
13 Gennaio 2023
Meta dovrà pagare una multa complessiva di 390 milioni di euro alla DPC (Data Protection Commission) irlandese per violazione del GDPR: 210 milioni sono a carico di Facebook, 180 milioni di Instagram. La società di Mark Zuckerberg dovrà inoltre adeguare le sue operazioni di trattamento dei dati degli utenti alla normativa europea entro tre mesi.
Tutto risale al 2018, quando il GDPR è entrato in vigore: un cittadino austriaco ha fatto reclamo contro Facebook, uno belga contro Instagram, entrambi per la stessa ragione. In sostanza, i due denuncianti hanno accusato Meta (allora ancora Facebook) di aver violato il GDPR per averli forzati ad accettare i nuovi termini sulla gestione dei dati personali ancor prima di venire autorizzati ad utilizzare i rispettivi servizi. Termini che Facebook aveva modificato nei giorni precedenti l'entrata in vigore dello stesso GDPR.
Se desideravano continuare ad avere accesso ai servizi Facebook e Instagram dopo l'introduzione del GDPR, agli utenti esistenti (e nuovi) è stato chiesto di fare clic su "Accetto" per indicare la loro accettazione dei termini di servizio aggiornati. [...] Meta Ireland ha considerato che, accettando i termini di servizio aggiornati, è stato stipulato un contratto tra Meta Ireland e l'utente. [...] I denuncianti hanno sostenuto che, contrariamente alla posizione dichiarata di Meta Ireland, la società stava ancora cercando di fare affidamento sul consenso per fornire una base legale per il suo trattamento dei dati degli utenti. Sostenevano che, subordinando l'accessibilità dei suoi servizi all'accettazione da parte degli utenti dei termini di servizio aggiornati, Meta Ireland li stava di fatto "costringendo" ad accettare il trattamento dei loro dati personali per la pubblicità comportamentale e altri servizi personalizzati.
Secondo la procedura imposta dal GDPR il caso è stato condiviso con le autorità di regolamentazione comunitarie, e a causa di pareri discordanti su alcuni aspetti emersi dalla documentazione si è lasciata l'ultima parola allo European Data Protection Board che ha emesso la sentenza definitiva constatando la violazione degli obblighi di trasparenza, del principio di equità e aumentando l'importo delle sanzioni.
Meta ha pubblicato un post sul sito ufficiale in cui ribadisce la sua buona fede e la certezza di aver rispettato il GDPR: "siamo delusi da queste decisioni e intendiamo fare appello". Il testo completo lo trovate nel VIA.
Intanto in Francia il CNIL ha multato Apple per 8 milioni di euro per aver violato l'articolo 82 del Data Protection Plan. Per l'azienda di Cupertino è la seconda multa nel Paese in pochi giorni.
I servizi CNIL hanno scoperto che con la vecchia versione iOS 14.6, quando un utente accedeva all'App Store, gli identificatori che servivano a diversi scopi - tra cui la personalizzazione degli annunci pubblicitari visualizzati sull'App Store - venivano letti in automatico per impostazione predefinita dal terminale senza raccogliere il consenso dell'utente.
Il CNIL ritiene che questi identificatori non siano strettamente necessari per la fornitura del servizio - ovvero per l'accesso all'App Store - e che quindi non debbano essere letti in automatico senza il consenso dell'utente. Per disattivare la funzione è necessario compiere un gran numero di azioni passando dal menu Impostazioni, Privacy e Pubblicità Apple: "tali elementi non hanno permesso di raccogliere il consenso preventivo degli utenti".
Credits immagini: Pixabay
Commenti
Dipende quanto ti costerebbe cambiare lo status quo, come Edward Norton in Fight Club insegna:
"..Soluzione: prendere il numero di veicoli venduti A, moltiplicarlo per il
probabile indice di fallimento B, poi moltiplicare per l’indennizzo
medio concordato C. A*B*C = X Se X è meno del costo del ritiro
dell’auto, non la ritiriamo.."
stessa cosa per i software, li cambiano solo se le multe superano i costi di programmazione.
DRAFT [ start ]
DRAFT [ end ]
Già le fanno le multe eh... se ti fai fregare dei dati personali degli utenti è un bel casino, altro che.
Per Facebook non è nulla. Soprattutto considerato cosa ci guadagnano a fare quel che fanno, gli conviene pagare le multe e continuare a lucrare sui dati degli utenti, che è quello che gli garantisce gran parte del loro fatturato...
lo 0,5% circa del fatturato non è che siano bruscolini.
Considera che è *una* multa che ti ha dato un *paese*. Non è la sola.
Se guadagni 50k l'anno e ti danno una multa di 250 euro un pò il c u l o di rode, o no?
Io ancora aspetto la multa alla mela marcia perché ruba i dati agli utenti anche se scelgono di non darli
In Francia Apple dovrebbe licenziare un dipendente per ogni multa che prede.
Ma una legge serie sulle rotture di COCO che abbiamo tutti i giorni e tanto difficile farla? o dietro ci sono lo lobby che.....
Ti ripaga chi ha infranto la legge non certo il terzo, a meno di dolo o colpa grave, nessuno ti obbliga a dare i tuoi dati e nemmeno a mettere i soldi in banca, potrebbero essere perseguitati solo se dichiarano il falso (per esempio misure di sicurezza non veritiere) come la banca che ti dice di avere una cassaforte per le cassette di sicurezza ed invece sono solo in cantina. Se fosse così nessuno giustamente farebbe più impresa.
Ma l'abolizione dell'app store come unica possibile fonte di app arriverà o no?
Dovrebbe essere legge per qualunque computer o dispositivo "generalista".
paragone che non c'entra per nulla con quanto ho scritto. Al limite potevi prendere la banca rapinata come esempio. E si a me girano le biglie se rapinano la banca dove ci sono i miei soldi e rimango senza un quattrino, allo stesso modo se ad esempio hackerano feisbuuc e rubano i miei dati sensibili che poi finiscono in vendita ovunque. Chi (mi ri-)paga se i miei dati rubati a terzi ora sono a disposizione di tutti?
Come se ti rubassero in casa e arrestassero te
Le multe in percentuale sul fatturato non dovrebbero essere formate unicamente da unità decimali. Nessuna azione deterrente se gli togli le briciole.
Per chi li riceve no, ma per chi li paga?
La capitalizzazione di Meta é di 330 miliardi ed i ricavi 86 miliardi annui,
quella di apple di 2000 miliardi con ricavi attorno ai 400 miliardi.
Insomma, 390 milioni di euro non sono proprio bruscolini.
hdblog DOT it/mercato/articoli/n562750/digital-services-act-dsa-dma-quando-cosa/#comment-6029318164
Ma questo tutte le pornostar
ok visto che sei ferrato sull'argomento, spiega
a un certo punto della sua vita lo era
Poche idee, molto confuse
Esatto
Grado di conoscenza del GDPR: Mia Khalifa vergine
Multe troppo lievi, come sempre.
io invece comincerei a dare delle belle multe alle società che "custodiscono" i nostri dati e che poi se li fanno fregare dall'hacker di turno che poi li vende come vuole.
Tutti a fapparsi per la praivasi e poi nessuno frega niente se alla società pinco pallino hanno fregato settordici gighi di dati sensibili che poi chiunque può acquistare negli opportuni mercati neri????