
21 Giugno 2021
Lo streaming video è sovrano indiscusso di un nuovo tempo libero obbligato tra le mura di casa e il suo utilizzo è destinato a ricoprire un ruolo sempre più dominante nel panorama dei contenuti digitali declinato nelle più disparate categorie. In testa alla classifica primeggiano video e videogames: per dare un ordine di grandezza, secondo Cisco nel 2022 i video copriranno oltre l'82% del traffico internet complessivo, 15 volte più alto di quanto fosse nel 2017.
Dietro alla lista fiorente di vantaggi che rendono le piattaforme di streaming video tra le invenzioni più apprezzate della storia, si annida tuttavia una minaccia non da poco: l'inquinamento che producono.
Nell'immaginario collettivo è difficile abbinare la Rete al pericoloso plotone degli inquinanti ambientali, eppure i consumi energetici generati dall'utilizzo di Internet sono più elevati di quanto si pensi. Basti pensare che le emissioni globali di CO2 sono costituite al 4% dalla tecnologia (fonte: Anders SG Andrae, "The Shift Project"), più dell’aviazione globale che è a quota 2,5%.
Secondo il report "Lean Ict - Towards Digital Sobriety" di una società no profit francese di nome The Shift Project, nel 2008 i dispositivi elettronici e le infrastrutture digitali hanno contribuito alle emissioni globali di anidride carbonica per il 2%, nel 2020 sono passate al 3,7% e nel 2025 si stima che arriveranno all'8,5%, eguagliando le emissioni di tutti i veicoli leggeri in circolazione. Di questo passo, la previsione è che l'impatto del digitale nel 2040 sarà pari al 14% delle emissioni (fonte: "Assessing ICT global emission footprint").
I video, soprattutto, sono tra i prodotti digitali che inquinano di più, specialmente se fruiti in streaming, perché si appoggiano a data center che muovono una smisurata quantità di dati e richiedono un altissimo consumo energetico per poter restare attivi 24 ore su 24. Le infrastrutture che costituiscono il "motore fisico" di Internet divorano inoltre ampi appezzamenti di terreno e consumano non poche risorse idriche.
Una recente analisi di un trittico di istituti di ricerca composto dalla Purdie University, Yale University e Massachussets Institute of Technology (pubblicata su Resourses, Conservation & Recycling), ha analizzato sia il livello di sfruttamento delle risorse naturali, sia il carbon footprint della Rete, citando esempi prelevati dalla vita di tutti i giorni che ben si rispecchiano nei tempi della pandemia.
Stando a quanto rilevato dallo studio, un'ora di videoconferenza emetterebbe 150 grammi di anidride carbonica, mentre un video in streaming della durata di 60 minuti, come un film o documentario proposto nei menu delle piattaforme più comuni, arriverebbe a rilasciarne circa 450 grammi (non è tardata ad arrivare l'obiezione di Netflix, che approfondiremo tra poco). Una cifra irrisoria se paragonata alle emissioni di una sola automobile - o anche solo di un litro di benzina, che ne produce circa 3.200 - ma che, contestualizzata in un periodo di saturazione, rischia di convertirsi in un fattore inquinante non più ignorabile.
Quanto alle risorse idriche e al loro consumo in relazione a ogni gigabyte di dati usati su internet, un’ora di videoconferenza e streaming necessiterebbero rispettivamente di 2 e 12 litri di acqua e una superficie terrestre della grandezza di un tablet.
Snocciolare qualche altro numero è fondamentale per capire la portata del fenomeno. Con la pandemia di Covid, il traffico globale di internet è aumentato di circa il 40%, secondo i dati di Sandvine riportati dalla CNN. Nel 2020, l’uso di dispositivi elettronici ha coperto il 10% dell’utilizzo globale di elettricità, un dato destinato a crescere di altri dieci punti percentuali entro il 2030. La categoria che traina la crescita è proprio quella dello streaming video: nel mondo, ogni giorno, vengono "consumate" circa 1 miliardo di ore di video su YouTube e 140 milioni di ore di contenuti su Netflix.
È soprattutto nei mesi di lockdown che la curva si è impennata: i video hanno rappresentato il 58% del traffico internet complessivo (fonte Sanvine). La domanda è stata così elevata che i principali player del settore, come Netflix o YouTube, hanno accolto la richiesta dell'Unione Europea di ridurre i bit-rate dei contenuti trasmessi in streaming in Europa per scongiurare un sovraccarico dei server che avrebbe compromesso lo svolgimento di attività essenziali, come smart working e didattica a distanza.
Sono tanti i colossi del tech che hanno impugnato la battaglia green aderendo all'accordo di Parigi sui cambiamenti climatici, primo fra tutti Google, che si è posto l’ambizioso obiettivo di utilizzare il 100% di energia carbon free per alimentare i suoi data center (quasi un milione dislocati in tutto il mondo) entro il 2030. Microsoft ambisce invece a diventare carbon negative (rimuovendo cioè dall'atmosfera più anidride carbonica di quanto ne emetta) entro il 2030, mentre Apple punta alla neutralità carbonica (pareggiare la quantità di CO2 emessa con quella rimossa dall'atmosfera).
Dal canto suo Netflix ha di recente annunciato il progetto "Emissioni Zero + Natura" con cui si pone l'obiettivo di raggiungere zero emissioni nette di gas serra entro la fine del 2022, mantenendolo anche negli anni successivi. Entro lo stesso anno, l'azienda realizzerà investimenti nella rigenerazione degli ecosistemi naturali essenziali per raggiungere lo zero netto.
Di recente, l'azienda ha inoltre calcolato la quantità di anidride carbonica emessa nell'atmosfera per ogni ora di video visti in streaming. Per farlo, ha utilizzato uno strumento chiamato Dimpact sviluppato dai ricercatori dell'Università di Bristol e finanziato dalla stessa Netflix insieme ad altri colossi tech, come la BBC e Sky tra gli altri, utilizzato dalle società di media digitali per mappare e gestire le proprie impronte di carbonio.
Grazie a Dimpact, è emerso che un'ora di video in streaming su Netflix equivale a meno di 100 g di anidride carbonica, ovvero meno di quanto ne emetta mediamente un'auto per percorrere circa 500 metri (un quarto di miglio), come riportato da Wired Uk. Un'ora di streaming consuma dunque come un condizionatore d'aria da 1.000 W acceso per 40 minuti.
Considerando gli oltre 200 milioni di abbonati nel mondo, resta comunque un dato da non sottovalutare.
In passato, i rapporti sulle emissioni dello streaming di Netflix erano stati gonfiati a dismisura: uno studio risalente al 2019 aveva erroneamente dichiarato che la visione di mezz’ora di contenuti Netflix equivale a 1,6 kg di CO2, la stessa quantità di un tragitto di circa 6 km in auto. Una cifra che, secondo l’International Energy Agency e il World Economic Forum, era fino a 90 volte superiore rispetto alla realtà.
La sostenibilità fai-da-te premia sempre e, si sa, è con l'unione che si fa la forza. Apprezziamo quindi lo sforzo delle grandi aziende ma è giusto, nel limite delle nostre possibilità, adottare accorgimenti volti a mitigare l'impatto ambientale della tecnologia, come evitare il consumismo elettronico (conosciuto globalmente come "e-waste") o le attività che alimentano l'incessante lavoro dei server. Sembra difficile, ma è molto più semplice di quel che sembri.
Meno intuitivo, ma non per questo inattuabile, è contribuire alla riduzione dell'inquinamento prodotto dalla riproduzione dei video: i comportamenti virtuosi capaci di fare la differenza, soprattutto se adottati collettivamente, sono pochi ma significativi. Un esempio è disattivare l'Autoplay, una funzione che immette l'utente in un loop di contenuti - la maggior parte dei quali indesiderati - "macinando" molta più energia e prolungando la durata della riproduzione e della sosta dello stesso sulle piattaforme. Anche ridurre la risoluzione dei video, optando per quella standard anziché HD, è un'abitudine che si allinea ai principi sostenibili e porta a una riduzione dell'impronta fino all'86%. Infine, si consiglia di scaricare i video in un momento di decongestione della linea e visionarli offline una volta terminato il download, anziché in streaming.
Non è prerogativa unica del consumatore adottare linee guida comportamentali che attenuino l'impronta ecologica, ma anche e soprattutto delle aziende, a maggior ragione quelle a capo della sterminata e dispendiosa rete dei data center.
Un esempio virtuoso di "casa" è Aruba, la società toscana attiva nei servizi di data center, web hosting, e-mail e registrazione di nomi di dominio: il data center di Ponte San Pietro, sede centrale dell'azienda (nonché data center più grande d'Europa), ha raggiunto una carbon footprint negativa. Ciò significa che le centrali idroelettriche cui si appoggia e i pannelli fotovoltaici che ricoprono la struttura fanno sì che l'energia elettrica prodotta superi l'effettivo fabbisogno energetico delle macchine contenute nel data center.
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Commenti
LOL sei un bambino.
Speriamo che nella tua zona abbiano riaperto gli asili nido, almeno ci torni e al massimo piangi che hai fatto la pupú.
Quindi il PCC ha torto marcio?
Lol, mi viene da ridere.
Ed io ti ripeto che ha FUNZIONATO ALLA GRANDE!
Pensala come vuoi, ma i fatti dicono che hai torto marcio.
Ed io ti ripeto che anche il PCC ha detto che é stato un fallimento totale.
Pensala come vuoi, ma i fatti dicono che hai torto marcio.
Ed io ti ripeto che stai sbagliando alla grande. la legge ha funzionato alla grande per limitare la popolazione.
Si certo bla bla bla credi pure a quello che vuoi nonostante anche la Cina abbia ammesso che la legge del figlio unico non ha funzionato.
E io ti ripeto che ha funzionato alla grande altrimenti ora erano più del doppio degli attuali abitanti. Non insistere tanto sei in errore.
E io ti ripeto che non ha funzionato e che correlazione e causa sono due cose diverse, anche considerando che il tuo preconcetto é lo stesso del PCC, cioé che le donne sono macchine a cui puoi imporre quello che vuoi a prescindere.
Ti sbagli basta non insistere per favore. [cit.]
E ti riripeto che ha funzionato altrimenti ora avrebbero sfiorato i 3 miliardi. Ti sbagli basta non insistere per favore.
E io ti ripeto che non ha funzionato.
Forse ti manca la differenza tra correlazione e causa.
Fosse come dici tu, adesso i cinesi starebbero facendo figli come cinesi dato che il PCC vuole cbe ogni coppia faccia due figli.
Eppure non funziona.
Ti ripeto ha funzionato. alla grande altrimenti ora erano 3 miliardi.
Io non ho bisogno di scrivere tutto in maiuscolo come fai tu, quindi non ho bisogno di abbassare nulla.
E no, ti ripeto, non ha funzionato.
Cosí come oggi non funziona la legge del figlio doppio.
Abbasi tu ARROGANTE, ti ripeto ha funzionato.
E io ti ripeto, non ha funzionato.
E abbassa i toni, arrogante.
TI RIPETO HA FUNZIONATO ALTRIMENTI ORA SAREBBERO ALMENO 3 MILIARDI
Ok, peró il problema rimane, dato che si affida a centrali idroelettriche di terzi.
Quindi le cose son due, o hanno un contratto in cui la centrale idroelettrica produce solo per Aruba, oppure qualquadra non cosa proprio perchè è relativamente semplice dire una cosa senza fornire dati certi.
No non ha funzionato, informati meglio.
È pieno di cinesi che hanno fatto figli che non potevano registrare all'anagrafe e Hanno vissuto per anni nell'illegalità o che sono stati ufficialmente registrati come figli di persone che non potevano avere prole o che erano single.
Il motivo per cui la crescita demografica si è fermata è lo stesso degli altri paesi: la ricchezza economica e il costo della vita elevato, infatti la stima è che dal 2030 la Cina andrà in decrescita. ;)
Se il tuo lo hai buttato nel wc non ci posso fare nulla
Ma a prescindere da qualsiasi movimento green, che servono solo a fare rumore
Il fatto che qualcuno faccia qualcosa di buono per tutti è qualcosa di bello, ci viviamo tutti quanti in questo pianeta, e meno inquinamento significa banalmente anche solo respirare aria migliore
per ripristinare fondi di stato causa pandemia, che fanno? incrementano investimenti sull'uso del carbone per la produzione di energia elettrica, quindi tutti green fintanto riescono a spremere i comuni mortali
Vivere inquina respirare inquina tutti gli animali inquinano anche le piante sporcano.
Penso che non si deve esagerare.
Se l'energia che alimenta quanto detto è prodotta da fiumi o anche carbone con cattura delle emissioni non è per nulla inquinante. Più inquinante il contadino vecchietto che per bruciare due foglie incendia mezza montaglia procucendo migliaia di miliardi di tonnellate di co2 ed altri inquinanti oltre ad uccidere milioni di insetti e uccelli ed altri animali
ultimamente su netflix ho visto a 1.5 tutto l'attacco dei giganti e ti dirò per le prime 10 puntate avevo sempre il dubbio che fosse a velocità normale... a 1.5 cambia veramente poco ma si risparmiano tutte quelle scene di silenzi inutili ecc a 2x c'è differenza soprattutto nella colonna sonora, quello è il vero problema però dopo un po' ci si abitua anche a quello.
no non direi che parlano tutti in falsetto, o almeno non ho mai avuto questa sensazione ne mi è mai venuto in mente
Negativo nel senso che dovrebbe produrre più energia di quanto aruba ne usi e sprechi,così facendo ha un ritorno economico più grande
Su questo sono d'accordo, a patto che i pannelli fotovoltaici siano anche in una posizione e ad una inclinazione favorevole.
Senza contare che sono gli incentivi statali a rendere possibile il risparmio e non il costo in sé del risparmio.
Il problema comunque é che Aruba per soddisfare il proprio fabbisogno ha ancora bisogno di fare affidamento sulle centrali idroelettriche.
Infatti mi pare di capire che Aruba parli di impatto negativo ma non specificando meglio cosa significhi "negativo".
Questo articolo serve per far prendere consapevolezza che molte delle attivita' che eseguiamo regolarmente, anche quando non ci muoviamo da casa, hanno un impatto ambientale e in particolare risultano nell'emissione di gas serra. In piu' fornisce le soluzioni, alcune gia' messe in pratica, per minimizzare o azzerare questo impatto.
Magari la prossima volta che leggerai un articolo sugli avanzatissimi televisori 8k, potresti capire che non sono solo un insulto all'intrelligenza umana, ma anche un attentato all'ambiente.
E usare la carte igienica da entrambi i lati, no?
aggiungerei voglio l'auto elettrica.
Mi chiedo, quindi, come produrremo tutta questa energia, e poi per tutta questa domanda quanto lievitera il costo dell'energia elettrica?
Finalmente qualcuno che lo scrive. Ci salveremo solo con un attento programma nascite mondiale.
Tutte le ricerche scientifiche per aumentare e migliorare la produzione di cibo e risorse porteranno solo ad un aumento di popolazione e quindi ci sarà sempre scarsità. Se vogliamo stare tutti bene dobbiamo essere un numero sostenibile.
In teoria mettendo pannelli fotovoltaici ovunque risparmi tantissimo,è solo l’investimento iniziale per i pannelli fotovoltaici che sprechi e poi recuperi nel tempo tranquillamente.
Sono d'accordo, i consumi dei miner stanno veramente diventando una piaga. Senza parlare del rialzo prezzi di schede video e componenti pc
Ad onor del vero va detto anche che Google ha iniziato ad usare energia green e a compensare l'inquinamento creato dalla nascita dell'azienda quando l'ambientalismo era meno di moda rispetto ad oggi.
La cosa ha avuto anche dei costi maggiori rispetto al nucleare o ai combustibili fossili, ma va anche detto che Google in questo modo ha potuto farci del marketing sopra e puntare ancroa di piú ad attirare l'utenza.
Non é assolutamente come dici.
Sia perché per quanto vero che avessero una vita propria (cosi come la hanno i ricercatori odierni) per poter inventare, ricercare o creare qualcosa di nuovo devi comunque avere uno scopo preciso.
In ogni caso dei miglioramenti dal punto di vista dell'impatto ambientale ne godrai anche tu.
Chiaro che finché non ci si avvicina il piú possibile alle emissioni zero non se ne godrá appieno, ma in parte ne godrai anche te, dato che la riduzione delle emissioni si traduce in una minore crescita della temperatura media globale e giá solo questo andrá a ridurre le conseguenze che avremmo dovuto pagare tra qualche anno.
Rimane in ogni caso la certezza assoluta che é un'idiozia bella e buona l'assunto per cui si puó inquinare quanto si vuole solo perché qualche p1rletto nelle generazioni future ci riterrá dei be0ti o finché non si ha la certezza che tra un secolo ci sará una generazione fatta di filosofi / persone intelligenti e senza malizia.
Bhe in realtà non giustifico nulla, non ho detto che faccia schifo usare energia ovunque, dico solo che per come stanno ora le cose non è una cosa che migliora molto la situazione, in più affidarsi totalmente alle rinnovabili non è saggio perché non sono reliable
Ah ancora una osa:
- la pubblicità è sacrosanta se il servizio è gratuito, ma non vuol dire che sull'articolo i 3/4 non debbano mai concernere ciò che si è citato nel titolo, cioè non c'entra un'emerita fava col discorso fatto qua
Chi ti dice che no si possa fare la pubblicità ma poi esser coerenti con ciò che cita l'articolo? Dov'è mai stato espresso questo concetto?
No ^^
Verissimo
MI citi ove è tata fatta la profilazione pubblicitaria, sempre che tu sappia che cosa sia
Non è proprio così, se qualcosa abbiamo ereditato dal passato e dagli sforzi di eroi dobbiamo esservi riconoscenti, ma siamo sicuri che lo stavano facendo per noi? Gli scienziati che hanno fatto grosse scoperte avevano la loro vita, fatta di riconoacimenti e gratificazioni all interno della loro vita, non credo si alzassero la mattina con il pensiero di far stare meglio il futuro prossimo. Allo stesso modo chi ha combattuto ed è morto per degli ideali, lo ha fatto per cambiare la propria situazione innanzitutto e per confermare delle idee che erano vive in quel momento nella loro testa, ed agivano come motivazione. Il discorso ambientale invece dice che noi dobbiamo privarci di qualcosa (benessere, comodità, risparmio ecc) per una generica e nemmeno garantita salvaguardia ambientale che andranno a godere totalmente generazioni future.
Non cambieró di una virgola il mio stile di vita.
Pago la spazzatura, le tasse, divido i rifiuti, compro auto euro 6, pago il bollo, ho una caldaia nuova, strapago le rate del mutuo e faccio tutto col mio lavoro.
Rompete le scatole e fate i conti in tasca ai paesi e alle grandi industrie che riempiono gli oceani di plastica, disboscano e riversano qualsiasi cosa per terra e mare.
e se fosse un ebook? inquina più o meno di un libro? quanti ebook devo leggere per ammortizzare l'inquinamento per produrre l'e-reader?
(si scherza eh)
Ci sono troppe incognite per poter commentare seriamente questo articolo, "lo streaming inquina" è una frase un pò troppo aperta a interpretazioni.
Si tiene conto solo del consumo dei data center?
allora il problema è semplice, basta appoggiarsi a fonti rinnovabili per alimentarli.
Si tiene conto dei consumi della rete?
quelli sono condivisi, un router qualsiasi resta acceso anche senza streaming (e anche qua, sono alimentati a elettricità, basta spostare la produzione su fonti rinnovabili)
Si tiene conto del consumo tv di casa? beh allora inquina anche la TV tradizionale...
Davvero, non riesco a trovare il senso di questo articolo, lo streaming video non inquina per come lo intendo, inquina la produzione di energia per effettuare lo streaming -allora è lì che bisognerebbe agire, no?
Salsiccia e salame sono due parole che sostituiscono per bene la parola austriaco-bavarese. ;)
No no, Wurstel é un termine austriaco che indica alcuni tipi di salsicce e salami.
O piú in generale indica anche (in modo abbastanza dispregiativo) un pagliaccio, ma non quelli che lo fanno di lavoro.
È anche illegale perché vietato dai TOS di Youtube.
Il modo migliore per ridurre le nascite é in primis usare le vaccinazioni, ci sono degli studi in merito.
In pratica nei paesi meno sviluppati (ma anche da noi un tempo) vi é la tendenza a fare piú figli perché si mette in conto che alcuni figli molto probabilmente perderanno la vita e si va a compensare perché le figlie femmine aiutano la madre a svolgere le faccende domestiche mentre i figli maschi andranno presto ad aiutare il padre a sfamare la famiglia.
È sostanzialmente lo stesso studio che i complottari citano quando dicono che Bill Gheizz vuole "sterilizzare" la popolazione prendendo un discorso molto piú complesso e decontestualizzandone il contenuto.
Peccato che non abbia minimamente funzionato.
Allo stesso modo ci sono be0ti che dicono che Madame Curie é una demente che é morta a causa degli studi su Radio/Polonio e sulla radioattivitá mentre noi ce la godiamo.
Ed é chiaro che, specialmente i 60/70/80enni non vedranno mai il risultato dello sforzo che stiamo facendo.
Questo non significa che lo sforzo non vada fatto, n'é tantomeno giustifica l'inquinare il piú possibile.