
18 Agosto 2022
L’annosa questione del caricabatterie unico per i dispositivi elettronici portatili (esclusi quelli molto piccoli come gli auricolari wireless e altri come gli e-reader) sta entrando nel vivo. La Commissione Europea ha avanzato la proposta di far diventare l’USB-C uno standard obbligatorio nel 2024. Un’iniziativa che ha comportato la levata di scudi da parte di Apple che, anche negli Phone 13, ha deciso di proseguire con il suo connettore Lightning.
La posizione della Commissione Europea è chiara: ridurre i rifiuti elettronici adottando uno standard condiviso, eliminando al tempo stesso i caricabatterie dalle confezioni di vendita. Il provvedimento, qualora entrasse in vigore superando tutto l’iter legislativo, coinvolgerebbe soprattutto smartphone, tablet e console portatili. Attuarlo a partire dal 2024 consentirebbe ai vari Paesi membri di avere tutto il tempo necessario per adeguarsi alla normativa.
Apple, dal canto suo, ha criticato l’iniziativa sin dall’inizio. La motivazione ufficiale dell’azienda di Cupertino è che “una regolamentazione così severa ostacolerebbe l'innovazione anziché incoraggiarla, danneggiando i consumatori europei e del resto del mondo”. Una presa di posizione a cui ha prontamente risposto Anna Cavazzini, a capo del comitato per la tutela dei consumatori del Parlamento Europeo: “La proposta stabilisce che se emerge un nuovo standard che è migliore dell'USB-C, possiamo adattare le regole".
Un approccio, quello di Apple, apparentemente poco comprensibile. L’azienda di Cupertino ha da tempo implementato il connettore USB-C su iPad e MacBook, con una serie di vantaggi innegabili per l’utente finale, specie in relazione agli accessori. Proprio questi ultimi rappresentano, però, la chiave di volta per comprendere fino in fondo i perché dell’opposizione della società guidata da Tim Cook. La questione non è riconducibile solo all’innovazione.
Il mercato degli accessori di terze parti per iPhone vale 20 miliardi di dollari l’anno. Secondo un recente report di Zion Research, nel 2026 raggiungerà i 26 miliardi di dollari. Bose, Logitech, Adobe, Bang&Olufsen sono tra le aziende che maggiormente guadagnano da questo particolare segmento. Una fetta di questa importante torta è legata proprio al connettore lightning (cuffie, auricolari, adattatori etc.) e, manco a dirlo, Apple se ne mette in tasca una parte.
Un ruolo importante infatti è svolto dalla certificazione MFI. Quest’ultima fornisce all’utente una garanzia di funzionamento certa in abbinata con l’iPhone. Soprattutto dà una chance al produttore dell’accessorio di vederlo in bella mostra negli Apple Store, un posizionamento che fa inevitabilmente la differenza in relazione alle vendite. L’azienda di Cupertino incassa delle commissioni per rilasciare questa certificazione, per quanto queste si siano progressivamente abbassate nel corso del tempo.
Tutto questo senza dimenticare gli accessori prodotti direttamente da Apple. Non tutti riguardano il connettore Lightning, ma complessivamente pesano sul fatturato dell’azienda per una percentuale compresa tra il 4 e il 5%. Numeri importanti, dunque, che certificano come la transizione verso USB-C, negli iPhone, significherebbe per il gigante californiano dover completamente rivedere il modello di business di questo particolare segmento.
Con l’adozione del connettore universale, infatti, la situazione si rivoluzionerebbe. In tal senso, gli iPad Pro hanno fatto scuola, con una vera e propria impennata nelle vendite di adattatori USB-C, buona parte dei quali senza certificazione MFI. Amazon si lecca le dita, Apple ha invece dovuto rinunciare a guadagni importanti. Una perdita che diventerebbe di miliardi con gli iPhone.
L’USB-C è, probabilmente, solo il primo passo. La proposta della Commissione Europea prevede infatti di rendere interoperabili i protocolli software di ricarica. Questo significa che, con un unico caricabatterie, si potrebbe sfruttare la ricarica rapida sugli iPhone, ma anche sugli smartphone Oppo, Samsung, Xiaomi, Motorola. Con la garanzia di poter beneficiare delle medesime prestazioni, anziché perdersi tra mille standard.
Il futuro è però wireless. Nell’ottica, infatti, di ridurre l’impatto ambientale, la logica potrebbe essere quella di avere un unico caricabatterie a induzione per tutta la famiglia (o perché no, per tutto l’ufficio). Alcuni brand si sono già mossi in tal senso (basti pensare alla soluzione di ricarica a distanza di Xiaomi e Motorola), ed è evidente come la strada del “senza fili” possa contribuire in maniera determinante alla scomparsa dei cavi.
Senza dimenticare come, nell’ambito della ricarica wireless, si sia già diffuso uno standard condiviso. Qualsiasi smartphone la implementi fa riferimento, infatti, allo standard Qi. Questo ha consentito di far sviluppare un enorme mercato di caricatori in grado di sfruttarlo, con gli stessi produttori di telefonia che ne propongono tanti, spesso anche in bundle. La sfida futura sarà di uniformare i sistemi di ricarica ultra rapida e, da questo punto di vista, la nuova normativa dell’Unione Europea potrebbe fare la differenza.
La posizione di Apple è ormai nota. Occorre però sottolineare come l'azienda di Cupertino sia comunque pioniera in merito al tema della riduzione dell'impatto ambientale nell'industria dell'elettronica di consumo. Parliamo infatti di una realtà che mira a raggiungere le zero emissioni entro il 2030 lungo tutta la filiera, 20 anni in anticipo rispetto a quanto previsto dal patto di Parigi. Un obiettivo che cambierà inevitabilmente i prodotti che utilizziamo tutti i giorni: la produzione di un MacBook o di un iPhone incide oggi ancora per il 76% dell’impatto globale del gigante californiano sull’ambiente, ed è in quella direzione che si dovrà andare a lavorare.
Un traguardo certamente complesso. La produzione di questi dispositivi è legata a doppio filo con quella che è una enorme catena di fornitori, che a loro volta dovranno impegnarsi a diventare “carbon neutral” se vorranno continuare a lavorare con Apple. Tutto passerà da nuove tecniche per l'utilizzo dei materiali e da un'ampia politica di riciclo degli stessi. Non sarà semplice, ma l'azienda di Cupertino è tra le poche a lavorarci in maniera così concreta.
Stupisce anche la posizione di alcune associazioni per consumatori, tra cui spicca Consumerismo. Quest’ultima si è infatti schierata dalla parte dell’azienda di Cupertino e il motivo è presto detto: “Se la proposta della Commissione Europea dovesse essere attuata - ha spiegato il presidente Luigi Gabriele – l’introduzione di un caricatore unico sul territorio europeo produrrà innegabili vantaggi sul fronte ambientale. Di contro, però, i produttori di telefonini potrebbero rifarsi dei minori guadagni derivanti dalla decisione dell’UE aumentando i prezzi al dettaglio dei propri prodotti e rivalendosi quindi sui consumatori”.
In particolare, si parla di un aggravio dei costi per i consumatori stimato in 1,5 miliardi di euro. Sembra un paradosso, considerando la progressiva eliminazione dei caricabatterie dalle confezioni di vendita. Un risparmio oggettivo per i produttori di smartphone, evidentemente non sufficiente per controbilanciare le perdite derivate dalla riduzione, su scala, degli acquisti dei caricabatterie. Una situazione complessa, dunque.
Nel Vecchio Continente, ogni anno, si vendono oltre 420 milioni di apparecchi tra smartphone e portatili. Solo per i caricatori gli europei spendono 2,4 miliardi di euro ogni anno e, mediamente, ognuno ne ha tre. Tutto questo produce 51 mila tonnellate di rifiuti derivanti solo dai caricabatterie, con ciascun cittadino che ne produce, ogni anno, circa 16,6 chilogrammi. Numeri su cui è necessario intervenire.
È l'intera industria degli smartphone, però, a rappresentare un problema. I dati periodicamente pubblicati dall'European Environmental Bureau parlano chiaro. Il report più recente ci dice infatti che l'intero ciclo di vita degli smartphone europei è responsabile di 14 milioni di tonnellate di emissioni di CO2 equivalenti l'anno, tanto quanto ne ha prodotte l'intera Lettonia nel 2017. E il processo di produzione degli smartphone, in modo particolare, esercita sul clima l'impatto negativo più importante fra le diverse categorie di apparecchi analizzati nello studio.
Il punto chiave, secondo gli esperti, è la durata nel tempo di un dispositivo elettronico: in media uno smartphone in Europa vive tre anni, i computer portatili circa sei e le lavatrici (a cui va il titolo di prodotto più energivoro in assoluto se si considerano in consumi in fase di utilizzo) 11,4. Si tratta dunque di un problema sistemico, certamente non risolvibile solo con la questione dei caricabatterie, ma che prima o poi andrà affrontato nel suo insieme.
Come detto in apertura, c'è bisogno di tempo e nulla ancora è stato deciso. Del resto, la Commissione Europea sostiene una soluzione di ricarica standardizzata per gli smartphone e i dispositivi elettronici analoghi ormai dal lontano 2009. In quell'occasione promosse un accordo volontario a livello di settore che portò all'adozione di un primo protocollo d'intesa, con cui il numero di soluzioni di ricarica disponibili sul mercato passò da trenta a tre.
Il protocollo d'intesa è però scaduto nel 2014 dopo due lettere di rinnovo. Un nuovo accordo proposto dal settore nel 2018 non ha soddisfatto le aspettative della Commissione e neppure quelle dei consumatori dell'UE, in quanto non avrebbe reso possibile una soluzione di ricarica standardizzata. Tutto in alto mare dunque, motivo per cui si è reso necessario un nuovo intervento, questa volta sotto forma di direttiva.
Quest'ultima dovrà essere discussa e approvata in seno al Parlamento Europeo. La speranza, in tal senso, è che il processo possa effettivamente concludersi (in senso positivo) entro la fine del 2022. In questo modo i vari Paesi membri avrebbero due anni di tempo per recepire la normativa. Un lasso di tempo necessario per consentire ai vari marchi di adeguarsi, adattando le linee produttive e i modelli di business.
In questo scenario ideale, dunque, la normativa entrerebbe in vigore nel 2024. La sensazione, a questo giro, è che l'Unione Europea sia intenzionata ad andare fino in fondo. Anche perché, inutile nasconderlo, il tema della politica green ha oggi un peso specifico anche a livello elettorale, al netto della necessità oggettiva di ridurre i rifiuti elettronici. Con buona pace di Apple.
Commenti
"Il futuro è wireless, si punterebbe ad avere un unico caricabatterie ad induzione per tutta la famiglia o l'ufficio"
Geni perchè col cavo non si può fare? Che poi se sei in4-5 in famiglia voglio vederti con una decina di dispositivi fra telefoni tablet e compagnia ed un unico caricatore
Ti sei divertito a segnalare come un bambino le mie risposte vedo xD
L'unico ad esserlo sei tu, che vuoi avere l'ultima parola nonostante le v@cc@t3.
Bye bye loseeeer
Vedo solo dei bla bla bla senza senso....
Eh niente è evidente che oltre ad avere carenze in italiano le hai anche in lingue straniere :D gli aggiornamenti che FORSE non rilasceranno sono in automatico, quindi in manuale potrai aggiornarlo. (Che poi, hanno aggiornato in automatico il secondo martedì del mese, nonostante da come si diceva non avrebbero dovuto farlo).
Inoltre, ripeto, W10 verrà aggiornato per tutti fino al 2025, ma, tu che hai seri problemi a guardare oltre il tuo naso, probabilmente non sai che per le aziende il supporto può essere prolungato dietro pagamento, se non vogliono aggiornare il parco macchine.
Ah un altra ondata di ignoranza :D il TPM 2.0 è una versione migliore del 1.2 che è disponibile su tutte le macchine dall'inizio del 2011 circa(per il pubblico, le aziende lo avevano molto prima). E sai a cosa serve ? È come se fosse un salvadanaio con dentro le chiavi crittografiche. Che sia la 1 o la 2 sempre delle chiavi ha al proprio interno, solo che con la versione 2.0 (che in realtà era stata richiesta ai partners Microsoft di commercializzarla di base già da Windows 10). Se vuoi capire a cosa serve il TPM e perché il 2.0 è enormemente migliore per tutti, puoi chiedere a Google. Così capirai perché è diventato obbligatorio per i PC di nuova generazione (anzi, era stato richiesto da Microsoft dal 2015, dopo 6 anni hanno imposto l'obbligo. Non mi sembra un comportamento tanto irragionevole).
Saranno speciali i miei PC che hanno tutti il TPM e UEFI abilitato xD
Ad ogni modo, basterebbe aspettare un aggiornamento BIOS (che molti produttori stanno preparando, anche per Intel 6-7th e Ryzen 1° ) oppure andare dall'amico "che ne capisce" o pagare il tecnico, se non si vuole aspettare/vedere una guida online.
Ps. Sicuro di non essere stato concepito in un 0rgi@? Perché a livello di cr0m0som1 sicuro hai numeri a tripla cifra :D
E niente evidentemente i problemi con la lingua italiana sono per te insormontabili..
Se ti dico "Per ora te lo faccio usare ma ti avverto già adesso lo fai a tuo rischio e pericolo perchè non è detto che in futuro ti rilascerò gli aggiornamenti" tu aggiorneresti il pc con il rischio di dover fare un downgrade perchè tra qualche mese decidono di non rilasciare aggiornamenti a chi non ha TPM? Forse tu che sei leso si, ma un'azienda con centinaia di PC non lo fa di certo...
Il fatto stesso che Microsoft ha prima permesso, poi bloccato ed a oggi ri-permesso (con il beneficio del dubbio) l'installazione a chi non ha TPM 2.0 non te lo fa capire che non è un requisito??? La parola REQUISITO non è che cambia significato in base alle lamentele che ricevi dai clienti... Ci puoi arrivare anche tu dai, fatti aiutare dalla mammina prima che esca per andare a lavorare questa sera se proprio non ci riesci... Me ne f0tto che Win10 ha ancora 3 anni di supporto, se ho comprato il PC 2 anni fa o meno perchè ti vorrei far notare che soprattutto nel mondo customer moltissimi PC venduti ancora oggi hanno il TMP disabilitato da BIOS, e secondo te una persona inesperta è in grado di andare nel BIOS ad attivare una cosa che non sa neanche cosa sia in mezzo ad una miriade di altre impostazioni che possono potenzialmente bloccare il pc di cui non sa leggere neanche il nome??
PS: Mi hai convinto.. il tuo problema non sono le c@nne è cromosomico...
1) Ma permette di aggiornare lo stesso. È questo il punto principale, tutti gli altri bloccano senza permetterlo.
2) Quindi sei esperto in sicurezza per dire a una miriade di ingegneri che non sia un requisito?
Inoltre, te lo riscrivo perché probabilmente ti hanno concepito male, con palesi difetti cognitivi, i PC con Windows 10 verranno aggiornati fino a fine 2025. Tutti gli altri dispositivi che usiamo non arrivano nemmeno a metà del supporto. Inoltre, se vuoi W11, puoi benissimo comprare un TPM 2.0, o aggiornare manualmente (e ricevi anche gli aggiornamenti, solo che loro se ne lavano le mani per eventuali problemi. Ma è stato installato senza problemi, ad eccezione dell'usabilità, su CPU del 2007 )
Ah allora sei sano! (In parte)
Il mio corredo cromosomico è eccezionalmente sano, a differenza tua, in cui per la tua presunzione misto a seccenza ed ignoranza, dimostri di averne qualcuno in più del necessario (eh sì, quindi quando ti dicevano che eri un bimbo speciale avevano proprio ragione, sei tanto fortunato <3).
Ps. Musk si fa le c@nn3, ma non credo sia stupido, altrimenti non avrebbe un impero economico. Bhe, forse dovresti rivalutare i tuoi insulti, magari facendomi le c@nn3 (che poi hai, grazie alla tua presunzione, detto una c***** per l'ennesima volta, in quanto non ne faccio utilizzo) avessi 1/10 di ciò che ha lui, inizierei da adesso :D
1) il modo ufficiale rilasciato da Microsoft è seguito anche da un comunicato nel quale ne sconsigliano l'utilizzo e non garantiscono che sistemi con tali modifica continueranno ad essere aggiornabili in futuro. In altre parole: ci siamo accorti di aver fatto una vaccata e ora aspettiamo di vedere in quanti la digeriscono tenendoci una porta aperta che se poi riceviamo troppe critiche possiamo sfruttare...
2) Devi avere problemi anche con l'italiano perchè non ho mai detto che TPM 2.0 è inutile, ho detto che non è un requisito tecnicamente non necessario. Penso ci puoi arrivare anche tu a capire la differenza tra le 2 affermazioni.
Un PC senza TPM con Win 10 non è di sicuro meglio in termini di sicurezza allo stesso PC senza TPM ma aggiornato a Win 11 quindi negargli l'aggiornamento non migliora nulla ma anzi può solo peggiorare la sicurezza ed è qui che cade la maschera della sicurezza, a meno che tu non voglio aumentare la sicurezza del parco macchine circolante forzando di fatto la mano degli utenti nel costringerli a cambiare l'hardware (che è la vera motivazione) ma nella quale c'è un bel conflitto d'interessi!!
Per quanto riguarda poi la questione type C ti sbagli di nuovo perchè per quanto mi riguarda sono totalmente a favore della forzatura di uno standard ed anzi lo estenderei ben oltre i prodotti ipotizzati dalla UE.
Infine le c@nn€ non penso che te le fai perchè hai nominato un libro, in realtà spero che te le faccia perchè almeno avresti una scusante per le defecate che scrivi, anche perchè l'alternativa sono problemi più grossi con il corredo cromosomico.
Ah ho capito, tu sei uno dell'università della strada, dovevo immaginarmelo xD
Davvero vuoi entrare in ottica TPM2.0? In primis perché stesso Microsoft ha rilasciato un modo ufficiale per forzare l'istallazione ed ignorare quei requisiti, in secundis con quale qualifiche vieni a dirmi che il tpm2 è inutile ? È un dispositivo hardware o software che serve per aumentare la protezione dell'utente.
Inoltre, W10 non viene dismesso domani, e continuerà a funzionare anche dopo. Non è come iOS che se non viene aggiornato il numerino della versione non puoi usare le app.
Fammi indovinare, sei un altro che va contro la scelta dell'Europa di obbligare ai produttori l'utilizzo della type c, perché :" si devono buttare ciò che già abbiamo, inquiniamo di più !i!i!i" senza pensare che attualmente si inquina di più ma si diminuisce drasticamente in futuro?
Ps. Solo perché ho nominato un libro mi faccio le c@nn3? Devi essere proprio in gamba. Anche perché, economia si studia anche il 1 e 2 anno delle superiori, non a forza in università.
Peace e love ;)
Ma rileggiti bene e vedi chi è che dice le fesserie… io mi metto a spendere chissà quanto in ricerca e sviluppo di un connettore che NON POSSO montare su nessun dispositivo, proporlo a questa fantomatica commissione europea SPERANDO che lo accetti, perché se non lo accetta ho buttato soldi, per poi guadagnarci royalty che non è detto che ti concedano, non credi che gli altri produttori si ribellerebbero se costretti ad utilizzare un nuovo connettore e a pagare pure per usarlo?
Collega mani e cervello prima di dire gli altri che scrivono fesserie... io ti ho dedicato anche fin troppo tempo se questo è il risultato, saluti.
Con nessuno dei 2 perchè l'argomento non c'entra nulla con il fatto che ci sia di mezzo l'azienda X, Y o Z.
Con il tuo libro di economia nel mondo reale ti ci puoi accendere un falò per suonarci la chitarra intorno mentre ti giri l'ennesima canna.
Torna sulla terra per un attimo però prima e valuta la realtà non la teoria, visto che vuoi parlare di MS (e ribadisco che non ho nulla contro di lei ma è solo per fare un esempio): gli azionisti secondo te fanno pressione sul CEO per realizzare dispositivi più riparabili e quindi produrre meno "spazzatura elettronica" in ottica green giusto? Ecco, allora mi spieghi come mai la stessa azienda con gli stessi azionisti stanno mettendo sul mercato un sistema operativo con un requisito tecnicamente non necessario (TPM 2.0) che farà buttare nei prossimi anni tantissimi dispositivi perfettamente in grado di far girare benissimo questo sistema operativo alcuni tra l'altro prodotti da pochi anni dall'azienda stessa?? Scelta green degli azionisti anche questa?? Si forse, se per green intendi il green dei dollari...
Non ho ben capito se sto parlando con un fanboy Apple o un batter Microsoft.
Ad ogni modo, se aprissi un libro di economia, già nelle prime pagine di parla di responsabilità sociale d'impresa ecc ecc. Magari invece di offendere gli sconosciuti e vedere un mondo tutto nero, potrai scoprire che non è proprio come la pensi tu.
Poi, è ovvio che probabilmente sperano in un ritorno, ma, ripeto, ci sono volute pressioni degli azionisti non è stata Microsoft (ceo) a deciderlo .
dovrebbero quanto meno imporre la type c per tutti i dispositivi venduti (per dire una chiavetta puo' avere l'attacco usb c e usb a, ma non solo usb a).
che ne so dal 2022 (data a caso, ovviamente ormai e' troppo vicina non e' fattibile), non si possono piu' vendere prodotti o accessori col vecchio standard.
tutta la roba invenduta invece di essere buttata, puo' venire riciclata.
cosi' nel giro di qualche anno la typa A sara' inutile e potra' essere rimossa senza alcun rimpianto
No certo, chi mai vorrebbe essere proprietario di un brevetto che gli altri sono costretti a pagarti per usarlo se vogliono vendere i loro prodotti... Assolutamente!! Vade retro satana!!!
Io mi chiedo solo se quando scrivete certe fesserie le pensate anche o vi escono di getto così senza pensare...
WOW, allora ti faccio un altra domanda: Pensi veramente che delle dichiarazioni fatte da una società per farsi "bella" agli occhi del mercato con bei propositi rispecchino veramente la realtà dei fatti?? Ma vivi nel mondo delle fiabe??
Se gli azionisti vogliono prodotti più riparabili non è certo perchè questo gli frutterà delle perdite ma perchè sperano che il dirlo (e poi magari anche il farlo ma qui è tutto da dimostrare) porti un aumento delle vendite e quindi maggiori guadagni che è l'esatto contrario...
Toglierla adesso sarebbe solamente deleterio per i consumatori. Gli attuali computer dispongono delle tipo A, eliminarle vorrebbe dire limitare le funzionalità di tali apparecchi. Lo si fa per ridurre l'inquinamento? La gente comprerebbe gli adattatori, che sono pure peggio. Si è già visto coi prodotti Apple, privati di ogni porta, la gente è costretta a comprare adattatori per tutto. Si doveva agire tempo fa, rimuoverla così drasticamente per me è un errore. Bisogna che il passaggio sia graduale.
Non lo dico io, ma le dichiarazioni stesse di Microsoft. Basta cercare gli articoli sul web
usb-c per tutti e finiamola li con prese proprietarie vecchie zeppe di royalties.......
Io ho capito benissimo la frase, il mio parere però resta quello... se blocchi tutti su un connettore non invogli proprio nessuno a sviluppare roba nuova.
Ma soprattutto si può mettere in tutti e due i versi, al contrario della maledetta tipo A in cui sbagli sempre.
E che l'ha portata poi a eliminarlo del tutto dalla confezione
beh l importante è la sicurezza no? :D i terminali sono isolati XD
Cioè secondo te gli azionisti Microsoft che stanno li solo per gli utili avrebbero messo pressione per produrre prodotti che generano meno utili?? https://media3.giphy.com/me...
Guarda che con "emerge" intendono dire "se viene inventato" non "se si diffonde sul mercato".
E' esattamente l'opposto infatti, dovendo tutti adottare lo stesso standard i vari produttori saranno ancora più invogliati a fare ricerca in merito perchè se riescono a farsi approvare un nuovo standard ci possono guadagnare dalle royalty che gli altri dovranno pagare per usarlo. In tutti i casi oramai per queste cose vengono fatti dei consorzi di aziende che sviluppano uno standard i singoli non si inventano più nulla proprio perchè poco conveniente (tranne Apple).
“una regolamentazione così severa ostacolerebbe l'innovazione anziché incoraggiarla, danneggiando i consumatori europei e del resto del mondo”
La famosa innovazione sui caricatori Apple che gli faceva mettere in confezione fino a 2 anni fa un alimentatore da 5W....
Non è (solo) questa la difficoltà di riparazione, ma la perdita di funzionalità se fatta in modo non ufficiale, o con pezzi di ricambio non originali, che loro non vendono...
https://www.youtube.com/watch?v=wx56WU53SpI
Ma no, ma che dite mai, mica vero che hanno prima rimosso il Jack e poi l'anno successivo letteralmente le cuffie dalla confezione per vendere le Airpods.
Mica è vero che hanno rimosso il caricabatterie in confezione per vendere il MagSafe, l'hanno fatto per l'ambiente...
https://uploads.disquscdn.c...
Lo fanno perché risparmiano a costruirli, non perché non vogliono farli riparare. Una sputazzata di colla è molto più facile da usare di una mezza dozzina di viti
Quindi è per questo che tutti i portatili sono facilmente riparabili? E per cui le aziende in ogni settore cercano di rendere sempre più difficile così che bisogna a forza andare dal supporto ufficiale?
Sempre su questo esempio, Apple con i suoi dispositivi fa di tutto per rendere la vita difficile ai riparatori. E non lo fa di certo perché non guadagna dalla difficoltà di riparazione...
Giusta osservazione, colpa mia :)
Però, dal 2022 in poi, il 90% dei portatili, ad eccezione delle workstation e di quelli da gaming, potranno ricaricare tramite type-c, i produttori non avranno più scuse ( tipo ho un ASUS UX334FL, che nonostante type-c da 10Gb/s non supporta la ricarica tramite di essa, ed è vergognoso)
Personalmente non ho mai buttato un caricabatteria, ho tutta la serie nokia dal 1995 in poi passando per usb mini , micro e ora c
se proprio si bruciano conservo i rifiuti elettronici e li porto all'ecocentro ogni 3 o 4 anni.
a malincuore dovro' farmi coraggio e portare anche i cavi scart penso di averne almeno 20 oltre a quelli con tutte le combinazioni di svideo composito ecc ecc
Succede quando qualcuno fa il contrario degli specchi, parlare senza riflettere.
Si esatto, i telefoni/tablet sono praticamente standardizzati tranne gli iPhone, quindi neanche malissimo...Tutto il resto invece e' un disastro.
https://uploads.disquscdn.c...
Ma la lightning 2.0 è iconica
“La proposta stabilisce che se emerge un nuovo standard che è migliore dell'USB-C, possiamo adattare le regole".
Genio, se tu blocchi tutti su uno standard, chi vuoi che investa su qualcosa di diverso e come farebbe ad “emergere”? Fondiamo e finanziamo un ente di ricerca europeo sui connettori?
C'è c'è, I vecchi iPad Pro avevano la Lightning 3.0
Dovrebbe rimanere per nnon fare buttare i vari accessori (e ricomprarne nuovi con type c) se vedi infatti ad esempio gli le docking station che vendevano per mac che aveva solo un type c avevano tutte anche qualce type a
I PC facilmente riparabili non incidono più di tanto sul fatturato, se qualcuno deve cambiare un PC perché non lo si può riparare ben difficilmente ne prenderà uno della stessa marca
Magari l'anno prossimo, ad oggi type c fornisce al max 100W, dall'anno prossimo con nuovi cavi potrà fornire 240W (che già basterebbero per molti portatili)
Non è che vai in giro per tutta Europa a passare l'aspirapolvere, eh...
Sì comunque ancora non fa i 240W fino a fine anno inizio 2022 (e serviranno comunque nuuovi cavi) quindi per i portatili già progettati ad oggi che necessitano più di 100W non si potrà usare.
A me basta che Apple si adegui in Europa, se poi gli americani vogliono continuare ad essere presi in giro facciano pure
non ha senso la A.
e' uno standard obsoleto, che non ha alcun vantaggio.
dovrebbero vietare di produrre altri dispositivi e accessori ch usano ancora la A.
via tutte le chiavette usb che non hanno anche la C oltre alla A, via tutti i mouse che non hanno la type c e cosi' via.
e' ora di far morire quel vecchio standard che ha solo limiti
Bella l’Europa, USB-C obbligatorio sul telefono e poi le prese nel muro sono diverse per quasi ogni Paese
Voglio dire, Apple con iPhone 12 ha rimosso dalla confezione il caricabatterie e ha lanciato contemporaneamente il MagSafe, tanto che non esistono cover originali per iPhone 12 e 13 senza magnete. Vogliamo credere alla menata ambientale o al fatto che Apple ha risparmiato sui costi da una parte e aumentato i profitti derivanti dalla dalla vendita degli accessori?
L'unico appiglio che ha Apple è che ha talmente tanto mercato che il Lightning è ovunque. E' come avere benzina e diesel...
Tempo fa comprai un caricabatterie di riserva per il mio portatile, corredato da una ventina di connettori per potersi adattare ai vari marchi; ora che ho un nuovo pc e ho avuto ancora bisogno di un caricabatterie di riserva, nessuno di quei connettori va bene e ho dovuto comprare un altro caricabatteria, anche lui con la sua ventina di connettori diversi.
Forse uniformare lo standard dei pc è ancora più urgente e necessario che per i telefoni, dove bene o male a uno standard (quasi) unico ci si stava arrivando anche spontaneamente.