
01 Giugno 2023
Dalla collaborazione tra Engie ed Amazon è stato realizzato in provincia di Trapani, il più grande impianto agrivoltaico d’Italia. La struttura è stata presentata oggi dalla CEO di ENGIE Italia, Monica Iacono e dal Direttore delle Categorie del Largo Consumo per Amazon in Europa, Giorgio Busnelli. All'evento ha partecipato anche Vannia Gava, Vice Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica.
Il nuovo parco agrivoltaico, la cui costruzione è stata annunciata nel 2021, coniuga la produzione di energia rinnovabile con le colture agricole del territorio. I pannelli fotovoltaici, infatti, sono posizionati più in alto rispetto al terreno, al fine di consentire la coltivazione nei campi sottostanti.
L'impianto, il primo dei due annunciati dalle aziende, è stato realizzato con 120.000 pannelli fotovoltaici che si estendono su 115 ettari in un'area agricola situata tra Marsala e Mazara del Vallo. Il secondo si trova a Paternò, in provincia di Catania e inizierà a produrre energia entro la fine dell’anno. In totale, i due impianti avranno una capacità produttiva di 104 MW Peak (83MW AC) Secondo le stime di ENGIE, le due strutture contribuiranno al risparmio di oltre 62.000 tonnellate di emissioni di CO2 all'anno.
Oltre a essere il primo parco agrivoltaico realizzato in Italia, l'impianto di Mazara del Vallo è anche il primo concepito sulla base di un modello contrattuale Corporate PPA (Power Purchase Agreement) tra due aziende private. L’energia prodotta verrà immessa nella rete nazionale italiana e servirà, in larga parte, ad alimentare le attività di Amazon in Italia.
L'impianto di Mazara del Vallo, per la cui costruzione sono state impiegate 150 persone, utilizza dei pannelli solari bifacciali montati su inseguitori monoassiali che consentono di catturare dai terreni circostanti sia la luce diretta che quella riflessa, agevolando in questo modo la produzione di energia. L'uso di questi pannelli minimizza l'area necessaria per l'impianto fotovoltaico e massimizza l’efficacia per la destinazione agricola.
Sarà quindi possibile garantire la salvaguardia del paesaggio rurale e della biodiversità, e assicurare una ricaduta positiva anche per le realtà agricole locali coinvolte nella gestione delle coltivazioni. Nel parco agrivoltaico saranno coltivate principalmente colture foraggere oltre a viti, lavanda e piante aromatiche e officinali.
Amazon, si legge in una nota, è oggi è il maggiore acquirente aziendale di energia rinnovabile a livello globale, grazie a un totale di oltre 400 progetti legati alle energie rinnovabili in 22 Paesi, tra cui 128 progetti solari ed eolici in Europa. In Italia, Amazon ha già annunciato 22 progetti di energia rinnovabile, che includono anche 19 siti alimentati da impianti fotovoltaici su tetto, per una capacità complessiva di oltre 115MW.
Alla fine del 2021, l'azienda di Jeff Bezos ha raggiunto un approvvigionamento dell'85% da fonti rinnovabili in tutte le sue attività ed è vicina all’obiettivo di alimentare tutte le sue attività con il 100% di energia rinnovabile entro il 2025, cinque anni prima rispetto alle previsioni iniziali. Amazon, inoltre, ha recentemente annunciato che nei suoi data center, per ridurre le emissioni di gas serra, utilizzerà solo olio esausto.
Commenti
"braccia sottratte all'agricoltura". questo mi sembra il caso preciso :)
Se i pannelli sono abbastanza in alto la polvere non è un problema.
Togliere la luce alle piante è voluto. In molte coltivazioni troppa luce è un problema.
Perchè non investono nel solare termodinamico tipo in Tunisia?
sarà uno stratagemma per superare il divieto del fotovoltaico a terra . Se la resa del terreno è inferiore neanche conviene coltivarlo perchè il trattore consuma secondo i mq lavorati e se quei mq rendono meno alla fine si alza il costo del prodotto finito .
Per costruire un impianto agrovoltaico è richiesta una relazione agronomica che dimostri chiaro e tondo la resa agricola delle coltivazioni, la loro irrigazione controllata per mezzo di opportuni sistemi di controllo, anche per la videosorveglianza dell'impianto nonché della resa agricola. I pannelli, a differenza del fotovoltaico a terra, sono ad un'altezza di 3 metri dal suolo, con pali infissi direttamente sul terreno. Se vuoi darci un'occhiata, il GSE ha pubblicato (l'anno scorso mi pare) le linee guida sull'agrovoltaico, all'interno troverai anche una stima dei costi rispetto a un mero impianto fotovoltaico a terra (quest ultimo sì che ruba suolo all'agricoltura, fortuna ha voluto che molte regioni abbiano imposto un regime di asservimento per metterlo a freno).
Non capisco. I pannelli fanno ombra alla coltivazione sotto e dovrebbero esserci aree in cui il raccolto é rovinato. Anche l'operazione di raccolta é complicata dalla presenza di pali che limitano il trattore e alzano i costi.
Quanto rende l'agrivoltaico?
Dipende, tolgono luce alle piante e se coltivi con trattori alzi la polvere che riduce l'efficienza dei pannelli
10.4 KW/h (di picco)
Ma lì ci sarebbero state comunque coltivazioni, quindi mon mangiano nulla.
Si, ci sono altre sperimentazioni a riguardo perché sembra una combo ideale: in aree a rischio siccità riduci la dispersione dell'umidità e nella stessa area produci energia e coltivi.
I tetti, di contro, non sono necessariamente orientati in modo ottimale, sono organizzati in tanti mini impianti e la gestione è dell'utente e non centralizzata.
Ma l'ho fatto.
Anche perchè in fondo c'era un fosso grande grande.
Io sono perfettamente d'accordo con te. Dal mio punto di vista il solare andrebbe sfruttato prevalentemente sul residenziale e soprattutto sulle grandi tettoie(fabbricati, industrie, supermercati etc...).
Il resto delle fonti FER dovrebbero essere fornite dall'eolico offshore di grande portata, sul quale dovremmo sfruttare tutta l'energia sfruttabile.
Il resto va compensato con un baseload nucleare... Purtroppo in italia ci muoveremo pianissimo, le aziende hanno bisogno di attaccare le etichette green, e quindi ci tocca sfruttare lo sfruttabile
Tutto quello che vuoi, ma questi impianti mangiano spazio a terra e in ogni caso limitano fortemente l'agricoltura
In parole povere quanta energia produce questo impianto se si divide l’energia prodotta diviso 10 mila persone?
Salvo grandi impianti i tetti sono piú adatti ad essere utilizzati come soluzione per auto-produzione e consimo in loco. Gli allacci costano molto, servono tanti piccoli inverter altrettanto costosi e servono tanti contatori bidirezionali. Poi c'é da dire che il sistema é monofase con neutro ed a bassa tensione. Tutto questo é inefficiente, porta un grosso disperdio energetico. Sistemi centralizzati di grandi dimensioni hanno il vantaggio di un unico sistema di controllo e smercio dell'energia prodotta, di poter portare direttamente l'energia trifase al centro di smistamento della griglia. Con tutti i vantaggi del caso.
Diciamo che abbiamo bisogno di tanta energia, ben venga se si possono combinare le cose. Poi considera che i tetti spesso sono fatti a caso, mica progettati per il fotovoltaico. Con questo sistema puoi posizionare i pannelli in modo perfetto per essere il massimo produttivi
Tutti agricoltori provetti che sanno come questo sia un progetto fallimentare e pieno di problemi vedi!
a me sembra una buona cosa!
Addirittura alla fine del terreno puoi svoltare.
Io quando ho guidato un trattore mi hanno spiegato che dovevo andare sempre dritto.
Ma dopo un pò ci si annoia.
Ma con tutti i tetti che abbiamo è necessario ancora piantare fotovoltaico a terra?
Già, povero contadino che non può andare a caxxo nel terreno.
ho fatto lo stesso pensiero, per non parlare della polvere alzata
DC ma sapete solo trovare problemi?
l'ombra che io ricordi si muove durante il giorno
Quindi hanno intenzione di coltivare specchi? Geniale.
ahahahahah
Stavo scherzando.
Comunque chiedo a mio zio che fa l'agricoltore.
Forse non ti è chiaro che in agricoltura non esistono solo le vigne.
non sono in ombra, i pannelli sono distanziati tra loro per garantire il numero ideale di ore di sole per le piante.
sarebbe che quando una pianta la poni in ombra tende a crescere per trovare la luce diretta, togliendo energie per i frutti.
forse non ti è chiara cosa sia l'agricoltura odierna. Un filare per vigne è perfettamente dimensionato per il passaggio delle macchine di vendemmia, sia in altezza che in larghezza. Coltivare con dimensioni adatte al fotovoltaico non cambia nulla...
e allora illuminaci, come sarebbe?
non ho capito se sei serio o cosa? i pannelli non sono contigui, lo spazio tra un pannello e l'altro è sufficiente per le necessità delle piante e anzi diminusice l'evaporazione...
non penso proprio che sia come dici tu!
con quel trattore in foto tanto povero non direi! Comunque tempo un paio d'anni e saranno pochi i pali del fotovoltaico ancora perfettamente diritti!
Si vede che sei un tecnico agrario.
Deve essere comodissimo per il povero contadinello passare col trattore là in mezzo.
l'uso di pannelli sopra le coltivazioni limita gli effetti del sole sulle piante diminunedo la necessità di innaffiare il raccolto e non alterando la capacità produttiva riseptto ad un campo in pieno sole...