando si alza il volume al massimo. Si tratta di un altoparlante bluetooth che si adatta a molteplici situazioni, è infatti elegante quanto basta con il suo telaio in alluminio e griglia in tessuto; batteria integrata che permette di portarlo in giro senza troppe preoccupazioni, il produttore parla infatti di 12 ore di utilizzo continuativo.
Molto utile l'ingresso Aux e il microfono integrato: se ad esempio si collega in bluetooth uno smartphone (supportato il codec aptX) è possibile anche rispondere alle chiamate vocali e gestirle liberamente, una bella comodità quando vogliamo fare delle brevi riunioni telefoniche in redazione in cui più persone devono ascoltare e interagire.
Ognuno di noi vive poi la tecnologia in maniera differente: chi è legato a certi ecosistemi e chi invece non ama farsi imbrigliare sotto il cappello di qualcuno ed è più diffidente. Approcci differenti che si incrociano, si amalgamano e cambiano nel tempo, con l'innovazione che spesso ci porta a cambiare idea e abbracciare nuove direzioni; il bello di questo mondo sta proprio qui, perché si evolve ed è in continua mutazione.
Nel nostro video tour vi abbiamo così voluto raccontare brevemente le nostre postazioni, la dotazione a disposizione in questo preciso momento del 2021 e qualche preferenza, giusto uno sguardo dietro le quinte della nostra nuova "casa", un po' più smart e certamente ben illuminata. Non perdetevi quindi il video che trovate qui sotto!
Hanno contribuito a questo articolo Davide Fasola, Elena Toni, Greta Rosa e Roberto Catania
Commenti
Luci della Olev con un Cri di 97
tu che usi ?
Per una volta in cui volevo, invece, dire "strano, generalmente con questi video mi trovo i link agli acquisti, mentre qua NON ce ne sono" e volevo complimentarmi :D
Hahahah bella battuta. Ovvio che funzionano, se no non sarebbe nemmeno venduto. Gli unici microfoni e webcam non funzionanti li vidi su un pc spaccato in due a terra.
quando funzionano
va bene papa
Se fai questa prova:
- accendi le luci da alexa/app
- spegni le luci dal tasto a muro di casa
- accendi le luci da alexa/app
le luci si riaccendono? Perchè se non si riaccendono per me la cosa non è pienamente compatibile, non sei cioè libero di comandare le tue luci da dove preferisci, ma hai dei limiti.
Saranno anche limiti superabili per te, ma secondo me in ottica di abitare in una casa sono limiti importanti, soprattutto se non sei l'unica persona che uitlizza la casa o non vuoi vincolarti troppo ai comandi vocali.
Capisco una lampada d'ambiente che se anche non riesci a comandare in modo rapido non cambia nulla, ma se stiamo parlando della luce della cucina o del bagno secondo me le cose cambiano, e alla fine le cose semplici e funzionali sono le migliori, se poi le posso rendere anche smart ok, ma senza perdere funzionalità base, quali appunto la piena compatibilità con i tastini a muro.
Ma guarda che per accenderle/spegnerle, se sono lampadine hue attaccate all'impianto eistente, puoi usare i comunissimi tasti a muro, anche senza cambiare niente di quelli che hai già. E' per tutte le funzioni aggiuntive (dimmer/scenari/combinazioni di luci/etc.) che o usi la app del telefono o aggiungi degli altri bottoni per praticità.
Siete dei nerdoni! XD
Il discorso è che qualsiasi casa/ufficio ha quantomeno delle predisposizoni, le classiche scatole 503 per intenderci dove dentro ci stanno tasti e prese, e spesso i tasti ci sono già, inserire questi di hue vuol dire attaccarne altri al muro non integrati ma posticci.
Sinceramente preferisco qualcosa di integrato, le luci devono essere qualcosa di facile da usare, chiunque sa usare un bottone a muro, non tutti sono abituati ad avere bottoni esterni, mi sembra sempre una forzatura.
Se si vuole un sistema dimmerabile si possono fare anche con i pulsanti a muro, io se dovessi mettere le mani all'impianto faccio una domotica seria,non delle lampadine non comandabili dai classici tasti a muro
Ci sta.
Ma sono a tutti gli effetti integrabili in qualsiasi sistema domotico. Il fatto è che una cosa è impostarle all'interno di esso quando si acquista o si ristruttura un ambiente (cosa che sto facendo), altra cosa (sconsigliabile) è "aggiungerlo" ad un sistema esistente con il rischio che ci si trovi con doppio sistema di interruttori e con alcune lampade già esistenti non così integrabili. Nel loro ufficio (che da quanto ho capito, nella configurazione attuale, è nuovo) mi pare siano molto integrate dall'inizio. Poi quei faretti a croce che hanno messo a soffitto sono effettivamente brutti a livello estetico, ma anche nel sistema hue esiste la possibilità di inserire luci più belle.
Bellissimo video, posso chiedervi dove si trova la vostra nuova redazione?
Grazie.
Hai preso il punto, se devo spendere varie migliaia di € per questo sistema comunque posticcio con tasti messi qua e là in aggiunta a quelli normali tanto vale che installo in sistema domotico serio invece di mettere delle lampadine smart con delle limitazioni.
Che poi siano carine va bene, non lo metto in dubbio, che siano una soluzione per tutta la casa lo dubito.
In realtà nella linea esistono svariati interruttori, dimmerabili e programmabili in ogni modo, che è possibile anche attaccare al muro (sono adesivi). Inoltre esistono altri accessori davvero interessanti come il rilevatore di movimento che permette di accendere le luci al passaggio (utile ad esempio di notte). Io sinceramente non potrei tornare indietro per quanto è bello questo ecosistema luminoso. L'unico vero difetto è che ci sono poche lampade/lampadine davvero un minimo potenti e che per illuminare bene è necessario istallarle molte. Ad esempio il modello Go, uno di quelli richiamati nel video (quello che si può muovere avendo la batteria) va bene giusto come luce di atmosfera o per illuminare un dettaglio e non certo per illuminare un ambiente. L'altro difetto è che per illuminare un'intera casa o un ufficio solo con questi apparecchi e con tutti gli optional devi spendere qualche migliaia di euro ....
Ti ripeto, ma lo sai stai solo facendo finta di non capire, che su Ebay non devi controllare solo quello. E' così, perchè te la prendi così tanto? Pensi che ti stia rovinando il business su Ebay? Non riesci ad arrivare a fine mese? XD:P
Ho detto che basta quello? Gli altri commenti non li leggi eh? ;) Non fare il furbetto con me :D
Sono molte le cose da controllare, non leggere solo quello che ti fa comodo... :P
Tu si che sei un duro.
OMG quanto figo devi sentirti a dare queste risposte?
Complimenti!
Ah inoltre i feedback dei venditori, oltre a essere "copiati" insieme alla vetrina (cosa assurda per quanto mi riguarda) sono tutti i feedback di quel venditore!!
Nel senso che se quello usa Ebay per vendere 100 prodotti diversi, e tu sei interessato solo ad 1 (magari vuoi capire se chi lo ha acquistato conferma che sia originale, che funzioni, che ne so, una recensione del prodotto) non riesci, perchè a differenza di Amazon sotto ogni prodotto non hai i feddback di chi ha acquistato solo quel prodotto.
Spero di essermi spiegato perchè sono in viaggio..
Ti sei risposto da solo, su Ebay devi stare molto attento. Amazon apri, cerchi, e compri.
Su Ebay: apri, cerchi, contatti il venditore per sapere se è fake perchè sull'annuncio non lo dice, controlli le policy di restituzione, controlli da dove viene, controlli nome venditore e cerchi di capire se i feedback sono suoi oppure di quello a cui ha copiato la vetrina, etc etc...
Va bene farlo ogni tanto, per prodotti che non trovi su Amazon, ma alla lunga stufa dover controllare qualsiasi dettaglio, manco stessi acquistando delle armi nucleari online
Aridaje, non mi hanno fregato. Ho solo notato questi dfietti su Ebay (i 6 punti che ho descritto)
Ma su Amazon non ci sono i privati che vendono 1 paio di Airpods, quindi non troverai mai 10 vetrine di Airpods 2 con la stessa descrizione ma risalenti a, ad esempio, 4 rivenditori, 3 catene, 3 privati.
Mai vista su Amazon la stessa vetrina su 2 stessi prodotti. Ebay e Amazon sono proprio 2 e-commerce diversi
È anche decisamente faiga
Nessuno mi ha fregato a me, ho solo notato queste cose su quella latrina di Ebay
Bene, buoni brividi allora!
Ok, questo tuo discorso è il tipico esempio di patriarcato.
- tu conosci le donne
- le donne non si offendono
- le donne apprezzano i commenti
- le donne parlano in un certo modo e quindi tu sei legittimato a commentarle.
Forse dovresti aggiornarti, dato che non siamo più nel 1920.
A nessuna interessano i tuoi commenti, tanto meno se stanno facendo il loro lavoro.
Ti costa tanto evitare di commentare "ormonalmente"?
Vivi in una caverna che devi dar sfogo ai tuoi ormoni appena ne hai occasione?
Credi che solo perché fai un complimento all'aspetto tu sia legittimato e che la vittima debba anche sentirsi felice?
In ambito lavorativo e in alcuni paesi anche all'esterno di tali ambiti, queste si chiamano molestie.
Sono il motivo per cui molte donne hanno paura ad uscire di casa e non si sentono sicure per strada.
Non sono cose nuove. Siamo nel 2021 e forse ad aggiornarti dovresti essere tu.
Perché invece di commentare la bellezza non commenti il loro lavoro, la loro bravura nell'ambito che hanno scelto?
Se sei un frustrato represso sessualmente che deve sfogarsi ogni volta che vede una donna, esistono altri posti più sicuri dove non rischi di molestare le persone che stanno facendo il loro lavoro.
A qualsiasi seminario iniziano dicendoti: "L'aggressore giustificherà i complimenti col fatto che sono apprezzamenti e lusinghe".
Forse bisognerebbe informarsi di più prima di parlare.
"Non ho mai visto nessuna donna offendersi per esser stata definita una gnocca" - questa tua frase è vergognosa e mette i brividi.
e secondo te io potevo sapere una cosa del genere? che il nick ha un significato molto vecchio e dedicato a un vecchissimo utente di un blog che non c'è più?
a me faceva ridere solo tutta la tiritera detta da tuamadre.
fattela una risata
Ti dico di più, vuoi sapere?
Su Amazon funziona proprio così. Basta mettere in vendita un oggetto inserendo il codice ASIN di un'inserzione di un altro venditore ed il tuo nome apparirà nella lista dei venditori di quell'inserzione. Non ti devi nemmeno sprecare a scrivere l'inserzione.
Ma tu che ne sai, tanto tu compri solo!
Tu sei decisamente fuori contesto: parli di "abusi" e "discriminazione" come se io avessi abusato o discriminato le due giornaliste del blog. Le ho ormonalmente chiamate gnocche, perché ciò fa parte del mio vocabolario. Non ho mai visto nessuna donna offendersi per esser stata definita una gnocca, casomai avviene l'esatto contrario!
Senza offesa, ma si nota che sei un po' a corto di conoscenza femminile....
Se solo tu sapessi (ma è fin troppo evidente che NON lo sai) come parlano le donne, tra di loro ma anche tra la gente, dei maschi, quando ne trovano uno che le attizza ALLA PARI di come loro possono attizzare uno come me, per farti un esempio....
Vuoi un consiglio? AGGIORNATI
E le offese gratuite le restituisco volentieri al mittente, caro il mio avvocato delle cause perse!
Ma roba da matti......
C-A-Z-Z-A-T-A colossale.
Da venditore puoi scrivere quello che ti pare, anche che accetti solo pagamenti in natura, ma il cliente può SEMPRE E COMUNQUE contestare il pagamento e chiedere il reso per oggetto non conforme.
Certo che se poi il venditore spedisce dalla Cina e compri comunque, allora sei pìrla, perché lo sai fin dal principio che per il reso dovrai rispedire là!
Che ha un significato molto vecchio e dedicato ad un vecchissimo utente di un blog che non c'è più. Però l'importante è commentare :)
Per fortuna che sia è arrivati a definirlo.
Per fortuna che c'è gente capace di identificarlo e denunciarlo.
Il resto è il marciume che lo provoca.
La sensibilizzazione dev'essere fatta anche a costo di passare per flame.
Quanto vi piace riempirvi la bocca con la stupidaggine del "smettetela col "politicamente corretto"".
Quando sarai tu vittima di abusi, ti risponderemo nello stesso modo.
"sano senso di leggerezza" anche no, visto che non si parla della tua sensibilità, non sei tu a dire se è sano o leggero.
La discriminazione NON è sana e NON è leggera.
Il tuo commento è discriminatorio.
Non lo dico io, non lo sancisco io. Siamo nel 2021 e voi fate ancora i marpioni piacioni credendo di far ridere e credendo che un complimento non faccia male.
Io te l'ho detto, se tu hai l'intelligenza per capirlo, bene, altrimenti continua a fare il troglodita leggero, se poi sarai appoggiato da 10-15 mila altri marpioni, significherà solo che saremo ancora indietro.
Altre stronz*ate nel abbiamo?
Inesistenti per te, che non le subisci.
Queste sono cose riconosciute in tutto il mondo, ma cosa sto qui a spiegartelo, se rispondi in un modo così becero non ci sono speranze che tu possa capire.
Complimenti.
Infatti non vendo, ma compro. A me serve sapere le policy di chi compra, c4zz0 mene ti chi vende.
Sì, certo, come no. Manco avrai nemmeno venduto un pacchetto di caramelle su eBay. Non che me ne importi qualcosa, si intende. Quello che resta ignorante sei tu.
Dici le ca**ate non te la prendere con me.
OK. Vivi pure felice nella tua beata ignoranza.
blocco o mi dai contatto? ultimo mex
non ho email,sono povero e ho paura che mi truffano con email
la tua mail..