
Sicurezza 19 Gen
Oggi si celebra la Giornata europea della protezione dei dati personali, una ricorrenza istituita nel 2006 dal Consiglio d’Europa con lo scopo di sensibilizzare e promuovere l’importanza della privacy e della protezione dei dati personali. La giornata è riconosciuta anche negli Stati Uniti, Canada e Israele.
In questa occasione, Věra Jourová, Vicepresidente per i Valori e la trasparenza, e Didier Reynders, Commissario per la Giustizia, hanno rilasciato una dichiarazione comune che sottolinea i progressi compiuti nell’UE dalla ratifica della “Convenzione 108” del Consiglio d’Europa, l’unico trattato internazionale sulla privacy.
Il regolamento generale sulla protezione dei dati è diventato una pietra angolare della nostra politica digitale, sulla quale stiamo costruendo altre iniziative nell’ambito della strategia digitale europea. Il trattamento dei dati personali dovrebbe essere concepito per servire la società e rispettare i diritti delle persone.
Oggi, il regolamento generale sulla protezione dei dati si applica nell’Unione europea ed è diventato un parametro di riferimento mondiale per la regolamentazione in materia di privacy. Proprio in questi giorni, inoltre, la Commissione Europea ha annunciato l'intenzione di voler sviluppare un suo DNS per una maggior tutela della privacy.
In occasione del Data Privacy Day, l’Eurostat ha diffuso i risultati di una nuova indagine relativa alla gestione delle informazioni personali online da parte dei cittadini che utilizzano internet da cui sono emersi dei Dati non proprio confortanti.
Oltre il 53% degli intervistati, infatti, rifiuta il consenso all’uso dei propri dati personali a scopi pubblicitari e commerciali. Il 48% degli utenti, invece, ha risposto di non accettare mai la geolocalizzazione e il 40% ha limitato la possibilità di accedere a profili e contenuti social. Solo il 36%, però, ha verificato che il sito a cui ha fornito i propri dati fosse realmente sicuro, mentre il 39% ha letto davvero e fino in fondo l’informativa sulla privacy a cui siamo chiamati a dare il consenso ogni volta che visitiamo un sito web.
In Italia, che secondo un recente report di DLA Piper è al secondo posto per numero di violazioni della GDPR con 83 interventi dell’Autorità Garante (in testa c’è la Spagna con più di 250 sanzioni, segue la Romania con 57), è stato organizzato un evento dal titolo “Visibili o sorvegliati? La vita nella Rete”, dedicato a diversi temi sensibili come i social network, il revenge porn e il cyberbullismo.
Secondo i dati rilevati da un sondaggio che il Garante per la protezione dei dati personali ha commissionato a “Skuola.net”, basato su un questionario compilato da 2.600 ragazzi tra gli 11 e i 24 anni, quasi due ragazzi su tre si sono iscritti a un social network prima dell’età consentita dalla piattaforma, pur sapendo che non avrebbero potuto. E sempre due su tre quando si iscrivono a un nuovo servizio online o accedono a una nuova app ne accettano le condizioni d’uso senza leggere mai l’informativa sulla privacy.
Il 43% dei minori ignora i diritti che la normativa gli riconosce per difendersi dal cyberbullismo, mentre il 64% degli over 18 sembra più preparato. Eppure i giovani sono interessati alla difesa della privacy, soprattutto di quella online. 9 studenti su 10 giudicano favorevolmente l'eventuale organizzazione di incontri su questi temi sin dall'età scolastica, magari da svolgere in classe; per il 54% sarebbe un'attività fondamentale, per il 34% come minimo utile.
Per sensibilizzare gli utenti sul tema della privacy, anche Amazon ha voluto dare un contributo offendo delle informazioni sugli strumenti messi a disposizione degli utenti per apprezzare al meglio l’esperienza con i dispositivi con integrazione Alexa, nel pieno rispetto dei loro dati personali.
Innanzitutto ci sono elementi fisici: i dispositivi Echo, infatti, sono datati di tasti per disattivare i microfoni che viene segnalata da un LED. Quando i microfoni sono spenti, il dispositivo non può registrare e trasmettere audio al cloud, anche se viene pronunciata la parola di attivazione. Per quello che invece riguarda i dispositivi Echo Show con telecamera integrata, la maggior parte ha una apposita finestra per coprirla.
Tutti, inoltre, sono progettati con un indicatore visivo, l'anello luminoso blu su Echo, che segnala quando il dispositivo sta ricevendo una richiesta per trasmetterla al cloud protetto di Amazon. I dispositivi Echo di Amazon ricevono anche aggiornamenti periodici di sicurezza, che proteggono dalle minacce e dalle vulnerabilità più recenti.
Tramite voce è anche possibile abilitare la funzionalità di cancellazione delle registrazioni vocali. Una volta attivata, si potrà eliminare l’ultima interazione con Alexa dicendo: “Alexa, elimina quello che ho appena detto” oppure “Alexa, elimina tutto quello che ho detto oggi”, per le registrazioni della giornata.
In generale, è possibile rivedere e cancellare le proprie registrazioni vocali accedendo all’App Alexa e seguendo il percorso Impostazioni > Privacy Alexa, o dalla pagina dedicata sul sito Amazon. In entrambi i casi è possibile scegliere di eliminare automaticamente le registrazioni dopo 3 o 18 mesi, oppure di non salvarle affatto.
I clienti possono ottenere maggiori informazioni sulla privacy e sull’esperienza offerta da Alexa ponendo direttamente domande tipo “Alexa, cos’è la parola di attivazione?" o "Alexa, quali sono le mie impostazioni sulla privacy?".
Credits immagine d'apertura: Pixabay
Commenti
Ma se a malapena hai due soldi, che bollette ti mandano?
Pensa che il m@ledetto governo invia le bollette a casa mia. Questi dittatori sanno dove abito! Libertaaaaaaaa
Odio? Ma quando mai ho sparso odio?
Non esiste un INVECE.
Una cosa non esclude l'altra.
ahaha pensato la stesa cosa...
un po' come fare un articolo sulla pericolosità del fumo e mettere i banner dal Marlboro
I referral agli echo alla fine di un articolo di questo tipo sono di una bassezza infinita
Qui su disqus? Non sei mica obbligato a rispondere.
Invece di guardare a chi e quanti accedono volontariamente ai social, mi soffermerei sulle forme di sorveglianza di massa approvate dall'UE, o sul fatto che in Italia tutti hanno accesso ai dati delle fatture elettroniche. Altrimenti è inutile che le istituzioni parlano di privacy, visto che sono le prime a violarla.
pensa un pò
occhio che ho fatto lo stesso commento ieri e me l'hanno cancellato. Offensivissimo!
Sono riusciti a mettere referral anche alla presentazione dell'offerta fibra di Iliad :D
ahahahhaha
Serve per la privacy
Buttiamoci qualche referral a fine articolo
Dai non te la prendere se non riesci a capire, sei ancora in tempo per leggerti qualche libro che ti spieghi sintassi e semantica
Sicuro, per te invece un appuntamento all'INPS andrà bene, la 104 te la danno sicuro.
Oggi non è Data Privacy Day, gli americani festeggiano il Data Privacy Day perché non sanno neanche che sia la protezione dei dati, ed è comunque recente. In EU festeggiamo il Data Protection Day in questa data per l'anniversario della Convenzione 108. Correggete che altrimenti fate disinformazione.
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Capisco che tu abbia difficoltà di comprendonio, ma una visitina da un buon dottore potrebbe aiutarti
Nemmeno Google Translate capisce che hai detto.