
22 Febbraio 2023
Amazon ha comunicato ai suoi dipendenti il nuovo piano per il ritorno al lavoro in presenza dopo il lungo periodo di pandemia. Sino ad oggi il colosso dell'e-commerce non era stato in grado di definire con precisione se lo smart working sarebbe stato mantenuto o meno all'interno del sistema organizzativo: troppe volte infatti i dipendenti erano stati inizialmente richiamati in ufficio per poi rimandarne il rientro a causa di un peggioramento delle condizioni sanitarie.
Così è prevalsa la linea già dettata nel 2021, quando ancora il virus costringeva la stragrande maggioranza dei dipendenti a svolgere le loro mansioni da casa: dal 1° maggio 2023 si lavorerà per tre giorni dall'ufficio e per due giorni da casa. Come minimo. Questa forma di lavoro ibrido è stata decisa dal CEO Andy Jassy e prevede un periodo di "ambientamento" durante il quale saranno testati i nuovi equilibri che andranno inevitabilmente a delinearsi all'interno di ciascun team.
Sappiamo che all'inizio non sarà perfetto - ammette il CEO - ma l'esperienza dell'ufficio migliorerà costantemente nei prossimi mesi (e anni) man mano che i nostri team immobiliari e delle facility correggeranno gli errori e, infine, continueranno ad evolversi nel modo in cui vogliamo che i nostri uffici vengano organizzati per catturare i nuovi modi in cui vogliamo lavorare.
Il management di Amazon ritiene che il lavoro in presenza porti a diversi benefici, sinteticamente:
Sarà ora da capire come la decisione verrà presa dai lavoratori coinvolti, poiché non sempre il ritorno in ufficio è stato apprezzato dai dipendenti: si pensi ad esempio alle proteste in Apple dell'estate scorsa contro la decisione presa da Tim Cook del ripristino del lavoro in presenza per tre giorni alla settimana.
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Commenti
Interessante grazie ...
Vero però se esiste qualche azienda che può pressare per ritorno in ufficio è AWS, visto lo sproposito che paga ai dipendenti. Recentemente ho visto una analisi delle retribuzioni, erano terzi dopo Netflix e Google. Parliamo di oltre 250k per senior software engineer. Gente che in Italia se va bene prende un quinto.
Vero, però vero pure che AWS un software engineer senior lo paga sui 200k più benefit che possono arrivare agevolmente oltre i 70k. Insomma uno qualche momento a riflettere si ferma. Mettici poi la consapevolezza di essere un pioniere della frontiera tecnologica. Da quanto so Amazon come retribuzioni è seconda solo a Netflix che è quella che paga di più in assoluto e Google.
Per mia esperienza, i problemi maggiori li ho visto in aziende tech con HR troppo ingombranti. Spesso persone con mentalità quanto più distante possibile da quella degli sviluppatori che non si rendono conto che il 90% di quello di cui parlano agli occhi di determinati professionisti sono percepite, a torto o a ragione, come fuffa.
storia inventata, alle donne non piace fare i boxxhini
perché l'idea sarebbe che io il lavoro lo svolgo dove meglio credo:
- casa
- coworkeria
- lettino del mare con mojito in mano
- rifugio in mezzo ai monti
- altro paese estero con costo della vita più basso dove vivo come un pascià con lo stipendio italiano
ma purtroppo ci vogliono schiavi e quindi non si può, perderebbero il controllo sulla nostra vita e su cosa facciamo di essa
Io sono tranquillo e sereno ma le parole sono importanti, doppiamente se si vuole utilizzare una lingua straniera che può avere significati e traduzioni non così immediate. Se poi ci aggiungiamo le italianizzazioni tipo "smartabile", capisco che le parole vengono usate sempre più a vanvera, quasi più per riempirsi la bocca che per altro. Se il lavoro da casa spesso non è smart ma aiuta solo in caso di pandemia, ad inquinare e riprendersi i tempi morti (quest'ultimo aspetto è molto aleatorio) che ha detto lei (che condivido) allora ha un altro nome. E qui torniamo al punto di partenza: si usa ed abusa del termine smart solo perchè fa figo: oggi tutto è "smart" (intelligente) quasi come uno slogan pubblicitario. Il telefono è smart, la lavatrice, il condizionatore, il lavoro. In realtà l'intelligenza sta dietro a chi lo usa, progetta, crea e programma. L'intelligenza umana è ancora molto poco sviluppata, quella artificiale è praticamente in fase di nascita. Però tutto è già smart.
Il lavoro dovrebbe essere, di base, sempre intelligente, altrimenti serve solo a perdere tempo ed a far perdere tempo (e soldi).
ma infatti si chiama "smart working" solo in italia, è una cagata tutta italiana. Qui all'estero si chiama "work from home" o "remote working"
Che palle con sta lingua. Chiamalo intelligente così ti tranquillizzi. Non da casa però, perché il senso dello smart non dovrebbe essere solo lavorare da casa, ma in modo intelligente cioè per obiettivi e non per orari/luoghi. Quindi anche al bar se vuoi, anche di notte. Non tutti i lavori sono smartabili e in alcuni casi si ricorre allora al lavoro da casa semplice, che non è smart ma aiuta a inquinare meno e riprendersi tempi morti
Eh invece hai torto, per la natura del suo lavoro lui parla quasi esclusivamente con i pochi componenti del suo team. Non ti dico i dettagli per privacy.
Non sono d'accordo, le migliori idee e innovazioni sono nate affianco alla macchina del caffè quando si crea socializzazione o condivisione.
Alcuni lavori, ripetitivi, costanti e privi di interazione possono essere svolti da casa, tutti gli altri no, o meglio, svolgendoli da casa non avrebbero quel valore aggiunto che richiedono
Io continuo a non capire su che basi e perchè qualcuno abbia deciso di chiamarlo "smart working" e non "home working". Che il lavoro sia intelligente o meno non lo stabilisce il luogo da dove viene svolto. Che il lavoro da casa sia più "intelligente" del lavoro da casa è una generalizzazione non sempre vera. Basterebbe non chiamarlo con il termine inglese e dire "lavoro da casa" o "lavoro da remoto" che sarebbe tutto molto più chiaro (e darebbe sfoggio della nostra bellissima a lingua).
Perché nell'ufficio a Milano di Amazon ci lavora solo lui vero? Durante la giornata lavorativa il tuo amico parla solo con il team manager vero? Ragionate a compartimenti stagni e in piccolo.
Ho un caro amico che lavora in Amazon a Milano, in una posizione di rilievo, eppure per lui lo smart era comodo perché poteva vivere a Torino e andare in ufficio una volta la settimana. Ora sarà costretto a spendere un sacco di tempo e soldi in viaggi per Milano, perché comunque una casa lì non ha senso. Geniali. La cosa divertente? Il suo team manager sta in un altro Paese, quindi anche dall'ufficio comunicheranno via call. Fenomenale. Pensavo che solo noi della Pa fossimo così furbi.
Con 400 euro mi pago 8 mesi di riscaldamento, per me sarebbe un enorme risparmio
Ok, però considera che magari quando sei in ufficio a casa puoi tenere il riscaldamento spento\al minimo, mentre se sei in smart il riscaldamento lo devi tenere acceso tutto il giorno. Risparmio aziendale, ma non tuo ;)
Vale talemente tanto che si sta rinegozioando in 1000 aziende, grazie alla pandemia.
Il mio ragionamento vale ovunque in tutto il mondo, per quello il rapporto è datore di lavoro e dipendente.
Vino a prova contraria le cose si discutono e si trova un comune accordo.
Il tuo bel ragionamento andava bene 20 anni fa. Datore/padrone. Poi scopriresti che la realtà sta cambiando più veloce del previsto e la gente non accetti più certe condizioni.
Chiaramente
ma cosa significa? il tuo caso singolo non fa statistica, se lavori meglio buon per te e per la tua azienda ma se tante aziende hanno ridotto di molto lo smart qualche domanda bisogna pur farsela invece di guardare solo al proprio orticello
Lo smartworking per una azienda che si basa sul consumismo come Amazon rischia di essere controproducente…
Nella mia azienda la momento è così: abbiamo sino a 2 giorni di smart a settimana, giornate da concordare con i responsabili in base alle necessità in ufficio. Poi volendo se ne può fare 1 sono o anche 0 se ad esempio uno si trova meglio in ufficio rispetto che a casa.
Sicuramente no. Ma la connettività mi sembra pretestuosa
magari c'è chi a cuinon fregava niente ed ora se l'è messa per poter lavorare da casa? Capisco che è un minimo rispetto al totale, però sicuramente corrente e gas, al giorno d'oggi, non te li regalano ;)
Connettività si paga flat al mese, eh
e di grazia perché? Ok in smart risparmi sicuramente costi per l'auto, ma in compenso spende di più su acqua\luce\gas\connettività
perché uno che sta in Smart dovrebbe prendere meno? Senza contare che poi molto spesso chi sta da casa lavora anche di più post orario lavorativo..
Non e' cosi', se lavori da casa hai piu' possibilita' di lavorare di meno se si applicano I metodi tradizionali di controllo, infatti il sistema deve essere completamente rivisto.
Non sono contrario allo smart working, ovviamente, ma che sia possibile per tutti , cosa non attuabile. Quindi perche' , come nel caso di Amazon, chi ha la possibilita'di lavorare da casa in quanto la posizione lavorativa lo consente, deve prendere lo stesso stipendio se non di piu' di chi deve necessariamente trovarsi sul posto di lavoro? A questo punto spostare parte della paga da chi fa smart working a chi si deve recare sul posto di lavoro.
Il problema è che in Italia pensano: se lavori da casa non fai nulla, se lavori in ufficio per quelle 8 ore sei concentrato perchè non hai 200 cose esterne che ti distraggono.
Poi si sono accorti che col lavoro a distanza uno lavora in media più ore e l'hanno lasciato.
Non entro proprio nel merito, ogni aziende, ogni ruolo ha mansioni, responsabilità, sensibilità e coscienza diversi.
A volte, e l'ho visto da me, si ingenerano gelosie e/o contrasti proprio perchè c'è qui può stare a casa, chi no, etc.....
Non ho questa responsabilità e sono libero nel mio ruolo, anche perchè da sempre sono quasi metà tempo dai clienti in giro e non in ufficio.
Sicuramente. Ma le HR non si dovrebbero sostituire ai dipendenti e presumere che sia necessario x volte alla settimana vedersi o meno: va lasciato decidere di volta in volta a lavoratore/line manager secondo me. (i 3 gg a settimana per esempio, uguali per tutti, mi sanno di caxxata, chi l'ha deciso che proprio quei 3 gg sono buoni per tutti? Chi l'ha deciso che è meglio 3 e non 2 o 4 o 1? Ecco, meglio lasciarlo ai dipendenti/line manager in base alle esigenze personali e di business secondo me)
uno massimo due in ufficio ma flessibili sul giorno...
potendo scegliere, per me...
Fino a prova contraria è chi ti "presta" lavoro che definisce le regole base, non il contrario :D mi pare normale chi decida cosa.
Uno può pensare quello che vuole ed a casa sua se sono tutti d'accordo può fare quello che vuole, rimane il fatto che il contatto umano non si fa con le videocall
se però la persona ed il suo line manager pensano che vada bene vedersi anche su Zoom e vedersi di persone una volta sola al mese, saranno anche liberi di farlo o no? Non capisco le HR che devono mettere bocca per forza. Libero arbitrio e responsabilità personale dovrebbero essere sufficienti...o no?
Per carità, anche io sono per la flessibilità massima e sono un manager. Ho 16 persone tra dipendenti e consulenti nel mio team sparsi su varie sedi in Italia e non chiedo a nessuno di stare in ufficio, l'azienda permette potenzialmente di fare anche 100% di sw, ma nessuno lo fa. Forse ad agosto succederà, ma non penso sia un problema. Tutto sta al buon senso e alla fiducia reciproca. Per dire: quando prendiamo una persona nuova, ovviamente a rotazione mi aspetto che tutti si presentino in ufficio (almeno quelli della stessa sede di lavoro del neo assunto) per fare un po' di affiancamento e per farlo sentire parte del team. Devo dire che finora ha funzionato benissimo lo sw, io poi vengo da esperienze estere dove ben prima della pandemia lo sw era già una solida realtà ed anzi all'epoca avevo persone nel mio team che erano anche a diversi fusi orari, quindi non è quello il problema. Tanto se devo sgamare uno che non lavora, lo faccio anche se è da remoto, ci metto pochissimo. Successo raramente, ma successo.
Proprio questo invece è il punto: ho visto persone essere valutate in maniera piuttosto oggettiva a prescindere che fossero abitudinari dell'ufficio o meno.
Poi lungi da me dipingere questa realtà come ideale, è una azienda di consulenza e la consulenza (in generale) non è il massimo. Però su questo specifico argomento, siamo messi molto bene.
Poi ovviamente c'è l'esigenza di progetto, anche a me stanno chiedendo una volta a settimana di farmi vedere dal cliente, ma comunque mi viene chiesta disponibilità. A me non fa nessuna differenza, ci vado.
Una mia collega lavora da Torino in full-remote, nessuno le ha chiesto di venire a Roma una volta a settimana.
Si ma va che nessuno mai in nessun contesto ha obbligato qualcuno a fare smartworking (pandemia a parte, che è un altro discorso).
Se vuoi andare in ufficio puoi sempre farlo, ovviamente e giustamente.
Il problema è l'obbligo.
Ancora molti non hanno capito che il contatto umano è ancora indispensabile essendo umani, soprattutto se fai parte di un team.
Poi è ovvio che non bisogna stare attaccati al kulo delle persone ma nemmeno non vederle per settimane.
Casualmente a non volerlo son sempre i capi e a volerlo i dipendenti...
Reply però è una società di consulenza (alla Accenture), per cui molto dipende poi dalle esigenze del progetto e del cliente. Quindi questa flessibilità, quando sei fornitore e non cliente, c'è fino ad un certo punto.
La mia azienda è della stessa linea, però qualche volta in ufficio ti ci devi far vedere, secondo me. Pena, non fai carriera secondo me...
Ma infatti questa cosa di fare tutto uguale per tutti non ha senso. Ogni incarico è a sé.
Apple, Google e Amazon sono tornate un po indietro, cmq non insisto perchè mi pare la storia delle vetture elettriche, se fossero così fantastiche le vorrebbero tutti.
io faccio esattamente così
lavorando nel settore della consulenza IT, ho trovato il miglior compromesso possibile nell'azienda in cui mi trovo attualmente: Reply.
Lo smartworking è a totale discrezione del lavoratore, giorno per giorno. Vuoi lavorare da casa? stai a casa.
Vuoi andare in ufficio? vai in ufficio.
Vuoi andare 1 mese filato in ufficio e poi non presentarti più per 3 mesi? ok, whatever.
La presenza in ufficio è gradita, e mi ha aiutato molto nell'inserimento appena arrivato, ma totalmente opzionale. Soprattutto non si viene in nessun modo giudicati per una scelta o l'altra (sembra banale, ma non lo è affatto).
Molte aziende moderne infatti si sono mosse in quel tempo. C'è sempre chi viaggia a velocità superiore degli altri. Guardare solo il lato economico poi è un errore.
ma non è che li faceva a tutti... a quelli che le garbavano.
C'è sempre qualcuna o qualcuno che fa i bxcchini ambito lavorativo in garage o ufficio.
Poi naturalmente bisogna saperci flirtare.