
Apple 28 Gen
06 Aprile 2021 123
Tim Cook è una delle figure più importanti della storia di Apple. Divenuto definitivamente CEO dell'azienda nell'agosto del 2011 (ricordiamo che ricoprì questa carica per la prima volta per 6 mesi tra il 2008 e il 2009, in sostituzione di Jobs durante uno dei momenti peggiori della sua malattia), Cook ha introdotto un profondo cambiamento in Apple, guidando la società nel periodo di maggior crescita che abbia mai vissuto.
Nel giro di 10 anni, infatti, Cook ha reso Apple una delle aziende di più alto valore al mondo, questo anche grazie ad una maggior apertura al cambiamento e alla pluralità di scelta; se per Jobs due opzioni per il consumatore sono anche troppe, l'attuale lineup di prodotti Apple - specialmente di iPhone - ci dimostra come la strada intrapresa da Cook vada in una direzione molto diversa dal punto di vista commerciale.
D'altronde Apple è passata dall'essere una società da 350 miliardi di dollari (nel 2011) ad una da oltre 2.000 miliardi nell'agosto del 2020 e ha già imboccato la via per i 3.000. Insomma, è innegabile come la guida di Cook - a cui forse manca il guizzo di genialità del suo predecessore, ma sicuramente non il senso per gli affari e la conoscenza strategica di tutta la filiera produttiva -, sia una delle cose migliori capitate alla casa di Cupertino negli ultimi anni. Ma cosa le riserverà il futuro? Per quanto tempo potrà contare sulla sua guida?
La risposta arriva dalle battute finali del podcast Sway di Kara Swisher, che ha intervistato Cook nel corso dell'ultima puntata (trovate il link in Fonte) e ha avuto modo di approfondire alcuni dei temi del momento per Apple. Partiamo proprio dalla fine: dove si troverà Cook nei prossimi 10 anni? Sarà ancora con Apple? Il CEO ha risposto in maniera molto interessante alla domanda, affermando che probabilmente non passerà un altro decennio all'interno dell'azienda, anche se la data del suo abbandono non è ancora all'orizzonte.
Cook è entrato in Apple nel 1998, quindi ha già trascorso 23 anni nella società, di cui 10 alla sua guida; il prossimo decennio sarà fondamentale per la compagnia, in quanto prenderanno forma le tantissime sfide che già da oggi delineano il futuro di quello che potrà essere il prossimo campo d'interesse per Apple. Con i settori attuali ormai in fase di saturazione, l'azienda sta gradualmente spostando il suo focus sul campo dei servizi e di prodotti innovativi come la realtà aumentata e l'intelligenza artificiale, tutti campi con cui il prossimo CEO di Apple dovrà avere grande confidenza per poterla guidare sulla strada che traccerà Cook negli anni a venire. La linea di successione attuale vede Jeff Williams, COO dell'azienda, come possibile CEO, ma è ancora troppo presto per poter parlare del futuro.
D'altronde il presente ci offre tanti spunti di discussione e la Swisher ha colto l'occasione di questa lunga intervista per andare a toccare alcuni di quelli più attuali e importanti per Apple, come ad esempio il tanto discusso tema della privacy. Come ormai sappiamo da tempo, nelle prossime settimane entrerà in vigore il sistema ATT (App Tracking Transparency) su iOS/iPadOS, che darà agli utenti la possibilità di scegliere selettivamente con quali applicazioni condividere i propri dati personali, bloccandone la raccolta da parte di tutte quelle a cui non verrà concesso il permesso.
Cook ha nuovamente difeso l'imminente implementazione di ATT, evidenziando come sia davvero difficile attaccare un sistema che mette la scelta nelle mani dell'utente, dandogli la possibilità di far valere il suo diritto alla privacy. Secondo il CEO di Apple, chi contesta fortemente questo cambiamento lo fa perché è conscio di aver raccolto i dati sino ad ora facendo leva sul fatto che il tema della privacy è sempre stato messo in secondo piano grazie alla cieca accettazione di innumerevoli pagine di termini e condizioni per poter accedere ai servizi, senza che gli utenti fossero realmente informati su cosa e con chi condividevano; insomma, grazie alla mancanza di consenso informato.
Come parte dell'ATT sono state istituite anche le etichette che permettono di identificare a colpo d'occhio quali dati ogni app e servizio raccoglie e quanti e quali di questi sono direttamente collegati all'utente, offrendo quindi un sistema che permetta di avere una panoramica rapida e efficace nel fornire informazioni preziose alle persone che si avvicinano ad un'app o un servizio.
Un altro degli aspetti interessanti toccati dall'intervista riguarda il tema del monopolio di App Store che ultimamente viene tanto contestato ad Apple, in particolare a partire dallo scontro diretto tra la casa di Cupertino e Epic Games sul caso Fortnite. La Swisher ha usato questo spunto per trattare la questione relativa alle commissioni di App Store e al motivo per cui Apple non permette l'installazione di store alternativi su iOS/iPadOS, ottenendo delle risposte interessanti.
Per farla breve, Cook ritiene che l'impatto di App Store sull'economia (in particolare quella statunitense) sia stato enormemente positivo anche alle condizioni attuali, dal momento che ha creato una vera e propria nuova categoria di posti di lavoro che possono esistere solo grazie alla presenza di uno store virtuale di applicazioni. Questo funge da garante per quanto riguarda la qualità delle app che vengono proposte agli utenti, dal momento che Apple revisiona singolarmente ogni proposta che viene sottoposta, filtrando quelle che non offrono ciò che promettono o che lo fanno in maniera sospetta o fraudolenta.
Cook offre anche qualche numero e una domanda: ogni settimana vengono sottoposte 100.000 applicazioni per il processo di approvazione e di queste ne vengono respinte circa il 40%, ben 40.000: in che condizioni sarebbero i suoi sistemi operativi mobile se Apple non si ponesse a guardia di ciò che viene pubblicato?
La questione posta da Cook trova risposta dall'altro lato del mondo mobile, ovvero su Android, dove è in vigore un sistema che permette entrambi gli scenari. Tutto ciò che viene pubblicato su Play Store, infatti, deve ottenere l'approvazione di Google, tuttavia il sistema permette anche l'esistenza di store alternativi e la possibilità di effettuare il sideloading delle applicazioni, aprendo le porte ad opzioni meno sicure e potenzialmente più pericolose.
Solitamente si affronta questo discorso invitando gli utenti ad affidarsi solo a fonti di origini conosciute, quasi a voler suggerire che è vero, Android permette di installare app da altre fonti, ma è meglio continuare ad usare il Play Store. Apple ha fatto suo questo concetto sin dall'inizio e non intende fare passi indietro, anche al fine di poter garantire il corretto funzionamento di tutti quegli elementi che ha sviluppato per migliorare la sicurezza e la privacy del suo ecosistema, a partire dal già citato ATT, che sarebbe completamente inutile e inefficace se ci fossero metodi alternativi per aggirarlo.
Per finire, durante l'intervista Cook ha anche brevemente menzionato quelli che potrebbero essere i prossimi campi in cui Apple intenderà investire, senza però sbilanciarsi troppo. Il CEO ha infatti chiaramente detto che non intende parlare dei piani futuri dell'azienda, ma ha ricordato quanto sia importante per lui e per Apple il tema della realtà aumentata. Quest'ultimo è diventato prominente nei discorsi di Cook già dal 2017, quando l'azienda ha reso pubblico il suo interesse nel campo attraverso la realizzazione del framework ARKit che troviamo su tutti i suoi sistemi operativi.
Secondo Cook, la realtà aumentata può portare un valore aggiunto importante praticamente in ogni settore e in tanti pensano che il nuovo invito per la prossima WWDC 2021 nasconda più di un indizio riguardo quale possa essere la next big thing in cantiere in casa Apple: i tanto chiacchierati Apple Glass. Ovviamente Cook non si è sbottonato e non ha raccolto la provocazione, quindi non ci sono nuovi dettagli in merito. Assieme all'AR, l'altro grande settore importante per il futuro di Apple è quello dell'intelligenza artificiale, ma anche in questo caso c'è poco da dire, se non limitarsi a registrare che il tema è ampiamente discusso internamente all'azienda, ma non sappiamo in che modo.
La Swisher ha anche toccato la questione servizi, in particolare uno di quelli più controversi che al momento popolano il listino di Apple: Apple TV+. La giornalista ha infatti evidenziato come sembri che la casa di Cupertino non sia così tanto convinta nell'investire sulla creazione di contenuti e che in molti non sembrino aver preso sul serio Apple nel ruolo di concorrente a Netflix e HBO.
Cook conferma che l'approccio di Apple al settore dell'intrattenimento è lo stesso che caratterizza la presenza della compagnia in altri settori: non si punta alla quantità, ma alla qualità del prodotto. Apple, infatti, non si aspettava di proporre sin da subito un catalogo ricchissimo per il suo servizio in abbonamento, quanto piuttosto di popolarlo con perle esclusive di alta qualità, lasciando che la quantità arrivi con il passare del tempo. Cook non pensa di competere direttamente con Netflix (un abbonamento a Netflix non esclude uno a TV+, secondo il CEO), visto il diverso approccio adottato. Nonostante ciò, Apple è molto seria in questo campo e non vede gli investimenti e la proposizione attuale come dei timidi tentativi di ingresso nel settore, ma come parti di un piano pensato per dare i frutti sul lungo periodo.
L'intervista della Swisher ha affrontato anche molti altri temi e questioni interessanti; per tutti i dettagli completi vi invitiamo a leggere la trascrizione o ad ascoltare la puntata. Trovate tutti i link in Fonte.
Commenti
l'apple watch e le AirPods non sono state presentate da jobs però, innovare oggi è difficile
Certo, a volte però coincidono.
Nel mio caso ogni qualvolta i due mondi si intersecano perdo l’interesse per il lato “passione”, non siamo tutti uguali però...
Io sarei andato in pensione il prima possibile al posto suo!
La soddisfazione e la realizzazione personale la puoi trovare anche fuori dal lavoro, anzi, direi soprattutto fuori dal lavoro. Il lavoro gratificante e ben retribuito è solo una fortuna riservata a pochi, molto spesso si tratta perlopiù di un’illusione o di un auto convincimento dettato dalla società consumistica in cui viviamo.
Cercare di ridurre o, peggio, cercare di far coincidere la propria persona e la propria vita alla dimensione lavorativa è quantomai avvilente e limitante.
La soddisfazione professionale se il lavoro ti appassiona ti gratifica piú del denaro che guadagni.
I suoni miliardi sono un meravigioso effetto collaterale della bravura e della passione.
Scusami, ma tu non sei quello che, ogni volta che ne ha la possibilità, sbandiera ai quattro venti che ha comprato l’iPhone 12 Pro Max da 256 GB color oro? Mi sembra un po’ incoerente un commento del genere da parte tua, non trovi? :D
In poche parole, la sezione commenti di HDBlog.
Concordo, è proprio quello che ho detto.
Tra 10 anni è fortunato ancora ad essere vivo se non gli è venuto un prolasso rettale col suo compagno.
Devi considerare la possibilità che queste persone che si sono date un gran da fare per la maggior parte della loro vita, possano trovare nessun interesse nel non fare nulla.
Al contrario, possano trovare realizzazione nel lavorare a progetti complessi. Magari se la sta già godendo la vita facendo ciò che fa, a prescindere dalle motivazioni, che a tuo parere sono solo potere e denaro, ma chissà, potrebbe anche averne altre.
Non esiste niente di più esilarante, di una banda di morti di fame che vorrebbe insegnare a uno che ne ha fatti tanti come vivere e come spenderli
Nemmeno dal lato sessuale. Con certi farmaci diventa come un ventenne.
C'è gente che a 85-90 ancora insegna (vedi Zichichi, Veronesi, Hack, ecc)
Saluti
Beh, che non sia scontato lo è per tutti (dal neonato all'ultra-novantenne)
Poi, io non conosco lo stile di vita di Cook nè la sua storia medica ma in genere a 70 anni non si è così da buttar via da come tu descrivi (solo sul lato sessuale ti do ragione), specialmente con le sue disponibilità economiche.
Visto il paese in cui viveva, la stessa persona con un tenore di vita medio probabilmente campava ancora meno
Sono d'accordo sul fatto che non sei d'accordo.
Saluti
Questo sicuramente, dipende dai caratteri poi e dalle vicende della vita, alcuni si sono fermati, non so se sarà il caso di Cook.
Ma non è neanche questo il punto.
L'M1 è la naturale evoluzione dell'esperienza maturata in ambito SoC ARM sin dal primo A4 montato sull'iPhone 4.
Per prodotto inoltre si intende il prodotto a 360 gradi, non solo i componenti hardware.
Sembra di parlare con i bambini ogni volta, mamma mia.
Non mi sembrano opinioni quelle mi sembrano analisi (e tra l’altro non vedo alcun secondo me). Evitate sti commenti da bar no? Ma cosa ne sai di cosa ha portato Cook alla Apple, “non ha portato innovazione” l’M1 e notebook ARM che è? Una svolta incredibile che prende a schiaffi Intel... cioè che ne sai nel lavoro che c’è dietro al notch, alla rimozione dell’iconico tasto home... boh o manco al bar sotto casa si sentono ste cose.
Fin tanto Apple produrrà prodotti di qualità sia hardware che software con un giusto livello di innovazione (senza introdurre cavolate come fanno altri) allora potrà stare certa di rimanere sul podio dei migliori.
Forse aspira a essere il più ricco del cimitero...
Forse sì ma a parte che non è così scontato sarà comunque un vecchio rimbambito col pistolino deceduto, cataratta e chissà che altro. Ripeto: al posto suo mi godrei i soldi adesso che ancora ha ancora qualche cartuccia da sparare.
Dico la mia opinione su Cook, in base alla mia esperienza e alle mie conoscenze sulla materia, credo non ci sia nulla di male.
Basta vedere la fine che ha fatto lo stesso Jobs nonostante tutti i soldi che aveva.
Su cosa?
Sul fatto che con i soldi si è persone migliori e si vive meglio?
Cure migliori, cibo migliore, accesso a servizi migliori e maggiori, case migliori, auto migliori, meno problemi di natura economica.. avoglia..
Ti ripeto bisogna conoscere le aziende e le sue strategie. Esistono aziende in cui il CEO è figurative ed altre in cui comanda il CDA, altre in cui è il proprietario. Quindi non diciamo frasi da bar e cosa sbaglia uno dei CEO più importante della storia lascialo dire a professionisti del mestiere ed analisti di profilo altissimo. Qui non parliamo di aziendine...
Dovrebbe avere qualcosa come 60 anni oggi.. tra 10 anni, salvo scoperta di patologie gravi e/o incidenti, ancora camminerà su questa terra.
Non sono assolutamente d’accordo.
Vista l'età tra 10 anni probabilmente non sarà più su questa terra più che non essere in apple. Al posto suo e considerando che è più ricco di Re Mida io lascerei tutto subito e mi godrei la vita prima di fare la fine di Marchionne e diventare il più ricco del cimitero. Capisco però che queste persone godono del potere e dei soldi in sé e non sono contenti se non "lavorando" quanto più possibile.
=)
Che c'entro io?
È un dato oggettivo che Apple è fortissima grazie alla sua utenza per gli ottimi prodotti che fa.
E in ogni caso ho detto di stare facendo chiacchiere da bar, non serve risentirsi.
Prova a ridire quello che hai detto senza piangere ora.
(facepalm)
ahahahahahahahahahahah
aspettiamo...di cose innovative ne ha fatte compreso l'ultimo ,in ordine di tempo,cioè i loro processori dando una spinta che solo Apple poteva dare al mercato dei computer. Detto questo nessuno può aspettarsi rivoluzioni copernicane ogni 4-5 anni ...se ci sarà qualcosa di storico (nel senso che stravolgerà e creerà nuovi mercati con prodotti come mac,ipod, iphone o ipad) lo vedremo in questo decennio e allora potremo giudicare Cook anche da questo punto di vista secondo me.
2 minuti della tua vita buttati per rispondere all'idioma di turno. Mi dispiace per te. :)
Saluti
Se li gode da quando li ha invece. Quel denaro contribuisce alla sua felicità. La spensieratezza l'avrà quando andrà in pensione (come tutti).
Nessuno ha detto che il denaro è uno dei valori della vita ma senza alcun dubbio contribuisce moltissimo alla sua qualità e durata.
Saluti
la perfezione non è di questo mondo.
Nell'intervista in realtà dice che non sono perfetti ne infallibili ovviamente ma che la loro policy è quanto di meglio ci sia nel settore oggi.
Beh, "godersi i soldi" è diverso da "essere felici".
Su una cosa hai ragione: per quanto sei ricco non riavrai mai i il tempo che hai speso andando dietro al lavoro. Ma io ho l'impressione che questi CEO miliardari vivano di lavoro, non saprebbero cosa fare senza, sarebbero perduti. Quando si ritirerà vedrai che si metterà a fare il consulente di alto livello per qualche altro progetto, o farà conferenze, o organizzerà associazioni filantropiche, o si darà alla politica, o qualcos'altro... non è gente che si ritira a vita privata su una qualche isola caraibica a godersi i miliardi, si annoierebbe.
E cosa c'entra?? L'app fake sullo store c'era.. che poi l'abbia usata un utente o 1 milione non cambia la questione..
Tizio installa app falsa da App store (e l'azienda ufficiale aveva già detto ad Apple di bloccare app false con il suo marchio) -> Inserisce credenziali e perde tutti i suoi bitcoin -> denuncia Apple perchè non ha bloccato l'applicazione.
Per me è arrampicarsi sugli specchi, ma dopo aver sentito di certe sentenze non mi stupirei se vincesse.
No ti stanno facendo notare come prima i problemi fossero uguali se non peggiori, cito, ad esempio:
Per me possono anche farli partire da 512GB tutti quanti.
Io ho detto un'altra cosa: un taglio da 4/8GB prima era molto più limitante rispetto a un 64GB di oggi.
Se uno non ha una gravissima menomazione al cervello ci arriva da solo, non è che ci vuole tanto a capirlo.
Che la gente usi molto meno la memoria del telefono anche è un fatto perchè spotify, youtube, netflix non occupano nulla oppure occupano solo quello che decidi di salvare (e di solito la gente non salva la roba sul telefono). Il massimo che occupa sono i video su whatsapp e robaccia simile.
E io infatti ho riscontrato tra tutti quelli a cui ho consigliato che l'occupazione di storage non si avvicina neanche lontanamente alla capienza massima.
Ergo, la prossima volta discuti civilmente invece di partire con l'insulto, abbassa la cresta e controlla quella fogna che hai sotto il naso.
un conto é "essere truffati" ed un conto è "farsi truffare".
Ma non posso giudicare perchè non conosco con precisione le
modalità e lo stato dei fatti.
Nella maggior parte dei casi ne parlano testate "acchiappa click" che espongono i fatti così come gli utenti vorrebbero ma non come veramente lo sono, nei dettagli.
Fossi in lui mi sarei fatto una casa ( o più case ) completamente robotizzata con dispositivi altamente ridondanti.
Ecco cosa.
;)
Grazie Mr.Cook, per tutto il divertimento.
:D
(Che non è ancora finito!)
Sei la prima persona mai vista che crede davvero in questa frase.
Vai tranquillo che se una persona ricca è triste, se fosse povera lo sarebbe ancora di più.
Considera che in America ci sono sentenze leggendarie che davano ragioni agli utenti su robe molto meno ovvie di queste, tipo il gatto nel microonde o il caffè bollente.
Dubito fortemente che vinca l'utente, ma se dici di essere garante e poi un utente viene truffato non so quanto sia possibile appellarsi nella giurisdizione americana.