C'è una diatriba in corso tra Apple Inc. e il trombettista americano Charlie Bertini, e per il momento la Corte d'Appello degli Stati Uniti ha dato ragione a quest'ultimo. Oggetto del contendere che ha portato le due parti in tribunale è il (o, meglio, parte del) marchio Apple Music, già in uso da parte dell'azienda di Cupertino per il servizio di streming e che il musicista non vuole venga esteso ad altro (le esibizioni dal vivo) in quanto si ritiene suo legittimo proprietario.

Apple si è presentata all'appello ribadendo la sua legittima proprietà del marchio facente parte a suo dire di Apple Corps rilevata dai Beatles ben prima che Charlie Bertini registrasse il suo marchio Apple Jazz. Secondo il musicista, il marchio Apple Music applicato alle esibizioni dal vivo non farebbe altro che creare confusione con il suo Apple Jazz, depositato prima di quanto abbia fatto Apple con il suo Music.

I fatti risalgono al 2015, anno in cui Apple lancia ufficialmente sul mercato la piattaforma Music per identificare diverse categorie di servizi, tra cui la musica in streaming. É stato allora che Charlie Bertini ha avviato la battaglia legale nei confronti di Apple: nel 2021 il tribunale dello US Trademark Office ha dato ragione all'azienda californiana in quanto il marchio era da correlare ad Apple Corps, registrato dai Beatles nel 1968 e dunque ben prima di quello di Bertini (1985).

E ora la sentenza è stata ribaltata: Apple non può estendere i diritti del marchio Apple Corps alle esibizioni dal vivo, categoria ben diversa dalle registrazioni audio per cui il marchio stesso è stato depositato in origine.