
Articolo 19 Gen
Il ricorso allo smart working diminuisce un po' in tutto il mondo, e Zoom si prepara a una nuova fase della sua esistenza: la popolarissima app di videoconferenze, diventata onnipresente proprio grazie alla pandemia e al confinamento in casa nelle sue fasi più acute, ha pensato di segnalare una serie di Zoom Apps e aggiornamenti che guardano verso una fase più flessibile, in cui i lavoratori si divideranno (più o meno equamente, a seconda dell'azienda) tra l'ufficio e casa propria.
Intanto è importante fare una precisazione: Zoom è prevalentemente un'app di videochiamate di gruppo, ma nel corso del tempo è evoluta rapidamente per soddisfare le esigenze dei molti lavoratori. Una delle più grandi innovazioni è stata quella di diventare una piattaforma espandibile tramite software aggiuntivi - le Zoom Apps, appunto, scaricabili dal marketplace dedicato. Le Zoom Apps segnalate oggi (in effetti il post sul blog ufficiale della piattaforma risale a ieri) vertono sulla cosiddetta Collaborate Mode, che permette agli host di un meeting di avviare esperienze collaborative tra i partecipanti, per esempio per brainstorming, per stilare un documento e molto altro. Qualche esempio concreto:
Collaborate Mode a parte, Zoom segnala anche diverse nuove app che aggiungono il supporto alle Breakout Rooms, che potrebbero essere definite delle "sotto-stanze" in cui un gruppo di partecipanti a un meeting si può riunire per lavorare o discutere di qualcosa di specifico non di interesse generale per tutti gli altri. Tra queste ci sono:
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