
01 Luglio 2021
02 Novembre 2020 287
La notizia è di questi giorni: la Germania ha deciso di investire 500 milioni di euro per migliorare i sistemi di ventilazione negli edifici pubblici allo scopo di potenziare le strategie messe in atto per rallentare la diffusione del coronavirus.
Obiettivo del governo tedesco non è tanto installare nuovi sistemi di ventilazione che risulterebbero troppo costosi, quanto migliorare quelli esistenti nei teatri, nei musei e in altri luoghi pubblici. Nelle scuole, che invece spesso sono prive di sistemi di ventilazione, i fondi del governo saranno utilizzati per acquistare dei depuratori d'aria mobili.
D'altronde, pare che l'argomento sia un tema caldo anche alle nostre latitudini: secondo una ricerca di GFK, nel post Covid gli italiani sono sempre più attenti, oltre che ai consumi energetici degli elettrodomestici, anche alla qualità dell'aria all'interno degli ambienti chiusi.
Com'è noto infatti, sempre più studi affermano che la trasmissione del nuovo coronavirus avvenga con più facilità nei luoghi chiusi con limitata ventilazione e con un tempo di permanenza elevato, poiché se è vero che il principale veicolo della diffusione virale sono i droplets - ovvero le goccioline emesse dalle persone infette quando tossiscono o starnutiscono - alcune evidenze dicono che anche le particelle di aerosol emesse quando si parla, si canta o semplicemente si respira rimangono in sospensione in aria per diverse decine di minuti e perfino ore, aumentando la concentrazione di virus nelle stanze poco areate.
Il distanziamento dunque rimane una misura necessaria per evitare di entrare in contatto con i droplets e le alte concentrazioni di aerosol in prossimità del soggetto infetto, ma la mascherina serve anche per prevenire la possibile la trasmissione via aerosol su distanze maggiori in ambienti chiusi, perché le particelle in sospensione prima di evaporare si spostano anche di due metri.
Secondo Giorgio Buonanno, professore ordinario di Fisica tecnica ambientale all’Università degli Studi di Cassino e alla Queensland University of Technology di Brisbane intervistato dal Corriere, da questo punto di vista le mascherine chirurgiche non sono abbastanza: riducono la possibilità di contagio da aerosol, ma non in modo decisivo perché non nascono in modo specifico per particelle di quelle dimensioni, a differenza dei filtri facciali FFP2, FFP3, N95 che invece offrono maggiore protezione.
Dopo un curioso dietrofront anche i CDC, Centers for Disease Control and Prevention statunitensi, proprio all'inizio di ottobre hanno dichiarato che, specialmente in spazi chiusi senza adeguata ventilazione, la trasmissione per via aerea avviene, poiché esistono evidenze che in certe condizioni persone con Covid-19 abbiano infettato altri che stavano oltre 1,8 metri di distanza, sia quando lo spazio era condiviso nello stesso momento sia quando la persona infetta aveva appena lasciato il locale poco areato.
Va nella stessa direzione anche lo studio pubblicato proprio in questi giorni da El Pais, che ha simulato le probabilità di contagio in una stanza, un bar e una classe: in tutti i casi, indipendentemente dalla distanza tra le persone sane e quella contagiata, dopo qualche ora di permanenza ne escono tutti infetti (se NON usano le mascherine e NON arieggiano la stanza) o quasi tutti (se usano le mascherine e NON arieggiano la stanza).
Se invece, oltre a distanziamento e mascherine, dimezzano il tempo di permanenza (da 4 ore a 2 ore) e adottano anche la buona abitudine di ventilare la stanza tramite finestre o sistemi appositi, le possibilità di contagio scendono drasticamente, quasi a zero.
Una dinamica che riguarda anche la trasmissione di altri virus respiratori, la cui incidenza infatti aumenta nei mesi invernali, quando le persone trascorrono molto più tempo al chiuso, in luoghi non adeguatamente arieggiati. D'altronde, in Germania la ventilazione delle stanze rientra tra le misure ufficiali caldeggiate dal governo per prevenire il Covid, ed era un'abitudine diffusa anche prima della pandemia.
Le linee guida del governo tedesco per affrontare il virus infatti si sintetizzano nell'acronimo AHACL, che sta per distanziamento (Abstand), igiene (Hygiene), utilizzo delle mascherine (Alltagmaske), uso dell'app di tracciamento nazionale (Corona-Warn-App) e Lüften, ovvero areazione delle stanze. Una misura appoggiata anche dal gruppo di esperti che recentemente ha ribadito l'importanza di arieggiare le aule ogni 15-20 minuti, per cinque minuti in primavera e autunno e per tre minuti in inverno, nonostante ciò faccia precipitare le temperature in classe.
Per ovviare al problema dunque, ecco spiegata la scelta di investire sulla ventilazione forzata, specialmente per quelle scuole dove le finestre delle aule non si aprono per scelta progettuale. Secondo la testata bavarese BR24, i purificatori d'aria mobili costano 2.000 euro l'uno e sono in grado di purificare l'aria di una stanza nel giro di pochi minuti.
Al netto delle nuove evidenze e degli studi ancora in corso circa il contagio per via aerea (il ruolo della ventilazione degli ambienti nella diffusione della malattia non è stato ancora completamente chiarito) in molti si sono interrogati sull'utilità dei purificatori d'aria in commercio e sulla possibilità di acquistarne uno, seguendo l'esempio della Germania.
La premessa necessaria è che nessun purificatore può sostituire le misure di prevenzione già consigliate, cioè il distanziamento fisico, l'uso della mascherina e l'igiene delle mani. Come ha detto l'epidemiologa Eleanor Murray della Boston University, è più pratico agire sulle cause che sugli effetti, e dunque "un purificatore d'aria non sarà mai efficace quanto evitare di avere un gruppo di persone chiuse nello stesso posto" (quindi non è la soluzione per iniziare a fare grandi inviti a casa, per esempio).
Ciò detto, i purificatori possono fare la loro parte in luoghi dove la ventilazione è poco efficiente, in cui magari non è possibile arieggiare le stanze spesso aprendo le finestre, e in cui molte persone si ritrovano insieme per diverso tempo. Le componenti presenti nell'aria che impattano di più sulla salute sono i COV (composti organici volatili) e il PM (particolato, sostanze sospese nell'aria con diametro fino a mezzo millimetro) fine e ultrafine.
Per ripulire l'aria da queste particelle, i purificatori devono avere filtri HEPA (High Efficiency Particulate Air Filter), i quali hanno ottenuto una certificazione da un ente scientifico terzo pubblico. Sono gli stessi usati nei sistemi di ventilazione degli ospedali e degli aerei e molti esperti ne sostengono l'utilità, fosse anche solo per il semplice fatto di purificare l'aria (e le particelle in sospensione presenti) con efficienza e velocità.
Joseph Allen, direttore del centro che studia i rischi per la salute all'interno degli edifici dell'Università di Harvard, ha sintetizzato la questione in questi termini: "Il dato scientifico è abbastanza chiaro: i purificatori portatili dotati di un filtro HEPA e proporzionati alle dimensioni della stanza possono catturare fino al 99,97% di particelle in sospensione".
In una casa normale, ci potrebbero volere due o tre ore per cambiare completamente l'aria, mentre un depuratore è in grado di purificarla fino a sei volte in un'ora. Ovviamente, se l'acquisto valga la pena o no dipende molto dalle singole esigenze: se si sta sempre nello stesso nucleo di persone che hanno pochi contatti con l'esterno e arieggiare non è un problema, probabilmente non ce n'è necessità (a meno di particolari allergie, per cui un purificatore può tornare sempre utile).
Diverso è il caso per gli ambienti in cui la ventilazione è più difficoltosa, magari lavorativi; ed è questo in fondo ciò che sta facendo il governo tedesco, migliorando la ventilazione di luoghi pubblici e scuole. Anche noi in redazione abbiamo iniziato a usare un paio di purificatori d'aria: uno è il Dyson Pure Humidify+Cool che fa anche da umidificatore, l'altro è il Mi Air Purifier 3 di Xiaomi.
L'importante, se si decide di acquistarne uno, è ricordare che i filtri trattengono le particelle e perciò bisogna prestare particolare attenzione nella loro pulizia, usando guanti e mascherina e buttando immediatamente il filtro nella spazzatura, ben chiuso in un sacchetto.
Commenti
Sul Covid-19 mi sono posto tante domande e molte sono rimaste prive di risposta quindi, in mancanza di fatti inconfutabili mi limito ad adottare un principio di prudenza.
non è vero. io ne ho uno molto valido e migliora sensibilmente la qualità dell'aria. quando si cucina vedo i valori di pm 2.5 aumentare e poi tornare normali. Se è vero che non filtra il virus però trattiene le particelle sulle quali si può aggrappare e quindi una qualche utilità secondo me ce l'ha
quando ti soffi il naso dove lo butti il fazzoletti?? Non possiamo pensare di vivere in un ambiente sterile. Trattare tutto come rifiuto speciale non ha senso. E poi per fortuna questo virus fuori dall'organismo muore, questione di minuti o di giorni a seconda le condizioni
l'unica cosa utile per fermare virus simili a questi è fare gli eremiti solitari/distanziamento sociale vero (tutti a casa con spese a domicilio)...tutto il resto è una semi presa per i fondelli commerciale/mediatica che serve solo a danneggiare l'economia a favore di altre....
Serve perchè l'azienda incassa dai ricambi dei filtri.
Come detto prima, basta un vaporizzator ad ultrasuoni, che nebulizza microparticelle di acqua e fa decadere ciò che c'è in sospensione.
Ok, incrementa un pò l'umidità, ma fino al 65-70% è accettabile
Tu abiti da solo, altri no. Mi pare evidente che se abiti da solo non hai problemi.
Io abito da solo, quale ricircolo dovrei fare? Spalanco le finestre di tutte le stanze e buonanotte. Vi fate 100000 problemi inutili.
Esperienza personale diretta sul campo, premetto non sono un esperto ma un semplice utente finale : acquistato purificatore di buona marca, acquistato analizzatore d'aria Netnamo, fatto test con stanza chiusa e purificatore acceso 12 ore, nessun miglioramento dell'aria, nessuno giuro. Aperte le finestre in 20 minuti livelli tornati alla normalità. Davvero deluso, ad occhio il purificatore non serve a niente, soldi buttati
Cambiare aria 5 minuti non serve una mazza, devi creare una corrente di ricircolo costante
Se apri le finestre 5 minuti ogni tanto non muori congelato. Io abito a Saronno, mica a Marsala. Eppure le finestre per cambiare l'aria le spalanco ogni giorno
Ancora nella indifferenziata ma, mi sto ponendo il problema...
Eh certo siamo d'estate, sole tutto il giorno, temperature piacevoli ... specialmente al centro nord di questo periodo è una goduria !
certamente, l'ignoranza è il motivo principale per cui dobbiamo per forza ancora oggi, indossare comunque una mascherina, ciononostante non mi hai risposto dove la butti tu la mascherina?
Fa più vittime l'ignoranza che il covid-19. Comunque, sorvoliamo...
Aprire le finestre per far circolare l'aria e fare entrare i cari vecchi raggi solari è diventato troppo "medievale"?
e dove la butti la mascherina? la razionalità è una cosa l'ignoranza è un'altra, sul discorso sull'inquinamento sorvolo...
Come si
evince dalla tabella precedente, il diametro medio di un Coronavirus è
di 0,11µm, con un valore minimo di 0,08 µm e un valore massimo di 0,13
µm.
Come si vede dal grafico seguente (fonte: NIOSH(2))
gli unici filtri ad avere unefficienza filtrante superiore al 85% su
materiale particellare di dimensioni paragonabili a quelle del
Coronavirus sono i filtri HEPA (High Efficiency Particulate Air filter)
che rispondano alla norma UNI EN 1822(3).
I filtri HEPA sono i cosiddetti filtri assoluti, spesso utilizzati in
camere bianche, laboratori chimici e farmaceutici, sale operatorie.
mpprojectsrl. com/it/ component/k2/ item/ 42-trattamento-aria-covid19.html
"se abiti in una casa già "sana" con aria pulita esterna (in alta montagna/ fronte mare o nei pressi) " quindi che l'hai comprato a fare ?
I purificatori servono contro il covid???????.......CONTRO UNA PANDEMIA CHE RISIEDE SOLO NEL CERVELLO DI CHI CI CREDE......
Dipende da quanti sono i tuoi commensali...se hai una famiglia composta da 80 persone o più allora potresti anche aver ragione
Non trattare il rifiuto che potenzialmente appartiene alla categoria "contaminazione biologica" può rallentare il contrasto alla diffusione dell'infezione virale.
Gettare le mascherine nel secchio dell'indifferenziata non è un comportamento ne virtuoso, ne responsabile (crea ulteriore inquinamento di cui non c'è bisogno), non è un comportamento di buon senso e tantomeno razionale, soprattutto quando, superata la fase dell'ignoranza, si continua sulle proprie convinzioni.
trattare il rifiuto adeguatamente è tutt'altro problema rispetto a definire irrazionale il consiglio di pulire\buttare il filtro, in ogni caso le mascherine usate dove vuoi che le butto?
Si hai ragione, nelle grandi città è come dici tu.
Oggi per nascondersi è attivo con un bel account nuovo dell'ennesimo Bruce wayne, ripetendo i suoi mantra. Pazzesco sto tipo.
HAHAHAH Bella idea! Ma sfortunatamente non sono così abile con photoshop e non so come si chiami su altri lidi per aggiungerlo. Già poi sono qui poco, non sto mica qua tutto il giorno come il nostro amico, l'operratore di matrix! Se vuoi falla tu, l'idea è buona. Tanto oggi sarà sempre in giro con altri account fasulli nuovi
Si quello è il top del top
Alltagmaske significa "mascherina tutto il
giorno", che è un po' diverso da "usare la mascherina".
Se in ufficio non avete l'areazione forzata, con filtri hepa, non state a norma cara redazione... Ma non avevate uno esperto di architettura una volta?
Tu dove butti le mascherine usate? Si presume che i DPI in quanto tali, sono potenzialmente materiale a rischio biologico e pertanto dovrebbero essere smaltiti con adeguate procedure.
Poiché il tampone rappresenta una fotografia di un determinato periodo temporale, superato il quale perde di valore, si deve desumere che, tranne rare eccezioni, non si può determinare se il filtro in questione ha operato in un ambiente in cui era presente il COVID-19, motivo per cui dovrebbe essere trattato e smaltito come come un rifiuto a rischio contaminazione.
La risposta la trovi nella puntata di Report del 02.11.20
come irrazionale? hanno detto di pulire\buttare il filtro direi che è tutt altro che irrazionale
ovviamente poi cambi\pulisci il filtro mi sembra palese.
prima o poi ...
bisogna sperare in giorni di pioggia :P ma basterebbe anche una giornata un po ventilata
se metto un purificatore il suo filtro diventerà una bomba piena di germi e virus,che col tempo rilascerà anche nell'aria quando la fa uscire rimanendo sempre nella stanza,l'ideale secondo me sarebbe un purificatore con lo sfogo d'aria fuori dalla finestra
Non per Amazon.
va bene anche quello, ma stop5g italia è più autorevole
Ciao Elena. I filtri HEPA nei purificatori nonché negli aspirapolveri (nei dyson) non sono efficaci contro batteri e soprattutto virus. Sono efficaci appunto per le particelle di sporco in sospensione.
Per avere efficacia contro i virus e i batteri, servono quelli con le lampade uv, ma costano almeno 3 volte tanto rispetto a quello che hai mostrato.
E' semplicemente un grosso aspirapolvere. Né più, né meno
Si lo so bene. Stessa esperienza.
Lo sai quale e' il problema?
E' che chi fuma ha il naso talmente andato che neanche se ne accorge della puzza che porta in giro.
Lo dico da non fumatore, se fumi la puzza ti resta attaccata ai vestiti comunque, anche se fumi all'aperto. Sai quante volte sui mezzi ero infastidito dalla gente che mi si sedeva di fianco perché puzzava di fumo perché stava fumando mentre aspettava il tram/bus?
Per quanto riguarda il fumo in casa, basterebbe mettersi come regola quella di non fumare dentro casa, si va in balcone o in uno stanzino apposito da tenere sempre arieggiato, soprattutto mentre si fuma.
Ma dai.
Lo fara' giusto per mandare via la puzza del fumo che resta attaccata ovunque.
Allora tutti dovrebbero averne uno!
Quoto "L'importante, se si decide di acquistarne uno, è ricordare che i filtri trattengono le particelle e perciò bisogna prestare particolare attenzione nella loro pulizia, usando guanti e mascherina e buttando immediatamente il filtro nella spazzatura, ben chiuso in un sacchetto."
Suggerimento irrazionale. Ogni filtro saturo è una potenziale bomba virale.
Vai a vederti la puntata di Report del 02.11.20
a sto punto di prendi una bombola di ossigeno e misceli l aria quando vuoi
anche se cambi filtro dopo 1 ora sei pieno di microbi e batteri
tutti gli impianti vanno manutentati e con una frequenza assai maggiore rispetto a quanto consigliato solo che non lo dicono per non spaventare i clienti
la soluzione migliore è aprire le finestre e possibilmente nei momenti in cui c è meno inquinamento all esterno
anche se non utilizzi mutande alla fine non devi cambiarle
Che poi, senza voler banalizzare l'argomento o fare il Gretino della situazione, vi immaginate che inquinamento se in ogni singola casa ci fosse uno o più di questi cosi? Quei filtri hanno tutto lo scheletro in plastica che va buttato ogni volta. Va bene tutto eh, però non possiamo neanche creare montagne di spazzatura perchè non vogliamo aprire le finestre oppure stare più attenti con il semplice distanziamento sia familiare che lavorativo.
Ovvio, i casi sono infiniti e tutti diversi, ma se potete farne a meno, evitate!
Beh, in quel caso non sono certo la soluzione. Molto meglio un sistema fisso passante (finestra o parete), che permetta circolazione continuativa giorno e notte, con tanto di filtri dall'esterno all'interno.
No, ma ti filtrano gli inquinanti! Chiaro che la finestra la devi aprire, ma ogni volta che lo fai ricominci da capo. :)
Valori attuali di PM10 da me 80!!!!!!!!!
Dicasi 80, Leggasi via dei problemi polmonari.
Apriamo ancora la finestra?????
mmmm che aria fresca questa mattina....
HDblog doveva chiarire che tipo di brand e' la Dyson.
NON E' PER TUTTIIIIIII!!!!!!!!
e non ha nemmeno lontanamente il miglior rapporto prezzo/prestazioni