Apple, i dipendenti si lamentano: due giorni di smart working sono pochi

03 Maggio 2022 180

Apple predica bene e razzola male: è questa l'estrema sintesi della lettera aperta inviata dai dipendenti alla dirigenza dell'azienda per commentare la nuova policy relativa allo smart working che permetterà di lavorare da casa per massimo due giorni a settimana. Una policy che, per i firmatari della lettera, è dettata "dalla paura del futuro del lavoro, dell'autonomia dei lavoratori e di perdere il controllo".

Lo scorso marzo, Apple aveva annunciato che i propri dipendenti sarebbero tornati a lavorare in presenza almeno due giorni a settimana entro il 2 maggio; a partire dal 23 maggio, i giorni da trascorrere obbligatoriamente in ufficio diventerebbero tre, ovvero il lunedì, il martedì e il giovedì. Secondo il CEO Tim Cook, i vantaggi di vedersi in ufficio sono "insostituibili", e la dirigenza ha sottolineato in una mail l'importanza della serenità data dall'imbattersi nei colleghi lavorando in presenza.

Motivazioni che evidentemente non hanno convinto i lavoratori della Mela, i quali hanno risposto adducendo il fatto che, per certi ruoli, la collaborazione "dal vivo" è utile una volta al mese se non ancora meno e "la supposta serenità" di incontrare colleghi di dipartimenti diversi nei corridoi per proficui scambi di idee non sarebbe possibile per via della struttura fortemente ripartita degli uffici, che si riflette anche nei gruppi di lavoro su Slack dove è molto difficile e non viene incoraggiato che, ad esempio, gli ingegneri parlino con gli addetti all'assistenza.


Insomma, come molti altri nel mondo i dipendenti Apple hanno scoperto che la vita da pendolari comporta una grande perdita di tempo, denaro e risorse psicofisiche, e al contempo favorisce chi può permettersi di vivere vicino all'ufficio e non è impegnato in lavori di cura. Un metodo che secondo i lavoratori porterà a selezionare una forza lavoro "giovane, bianca, prevalentemente maschile, neuro-normativa e abilista". La bordata è stata lanciata anche al marketing:

"Diciamo ai nostri clienti che i nostri prodotti sono ottimi per il lavoro da remoto, eppure siamo i primi a non poterli usare per farlo? Come possiamo aspettarci che ci prendano sul serio, e come possiamo comprendere quali siano i problemi del lavoro a distanza dei nostri prodotti se non lo proviamo in prima persona?"

La lettera aperta a quanto pare sarebbe solo l'ultimo di una serie di segni che mostrano il malcontento serpeggiante tra i dipendenti della Mela, che nelle sue pubblicità tende a mostrarsi come un ambiente progressista e inclusivo. I lavoratori ultimamente hanno iniziato a spingere per arginare "pattern di isolamento, degradazione e gaslighting", creando anche un movimento #AppleToo; l'azienda è sotto la lente dell'US National Labor Relations Board per alcune denunce relative a condizioni di lavoro ostili.


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Commenti

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Fabrizio Spinelli

Controlli che deve comunque fare la PA, in quanto datore di lavoro.

Okazuma

Tu stai parlando di come dovrebbe essere. Io ti sto dicendo com'è ora.
Oggi non guardano all'obiettivo (es. Il numero di pratiche lrotocolatte etc etc) ma al monte ore che viene calcolato automaricamente in base all'orario di login e logout dal sistema.

Fabrizio Spinelli

Ma che c'entrano i sindacati? I controlli deve farli la PA... Chi se ne frega del controllo di accesso. Hai un obiettivo, devi raggiungerlo:

Per come sono fatto io, se penso che lo stipendio che ti do è adeguato alla mansione che ti richiedo, non è importante se riesci a farlo in meno tempo. In quel caso, buon per te...

Okazuma

Dillo ai sindacati.
Ovviamente la prima cosa che è stata decisa, nella PA, quando è iniziato il telelavoro è che non puoi controllare gli accessi alla paittaforma etc etc

Fabrizio Spinelli

beh, certo. E' ovvio che per funzionare ci vogliano i controlli.
Però non era difficile controllare anche nella PA, eh? Quante pratiche al giorno facevi in ufficio? 10? Ok, non puoi scendere sotto le 10 pratiche al giorno anche in Smart working :)

Okazuma

Non avevo letto il tuo commento che è praticamente identico al mio

Okazuma

Tu giustamente parli di Smart working, quello vero.
In Italia non hanno ancora capito che lavorare da casa è Telelavoro che è una cosa ben diversa

TLC 2.0

Certo. E poi c'è il Grande Reset, Davos Agenda e Soros. Ma falla finita e vedi di crescere.

Fabrizio Spinelli
Basterebbe una regolamentazione fatta bene e puoi tenere a casa migliaia di persone, risparmiando su strutture, apparecchiature etc etc

Basta cambiare paradigma e non valutare il tempo lavoro ma gli obiettivi: Facevi 10 pratiche al giorno in ufficio? Mi sta bene. A casa devi fare almeno lo stesso. Altrimenti rientri in sede.
Il problema è il pensiero reazionario della dirigenza italiana, che parte dal presupposto generalizzato che se stai a casa non lavori.

Nell'azienda dove lavoro, siano stati in SW emergenziale fino al 1° aprile. E il fatturato in questi ultimi due anni non solo non è crollato ma è addirittura aumentato. Poi è chiaro che non può valere per tutti i settori, ed è il motivo per il quale lo SW NON PUò essere un diritto regolamentato dai CCNL, a meno di non crearne di nuovi.

Fabrizio Spinelli

In realtà lo Smart working esiste ed è regolamentato diversamente dal telelavoro.

Fabrizio Spinelli

Esistono le contrattazioni di secondo livello, comunque, eh?

Fabrizio Spinelli

E infatti lo smartworking è presente da qualche anno nella legislazione lavorativa. Quindi ib parte è già regolamentato.
Quello che sfugge al Vostro "pensiero reazionario" è che ormai, lo dicono tutte le statistiche, molti lavoratori si licenziano proprio per cercare una società che gli offra giornate di remote working.
Chiaro che puoi continuare per la tua strada, ma sarà un tuo problema.
La verità è che ragionate secondo un paradigma costi/tempo/lavoro che oltre a non essere mai stato efficace (in italia, men che meno), sarà superato nei prossimi anni dal concetto obiettivi//tempo/lavoro...

PS:
Faccio notare che "Concedere, perché non e' un diritto." è una precisazione piuttosto ridicola: è ovvio che non potrà mai essere un diritto. Perché non tutte le professioni possono essere svolte da remoto.

gianni polini

E siamo d'accordo, capisce pero' che lei scambia una "norma di garanazia del CCNL" che segue un iter legislativo, con qualcosa che nel modo piu assoluto e' legata ad una scelta/facolta' aziendale?

Ci sono delle categorie protette che giustamente possono richiedere il lavoro da casa, e queste sono garantite dalla legge.

Se domani assumo un nuovo impiegato, gli faccio il colloquio, gli sottopongo il contratto dove e' specificato che il lavoro e' in presenza e lui concorda e lo firma, in futuro lui avra' tutto il diritto di chiedermi, se per cortesia e' possibile concedergli il lavoro da casa.

In questo caso io valutero:

1) Stiamo parlando di una categoria protetta?
2) Il ragazzo/a ha dei motivi gravi/validi per richiedere una modifica contrattuale?

Nel primo caso, se la risposta e' positiva, concederei il lavoro da casa senza pensarci un minuto.

Nel secondo caso valuterei i motivi, e se li riterrei gravi o cmq motivati, potrei pensare di concedere il lavoro da casa.

"Concedere", perche' non e' un diritto.

adimo

Io generalizzo? No generalizza chi dice che tutti i dipendenti che lavorano in SW sono scansafatiche, cosa palesemente falsa. Ci sono aziende che grazie allo SW sono riuscite a sopravvivere, altrimenti avrebbero fatto la fine di bar e ristoranti che non potevano stare aperti.

Fabrizio Spinelli

Il lavoro da casa si faceva anche prima.

gianni polini

Appunto continuassero a farlo, non vedo il problema.

Il problema ci sara' quando, nel medio termine, le aziende assumeranno tutti in SW in modo da poter abbattere salari e diritti assumendo personale "dove costa meno"

gianni polini

Non c'entra assolutamente nulla.

Il lavoro da casa e' stata una necessita' dovuta alla pandemia, lo stato ha legiferato per questo.

Qui non parliamo di diritti, non esiste il diritto al lavoro da casa (o meglio esiste da tanti anni per alcune categorie protette).

Quando esisterà' una legge che obbligherà' le aziende a garantire il lavoro da casa per tutti le aziende si adegueranno...e mi creda, la grande finanza vuole proprio questo, perche' abbatteranno salari e diritti assumendo persone in paesi dove gli stipendi sono dal 30% al 70% piu bassi.

Per quale motivo dovrai assumere lei da casa, quando posso assumere un indiano con le sue qualifiche/esperienza, magari anche superiori al 90% in meno? Dove sarebbe il suo valore aggiunto?

Ma si..viva la globalizzazione.

gianni polini

Si chiama REMOTE WORKING semmai, o lavoro da casa.,,ma ovviamente bisogna dire "Smart" altrimenti la grande finanza che vuole abbattere i vostri salari ed i vostri diritti come fa.

Nel breve/medio periodo vedremo molti scioperi CONTRO il cosiddetto SmartWorking, perche' quando vi accorgerete che un polacco con le vostre qualifiche/esperienza costa il 30% in meno, un Rumeno almeno il 50% e che le aziende potranno assumerli in.."SMART WORKING"..piangerete

gianni polini

..quello che non capite e' che il lavoro da casa sta uccidendo le attività' locali ed abbattere' (sta già; succedendo) i salari, perche' facilita' enormemente la delocalizzazione.

Un programmatore Indiano, a parita di skill ed esperienza, e' piu che benestante con 1/8 dello stipendio di un Italiano/Tedescoo/Francese.

Gia' in EU, un programmatore Polacco ad esempio, puo essere pagato almeno il 30% in meno, uno Rumeno almeno il 60% in meno, e non stiamo parlando di persone senza skills, tutto il contrario.

Vi state uccidendo da soli.

Il lavoro da casa, legato a questa becera globalizzazione che ha l'unico scopo di distruggere diritti e salari, va regolamentato, ma non succederà'..perche' la grande finanza che vuole abbattere salari e diritti, oggi e' aiutata da tanti piccoli scansafatiche.

gianni polini

Lei generalizza e molto.

I dati smentiscono la cosa, la produttività' e' calata ovunque ed in tutti i settori.

Le faccio un esempio pratico.

Una grande compagnia di assicurazioni, durante il LD, ha ovviamente mandato tutti a lavorare da casa.

Invece di farli rientrare, ha provato a continuare in questo modo.

Dopo 4 mesi la produttività' e' scesa, e molti dipendenti sono stati richiamati in ufficio almeno 3 volte la settimana.

gianni polini

Di superficiale e soprattuto borioso c'e' il suo commento semmai.

Hanno firmato un contratto che parla di presenza in ufficio, l'azienda ha tutto il diritto di far rispettare il contratto.

Se non sono felici, c'e' un mondo di "lavoro da casa" pronto ad abbracciarli.

Botte piena e moglie ubriaca...come al solito.

P.S: ovvio che il futuro, purtroppo, vedrà' una larga percentuale di Remote Working, ma questo abbattera' salari e diritti, perche' mettere' in competizione tra loro mondi del lavoro completamente diversi.
Vi lamentate delle delocalizzazioni...aspettate e vedrete cosa succederà'..quando il programmatore Italiano/Tedesco/Francese dovrà' competere con quello indiano che a parità' di qualifiche ed esperienza costa 1/3.

gianni polini

Io ho 23 splendidi ragazzi/e che lavorano per me.

3 di loro hanno acceso un mutuo per comprare casa dopo essere stati assunti nella mia azienda.

1 di loro ha finito di pagare casa lo scorso hanno.

1 di loro finita' tra due anni.

18 sono a tempo indeterminato, poi abbiamo da poco assunto due Junior a tempo determinato, 3 sono a contratto.

Lavoriamo ancora da casa, rientreremo tutti in ufficio a fine Maggio.

Abbiamo avuto molte riunioni sul rientro in ufficio e come affrontarlo.

La quasi totalita' preferisce rientrare in ufficio, perche' il contatto con i colleghi (reale) e' cosa assai diversa dal monitor.

Abbiamo quindi optato per una soluzione ibrida, 3 giorni in ufficio, due da casa.

Il Lunedì e' obbligatorio per tutti in ufficio, gli altri due giorni verranno decisi mensilmente dopo una riunione di tutto il team

Ora torni a casa e faccia qualcosa di concreto ed utile per lei e per gli altri nella vita prima di venire qui.

andrea

ma andate a lavorare e basta lamentarsi. La normalità pre covid non la ricorda nessuno? ma per piacere. le bestemmie in tangenziale o autostrada han sempre fatto parte del gioco..

TLC 2.0
Okazuma

Tutto ciò che è "amministrativo" può essere svolto da remoto.
Gli strumenti ci sono, basta usarli con criterio.
A mncare sono le regolamentazioni.
Da noi non esiste lo Smart working ma solo il telelavoro ed il datore di lavoro, a conti fatti, non può controllare se sei produttivo o meno. Questo è uno scoglio enorme. Nella mia città, un dipartimento dell'ASL che occupa un intero isolato, è rimasto praticamente vuoto perché quasi tutti erano in telelavoro. Inutile dire che il al rientro in ufficio si è scoperto che in telelavoro non hanno fatto nulla. Si collegavano ma non lavoravano.

otello77

Meno sto a contatto coi colleghi meglio sto altro che serenità in ufficio

Davide Brutti

Io ho visto bar e ristoranti vicino agli uffici chiudere e quello vicino casa raddoppiare il personale in loco e triplicare quello per il delivery...

Sarebbe da capire se alla fine del cambiamento il numero dei posti di lavoro sia rimasto costante.

Castiel

Ah infatti nessuno, ma purtroppo vuol dire che si spinge nella direzione opposta.

Klèy

Su questo non ci piove, sono il primo a dire che è un problema di come sono strutturate gran parte delle aziende italiane. Ma io mi riferivo proprio all'Italia nel mio commento, sicché ci troviamo d'accordo.

Klèy

Dove sarebbe il mio ragionamento retrogrado?
Lo smart working è una tipologia di lavoro che richiede di esserci portati, oltre a dover essere una "risorsa" già formata, sia in termini di capacità che di autonomia.
Inoltre richiede che l'azienda abbia integrato i sistemi agili correttamente, cosa non da poco, e che appartenga ad un settore che lo permette. Le aziende private che lavorano con il pubblico e con gli appalti non possono integrare adeguatamente il lavoro agile, fin tanto che nel pubblico si ragiona ancora a suon di tabelle di Gantt e pretendono che ci sia una tabella di marcia dei lavori, con risorse e giorni uomo investiti nel progetto.

Se non sei consapevole di questo, semplicemente non conosci come funzionano le cose in Italia.
Fin quando questi prerequisiti non vengono soddisfatti, lo smart working vero e proprio, quello produttivo, rimarrà solo un sogno, o una realtà per le aziende che lavorano senza dipendere da terzi.

Fabrizio Spinelli

https://media4.giphy.com/me...

Fabrizio Spinelli

Ma anche basta.

Questo è proprio il pensiero retrogrado e reazionario di gente alla Brunetta.
Basta cambiare il paradigma: Obiettivi e risultati invece che presenza.

Se sei davvero un imprenditore, tu sai che ti serve qualcuno che faccia qualcsa in un determinato tempo ad un certo prezzo.
Se poi quella risorsa riesce a farlo in meno tempo, non ti sta fregando (visto che a te quel costo andava bene): semplicemente è una risorsa valida.

Fabrizio Spinelli
Che è un bene per i lavoratori, meno per i vari aggi;omerati che speculano sull'immobiliare

Aiutami a capire dove sarebbe il lato negativo :D

Fabrizio Spinelli

No, lo Smart Working (Lavoro Agile) non è tele levoro...

Black Leopard

Sicuramente ci saranno dei settori e delle attività che ne risentiranno.

Ma questo non è un motivo o una scusa per fermare il progresso.

Anche quando c'è stato il passaggio dal cavallo all'automobile ci sono stati tantissimi che si sono ritrovati senza un lavoro (pensa a tutte le attività legate a quel settore: stalle, mangime, fabbri per i ferri...).

Non per questo si è fermato il progresso.

Chi era in quei settori si è dovuto riadattare a fare qualcosa di diverso. E' brutto per chi è coinvolto, ma la società in generale ne trae beneficio.

Fabrizio Spinelli
Smart working è un invenzione italica, non c’è nulla di Smart in lavorare da casa.

Un'invenzione italica? Ma chi sei, Brunetta? https://media1.giphy.com/me...

Fabrizio Spinelli

Quindi, secondo il tuo ragionamento:
Se ho firmato un contratto quando la Garanzia XYZ sul CCNL ancora non c'era, quindi passerò il resto della mia vita in quell'azienda non potendone godere?

O non è forse il caso che l'azienda si adegui alle nuove normative?

Fabrizio Spinelli

Sì, ma non è che le perdite le dobbiamo pagare noi...

Un giorno spariranno definitivamente le edicole, è un dato di fatto. Ma non è che per questo mi metti l'ennesima accisa sul carburante per sostenerli. Uno stato civile deve accompagnarli durante il cambiamento.

Fabrizio Spinelli

Io favorevolissimo, ma guarda che telelavoro e Smart working sono due cose diverse :)

Fabrizio Spinelli
Diciamo ai nostri clienti che i nostri prodotti sono ottimi per il lavoro da remoto, eppure siamo i primi a non poterli usare per farlo? Come possiamo aspettarci che ci prendano sul serio, e come possiamo comprendere quali siano i problemi del lavoro a distanza dei nostri prodotti se non lo proviamo in prima persona?

Non fa una piega...

Andrej Peribar

Appunto.
Il mondo è molto più complicato.

Ferdinando G Pirredda

Io mi occupo di sicurezza nei posti di lavoro e cantieri, devo essere sempre sul posto altrimenti nn posso fare nulla, esistono una moltitudine di lavori che possono essere fatti solo in stabilimento, come gli operai del resto.

Andrej Peribar

Non esiste il "dove non si può".

Esiste avere una mente duttile e comprendere che ciò che non è trasversale necessita di gradualità e compromesso o non avere una mente duttile ed essere assolutistici.

Perché anche l'istruttore in palestra "può" se si organizza farti lezione da casa o il barista istruirti per fare il drink e poi vai tu e te lo prepari e centinaia di migliaia di lavori dove impiegherai il tuo tempo libero risparmiato nel traffico.

Io non solo minimamente contro il lavoro da remoto, semplicemente non credo che problemi complessi hanno soluzioni semplici.
Al netto del classico salti chi può e a chi tocca non s'ingrugni

TLC 2.0

Dalle mie parti si dice "futti e futtatindi" :D

Ferdinando G Pirredda

ma che ragionemento, per i mezzi compro semplicemente il biglietto.

Ferdinando G Pirredda

tu mi sa che fai parte di quei imprenditorotti d a4 soldi che spremono i propri dipendenti. Magari non li fai nemmeno formare perchè tanto sono soldi buttati.

Andrej Peribar

Io non sono contro il lavoro da remoto.

Semplicemente non è trasversale.
E come tutte le cose non trasversali, credere ci sia una verità e non un bilanciamento di interessi, più che miope è stupido.

Quindi sarei più morbido.

Ferdinando G Pirredda

allora che facciamo, rimaniamo ancorati alle stesse idee per sempre? solo gli stupidi non cambiano mai idea. Il mondo è cambiato, il mondo del lavoro è cambiato e, fortunatamente, le persone se ne sono rese conto.

Andrej Peribar
Questi due anni hanno dimostrato che la maggior parte dei lavori possono essere svolti da casa.

opinabile.

Pochissimi settori lavorativi possono avantaggiararsi del lavoro da remoto.

RubenDias79

Si, puoi dubitarne :D

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