
14 Novembre 2023
27 Settembre 2023 10
Eddy Cue, conosciuto Senior Vice President di Apple, è stato sentito come testimone nel procedimento antitrust americano che vede protagonista Google. La questione verte sulla presenza di Ricerca Google (che oggi compie 25 anni!) per impostazione predefinita sugli iPhone, sugli iPad e in genere sui dispositivi della Mela in virtù di un accordo siglato nel 2002.
Cue ha difeso la scelta di Apple di impostare come predefinito sugli iPhone il motore di ricerca più famoso al mondo, dal momento che di alternative di pari livello non ne sono state trovate e che Apple non era e non è interessata a sviluppare un suo motore di ricerca in grado di competere con quello di Google.
Ho sempre pensato che trovare un accordo fosse sia nel nostro interesse che in quello di Google - ha detto Cue. All'epoca non esisteva un'alternativa valida a Google.
Chi indaga però vuole capire se Apple abbia scelto liberamente o i termini economici dell'accordo tra i due giganti includano un "extra" affinché Apple preferisse Google ad altre soluzioni, frenando lo sviluppo e la crescita di soluzioni alternative a Ricerca Google. Peraltro sugli iPhone e gli iPad non era e non è immediato cambiare il motore di ricerca predefinito: non c'è un'opzione a portata di mano in Safari, bisogna andare su Impostazioni, scorrere in basso fino a trovare Safari e toccare infine la voce Motore di ricerca, a detta di molti non è un'operazione veloce e nemmeno molto intuitiva.
Cerchiamo di far sì che la gente sia operativa il più velocemente possibile - ha detto Cue rispondendo alle osservazioni sui passaggi da fare per cambiare motore di ricerca. Abbiamo scelto Google come predefinito perché abbiamo sempre pensato che fosse il migliore. Scegliamo il migliore permettendo agli utenti di cambiarlo facilmente.
Il dirigente americano ha spiegato che Apple al momento di scegliere Google ha preteso una serie di garanzie sulla privacy dei suoi utenti, un tema, quello della riservatezza, che a Cupertino affrontano sempre ben volentieri. Per la privacy Apple ha chiesto a Google che i suoi clienti non fossero obbligati a eseguire il login per cercare qualcosa, e come ulteriore misura di protezione da sguardi indiscreti ha dotato il suo browser, Safari, di alcune protezioni specifiche contro il tracciamento.
Commenti
o anche da presentatore del circo!!! :)
tendone da circo
ma vogliamo parlare della camicia?
Io poi ultimamente non posso più usare Google su Android in un tab in incognito: continua ad apparire un Recaptcha che però, quando si spunta la casella, non mostra le immagini da selezionare.
Quindi non riesco a cercare nulla nella modalità incognito!
sì un pochetto ma mi serve avere una cronologia tra i vari dispositivi (e guadagnare punti rewards haha)
"non è un'operazione veloce e nemmeno molto intuitiva", un po' come tutto iOS del resto.
Hai mai provato duck-duck go?
Ho scelto di usare Bing a lavoro ma spesso mi tocca passare per il motore di Google. Anche solo banalmente per ricercare numeri di telefono ed orari delle attività commerciali
Era. Ora i risultati sono sponsorizzati e inculcati verso store e/o prodotti assurdi.