
26 Novembre 2021
Apple ha violato le leggi sulla concorrenza europee: le conclusioni preliminari dell'indagine della Commissione Europea, di cui si vociferava già da qualche giorno, sono state annunciate da Margrethe Vestager, e si rifanno al caso sollevato da Spotify in relazione ad Apple Music.
Per ora non sono state emesse sanzioni: è ancora presto, e Apple deve aver tempo per difendersi. In linea teorica, comunque, visto che la legge europea prevede un tetto massimo del 10% del fatturato annuale di un'azienda, Apple potrebbe versare fino a 27 miliardi di dollari e "spicci" (il 10% di 274,5 miliardi di dollari). In aggiunta, e forse più grave, Apple potrebbe essere costretta a cambiare il suo business model.
Our preliminary conclusion: @Apple is in breach of EU competition law. @AppleMusic compete with other music streaming services. But @Apple charges high commission fees on rivals in the App store & forbids them to inform of alternative subscription options. Consumers losing out.
— Margrethe Vestager (@vestager) April 30, 2021
Tutto il caso gravita intorno alle commissioni che Apple impone ai software a pagamento presenti sul suo App Store per iOS e altri sistemi operativi. Le regole sono articolate, ma approssimando (vediamo i dettagli più avanti) si parla del 30%, e ci sono regole molto severe per impedire agli sviluppatori di implementare metodi di pagamento alternativo (per esempio dirigersi sul sito web ufficiale e procedere da lì). Già così, queste regole hanno sempre attirato critiche; ma negli ultimi anni la posizione di Apple si è aggravata, perché si è messa a concorrere testa a testa con altri servizi, sfruttando un'evidente posizione di vantaggio economico: per dirla in modo semplice, Apple Music non paga commissioni a sé stessa, Spotify sì.
Proprio Spotify, già nel 2019, ha deciso di denunciare la Mela per concorrenza sleale. Altre voci si sono unite al coro, nei mesi a seguire: una delle più forti finora è stata Epic Games, che ha sollevato un polverone piuttosto fitto per la vicenda del Fortnite Ban, ma non è l'unica - citiamo per esempio Rakuten in relazione ad Apple Books. Spotify ha accolto favorevolmente la notizia proveniente dall'UE: il responsabile del team legale dell'azienda l'ha definita "un passo in avanti critico nel riconoscere Apple responsabile di comportamento anticoncorrenziale, nell'assicurare una scelta significativa per i consumatori e regole eque e uguali per tutti gli sviluppatori".
Negli ultimi periodi Apple ha apportato alcune modifiche, più concilianti, alle sue regole sulle commissioni: dimezzandole per i servizi di video streaming che fatturano meno di 1 milione di dollari l'anno. Le commissioni vengono dimezzate anche per i servizi in abbonamento con rinnovo automatico, ma solo dopo che è stato completato il primo anno.
Difficilmente queste misure saranno giudicate sufficienti dalla commissione UE, perché il problema di disparità di fondo rimane. Quali sono, quindi, le possibili strade? Una soluzione estrema, ipotizzata a più riprese nei precedenti mesi, è uno scorporo dei business: Apple dovrebbe quindi rinunciare ai servizi e mantenere il controllo dell'App Store, o viceversa.
Apple ha rilasciato una dichiarazione ai colleghi di The Verge che, prevedibilmente, esprime malcontento per le conclusioni di Vestager e del suo team spiegando che, anche grazie all'App Store, Spotify è diventato il servizio di streaming musicale più grande al mondo, e che i benefici che porta la piattaforma di iOS vanno in qualche modo ricompensati.
Riportiamo integralmente il testo tradotto:
Spotify è diventato il più grande servizio di streaming musicale in abbonamento del mondo, e siamo orgogliosi di aver avuto un ruolo in questo. Spotify non paga ad Apple nessuna commissione su oltre il 99% dei suoi abbonati, e paga solo una commissione del 15% sugli abbonati rimanenti acquisiti attraverso l'App Store. Il nocciolo di questo caso è che Spotify pretende di pubblicizzare sistemi di abbonamento alternativi sulla sua app per iOS, una pratica che nessun altro store nel mondo permette. Ancora una volta, vogliono tutti i benefici dell'App Store ma non pensano che dovrebbero pagare niente per ottenerli. L'argomentazione della Commissione per Spotify è all'opposto del concetto di concorrenza leale.
Commenti
Uno compra un prodotto sapendo i suoi limiti e si accettano determinate clausole. State con android
Quindi ti confermi un h4ter, visto il tuo commento fuori luogo e i tuoi commenti sempre uguali inf4ntili. Scritto da un Motorola Edge. Ora torna a tr0llare contro Apple.
forse non hai capito il succo...o non lo vuoi capire. se tu hai un qualsiasi prodotto apple con ios, in quale modo puoi istallare spotify? ti agevolo dandoti 3 scelte: 1) tramite app store; 2) tramite app store; 3) tramite app store.
Ovvero non hai scelta. questo significa che a meno che tu non abbia già deciso di far l'abbonamento altrove, se entri nello store e devi scegliere, troverai vari servizi, di cui uno costa meno a parità di servizio offerto.
non ti pare che tutto ciò finisca per influenzare il possibile abbonato?
parliamo inoltre di comodità, quanti fanno il passaggio che dici tu, ovvero si scaricano l'app prima e poi vanno ad abbonarsi dal sito?
E' piu semprlice di quello che pensi, Vi vedo sempre arrampicarvi sugli specchi come se apple fosse una religione per voi! quindi ho fatto 1+1
In questo caso la multa conta relativamente. Se ci fosse una sentenza a sfavore di Apple, Apple dovrebbe adeguarsi per poter continuare ad operare in Europa
Rileggi il tuo commento, praticamente lo dici tu stesso che Apple ha una posizione super privilegiata (e giustamente aggiungerei, non è questo che si contesta) ma in virtù di questa posizione deve sottostare alle leggi europee a riguardo. Capisco che da un lato può sembrare strano ma se non ci fossero tali leggi un'azienda come Apple (o Google) sarebbe in grado di uccidere letteralmente la concorrenza, a piacimento.
“Un bel po’” è molto relativo
O più semplicemente capiscono che il too big to fail non esiste e se gli piace un servizio più degli altri, cercano di mantenerlo in vita.
Detto questo, Apple merd@ sempre!
In realtà non è vero, c'è ancora un bel po' di gente che la musica la compra, sia liquida che su supporto fisico. Io uso principalmente streaming, ma qualche FLAC ogni tanto lo acquisto.
Lo devi chiedere al Senatore Dino su Dday se vai, lo sa.
E' utente Apple e' parla male di Microsoft quando lui e' un colione e l'Apple dsice ora che un'altro colione da microsoft qui che gli fa pubbicita' gratisse.
Eccerto Apple ci ha pensato bene prima di farlo.
Concorrenza sleale è se realizza l'acqua a 1cent, ma in perdita, perchè riesce ad avere risorse a disposizione per produrla o perchè sfrutta le risorse provenienti da altri beni prodotti o da altri rami da azienda, perchè in questo modo sarebbe sleale verso le aziende che producono solo acqua o non hanno risorse per produrla in perdita e poi venderla a 1cent.
Se riuscisse a produrla a 1cent perchè è possibile produrla e vendere a quella cifra, senza recuperare le risorse da altre parti (quanto detto prima) sarebbe solo un vantaggio per il consumatore, il quale è invece "truffato" da quelle aziende che la vendono a 50 cent e non si adeguano per produrla e venderla ad un prezzo inferiore.
Se un giorno Apple si svegliasse e vendesse uno smartphone a 30€, cioè in perdita perchè le costa 200€ per produrlo, ma comunque le risorse le trova dalla vendita di altri modelli di iPhone più costosi o dai Mac o dagli iPad, (ovviamente le autorità devono dimostrare di quanto sono sovraprezzati gli altri prodotti per avere un ritorno economico che copre il modello da 30€), allora Apple starebbe facendo concorrenza sleale.
Stupirebbe qualcuno se finisse come per la storia 13miliardi, Irlanda, multa…? La Vestagger a furia di tirare la corda con gli americani la rischia, quelli saranno anche democratici ma non scemi.
Dopo aver dato tanti soldi all'una o l'altra azienda, devono convincere se stessi e gli altri di aver fatto la scelta giusta, quindi diventano tifosi.
"Il discorso che fa Spotify è che non vuole pagare le commissioni dato che ci sono app che possono offrire l’abbonamento fuori dallo store e quindi non pagare le suddette. Ma questo è valido già anche per Spotify."
No. Non vuole pagare le commissioni, o vuole avere strumenti alternativi di pagamento per gli utenti CHE POSSANO ESSERE USATI DIRETTAMENTE DENTRO L'APP CHE SI TROVA NELLO STORE, che le consentano di eludere le commissioni, perché ci sono app che operano nel suo stesso settore che nello stesso store dove lei deve pagarle non le pagano. È questa la concorrenza sleale.
Io non ho assolutamente detto che “io so”, parlo per quella che dovrebbe essere la logica, ho anche portato esempi a riguardo. I legislatori invece non sanno, basta vedere il “processo” fatto a Zuckerberg, che sembrava roba presa da un cinepanettone anni 90.
Il discorso che fa Spotify è che non vuole pagare le commissioni dato che ci sono app che possono offrire l’abbonamento fuori dallo store e quindi non pagare le suddette. Ma questo è valido già anche per Spotify.
C’è bisogno che le leggi a riguardo vengano fatte da chi sa di cosa sta parlando, e si renda conto che il mondo online per alcune cose non è il mondo reale, dato che alcuni servizi ed infrastrutture sono proprietà di aziende private. È un terreno insidioso e soprattutto ancora nuovo e poco compreso.
Spotify sta in perdita dalla fondazione, ed aumenta sempre di più il costo degli abbonamenti, per provare a smettere di perdere denaro.
Non credo che migliorare la concorrenza, dando equali possibilità, sia pensare che una multinazionale faccia beneficienza.
Peccato che non funziona così in questo settore, lo store è importante quanto il sistema operativo, se non di più, basta guardare che fine fanno i sistemi operativi sprovvisti di uno store completo, nonostante fossero di qualità (Windows phone, Windows 10 mobile, Symbian OS, MeegoOS, BBOS, Tizen OS, e per ultimo, anche se ancora vivo su Smartphone, Sailfish OS). Il tuo esempio sarebbe più corretto se tu fossi il contadino proprietario del terreno, ed io il proprietario della sorgente di fianco. Senza acqua non c'è produzione, senza terreno non c'è produzione, quindi bisogna trovare un buon accordo per tutti.
Ecco il punto è proprio questo: il fatto che Spotify debba rinunciare ad utilizzare i pagamenti in app perché altrimenti sarebbero salassati dalla commissione 30% che Apple impone, quindi l'unico modo è passare per altre vie e non dichiararle nell'applicazione. Ecco questo, rispetto alla posizione di Apple Music, si chiama concorrenza sleale.
Se ti sei sentito preso in causa forse lo sei te, altro che amico.
Ti sembra che stia difendendo Apple? No, spero semmai che questa questione vada a fondo, semplicemente quello che ho detto è sacrosanto purtroppo aldilà delle notizie positive o negative dello stesso brand (ci sarà sempre lo stesso risultato).
Giusto, meglio gli abbonamenti pirata su Android! Che c0gl10n1 quelli che pagano!
Merito anche delle app pirata su Android. Ma non lo dice nessuno perché questo va bene
Cosa centra? Alla fine si guadagna di piu dove c'è piu gente "come dimostrato" tutto il resto non conta nulla!
Azz alla fine la Epic ha avuto la sua vendetta ahah.
Irrilevante, non è questione di numeri, lo diventa nel caso la sentenza impone una scelta, o il 30% e non fai concorrenza o fai concorrenza a pari condizioni e li è Apple che lo decide. Il fatto è che questo è un precedente che potrebbe cambiare e di molto i piani futuri di Apple, music, arcade, icloud, apple video e chissà cos'altro ne sarebbero influenzati a cascata
Non funziona così, dal momento che Apple si pone come fornitore della piattaforma deve sottostare alle regole del mercato e garantire un equo trattamente e favorire la concorrenza senza discriminazione. Cosa che evidentemente è in dubbio, sia perché fa concorrenza ai suoi stessi clienti mettendosi in posizione dominante dato che non ci sono alternative per la natura chiusa del sistema. Questo è esattamente il ragionamento "casa mie regole mie", ma tu a casa tua dalla costruzione, quando ci vivi e quando la devi demolire devi seguire delle regole. E aldilà di quello che pensi questo non è in discussione, sia per le precedenti sentenze in altri stati sia per la linea difensiva di Apple che cerca solo di limitare i danni e non di discolparsi, cosa che invece fai tu.
Non è molto di più. Gli artisti noti guadagnano meno, o almeno quelli che si lamentano.
Cioè stai dicendo che i legislatori non sanno e tu sì?
Mi sembra un tantinello supponente, con tutto il rispetto.
La legge ad hoc esiste, sono le normative in tema di concorrenza sleale nell'unione europea, che puoi anche consultare online.
Se non ci fossero servizi apple in concorrenza con quelli offerti dagli altri produttori il discorso decadrebbe, non sono le commissioni nello store il nodo della questione, è il fatto che tu proponi servizi senza dover pagare quelle commissioni, senza che i concorrenti possano fare similmente.
La soluzione più semplice sarebbe rimuovere i propri servizi dallo store, o consentire ai competitor di promuovere anche forme di pagamento alternativo che consentano loro di non pagare commissioni, come può fare apple con i servizi concorrenti.
Chi in un settore si ritaglia una quota di mercato significativa, nell'unione europea, deve sottostare a delle normative in tema che sono più restrittive e severe che per gli altri.
È sicuramente una limitazione al libero mercato che un liberista puro può trovare sbagliata e irragionevole, ci sta, ma ha comunque una sua ragione di esistere consistente nell'incentivare un mercato più variegato ed equilibrato, che possa andare a vantaggio tanto del mercato stesso quanto del consumatore.
Vedrai come andrà a finire. I legislatori non conoscono quello cu cui stanno legiferando. Non si può attuare lo stesso principio di concorrenza sleale quando si tratta di prodotti distribuiti su una infrastruttura privata quali gli store Android od iOS, o i so.
C’è bisogno di leggi ad hoc.
Dati che non vogliono dire una mazza sul guadagno effettivo dell'artista
https://uploads.disquscdn.c...
Il tuo ignorare le leggi vigenti in materia ti porta a credere che qui si parli di opinioni come al bar.
Io ti ho solo enunciato i principi in base ai quali la commissione europea ha giudicato fondata la questione sollevata da spotify.
Il fatto che uno trovi giusta o sbagliata una legge non significa che quella legge sia meno valida.
Dura lex sed lex, dicevano gli antichi.
Se in unione europea viene considerato concorrenza sleale il comportamento di apple alla luce di quanto sollevato da spotify, apple deve prenderne atto e subire le decisioni che deriveranno da tale infrazione delle normative europee, con buona pace sua e di tutti quelli che considerano questa legge ingiusta.
Tutto qua.
Quindi tu vuoi una società dove tu ti fai il mazzo per creare da zero le tue risorse, arrivi al tuo successo con sacrifici di anni ed anni, poi arriva un tizio che sfrutta le tue risorse GRATUITAMENTE e diventa ricco in un decimo del tempo che ci hai messo tu, senza alcun sacrificio?
Se fai soldi con le MIE risorse, DEVI pagarmi.
Paghiamo allo stato tasse su case e auto che compriamo noi, senza nessun aiuto da parte del suddetto stato, però poi un’azienda che sfrutta i mezzi di un’altra per vendere il suo prodotto, non deve pagare, perché quest’altra aziende può fare lo stesso prodotto senza dover sostenere spese dato che usa le sue stesse risorse, ma cosa state dicendo?
Che c'entra, vuole tornare a fare abbonamenti premium nello store senza che ci sia concorrenza sleale, per questo ha sollevato la questione e la commissione europea l'ha trovata fondata.
Ha agito per sanare la situazione per sè e tutti gli altri che competono da svantaggiati con i servizi apple.
Spotify non paga nessuna commissione ad Apple, gli abbonamenti si fanno fuori dallo store.
Te lo dico io quello che avviene su Android, apk crackati.
Trovami qualcuno che paga Spotify su Android.
Se viene concessa la possibilità di store alternativi si vaporizza all'istante il business di migliaia di programmatori. Quante applicazioni professionali ci sono su Android: quasi nessuna. Applicazioni come Procreate sparirebbero, per questo motivo spero che l'AppStore resti blindato.
Apple guadagna più dal 30% del servizio concorrente o dal vendere il proprio servizio?
Allora non ci vedi bene, il problema è che Apple fa concorrenza con servizi analoghi, non è il 30% il problema, ma che Apple non ha questo handicap per il suo servizio
Dati ufficiali: https://uploads.disquscdn.c...
Propri servizi competitor (apple music) offerti nella stessa piattaforma a condizioni agevolate (no commissioni) rispetto alla concorrenza.
Lo stesso avviene ad esempio anche in play store con i servizi google, ma su android puoi usare store alternativi.
Quindi tu sei il pistacchio della contro parte, giusto? chiedo per un amico
E' risaputo che gli artisti guadagnano molto di piu su spotify visto che hanno il triplo degli utenti paganti
Si lo sei, la musica non è di apple quindi il tuo discorso non sta in piedi
Spotify ha già trovato la scappatoia a questa situazione, mi pare ci sia un accordo proprio tra Spotify ed Apple, e cioè chi si abbona a Spotify lo fa tramite browser e non acquisto in app, in questo modo Spotify non paga nessuna commissione ad Apple, quindi non c’è alcun divieto, anzi, puoi abbonarti a Spotify solo esternamente.
Continuo a ritenere più che giusto che se la piattaforma non è tua, devi pagarne il proprietario.
Se non fosse sull’App Store, Spotify avrebbe un terzo degli utenti, soprattutto PAGANTI. Dato che il fatto che Spotify su Android sia scaricabile anche fuori dal play store, favorisce la pirateria, quindi altro che 30% in meno.
Il discorso che fai tu non è equivalente a qusto caso.
Sarebbe equivalente se oltre all'affitto, l'agricoltore che ha il 40%, debba pagare una commissione del 30% al proprietario e ha il divieto di indicare ai clienti che in altri suoi orti trova lo stesso prodotto al 30% in meno. Tutto questo quando il proprietario, con il 60% fa lo stesso lavoro e non dovendo pagare una commissione del 30% a qualcun altro può fare prezzi più bassi. Questa è concorrenza scorretta ed è per questo che Spotify ha chiesto l'intervento della Commissione UE.
Android è diverso: Prima di tutto non è di Google, ma di un consorzio, tra cui ci lavora anche Samsung stessa, in secondo luogo sono le G.App che sono proprietarie di Google e che nella licenza o prendi tutto il pacchetto o nulla. Per tale motivo Google ha dovuto cambiare le sue politiche a più riprese e si è presa anche una bella multona ed un'altra potrebbe essere in dirittura d'arrivo.
Quindi non è solo Apple, non puoi fare quello che vuoi se sei in posizione dominante, se Google si azzardasse a fare una cosa del genere verrebbe smantellata in Europa in tempo 0 e già ora deve muoversi a piedi leggeri.
Premetto che non ho fatto giurisprudenza, magari sono solo ign0rante, ma se io avessi un terreno, e facessi sfruttare il 40% di questo, ad un agricoltore, mi sembra logico che questo non potrebbe tenere tutto il guadagno per se, non essendo di fatto suo il terreno. Se poi io mi mettessi a coltivare l’altro 60%, e vendessi i miei prodotti, ovviamente tutto il guadagno sarebbe pulito (facciamo finta che non ci sono spese), e non vedo in che modo questa possa essere concorrenza sleale. Se l’altro agricoltore volesse avere un guadagno pulito, dovrebbe avere un suo terreno. Se ciò non è possibile, deve per forza sfruttare un terreno non suo, pagandolo, altrimenti non ci sarebbe differenza tra lui e chi il terreno lo possiede.
Io ritengo che il principio sia lo stesso, ripeto magari sbaglio, ma se sbaglio è la normativa che è fatta male.
Apple non ha nessun costo di pubblicazione perché lo store, il so, e perfino l’hw su cui ci gira, sono i suoi. Vorrei pure vedere.
Apple Music non ha nessun beneficio rispetto a Spotify, ed infatti non l’ha fagocitato affatto.
L’unico beneficio è che l’app Musica è preinstallata sui prodotti Apple. Come anche Samsung, che addirittura ha i duplicati di app, dato che ha sia la sua versione che quella di Google. E sai perché? Perché il so non è il suo, quindi per avere anche i servizi Google, Samsung deve accettare che ci siano preinstallate le app Google.
Non capisco perché, quando si parla di Apple, voi vi dimenticate totalmente che tutte le aziende sono uguali. E non capisco neanche perché un’azienda che sviluppa solo ed esclusivamente un servizio, e lo diffonde attraverso mezzi terzi, non suoi, secondo voi non debba pagare.
Ogni store ha le commissioni. Spesso del 30%.
Non capisco davvero la lamentela. Se non si ha un proprio so ed un proprio store, ma si usa quello di terzi, lo si paga.
Io ti aiuto a diffondere il tuo servizio attraverso i MIEI mezzi e tu li paghi. Non ci vedo niente di sleale.