
20 Agosto 2021
Una recente ricerca pubblicata su Nature Nanotechnology ha mostrato come il grafene potrebbe rappresentare un'ottima soluzione per evitare che le opere d'arte perdano progressivamente i colori originali. Composto da un singolo atomo di carbonio e da una struttura a celle esagonali, è infatti il materiale più sottile in assoluto, inoltre è trasparente, facile da far aderire e protegge da agenti come l'ossigeno, sostanze oleose e gas, oltre a essere impermeabile e capace di assorbire i raggi UV.
Proprietà che, secondo quanto studiato, lo rendono adatto a preservare i colori delle opere d'arte che di norma vengono modificati e, in definitiva, compromessi dall'esposizione prolungata a questi agenti. Costas Galiotis, uno dei co-autori del documento, ha spiegato che "tutte le istituzioni che lavorano nel mondo dell'arte sono preoccupate riguardo alla perdita dei colori durante le esposizioni o quando si conservano le opere, visto che ci sono alcuni elementi come la luce del sole e non solo che accelerano la perdita delle proprietà originali."
Sempre secondo Galiotis, il nuovo approccio che ha potuto studiare con il team con cui ha collaborato rende la conservazione più semplice: "l'innovazione sta nella possibilità non solo di applicare lo strato protettivo rapidamente, ma anche di rimuoverlo con semplicità, in contrasto con quanto accade con gli altri filtri protettivi in commercio a base di materiali polimerici".
Il problema per gli studiosi, che hanno svolto il grosso della ricerca in Grecia, è arrivato quando dalla teoria sono dovuti passare alla pratica: nonostante il team avesse diversi contatti con pittori con base in Europa, molti di loro erano riluttanti all'idea di prestare le loro opere per fare dei test, finche non hanno trovato l'artista Matina Stavropoulou che, affascinata dal progetto, ha deciso di mettere a disposizione tre fra le sue più recenti creazioni.
Per provare che il grafene è effettivamente una buona soluzione al problema, gli studiosi hanno preso due dipinti della Stavropoulou, Resistance e Triton and Nereid, e hanno coperto con il materiale solo metà superficie di ciascuno dei due, per poi metterli in una stanza speciale, studiata per accelerare il processo di invecchiamento. Resistance è rimasto per 16 settimane esposto a tre luci al neon, mentre Triton and Nereid ha passato 1.050 ore sotto delle luci bianche. In entrambi i casi, è stato riportato, il grafene non ha mostrato delle crepe o delle pieghe alla fine di questo periodo "di stress". Il terzo dipinto, Biplane, Handley Page H.P. 42, è stato invece usato per evidenziare quanto sia semplice rimuovere il grafene, con una semplice gomma da matita capace di togliere lo strato applicato al quadro.
La tecnica continuerà a essere studiata e bisogna considerare che non si adatta a tutte le situazioni, prediligendo materiali come la carta, il cartone o la tela piuttosto che altre superfici più irregolari o in rilievo, ma anche in quel caso si potrà optare, ad esempio, per stendere il grafene sui vetri che di solito vengono posti davanti a queste opere per proteggerle dagli agenti esterni.
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Commenti
Un altro caso di Grafene panacea di tutti i mali
Abbiamo appena preso Theate e forse non vendiamo Tomyasu, poteva andare peggio
Chi renderà eterni
Lo stesso che c’è nei vaccini? /s
Oh no piangeremo ora, fai un favore al piante e sparisci
Esattamente.
Il grafene ci premette di comunicare con la Forza.
Toh, era un po' che non si sentiva parlare del grafene...giornata moscia sulle notizie delle crypto ed NFT?
Cheers
così, giusto per inquinare ed impoverire ancora un po' il ns pianeta...
Sono almeno 10 anni che leggo notizie rivoluzionarie sul grafene o sui nanotubi
Urka, vado subito a comprarne un paio di etti. Tagliato fino.
*che (forse, ma probabilmente no) farà cose...
Non deve assolutamente lievitare, lo spessore deve restare di un solo atomo.
Immagina all'autrice italiana delle studio, se e quando leggerà l'articolo :)
per quanto tempo deve lievitare?
Inoltre se assunto ti fa crescere la verga
E si potrà acquistarlo in Ripple
Lo possono usare anche per lubrificare i dildi
ci saranno degli intoppi, mah
l'AI! ti sei dimenticato l'AI...
Alla fine sto grafene sta arrivando dappertutto
Prendiamo il grafene, gli diamo una passata di NFT al sapore di blockchain, poi lo passiamo in un computer quantistico costruito da Elon Musk, ci mettiamo una bella batteria (anch'essa al grafene) che promette settimane di autonomia.
La news del futuro è servita.
Beh, va preso un atomo e poi tirato per bene con il mattarello
Ma come, credevo che ormai con l'NFT non servisse più preservare nulla, basta vendere la copia effimera dell'opera d'arte per qualche milioncino e poi ci pensa la bloc-cein a preservare tutto, la Mona LIsa possiamo anche bruciarla! /s
in effetti da essere uno strato monoatomico ad essere composto da un solo atomo è un attimo.
il grafene che fa cose.
Da ingegnere dei materiali mi sono sanguinati gli occhi a leggere che il grafene sarebbe composto da un singolo atomo di carbonio secondo HDblog
ma le batterie?
Daie grafene.
Dai che ce la fai.
Oooo finalmente... Era da un pò che mancava...