
Economia e mercato 23 Set
Amazon punta dritto verso la consegna di generi alimentari freschi. Diversificare l'offerta è ormai diventato un elemento fondamentale sia per mantenere il comando del mercato, sia per incrementare i profitti, e il colosso dell'e-commerce intende farlo (anche) specializzandosi laddove è già leader incontrastato, ovvero nel settore degli acquisti online e della consegna dei prodotti direttamente a casa dei consumatori.
Ecco dunque espandersi quello che nel Regno Unito viene chiamato Amazon Fresh Marketplace, servizio dedicato ai clienti Prime che consente loro di ordinare generi alimentari da due grandi marchi di supermercati. L'intenzione è quella di estenderlo agli Stati Uniti e a gran parte dell'Europa già nel corso del 2022. Proprio negli Stati Uniti entrerebbe in diretta competizione con Instacart, servizio di consegna e ritiro di generi alimentari che utilizza sito web e app mobile per permettere ai clienti di effettuare le ordinazioni. Un personal shopper viene poi incaricato di fare la spesa e di consegnare la merce a casa il giorno stesso.
Amazon non ha confermato il progetto, ma ad Engadget ha detto che questo tipo di collaborazioni con i negozi di generi alimentari
consentono a più clienti di fare acquisti online e permettono di fornire ai membri Amazon Prime più scelta, valore e convenienza mentre i nostri partner beneficiano di una maggiore visibilità per la loro selezione e servizio.
Se questa non è una conferma, poco ci manca. E non è nemmeno la prima volta che Amazon intende cimentarsi nella consegna a casa di generi alimentari: esiste il servizio per i supermercati Whole Foods, acquistati dalla società di Jeff Bezos nel 2017, e fino a poco tempo fa c'era anche Amazon Restaurants per ordinare il cibo in stile Just Eat dal proprio ristorante preferito.
Insomma, il tentativo da parte della società più digitale del pianeta di aumentare le proprie incursioni nel mondo fisico è palese: si pensi ad Amazon Fresh, attivo in Italia dall'inizio di quest'anno, così come ai primi store fisici del brand (grandi magazzini hi-tech inclusi). L'idea di creare una partnership con le piccole drogherie - e i negozi alimentari in generale - attraverso un unico grande portale per gli acquisti potrebbe portare benefici a tutte le parti interessate: ad Amazon, innanzitutto, che riuscirebbe ad entrare in un segmento di mercato ancora solo in parte esplorato, ai consumatori, che con il servizio di consegna potrebbero avere accesso a diverse tipologie di prodotti - magari anche locali, sostenendo il territorio - e infine ai negozianti stessi, che con Amazon vedrebbero incrementare il loro giro d'affari (e la popolarità).
Credits immagine d'apertura: Pixabay
Commenti
Quindi ancora meno occupati per ancora meno aziende...ragionamento ineccepibile
I negozietti di paese sono già stati ammazzati dalla GDO, e da parecchi anni. Amazon toglierà clienti alla GDO, e di questo non mi dispiaccio granché.
Che glie frega, è dipendente statale
Non voglio demonizzare amazon...ma facendo così non lamentiamoci della chiusura dei negozietti di paese e dell'aumento della disoccupazione eh...
Ecco la mia risposta:
Prrrrrrrr (pernacchia)
Dal servizio offerto da alcuni supermercati ho riscontrato esattamente quello, quindi sì.
Cosa ti aspettavi?
La stessa cura di tua madre quando sceglie i prodotti da mettere nel carrello?
Ho usufruito del servizio qualche volta, ordinando sia da Amazon Fresh "1P" (ovvero prodotti private label che arrivano da distribution center di Amazon) che da Amazon Fresh "3P" (ovvero prodotti presi dall'assortimento di un vicino supermercato Morrisons), ed in entrambi i casi (ma soprattutto nel secondo) sono rimasto estremamente deluso per la cura e qualità del servizio.
Ho ordinato online anche da praticamente tutte le maggiori catene di supermercati in UK (+ Ocado), e da tutte ho avuto un servizio migliore di quello che mi ha fornito Amazon Fresh. Che ha prezzi anche più alti.
Quindi, per ora, no grazie.
loro ci provano se va bene continuano e aumentano il fatturato altrimenti dismettono tutto e ci riprovano poi con un altro servizio.
tanto i soldi son l'ultimo dei problemi
Mah, tra il fatto che non siamo negli USA con le loro grandi distanze e che l'italiano medio certe robe preferisce scegliersele da solo, magari stando lì a palpeggiare i kiwi 10 minuti e controllarli contro sole, dopo aver tolto ogni pelucchio che fa peso (quindi costo) come vedo fare a molti vecchini, dubito che sia un modello esportabile da noi (per un bel po')
Non ne ho idea, ma visto il libro dell'offerta attuale se si aggiudicherà la maggior parte del mercato se lo sarà guadagnato.
Una cosa che non capisco e che IKEA o simili hanno da tempo " eliminato " code e dispositivi o casse per scansione prodotti, addirittura ora si fa xon cellulare (non mi metto nei panni di aziende che producono dispositivi come lettoro codici ecc) ma se fa qualcosa Amazon si fa l'articolo!
I generi alimentari sono grosso modo l'unica cosa che acquisto ancora nei negozi fisici, geveralmente grande distribuzione perché almeno qui a Terni i reparti di generi alimentari della grande distribuzione sono ottimi.
Tutto il resto Amazon o AliExpress.
Per quel che mi riguarda i classici negozi potrebbero anche sparire, sono un modello di business che appartiene al passato.
Servizi come questo sono i benvenuti, così come lo è ricevere un pacco dalla Cina o la pizza a domicilio.
Oppure costringeranno Amazon a farsi da parte con la forza.
Essendo in Italia posso dire che, quasi senza ombra di dubbio, alcune famose catene della grande distribuzione si metteranno un pochino di traverso.
Oppure scatenerà una grossa corsa a chi ce l'ha più lungo.
Ok, dato che la cosa mi infastidisce, continuerò ad andare a fare la spesa di persona.
Continuerò a chiedere consigli in macelleria e pescheria, continuerò a poter trovare alternative se manca il prodotto che cerco, senza dover ricevere una spesa a metà o con prodotti con scadenza troppo vicina.
Quando sarò vecchio magari sarò costretto a rivolgermi a questi servizi, ma per ora preferisco uscire e far parte di questa società.
C'è poco da fare: il modello di Amazon è il futuro ed i negozi fisici presto saranno ridimensionati in ogni ambito.
La società e lo stato dovrebbero prenderne atto ed agire di conseguenza, ad esempio offrendo alternative statali e nazionalizzazioni che possano permettere di finanziare, con i propri acquisti, lo stato e non Jeff Bezos e multinazionali con sede in paradisi fiscali.