
27 Marzo 2023
Pegatron, uno dei principali di assemblatori di iPhone per Apple, a distanza di circa sei mesi dall'apertura del suo primo stabilimento in India realizzato grazie ad un investimento di circa 150 milioni di dollari, starebbe già valutando l'apertura di una seconda struttura sul territorio indiano.
Stando a quanto riportato dalla Reuters, che cita due fonti anonime a conoscenza della situazione, la società taiwanese avrebbe pianificato questo secondo stabilimento produttivo, la cui realizzazione sarebbe ancora in fase di discussione, nei pressi di Chennai, nell'India meridionale.
Pegatron, così come Foxconn e molti altri produttori a contratto, sta cercando di diversificare la produzione al di fuori della Cina sia per rimanere tra i fornitori di Apple, sia per una serie di altri fattori, tra cui un incerto clima politico e costi di produzione in aumento. In generale, l'obiettivo è ancora distante: secondo le stime attuali la Cina copre oltre il 90% della produzione di Apple e tra i suoi 200 principali partner, circa 150 hanno almeno un impianto nel Paese asiatico.
Questo nuovo stabilimento, secondo una delle fonti, sarebbe "destinato ad assemblare gli ultimi iPhone". Pegatron non ha commentato queste indiscrezioni limitandosi ad affermare che "qualunque acquisizione di asset sarà resa nota in base alle normative". Nessun commento anche da parte di Apple.
L'India sta diventato sempre più strategica per Apple che prevede di spostare in India, entro il 2025, circa il 25% della produzione di iPhone con l'obiettivo di raggiungere il 50% entro il 2027, approfittando anche delle importanti agevolazioni messe in atto dal governo indiano. Secondo l'India Cellular and Electronics Association, tra aprile 2022 e febbraio di quest'anno, dall'India sono stati già esportati smartphone per un valore di circa 9 miliardi di dollari. Di questi, gli iPhone hanno rappresentato più del 50%.
In India, proprio in vista di questo progressivo sviluppo, Apple ha deciso di apportare anche dei cambiamenti dal punto di vista organizzativo che andranno ad influenzare la struttura di gestione ma non il modo in cui vengono riportate le vendite regionali nei risultati finanziari dove l'India viene inclusa come parte della categoria Europa, Medio Oriente e Africa. Apple, inoltre, attualmente vende i suoi prodotti in India solo tramite lo store on line e tramite rivenditori terzi ma prevede di aprire anche dei negozi fisici nel paese entro la fine dell'anno.
Commenti
aaahhhaaahhh
La sbobba che danno sulla Nabucodonosor ovviamente.
Tranne quando entro dentro Matrix: lì mangio le bistecche che in realtà non esistono
azz ma cosa mangi per pensate simili cose???
Pegatron è taiwanese, quindi l'intervento di grande spessore credo sia il tuo. Io mi riferivo al fatto che la Cina si è proposta come un enorme serbatoio di manodopera a basso costo, ma ora che le aziende "occidentali" (metto tra virgolette, perché intendo come sistema economico e non localizzazione geografica) non si fidano più e stanno spostando in massa verso altri paesi (vedi Samsung con il Vietnam) si crea un enorme problema per il regime cinese. Tutto qui. Poi se vuoi fare il figo perché hai letto due numeri di Limes fai pure eh...
LOL
Il costo del lavoro a Pechino ed in altre grandi città cinesi ormai è più elevato che in paesi tipo Portogallo e Polonia, da qui la necessità di riposizionarsi in un paese dal costo del lavoro molto più basso come l'India.
Indiatron
A bhe. guerra fra poveri. intervento di spessore allora.
Io pensavo ti riferissi al potere geopolitico cinese, potere che in questo modo si amplia, visto che dopo l'Africa mettono piede in india grazie agli americani.
Colpa mia.
Ma il risultato è che i lavoratori cinesi non lavorano
No, il figlio di Megatron e Pegasus.
Il buon cavaliere soffre di meccanofilia e questo è stato il risultato finale
Tutto può mutare. È inutile gingillarsi con questione ipotetiche, il mondo è già complesso così com'è.
Volevo solamente mettere in corretta prospettiva un utente che scrive la fuga dalla Cina continua
La notizia sarebbe certamente differente se fossero le aziende americane (aka gli USA) ad aprire fabbriche di proprietà in india e li la precedente posizione sarebbe corretta.
Ma è il fratello di Megatron?
Pegatron, lancia i componenti!
Non è per quello, i cinesi stanno facendo terrorismo nei confronti degli investori esteri. Stanno arrivando commissari di partito che pretendono di avere visione di tutta la documentazione interna delle aziende. Stanno anche congelando fondi di stranieri che hanno asset li. Il fuggi fuggi è iniziato da mesi, ci sono talmente tanti cinesi milionari fuggiti a Singapore da aver costretto la Cina a misure ad hoc per contenerli.
Si ma su territorio indiano. Come per le questioni porti, anche per le fabbriche non conta di chi sono ma dove sono. I proprietari possono cambiare tempo di firmare un documento al mutare del quadro politico.
Alla fine è la Cina che apre fabbriche in India, come ha fatto foxconn... l'iPhone nel titolo serve solo ad attrarre click o al limite a far capire che lo fa con i soldi USA
Anche, ma se pensi che il costo della manodopera sia ininfluente per una scelta del genere sei un illuso, il gdp per capita cinese è praticamente 7 volte wuelll indiano
Inevitabile, ma non so se sufficientemente saggia come destinazione l'India a lungo termine.
Diciamo che è per entrambe le cose vah...
Figurati se spostano per quello, è più per possibili ban o minacce tra usa e cina
Chiediti il perché, guarda i dati sul costo della manodopera cinese, è praticante decuplicata negli ultimi anni.
bene cosi
Gli occhi a mandorla non vanno più di moda.
La fuga dalla Cina è iniziata