
28 Novembre 2023
06 Luglio 2022 19
"L'Italia è il più grande produttore di vino al mondo. Pensate, sono più di 735 i vitigni italiani mentre il resto del Mondo ne conta appena 57", ha detto gonfiando il petto Franco M. Ricci, Presidente della Fondazione Italiana Sommelier, aprendo il 15° forum internazionale sulla cultura del vino che si è tenuto ieri a Roma. Orgoglio italiano insomma, reso ancor più pieno dal progetto avveniristico Il vino nello spazio.
Tre vini italiani saranno inviati a bordo della Stazione Spaziale Internazionale, la ISS, per capire come si conservano a 400 km di altezza. Non si cade in errore a definire spaziali i tre vini in questione:
Sei bottiglie in totale, una per ciascuna annata, finiranno quindi all'interno della ISS, altre sei saranno esaminate dal Gabinetto di Analisi dell'Agenzia Spaziale Italiana prima del viaggio, e altrettante saranno conservate dalla Fondazione Italiana Sommelier in attesa che le prime tornino sulla Terra, così da avere un termine di paragone per valutare l'eventuale attitudine dello Spazio nell'invecchiare i vini e per indagare sulle variabili sulla conservazione delle annate più recenti rispetto a quelle più mature.
Abbiamo scelto con il cuore tre vitigni rappresentativi dell’eccellenza vitivinicola italiana, Sangiovese, Aglianico e Nebbiolo e tre aziende iconiche che, nel valorizzare questi vitigni, raccontano ogni giorno al mondo una storia di tradizione enologica unica del made in Italy - ha detto Ricci.
Oltre alle bottiglie, i produttori hanno consegnato anche tre barbatelle per esplorare le potenzialità della coltivazione delle piante in orbita, in condizioni di micro gravità. Il tricolore assume così un ruolo sempre più centrale nella vita e nei progetti della Stazione Spaziale Internazionale: circa un mese fa l'Agenzia Spaziale Europea aveva dato il via con l'Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) al progetto PATINA per realizzare dei rivestimenti antimicrobici da applicare all'interno dei locali della ISS e dei veicoli spaziali.
Alle parole cariche di soddisfazione di Ricci fanno eco quelle di Angelo Gaja dell'omonima cantina, che agli scienziati ha affidato la prima e l'ultima annata del Barolo Sperss, un termine che nel dialetto piemontese significa nostalgia, quella del padre Giovanni Gaja.
Il progetto Vino nello Spazio è un messaggio di civiltà. Già i romani, quando si espandevano in nuovi territori, diffondevano la coltivazione della vite per produrre vino quale ambasciatore di pace, gioia e fraternità. Non sappiamo quando sarà possibile raggiungere nuovi pianeti ospitali, ma dalla vite e dal vino, la bevanda mediterranea più ricca di storia e di cultura, ne deriva un messaggio d’augurio.
Anche Antonio Capaldo, presidente di Feudi di San Gregorio, ha deciso di spedire in orbita la produzione più recente insieme ad un'annata iconica, quella del 2012 che rappresenta la ventesima vendemmia della cantina campana.
Quando ho saputo che il nostro Aglianico avrebbe viaggiato nello spazio, mi sono davvero emozionato: la Feudi di San Gregorio è nata con l’intento di portare la bellezza dell’Irpinia e dei suoi vini in terre lontane, ma mai avrei pensato che sarebbero arrivati così lontano.
Commenti
ma che falsari
Eh è difficile lascia stare
Vuoi la foto di una bottiglia?
vitigno, non vigneto...
Sulla ISS ci sono tre sbarbatelle???
In realtà è il pianeta Terra che ha bisogno di un "vaccino" (sai quanti problemi in meno, quante risorse risparmiate e soprattutto quanti rompico... notturni evitati?)
ops! :(
Lo spazio ha bisogno anche di queste cose
Beh questi vini non hanno a che fare con l'essere astemio
Errore grave. Manca l'amarone.
735 da 50mq2 l'uno e 57 da 100kmq2?
tutto grazie al Veneto
Sono anche soldi......
"L'Italia è il più grande produttore di vino al mondo. Pensate, sono più di 735 i vitigni italiani mentre il resto del Mondo ne conta appena 57". Che cul0...
Anche se non fossi astemio, la notizia mi sembrerebbe una vera e propria boi-ta autopromozionale e ben poco scientifica.
il primo caso di guida spaziale in stato di ebbrezza