
Articolo 01 Set
Twitter ha introdotto la correzione a posteriori dei tweet pubblicati poco meno di una settimana fa: siamo ancora in fase di test, per il momento solo un ristretto numero di utenti hanno accesso a questa inedita funzione, poi sarà il turno di coloro che hanno attivato l'abbonamento a Twitter Blue. TechCrunch ha contattato il social del CEO Parag Agrawal ottenendo nuovi dettagli su come funzioni effettivamente questo strumento. Occasione giusta per fare il punto della situazione.
Gli utenti hanno la possibilità di modificare il testo del tweet pubblicato, ad esempio per correggere un typo o aggiungere un tag.
Twitter mette a disposizione 30 minuti massimo per editare il tweet pubblicato. Quando la funzione entrerà a regime il tempo limite potrebbe subire variazioni: tutto dipenderà dal feedback di chi partecipa al test.
Questo è un aspetto importante emerso dalla chiacchierata tra Twitter e TechCrunch: gli utenti possono editare i tweet fino ad un massimo di 5 volte (entro i 30 minuti). L'azienda motiva questa decisione in nome della "integrità della conversazione" affinché gli utenti non abusino di questa funzione. Anche in questo caso non è detto che 5 rimanga il limite massimo: i risultati del test aiuteranno Twitter ad apportare le opportune modifiche, se necessario.
In fondo al tweet compare un'etichetta che avvisa l'utente che il messaggio è stato modificato (v. immagine sopra). Sono presenti:
Cliccando sull'etichetta di tweet editato, gli utenti avranno accesso alla cronologia delle modifiche introdotte dall'autore. Sarà così più chiaro il motivo per cui il tweet è stato corretto una o più volte (fino a 5, ricordiamo).
Per il momento il test è limitato ad un gruppo ristretto di utenti, poi sarà successivamente esteso a tutti coloro che hanno attivo l'abbonamento premium di Twitter. Non è ancora chiaro se la funzione verrà resa disponibile anche per gli utenti con account gratuito, anche se il post con cui il social ha annunciato lo strumento lascia aperte le speranze:
[...] estenderemo l'accesso a Edit Tweet agli iscritti Twitter Blue. Come parte del loro abbonamento, ricevono l'accesso anticipato alle funzionalità e ci aiutano a testarle prima che arrivino su Twitter.
. Ad oggi gli utenti interessati sono quelli premium - dunque con Twitter Blue - della Nuova Zelanda, seguiranno Australia, Canada e Stati Uniti.
Commenti
2 minuti sono più che sufficienti a riconoscere un errore di battitura.
E' chiaro che se si va a modificare non qualche lettera sbagliata, ma una parola o un'intera frase, a quel punto il contatore di like e retweet andrebbe resettato.
Ma se ciò un utente scrive viene stravolto dalla modifica, a quel punto tanto vale cancellare il vecchio tweet. Utile per esempio sarebbe poter usare il testo barrato al centro per indicare un tweet sbagliato o le parti del tweet sbagliato, se non lo si volesse cancellare.
basta una modifica entro 3 minuti anche senza visualizzare l'errore, tanto chi sbaglia di solito cancella e ripubblica...
Per me quel limite non ha senso...
Se la modifica è intesa per dare modo di aggiornare i tweet nel corso del tempo 30 minuti è veramente poco. Il rischio è che un tweet diventi virale ed un suo aggiornamento/rettifica no e quindi vanifica del tutto il senso della modifica.
Va beh, ci penserà Elon a risolvere tutto... :]
ma quando si potrà attivare twitter blue in italia?
Io lascerei modificare quante volte si vuole, ma in molto meno tempo. Non ci vuole poi tanto a rileggere 280 caratteri e correggere eventuali errori. Ma il punto cruciale è che like e retweet devono essere resettati in caso di modifiche.
È sufficiente per permettere a qualcuno dell'ufficio pr di fare damage control, quindi comunque sempre meglio averlo
Ok, ma quando fai un semplice errore di battitura è solo una rottura
30 min di limite.
Ho casca il mondo in quei 30 min o quello che hai detto non accade
1 modifica in 10 minuti sarebbe la soluzione migliore
Vabbe, dai, si canciella il tuit e lo si riscrive
L'importante è che rimanga sempre lo storico modifiche, in modo da sgamare i soliti (politicanti, ecc.) che magari fanno la sparata da denuncia e poi quando si accorgono delle reazioni editano per poi dire "io quella cosa non l'ho mai detta"