Anche Amazon riporta un trimestre fiscale con luci e ombre, tema ricorrente in questo Q2 2022 per una buona parte dei colossi tech (per esempio Google e Meta). Il colosso delle vendite online di per sé non è andato male - anzi, ha addirittura battuto le stime degli analisti - ma l'investimento in Rivian, il produttore di veicoli elettrici, ha avuto ripercussioni negative sul bilancio finale.

In concreto, il fatturato è stato di ben 121,2 miliardi di dollari, una crescita del 7% su base annua e 2,1 miliardi di dollari in più rispetto alle aspettative; gli utili netti sono scesi a 3,3 miliardi (anche qui, una cifra comunque superiore alle aspettative più ottimistiche degli analisti), a cui va però aggiunta una perdita di 3,9 miliardi causata appunto da Rivian. In sostanza, quindi, Amazon è in rosso di 600 milioni.

Per chiarire, il periodo di pandemia di COVID-19 è stato molto propizio per Amazon, ma ha avuto anche le sue difficoltà. Il colosso ha dovuto fare investimenti massicci per potenziare la propria rete logistica in modo da reggere all'enorme incremento degli acquisti online. Ora che l'emergenza sanitaria sta rientrando, però, e le persone tornano a recarsi nei negozi fisici, la struttura risulta sovradimensionata; la società ha già iniziato a porre rimedio, incrementando per esempio i prezzi dell'abbonamento Prime (anche qui in Italia) e chiudendo alcuni dei suoi negozi fisici.

La nota positiva è che la domanda degli utenti è cresciuta nel secondo trimestre, osserva la società, trend che pare continuare nel terzo trimestre che è attualmente in corso. Nel corso del Prime Day, a livello globale sono stati comprati oltre 300 milioni di oggetti, che vuol dire più o meno 100.000 al minuto calcolando le 48 ore complessive di durata dell'evento.