
26 Aprile 2021
20 Aprile 2021 111
Non sembra essere un periodo particolarmente fortunato quello di WhatsApp: la popolare app di messagistica, infatti, si è resa inconsapevolmente protagonista nei giorni scorsi di una nuova frode ai danni di alcuni (sbadati) utenti.
La truffa, nota come WhatsApp Pink, è stata individuata dal ricercatore di sicurezza Rajshekhar Rajaharia, che ne ha spiegato il funzionamento attraverso il proprio account Twitter. Si tratta del secondo raggiro nel giro di poche settimane per WhatsApp che ad inizio aprile era stata utilizzata da un'app apparentemente collegata a Netflix per diffondere un malware Android.
WhatsApp Pink altro non è che un'app Android malevola creata con lo scopo di sfruttare la popolarità del nome dell'applicazione del gruppo Facebook per intrufolarsi nei dispositivi degli utenti e sottrarre i dati sensibili. Ma come si diffonde?
Il raggiro operato dagli hacker, a dire la verità, è anche piuttosto banale, specie per i più esperti a cui basterà osservare rapidamente il poster per capire di cosa si tratti. Il nome WhatsApp, ad esempio, è scritto erroneamente nella parte destra dell'immagine (Watsapp - manca la "H"), mentre gli screenshot dell'interfaccia utente sono stati acquisiti da uno smartphone Samsung (lo si nota dai pulsanti della barra di navigazione inferiore e dalle icone nella barra di stato) e piazzati anche piuttosto malamente su un mockup di quello che dovrebbe avere le sembianze di un iPhone 8.
La truffa sembrerebbe essersi diffusa prevalentemente in India: tuttavia, nel caso in cui abbia colpito anche voi, un vostro amico o un familiare, ecco come difendersi.
Commenti
Eppure le vendono comunque, proprio perché si lascia all'utente la responsabilità di usarle con cognizione di causa.
E così dovrebbe essere per gli smartphone a mio avviso. Fuori metafora, il punto è che non ha senso bloccare per tutti una funzionalità utile (e soprattutto, a mio avviso, importante per i diritti del consumatore) quando ci sono già gli strumenti adeguati per impedire che arrechi danni alle casalinghe e agli ottantenni. La tecnologia dovrebbe essere limitata dai limiti tecnologici, non dell'incompetenza del minimo comune denominatore.
Ma infatti gli chef hanno strumenti diversi. Un discorso simile si può fare con le auto, dove ha poco senso vendere auto che vanno ai 200 se il limite è 130.
Certo, però in realtà non capiscono nemmeno dopo esserci cascati. Il bello è che credono alle truffe e alle bufale e poi si rifiutano di fare il backup "perché se no le foto vanno a finire su google" (e non importa quante volte glielo spiego, non gli entra in testa).
Combacia perfettamente con l'età media dei ritardati informatici italiani che neppure con le migliori tecnologie e informazioni si potrebbero tutelare, sono destinati a scottarsi male con le loro stessa mentalità sperando che dopo essersi fatti del male da soli capiscano una volta per tutte come funzionano le cose.
Tutto sommato se dovessi installare per sbaglio quell'app tirerei un sospiro di sollievo sapendo che è un virus e non un'app con quell'interfaccia oscena
Un'amica di 30 anni e 4 parenti dai 40 ai 60. 4 su 5 donne. Usano Facebook e WhatsApp tutto il giorno ma non sanno neanche inviare una mail (o se chiedi qual è la loro mail sostengono di non averla proprio) e cascano a truffe come queste. Non ci vuole una laurea in informatica per capire che nessun supermercato regala 150 euro a tutti i clienti, tra l'altro solo se condividi il messaggio su WhatsApp, no?
Non ero un discorso universale, stai tranquillo che si alza la pressione.
Se passano la vita a farsi le foto per i social e basta, la vedo molto dura.
La gente si amm4zza tutti i giorni con le auto, e per quelle ti fanno prendere una patente apposta, figuriamoci...
Beh certe conoscenze o te le fai da solo o non ce le hai. Ho ex che ci cascherebbero tranquillamente.
Ma va è sicurissimo, sarà che era difettoso il suo
La signora che mise il gatto nel microonde per asciugarlo dopo avergli fatto il bagno, fece causa alla casa produttrice del microonde, perché questa non aveva specificato che non poteva essere utilizzato per quello scopo.
È impossibile, ma deve inevitabilmente essere uno degli obiettivi di un’azienda che vende prodotti alla massa.
Età media?
Parla per te .... di imbecilli nella fascia 15/45 è pieno.
Del tutto impossibile tener conto dell'idiozia della gente. Ricordatevi SEMPRE di quel delinquente di Simoncini, che voleva curare il cancro con il bicarbonato, e degli stolti (ora morti grazie alla selezione naturale) che gli hanno creduto.
Capisco cosa intendi e comprendo il tuo punto di vista, ma non concordo appieno.
In particolare, non concordo perché sta allo sviluppatore decidere se usare le librerie Google o meno per sviluppare le sue app, non è un requisito imposto dal sistema operativo in se. Lo sanno bene gli sviluppatori di app in Cina, che di certo non usano nessuna libreria Google per le loro app. E c'è addirittura il progetto microG, che sta riscrivendo le librerie Google per fornire un'implementazione libera e open compatibile con le api esistenti.
Android in se non ha dipendenze strette verso i Google services, quindi per me è libero. Poi che, almeno in questo emisfero, molte app facciano uso dei loro servizi è un altro discorso
Perché sono ignoranti.
I genitori in primis.
E la scuola, antiquata, chiusa e con poche risorse, non è i grado di sopperire a queste mancanze.
Sciocchino, vado a parare dove vai a parare tu, che iOS protegge meglio chi è digiuno di tecnologia, è così difficile capire la logica del testo?
Ottimo, quindi alla fine cambia solo il colore?
Esatto, purtroppo ci cascano anche i giovani. Conosco un ragazzo piuttosto bravo a usare il PC e il telefono che è in grado di fare molte cose che per l'utente medio over 50 sono fantascienza. Nonostante sia così abile è riuscito a ordinare delle scarpe Nike da un sito fasullo fatto malissimo, con le scritte piene di errori ecc. Il sito si spacciava per quello ufficiale, ma si vedeva lontano un chilometro che era finto, e comunque sarebbe bastato controllare l'URL. Ovviamente le scarpe non sono mai arrivate e gli hanno preso tutti i soldi che aveva sulla carta.
Di gente che casca a queste cose ce n'è più di quanta immagini. Solo il mese scorso ben 5 contatti mi hanno condiviso su WhatsApp la truffa Esselunga (inserisci i dati e vinci un buono). Quando ho spiegato loro che era una truffa, tutti e 5 mi hanno detto che ormai avevano inserito i dati.
Lo smartphone è molto più diffuso del PC. Inoltre non è del tutto vero che nessuno fa gli stessi discorsi quando si parla di desktop, Apple ad esempio ha irrigidito non poco le regole negli ultimi tempi su macOS.
La soluzione non so se è impedire l'installazione a priori. Anche a me sembra un po' estremo come rimedio. Però il problema c'è e in qualche modo va tenuto sotto controllo.
Quindi il microonde non era sicuro?
Mamma mia quanti ricordi... dopo la prima volta che feci "avanti avanti avanti installa" e mi trovai con un chilo di monnezza sul pc, iniziai a star bene attento alle voci in cui c'erano delle spunte sospette!
Forse la maggior parte degli utenti, però, è stata tratta in inganno dal numero di "avanti avanti avanti" che una volta erano necessari per installare un qualunque software: all'inizio, nelle finestre in cui cliccavi "avanti" ti veniva chiesto in che cartella volevi installarlo, se volevi aggiungere una shortcut sul desktop e nel menu start, se volevi installare tutto il software oppure solo alcune parti, ecc., e dopo un po' d'istinto si cliccava "avanti, avanti" a raffica.
Poi, ad un certo punto, iniziarono i furbetti da due soldi che tra una richiesta necessaria e l'altra ci infilavano una schermata in cui accettavi di default l'installazione di toolbar o altra monnezza se non toglievi la spunta dalla voce relativa.
Confermo.
Molti pensano che gli over 50 siano le uniche vittime di queste cose, ma anche i ragazzini più giovani non scherzano, intendo quelli con meno di 20 anni. Ho visto ragazzini cascare in truffe e trappole ovvie, come ad esempio app che "migliorano la batteria del telefono".
Come "nativi digitali", non se la stanno proprio cavando benissimo eh...
Android è libero.
Non lo sono le versioni che ti "vendono", ma il progetto Android Open Source Project è libero.
Se è per questo c'è chi ha trapanato un iPhone per il jack cuffie.
Dai su, per cortesia ...
Per me android da una sensazione falsa di software libero. Ok che c'è la parte open source di AOSP, ma se poi per poter avviare la gran parte delle applicazioni mi servono delle API proprietarie allora tanto vale che diventi un OS proprietario nel vero senso del termine.
Non si è "afferrati di", ma "ferrati in"...
Intanto impariamo due cose: scrivere "Malware" e leggere un articolo di 10 righe. Poi magari ne parliamo.
Ed è vero. Se vendi un prodotto devi tener conto della stup1d1tà della gente.
Non dimentichiamo che c’è chi voleva asciugare il proprio gatto nel microonde, dopo averlo lavato.
Io non ce l'avevo col proprietario, ce l'avevo con gli utenti che pregano il proprietario di togliergli libertà.
Detto ciò, Android è libero, puoi fare un fork e diventa "tuo" e puoi farci ciò che vuoi (nei limiti delle licenze FOSS chiaramente)
per quello un altro blog ancora...
Così puoi scrivere ai tre contatti in rubrica che ce l'hanno
Play Store? Dove l'hai visto?
Concordo, lavorando anche io nel settore credo che servano corsi obbligatori di base, a livello di quelli sulla sicurezza dove spiegano come alzare le cose.
Ma io capisco che chi è totalmente ign0rante in materia ci caschi. la mia domanda è: come ci arrivano a trovarli?
Anche mettendomi d'impegni non riuscirei ad arrivare su simili siti
Lavorando in un reparto IT ho perso completamente la fiducia nelle competenze informatiche della gente. E' giusto quello che dici te, ma nel 2021, dovre ora mai è tutto digitale, non si può fare cosi fatica a districarsi in certe trappole. E' un po come se non si sappia andare in giro senza venire truffati. La scusa dell'età (a parte quella più avanzata) o della disattenzione per me non deve più esistere. Non avere minime competenze informatiche vuol dire essere i nuovi analfabeti (e purtroppo ce ne sono in giro troppi).
I sistemi operativi non sono liberi. Nemmeno Android. Il proprietario ci fa quello che gli pare.
Gli over 45 che non capiscono nulla di telefoni, sono le vittime perfette.
Ma anche ragazzi più giovani, o per disattenzione o per averla scambiata per una personalizzazione.
Ma si facciamo direttamente 100%
In iOS scam del genere li trovi direttamente nello store, ti sei perso le ultime notizie?
Oppure consiglia ai celebrolesi di usarlo
App malevole dalla grafica orrenda con tanto di errori macroscopici, scaricabile solo da sito indiano e da utenti con QI <= 10.
Commenti su hdblog: Android non è sicuro!!!
E infatti è successo su android, ma il tipo sopra da dei cerebrolesi a chi usa ios.
Hai capito tutto vedo...